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5° Conto Energia

Ultimo Aggiornamento: 18/01/2013 20:22
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17/04/2012 19:10

Incentivi solo a impianti più moderni

Tre miliardi di euro all'anno di risparmi

Rinnovabili, si cambia: incentivi solo agli impianti più moderni

L'obiettivo sale al 35% di energia «verde» entro il 2020, oltre il limite Ue, per diminuire i costi sulla bolletta elettrica

 

ReutersReuters

 - Tre miliardi di euro all'anno. È la riduzione di spesa degli incentivi alle energie rinnovabili rispetto al costo che si sarebbe raggiunto con il precedente regime. Si stabilizzerà così l'incidenza sulla bolletta evitando futuri balzi. Lo hanno spiegato i tecnici del ministero dello Sviluppo dopo il varo degli schemi dei decreti ministeriali che introducono un nuovo regime di incentivazione per le energie rinnovabili e fissano l'obiettivo di un 35% di produzione elettrica verde al 2020. «Scopo del governo», si legge nella nota diffusa dai ministeri competenti, «è programmare una crescita dell'energia rinnovabile più equilibrata che, oltre a garantire il superamento degli obiettivi comunitari al 2020 (dal 26% a circa il 35% nel settore elettrico), consenta di stabilizzare l'incidenza degli incentivi sulla bolletta elettrica».

INCENTIVI - Il sistema, come già previsto dalla precedente normativa, entrerà in vigore al superamento della soglia di 6 miliardi di euro di incentivi per il fotovoltaico (previsto tra luglio e ottobre prossimi) e il 1° gennaio 2013 per il non fotovoltaico. Viene inoltre introdotto un sistema di controllo e governo dei volumi installati e della relativa spesa complessiva, attraverso un meccanismo di aste competitive per i grandi impianti (superiori a 5 MW) e tramite registri di prenotazione per gli impianti di taglia medio-piccola (sono invece esclusi dai registri i microimpianti). Il governo prevede che con un ulteriore incentivo annuo di 500 milioni la produzione di energia da fotovoltaico sarà in grado di raggiungere la parità con i costi di produzione delle altre fonti, anche non rinnovabili.

OBIETTIVI - Raggiungere e superare gli obiettivi europei delle energie rinnovabili fissati per il 2020 attraverso una crescita virtuosa, basata su un sistema di incentivazione equilibrato e vantaggioso per il sistema Paese e tale da ridurre l'impatto sulle bollette di cittadini e imprese. È questa la finalità principale dei due schemi di decreti ministeriali varati dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, di concerto con il ministro dell'Ambiente Corrado Clini e dell'Agricoltura Mario Catania, ora all'esame dell'Autorità dell'Energia e della Conferenza Stato-Regioni, che definiscono i nuovi incentivi per l'energia fotovoltaica (cosiddetto Quinto Conto energia) e per le rinnovabili elettriche non fotovoltaiche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, biogas).

Fonte: Corriere della Sera - Redazione Online11 aprile 2012 (modifica il 17 aprile 2012)© RIPRODUZIONE RISERVATA

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sta per essere pubblicato il quinto Conto Energia, il decreto sull'incentivazione degli impianti fotovoltaici. Le nuove regole e le nuove tariffe si applicheranno 45 giorni solari dopo il raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro e cesserà dopo 30 giorni dal raggiungimento di un tetto di 6,7 miliardi. Gli impianti di potenza superiore a 20 kW saranno obbligati ad iscriversi nell'apposito registro.
 
 
Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, ecco tutte le novità
Entrata in vigore al raggiungimento del tetto di 6 miliardi di euro di costo cumulato; obbligo di registro oltre i 20 kW
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09/07/2012 19:10

Quinto Conto Energia per il fotovoltaico, ecco tutte le novità

Entrata in vigore al raggiungimento del tetto di 6 miliardi di euro di costo cumulato; obbligo di registro oltre i 20 kW

vedi aggiornamento del 09/07/2012  Letto 21925 volte

06/07/2012 - Sta per essere pubblicato il quinto Conto Energia, il decreto sull’incentivazione degli impianti fotovoltaici.
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha firmato il provvedimento
e lo ha inviato ai Ministri dell’Ambiente e dell’Agricoltura per la controfirma.

