Raduno milanese, all’insegna della semplicità e della sostanza.
Allestimento della sala:
Immagini di iperfemmine e ipermasculi sparse ovunque, festoni raffiguranti la mitica emoticon della OLA.
Musica in sottofondo: Genesis, Steve Vai, Supertramp, Aerosmith... ogni tanto un lento targato Elton John a favore di eventuali broccolamenti in corso.
Buffet di benvenuto con pane alle olive fatto in casa e salame casereccio. Oltre a qualche panino già pronto, sulla tavola taglieri e coltelli con pezzi interi di pane e salame che ogni ospite si può tagliare a proprio piacimento. e dei mini-camogli avvolti a caramella in carta alluminio e passati in forno.
Immancabile lo spritz a volontà, in alternativa un Milano-Torino, e analcolico per gli astemi… non per le signore, che più si imbriacano e meglio è .
Tutti a tavola… stoviglie colorate in stile rustico, un po’ da “tutti i giorni”. Segnaposti a forma di manina con l’immancabile medio alzato, e tutti con la scritta “Qui può sedersi chi cazzo vuole”.
Due primi: Risotto con salsiccia o pappardelle con gamberetti e porcini, il tutto innaffiato da un Gutturnio dei Colli Piacentini… e per chi vuole il bianco, un bel Greco di Tufo.
Come secondo, spiedini di carne o di pesce alla griglia. In alternativa, polpettone di tonno da insaporire con una semplice emulsione di olio, limone e prezzemolo. Come nota cafona, non riesco ad immaginare un contorno diverso dalla patata. Al limite si può svariare sulla preparazione: fritte, arrosto col rosmarino, purè….
Dessert e frutta in un’unica portata: banana flambè per tutti.
Caffè e superalcolici a scelta.
Al termine, gioco della bottiglia e a fine serata consegna gadget: magneti da frigorifero con frasi varie di sfottò a sfondo sessuale.
Arrivederci all’anno prossimo.