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Formula 1

Ultimo Aggiornamento: 09/10/2017 23:34
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STAFF IPERCAFORUM



01/08/2017 09:29

BUDAPEST - Ancora pochi giorni di lavoro per la seconda sessione stagionale di test e poi la F1 andrà in vacanza per la pausa estiva. E' uno dei momenti cruciali della corsa al titolo, quello in cui i team tirano il fiato e le somme, stabilendo piani e progetti per il futuro. Ecco, sviluppato per punti, quello che la prima metà del 2017 ha mostrato con chiarezza.

Equilibrio assoluto - Mercedes e Ferrari si sono presentate al via di questa stagione con due macchine molto diverse. "Lunga" e potente la W08; "corta" e agile la Sf70h. Ciononostante il risultato è quello di due monoposto dalle prestazioni cronometriche molto simili, spesso fanno segnare tempi che differiscono per una manciata di millesimi, e che stanno dando vita a un mondiale molto combattuto.


L'elemento chiave sono i circuiti - Proprio per via delle loro caratteristiche spiccatamente diverse le due macchine si adattano perfettamente a circuiti di natura diversa. Tendenzialmente la Ferrari va forte sui cittadini - per forza di cose più intricati e spigolosi, pieni di curve e di "stop and go" -, mentre la Mercedes si esalta sui tradizionali.
Non è un caso che i risultati più netti sono stati le due doppiette rosse a Montecarlo e all'Hungaroring (non è un cittadino ma ha caratteristiche simili) e la vittoria delle Frecce d'argento a Silverstone. Partendo da questo presupposto è facile prevedere che il finale di stagione sarà rovente. Mancano nove Gran Premi. I prossimi due, Spa e Monza, sono più o meno favorevoli alla Mercedes. Poi arriva Singapore che è una pista "molto Ferrari". La Malesia è una via di mezzo. Suzuka dovrebbe di nuovo vedere la Mercedes favorita. Poi ci sono le tre "americane": Austin (Mercedes/Ferrari, come la Malesia), Città del Messico (Mercedes), poi Interlagos (Mercedes/Ferrari) e Abu Dhabi (Ferrari). La ripartizione così fatta è ovviamente molto grossolana. Le variabili sono molte, e soprattutto molti sono gli aggiornamenti che i team programmano di portare in pista, per cui lo scenario potrebbe cambiare rapidamente.


Il rebus gomme - Tra gli elementi più suscettibili a cambiamenti repentini, ci sono gli pneumatici Pirelli. Come si è visto, le gare le vince chi li usa meglio. All'inizio la Mercedes stentava, poi quando ha capito come fare ha recuperato molti punti in classifica. Una delle variabili più rilevanti - stando almeno alle parole di Mattia Binotto, il direttore tecnico della Ferrari - sembra essere la temperatura dell'asfalto. E questo potrebbe spostare l'ago della bilancia soprattutto nei circuiti "misti" come Sepang e Interlagos.
F1, Ferrari-Mercedes e un finale rovente. Bottas può diventare l'alleato di Vettel



I giochi delle coppie - Fin qui i fattori meccanici. Poi - o forse prima - ci sono quelli umani. In un campionato così tirato, in cui ogni punto può fare la differenza, caratteri, rapporti personali e strategie rischiano di essere decisive non meno di un motore più potente. Anche sotto questo aspetto Mercedes e Ferrari sembrano aver fatto scelte drasticamente diverse. La Mercedes ha deciso di giocare a due punte, la Ferrari ha puntato su uno schema molto più tradizionale, all'italiana, diciamo.
Quello che si può dire, senza troppa paura di essere smentiti, e anzi, confortati dai numeri, è che la scelta ferrarista sin qui è stata premiata nella classifica Piloti, mentre quella Mercedes ha pagato nel Costruttori. Gli amanti della Formula 1, a differenza dei proprietari dei team (soprattutto di quelli che portano il nome delle case automobilistiche), non hanno dubbi che il mondiale che conta davvero è quello dei Piloti.
Tuttavia l'attuale situazione sembra più il prodotto della scelta dei piloti fatta dai team a inizio stagione che non l'effetto di una strategia chiara e voluta, come del resto racconta perfettamente la spaccatura in corso in questo momento all'interno della Mercedes. Bastava vedere ieri cosa è successo al muretto della casa di Stoccarda quando Hamilton ha scelto di restituire la posizione al suo compagno di squadra Bottas. Toto Wolff - che, detto per inciso e senza alcuna allusione, in un passato un po' troppo recente è stato anche il manager del pilota finlandese - era "contento", mentre Niki Lauda disperato.
Lo scontro oltre che riguardare interessi personali sconfina, e finisce per confrontare due diverse visioni della Formula 1; una, quella di Wolff, più moderna, incline allo spettacolo (certamente più facile da assecondare dall'alto di un dominio tecnico come quello della Mercedes degli ultimi anni), l'altra quella di Lauda, più conservativa, piegata verso la concretezza del risultato. Più simile, insomma, a quella adottata dalla Ferrari che ieri, a parti invertite, mai e poi mai avrebbe autorizzato Vettel a restituire la posizione a Raikkonen, le cui successive inevitabili rimostranze sarebbero state sepolte sotto comunicati stampa e dichiarazioni improntate alla ragion di stato. Comprensibilmente.
F1, Ferrari-Mercedes e un finale rovente. Bottas può diventare l'alleato di Vettel


Bottas, l'uomo in più (o in meno). A questo punto appare evidente come l'uomo da tenere d'occhio sia il secondo pilota Mercedes. Vista la strada che ha scelto il team a Budapest, le alternative sono due: o Valtteri - che sin qui ha impressionato, portando a casa più podi di Hamilton e una marea di punti in chiave Costruttori - sarà così forte da togliere punti anche a Vettel, oppure la Ferrari avrà nel secondo (non secondo) pilota Mercedes e nelle sue legittime ambizioni un alleato in più. Una sorta di terzo pilota (che già ieri ha tolto tre punti ad Hamilton).
F1, Ferrari-Mercedes e un finale rovente. Bottas può diventare l'alleato di Vettel


Il ruolo della Red Bull - Un ruolo delicato in questa seconda parte della stagione potrebbe finire per giocarlo anche la Red Bull. La gara di ieri ha mostrato chiaramente come, al netto delle bizze del suo giovane talento Verstappen, la scuderia di Milton Keynes abbia una macchina molto competitiva nei circuiti in cui il motore non ha un ruolo particolarmente rilevante e l'aerodinamica la fa da padrona. Senza l'incidente
- chiamiamolo così - al primo giro e dunque con Ricciardo in pista e Verstappen non penalizzato, le due macchine blu forse non avrebbero potuto contendere la vittoria alla Ferrari (partivano troppo indietro) ma certamente avrebbero potuto arrivare prima delle due Mercedes. Un esito che avrebbe potuto massimizzare il risultato ferrarista. Chissà se, quando Lewis ha lasciato la posizione e i tre punti in mano al compagno di squadra, ha pensato ha pensato anche a questo.

www.repubblica.it/sport/formulauno/2017/07/31/news/ferrari_duello_mercedes_bilancio-17...
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