Abbiamo analizzato in anteprima il decreto per capire le novità che interesseranno nelle prossime settimane gli operatori del settore fotovoltaico.

 Scarica il testo  
 
L’ENTRATA IN VIGORE
Il V Conto Energia si applicherà a partire dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) individuerà, con propria delibera, la data in cui il tetto di 6 miliardi di euro viene raggiunto. Decorsi 45 giorni solari dalla pubblicazione della delibera dell’Aeeg, si applicheranno le nuove modalità di incentivazione.
 
Il V Conto Energia cesserà di applicarsi dopo 30 giorni solari dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato di6,7 miliardi di euro l’anno, data che sarà comunicata dall’Aeeg. Quindi, il costo massimo degli incentivi è fissato a700 ML€/anno.
 
Non è stata quindi accolta la richiesta di Regioni e operatori di far scattare le nuove regole il 1° ottobre 2012. Stando al contatore del Gse, il costo annuo è ad aggi pari a 5.868.522.618 euro, molto vicino quindi al tetto dei 6 miliardi di euro. Se tale tetto fosse raggiunto a metà luglio, il quinto Conto Energia entrerebbe in vigore all’inizio di settembre 2012.
 
Continua invece ad applicarsi il IV Conto Energia:
- agli impianti che entrano in esercizio prima dell’entrata in vigore del quinto CE;
- ai grandi impianti iscritti in posizione utile nei registri e che producono la certificazione di fine lavori nei termini previsti;
- agli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012.
 
L’ACCESSO AGLI INCENTIVI
Accedono direttamente alle tariffe incentivanti, senza obbligo di iscrizione al registro:
a) impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
b) impianti fotovoltaici di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;
c) i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;
d) impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi degli incentivi di 50 ML€;
e) impianti fotovoltaici a concentrazione fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
f) impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni pubbliche mediante con procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
g) gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 20 kW, che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al registro.
 
Gli altri impianti fotovoltaici accedono alle tariffe incentivanti previa iscrizione in appositi registri, in posizione tale da rientrare nei seguenti limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi:
a) 1° registro: 140 milioni di euro;
b) 2° registro: 120 milioni di euro;
c) registri successivi: 80 milioni di euro a registro e comunque fino al raggiungimento del limite di 6,7 miliardi di euro l’anno.
 
Il primo registro sarà aperto con un bando dal GSE entro 20 giorni dalla pubblicazione delle relative regole applicative e resterà aperto per 30 giorni. I registri successivi saranno aperti con cadenza semestrale e resteranno aperti per 60 giorni.
 
Entro 20 giorni dalla chiusura del registro, il GSE formerà la graduatoria degli impianti iscritti al medesimo registro, applicando i seguenti criteri di priorità:
 
a) impianti su edifici dal cui Attestato di Certificazione Energetica (ACE) risulti la miglior classe energetica, minimo D, con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
b) impianti su edifici dal cui ACE risulti la miglior classe energetica, minimo D;
c) impianti su edifici con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
d) impianti con componenti principali realizzati unicamente in un Paese membro dell’UE/SEE;
e) impianti ubicati, nell’ordine, su: siti contaminati; terreni del demanio militare; discariche esaurite; cave dismesse; miniere esaurite;
f) impianti di potenza fino a 200 kW asserviti ad attività produttive;
g) impianti realizzati, nell’ordine, su edifici, serre, pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche;
h) altri impianti che rispettino i requisiti di cui all’articolo 7.
 
Qualora l’ACE sia stato redatto sulla base di norme regionali, la classe energetica rilevante per la formazione della graduatoria è determinata secondo modalità che verranno definite dal GSE nelle regole applicative.
 
