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Il ciclone "Cleopatra" ha messo in ginocchio la Sardegna: morti, feriti e migliaia di sfollati

Ultimo Aggiornamento: 23/11/2013 13:42
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19/11/2013 21:55

Maltempo Sardegna, 16 morti e 2700 sfollati.
Letta: “Lo Stato c’è e fa il massimo”

Dispersi, circa 2700 gli sfollati, esondazioni e frane.
Il Consiglio dei ministri dichiara lo stato di calamità.
Franco Gabrielli: "Situazione drammatica. In un giorno caduta più acqua che in 6 mesi.
Il sistema di allerta ha fatto il suo dovere, molti giudicano senza conoscere la situazione"


Sedici morti e un uomo disperso che, secondo la Protezione Civile “è ormai sostanzialmente da considerarsi deceduto”. Un altro uomo, un allevatore di Torpè (Nuoro), era stato considerato disperso per tutta la giornata, ma in serata è stato raggiunto dai soccorsi. Il maltempo che sta flagellando la Sardegna mette in ginocchio l’Isola. ”Sono circa 2700 le persone fuori casa ospitate in strutture o da parenti”, ha riportato il ministro dell’Ambiente Orlando in audizione alla Camera, “Le province più colpite dell’isola sono quelle di Nuoro e Oristano. I valori delle precipitazioni sono da associarsi a valori plurisecolari: in poche ore si sono registrati oltre 450 millimetri di pioggia quando nella serie storica le precipitazioni medie annue sono di mille millimetri. Questo ha messo in crisi il sistema idrografico. I vigili del fuoco impegnati sul territorio sono 430 con 92 mezzi e due elicotteri di ricognizione”. Il Presidente del Consiglio è arrivato a Olbia in serata e ha fatto una riunione con le forze sul posto: “Lo Stato c’è”, ha dichiarato, “e fa il massimo. Sono qui per incoraggiare i soccorsi”. Il Capo della Protezione Civile Gabrielli invece, è atteso la prossima settimana in Commissione ambiente al Senato per chiarire le modalità dell’intervento e rispondere delle accuse di ritardo o mancata allerta.

Tante le manifestazioni di solidarietà per l’evento eccezionale che l’isola si trova ad affrontare: “Profondamente commosso”, ha scritto Papa Francesco su Twitter, “dall’immane tragedia che ha colpito la Sardegna, chiedo a tutti di pregare per le vittime, specialmente per i bambini”. L’Aula di Montecitorio ha osservato un minuto di silenzio per le vittime, scatenando un duro scontro tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. In serata è arrivato anche il messaggio di Silvio Berlusconi: “Sto seguendo con commozione le notizie dalla Sardegna e sono vicino ai feriti, a coloro che hanno perso casa o azienda, a chi è stato colpito nei propri affetti. Sono sicuro che il governo regionale e il governo nazionale faranno tutto quanto è nelle loro possibilità per affrontare questa emergenza. I sardi sono gente orgogliosa che non si arrende. Lo dimostreranno anche questa volta”.

Il Consiglio dei ministri invece, dopo aver dichiarato lo stato di emergenza, ha stanziato venti milioni per affrontare le difficoltà immediate causate dall’eccezionale ondata di pioggia. La Giunta regionale ha destinato 5 milioni per i primi interventi, mentre l’Unione europea si è detta disposta a valutare la richiesta di aiuti. ”L’esigenza di allentare i vincoli di bilancio”, ha commentato Letta, “si porrà quando si procederà alla ricostruzione. Ma quando succede un fatto calamitoso come questo, l’allentamento del patto di Stabilità, per i Comuni toccati è una conseguenza assolutamente naturale”.

Tante le polemiche che si sono susseguite nelle ultime ore sui ritardi e difficoltà di intervento, ma il Capo della Protezione Civile garantisce che è stato fatto tutto il possibile. “Chi ha lanciato false accuse ne risponderà. Come al solito, troppi parlano di cose che non conoscono. Ma chi doveva intervenire nel territorio se non il territorio? Chi doveva esserci la cavalleria?” chiede Gabrielli sottolineando che “la prevenzione senza la pianificazione è poca cosa. E’ fondamentale in questi casi l’atteggiamento dei cittadini, che sono i primi attori di protezione civile”.