Ulteriori criteri di priorità si applicheranno qualora le risorse disponibili non coprano integralmente tutti gli impianti incentivabili. Solo per il primo registro sarà data priorità agli impianti già in corso di realizzazione. Per accedere alle tariffe incentivanti, gli impianti devono entrare in esercizio entro un anno dalla data di pubblicazione della graduatoria.
 
LE TARIFFE INCENTIVANTI
Per gli impianti di potenza nominale fino a 1 MW, il GSE eroga una tariffa omnicomprensiva riferita alla quota di produzione netta immessa in rete. La tariffa varia sulla base della potenza e della tipologia di impianto.
 
Per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW, il GSE eroga la differenza, se positiva, fra la tariffa onnicomprensiva e il prezzo zonale orario, sempre riferita alla quota di produzione netta immessa in rete; tale differenza non può essere superiore alle tariffe omnicomprensive. L’energia prodotta dagli impianti oltre 1 MW resta al produttore. Sulla quota della produzione netta consumata in sito è attribuita una tariffa premio.
 
Ad esempio, un impianto tra 1 e 3 kW su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre di applicazione, riceve 208 €/MWh di tariffa omnicomprensiva e 126 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Un impianto di pari potenza, non su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre, riceve 201 €/MWh di tariffa omnicomprensiva e 119 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Le tariffe si riducono nei semestri successivi.
 
Limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate in ragione della data di entrata in esercizio e della potenza.


I COMMENTI
È negativo su tutta la linea il giudizio sul nuovo decreto da parte di IFI, Industrie Fotovoltaiche Italiane, il Comitato che rappresenta più dell’80% dell’industria fotovoltaica italiana. “Da mesi attendevamo l’accordo sul V Conto Energia, attesa che aveva generato dinamiche perverse per l’industria fotovoltaica nazionale” commenta Alessandro Cremonesi, Presidente Comitato IFI.
 
Secondo IFI, quando a fine marzo sono iniziate a circolare le prime bozze - mai smentite dai Ministeri - tutta l’industria pensava che il Governo cercasse di accelerare i tempi tenendo conto delle vessazioni già subite in precedenza dal settore. “Oggi che il Decreto è stato firmato, prosegueCremonesi, possiamo solo dire che forse è troppo tardi. Le nostre imprese stanno soffrendo gravi e acuti problemi derivanti dalle reiterate turbative di mercato poste in essere dalle industrie cinesi”.
 
“Il premio Made in Europe” continua IFI “è stato rivisitato al ribasso dal Governo” (20 €/MWh fino a fine 2013, 10 €/MWh per il 2014, 5 €/MWh per il 2015), rischiando di non riuscire a contrastare un 35-40% di differenziale al ribasso del prezzo dei moduli cinesi.
 
“Riguardo il meccanismo del Registro, seppur non abbiamo mai mostrato contrarietà a tale provvedimento in un’ottica di repressione delle forme speculative nel settore fotovoltaico, riteniamo che mantenere la soglia di potenza per l’obbligo di iscrizione a 12 KW, pur comprendendo marginali esenzioni, possa solo contribuire a generare una spaccatura del mercato a favore di impianti di taglia piccola oppure molto grande, già vicini ad una condizione di grid parity, penalizzando invece la stragrande maggioranza degli impianti di media potenza, che rappresentano l’80% delle installazioni”, conclude il Presidente del Comitato IFI.

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La Community degli Ingegneri Italiani · Supplemento di Tecnici.it - Quotidiano di informazione scientifica e tecnica - Anno 5 n° 195 del 01/10/2012

  homepage/ News / Impianti / Quinto Conto Energia: 'un evidente fallimento', secondo Ater e Msa

5° Conto Energia: 'un evidente fallimento', secondo Ater e Msa

Il parere delle associazioni sulla prima graduatoria pubblicata dal Gse: il registro e' stato aperto troppo presto

Quinto Conto Energia: 'un evidente fallimento', secondo Ater e Msa Impianti - 01 ottobre 2012

 

Un comunicato congiunto raccoglie le critiche di Ater (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili) e daMsa (Movimento per lo Sviluppo delle energie Alternative) a commento della prima graduatoria del V° Conto Energia, pubblicata lo scorso venerdì 28 settembre dal Gse (Gestore Servizi Energetici).