Il ciclone Cleopatra ha causato esondazioni e imponenti allagamenti, soprattutto in Gallura, nel Nuorese, nell’Oristanese e in Ogliastra. Ad Olbia infatti si registrano almeno 13 decessi: tre nel crollo del ponte tra Olbia e Tempio, in località Monte Pino, due in località Raica nella strada che porta a Telti, dove le vittime sono un padre 35enne e il figlio; quindi Patrizia Corona, 42enne, e la figlioletta di 2 Morgana Giaconi, in località Bandinu, ad Olbia, vicino allo stadio Nespoli, mentre in via Lazio è morta Anna Ragnedda, 83enne e un’altra donna è stata trovata morta in casa. Ad Arzachena, in località Vecchio Mulino, i 4 membri di una famiglia di origine brasiliana, madre, padre e due ragazzi di 20 e 16 anni, sono morti nel seminterrato, sommerso da tre metri d’acqua. In provincia di Nuoro è morto Luca Tanzi, 44enne poliziotto in servizio alla squadra mobile, mentre scortava con tre colleghi un’ambulanza, nella strada tra Oliena e Dorgali, a Torpè è morta Giuseppina Franco, a Onanì è stato ritrovato il corpo di Giuseppe Farre, scomparso da ieri trascinato dalla furia di un torrente. Vannina Figus, 64enne è invece morta a Uras nello scantinato alagato della sua casa.

PREVISTO PEGGIORAMENTO IN SERATA
Nella sera di oggi si prevede una nuova fase di maltempo più marcato e diffuso con rovesci e temporali possibili in tutta la Sardegna, nel pomeriggio soprattutto al sud in serata nelle zone di Nuoro e Olbia. Sono le previsioni del centro Epson Meteo. Il tutto sarà ancora accompagnato da venti molto forti con raffiche fino a 100 chilometri orari, soprattutto nella zona intorno a Cagliari. Un primo miglioramento significativo per quanto riguarda le piogge si avrà nella notte ma si farà sentire ancora il vento che diventerà Maestrale da moderato a forte. “C’è una perturbazione”, ha dichiarato Gabrielli, “che ha iniziato ad interessare la parte occidentale della Sardegna e si sta spostando nella parte orientale. Non immaginiamo che possa avere la stessa intensità di ieri. Siamo usciti con un bollettino con un alto livello di criticità perché noi non facciamo previsioni meteo tout court, ma con effetto al suolo. In un territorio così violato, il pericolo è più elevato“. Anche la Protezione civile regionale ha emesso una nuova allerta meteo per le prossime 24-30 ore. Si prevede il livello di elevata criticità per rischio idrogeologico nel Campidano, Gallura, Iglesiente e nei bacini Flumendosa Flumineddu, Montevecchio Pischilappiu e Tirso. Livello di criticità moderata invece nel Logudoro.

DANNI AD AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO
Animali portati via dai torrenti in piena, campi allagati, ovili distrutti, fabbricati inagibili e aziende isolate a causa della scomparsa delle strade rurali. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del ciclone Cleopatra in Sardegna che fa salire a suo giudizio ad oltre il miliardo il conto dei danni e delle perdite provocato dagli eventi estremi all’agricoltura italiana nel 2013. “Siamo di fronte – sottolinea Coldiretti – ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense. Servono le opere infrastrutturali per la raccolta e la ‘regimazione’ delle acque in una situazione in cui nell’82 per cento dei comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni”.

SOLIDARIETA’ DA POLITICA E SPETTACOLO. CROZZA: “NON FARO’ LA MIA COPERTINA
“Ho deciso che la mia copertina a Ballarò di questa sera non andrà in onda. Di fronte ad una tragedia come quella che ha colpito la Sardegna non si ha tanta voglia di ridere. Almeno, io non ce l’ho. Un abbraccio a tutti gli amici sardi”. Ha scritto Maurizio Crozza sulla sua pagina Facebook annunciando la decisione di non proporre il suo consueto intervento satirico nella trasmissione condotta da Giovanni Floris su Raitre.

Fonte: ilfattoquotidiano

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19/11/2013 23:59

Quando lo capiremo che per evitare sciagure simili (che si ripropongono puntuali ogni anno, ormai) bisogna tornare a far difesa e tutela del territorio? Occorre una seria pianificazione idrogeologica.

Meglio prevenire che piangere queste tragedie.

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20/11/2013 14:25

La nostra solidarietà al popolo sardo
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20/11/2013 17:36

LARA COMI (PDL) OFFENDE IL POPOLO SARDO IN TV

SCONVOLGENTE - Sentite cos'ha dichiarato la deputata europea del PDL Lara Comi sulla tragedia che ha colpito la Sardegna. Le sue parole sono state riportate su Facebook dalla giornalista Selvaggia Lucarelli.

Ecco il messaggio:

"Io di fronte a certe tragedie mi chiedo come certa gente non abbia il pudore di tacere. Lara Comi stamattina ad Agorà è stata capace di scagliarsi contro il condono edilizio come se il suo partito ne fosse stato sempre il più fermo oppositore e vabbè. Ma la parte migliore è arrivata quando è arrivata a sostenere che la gente in Sardegna è morta perchè c'è anche una diffusa ignoranza sulle norme di sicurezza basilari in caso di alluvioni. "Ma come si fa a rifugiarsi in uno scantinato, è l'abc!".

Qualcuno spieghi alla Comi che la gente è mediamente più sveglia di lei, per cui no, non s'è rifugiata in uno scantinato. L'ha capito che era pioggia e non un bombardamento aereo. Il problema è che la famiglia di Arzachena (madre, padre e due figli) è morta nello scantinato perchè lo scantinato era la sua casa. Il problema è che un'anziana è morta nello scantinato perchè è scivolata e ha battuto la testa. Altre due anziane erano invalide e sono morte come topi, con l'acqua che saliva. Gli altri sono morti chi nei campi, chi in macchina, chi in strada travolto dalla piena come il padre e il suo bimbo. Prima di andare in tv a sparare minchiate, abbiate almeno l'umanità e la decenza di andare a informarvi per capire cosa è successo, come è morta la gente, perchè. Sono sedici persone, sedici storie, sedici vite, non sedici sprovveduti che non avevano il manuale di sopravvivenza sul comodino. Un po' di rispetto, cazzo."