Le due associazioni rilevano prima di tutto la riduzione del mercato delle installazioni di taglia “piccola industria/condominio” (tra i 400 kW e i 20-30 kW), con il passaggio da un volume stimabile in oltre 3.000 Mw/anno (nel IV° C.E.), a circa 400 Mw, per il primo semestre del V° Ce, pari a circa il 75% in meno. Secondo la nota, “il settore fotovoltaico non è riuscito a superare i numerosi ostacoli frapposti e l'elevata incertezza che regole di accesso come ad esempio l'obbligo di certificazione energetica, per il quale i chiarimenti richiesti sono arrivati solo a registro chiuso, hanno determinato”.

In posizione utile nella graduatoria risultano circa 3.600 impianti; di questi, tuttavia, circa 600 erano già in esercizio e non avevano potuto accedere al IV° C.E. per la sua prematura fine. I grandi progetti di scala “finanziaria”, inoltre, continuano ad avere incidenza, sebbene residuale, assorbendo il 50% della potenza a registro con meno del 10% dei progetti (circa 300). Di questi, la metà sono già in esercizio, come numero e leggermente meno come potenza.

Il registro, commentano le associazioni, è stato “aperto troppo presto, senza dare al mercato il tempo di assorbire le nuove regole e programmare iniziative”; inoltre “non ha generato sufficiente concorrenza, con il risultato di essere semi vuoto (ben 50 milioni non assegnati) e dunque di mancare l'obiettivo di selezionare le iniziative migliori”. Da notare che “dal 2005 ad oggi non era mai capitato che le richieste di incentivazione per grandi impianti risultino inferiori a quanto concesso dai Decreti Conto Energia”. Perciò, concludono le associazioni, “il V° Conto Energia si configura come un evidente fallimento”.

 

V.R.

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25/10/2012 16:39

Per chi fosse interessato al 5° Conto Energia:
per i piccoli impianti c'è ancora qualche settimana di tempo,
invece, per la tipologia dei grandi impianti, dovendo produrre una documentazione più complicata ed attendere i relativi tempi tecnici... questa si stima che sia l'ultima settimana utile. Per non avere brutte sorprese è consigliabile affrettarsi. [SM=x44461]
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News - RISPARMIO ENERGETICO

Rinnovabili elettriche, il GSE illustra i nuovi incentivi

Online le istruzioni sul nuovo sistema di aiuti che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013

 

29/10/2012 - Il Gestore dei Servizi Elettrici (GSE) ha attivato sul proprio portale web una nuova sezione dedicata agli incentivi per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico.

Rinnovabili elettriche, il GSE illustra i nuovi incentivi
 
 
Si tratta del nuovo regime di incentivazione previsto dal DM 6 luglio 2012 che entrerà in vigore il 1° gennaio 2013 e si applicherà agli impianti da fonte idroelettrica, geotermica, eolica, da biomasse e biogas con potenza non inferiore a 1 kW.
 
Per tutelare gli investimenti in corso, è previsto un periodo transitorio di 4 mesi: per gli impianti che entrano in esercizio entro il 30 aprile 2013 e, solo per gli impianti alimentati da rifiuti, entro il 30 giugno 2013, si potrà optare per un meccanismo di incentivazione alternativo.
 
Il costo indicativo annuo degli incentivi è fissato a 5,8 miliardi euro. Sono previsti anche dei contingenti annuali di potenza incentivabile, relativi a ciascun anno dal 2013 al 2015, divisi per tipologia di fonte e di impianto e ripartiti secondo la modalità di accesso agli incentivi.

Gli impianti potranno accedere agli incentivi con quattro modalità:
- direttamente;
- attraverso l’iscrizione ai registri per gli interventi di nuova costruzione, integrale ricostruzione, riattivazione, potenziamento e ibridi;
- attraverso l’iscrizione ai registri per gli interventi di rifacimento;
- attraverso aste al ribasso.
(riproduzione riservata)
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