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22/11/2013 00:44

Risposta di Marina Moncelsi all'europarlamentare Lara Comi, in seguito all'uscita: "la gente in Sardegna è morta perchè c'è anche una diffusa ignoranza sulle norme di sicurezza basilari in caso di alluvioni. "Ma come si fa a rifugiarsi in uno scantinato, è l'abc!"."
-
Gentile Signora Comi, la prego di scusarmi se mi permetto di scriverle questa lettera, io che sono sarda e dunque ignorante.
Vorrei farle sapere alcune cose, se lei che ha studiato alla Bocconi e dunque è colta, avrà la condiscendenza di leggermi fino in fondo.
Vorrei dirle che la famiglia di brasiliani perduta tutta intera, madre padre e due figli, non si erano rifugiati nello scantinato per resistere alla pioggia assassina: loro in quel mini appartamento ci abitavano, ci vivevano. Io non so dove lei viva, signora Comi, certo non in un seminterrato visto che sta al Parlamento Europeo e dunque non ha bisogno di adattare una cantina ad abitazione.
Vorrei farle sapere anche che il poliziotto morto ammazzato da un ponte che è crollato proprio mentre lui era in servizio e apriva la strada ad un’ambulanza che soccorreva dei feriti, nemmeno lui era un ignorante e non si era rifugiato da nessuna parte: era proprio in servizio, mi creda. Ma il ponte ha ceduto, signora Comi, e quel ponte doveva essere proprio malconcio, come quello su cui sono morti altri due “ignoranti” nel loro fuoristrada; malconcio come tanti altri che da anni attendono di essere risanati dopo le alluvioni passate, e di cui la Regione si è già dimenticata. La “nostra” Regione, signora, quella amministrata da un suo compagno di partito che ha ritenuto poco importante stanziare fondi ai Comuni sardi per opere di mitigazione del rischio da dissesto idrogeologico (che per le persone ignoranti come noi sardi significa “prevenzione”).
Vorrei farle sapere che mamma e bimba morte in auto mentre tornavano a casa non si erano rifugiate in alcuno scantinato, e neppure quel padre che ha tentato inutilmente di sottrarre almeno il figlio dalla furia del fango, prima di cedere alla violenza che glielo ha strappato dal suo disperato abbraccio.
E potrei continuare, signora Comi, magari potremmo sperare che chi ancora non è tornato perché l’acqua lo ha sorpreso mentre cercava di riportare a casa il bestiame (ma lei cosa ne sa, mi perdoni, di campagna di mucche di fango, di puzza di letame?) che possa ancora essere vivo, che possa tornare…
Ma non voglio tediarla, a quest’ora lei già si starà domandando cosa vuole questa ignorantissima sarda che non sa che bisogna chiamarla onorevole, e continua a rivolgersi a lei col “signora”.
Ma sa, signora: ciò che ha detto l’altra sera in tv non è proprio per nulla onorevole, e volevo farglielo sapere.
E a dirla tutta, non è nemmeno molto da signora, deputata europea Lara Comi.

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23/11/2013 13:42

Lettera di Giuliano Marongiu in risposta alle "farneticazioni" dell'onorevole (?) Lara Comi:

"Gentile onorevole Lara Comi
C’è una frenetica voglia di dire per forza qualcosa su tutto, ma ci sono casi in cui si farebbe meglio a tacere. Lei ha perso un’occasione per farlo. Ho la sensazione che ci sia ancora qualcuno, da qualche parte, che pensa che noi dai nuraghi non siamo ancora usciti e mi creda, non è affatto così. Siamo figli di un’isola e abbiamo dentro qualcosa di speciale che vive, ma sappiamo guardare anche oltre i confini del mare, sappiamo volare alto quando serve, conosciamo il senso delle cose e ci facciamo rispettare. Siamo figli di un’isola e questo non ci esclude dal resto del mondo, perché sappiamo bene cosa significa far parte di un’insieme, comunicare, aprirsi e accogliere, anche se più che altrove è radicato in noi il sentimento di un’appartenenza che ci lega alla nostra terra. Abbiamo tante difficoltà. Ci sono migliaia di persone che non hanno un lavoro, ci sono migliaia di famiglie che faticano a resistere. La dignità è un valore che l’assenza di lavoro mortifica. Non sentiamo il bisogno, gentile parlamentare europeo, che lei o altri vengano a farci la fotografia su come saremmo dovuti essere o su come non siamo. Non ha i titoli per farlo. Avrebbe invece il dovere di occuparsi di noi, di chi non ha un lavoro, di chi fatica a resistere e nonostante tutto combatte. La gente di Sardegna non è morta perché “c’è una diffusa ignoranza sulle norme di sicurezza”, come lei pubblicamente ha ritenuto opportuno sostenere, in maniera molto inopportuna. L’alluvione quando arriva ti travolge, trascina via le vite e le cose, per una distorsione del destino che ti fa trovare in quell’istante dove non saresti dovuto essere. La gente di Sardegna non è morta perché si è rifugiata in uno scantinato: chi non ha una finestra che si affaccia su Piazza di Spagna spesso abita dove può e dove le condizioni economiche glielo permettono. Mi creda, il mio pensiero è indipendente perché sono una persona libera, ma tutti quelli che in queste ore opinano, a sproposito, nei caldi salotti televisivi mentre altri spalano nel fango i ricordi di una vita, ci disturbano un po’. Senza rancore."
Giuliano Marongiu Cagliari 22 Novembre 2013
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