Dopo la laurea ho vinto una borsa di studio per un corso biennale di management. In questo corso era inserito anche un corso (anch'esso biennale) di marketing, tenuto da un docente davvero in gamba. Così ho avuto modo di conoscere bene la scelta del bersaglio, le strategie, la figura del creativo, l'immagine vampira e via discorrendo. Dopo di che mi sono reso conto di che cosa lercia sia la pubblicità, cioè l'arte di riuscire a vendere anche i prodotti più scadenti, se sorretti da un'adatta campagna. Per reazione, da allora, evito quanto più possibile di comprare prodotti pubblicizzati con la gran fanfara. Perché penso che un prodotto buono possa riuscire a farsi strada da sé, mentre un prodotto scadente non potrebbe mai farcela. Così compro dei salumi non pubblicizzati (che ottimi prosciutti, crudi o cotti che riesco a trovare, dal mio salumiere, tra questi), detersivi sconosciuti, oppure comprati a peso nei negozi che fanno questo lavoro, e così via. Non dirò certo che mi sono arricchito, la differenza di prezzo per gli alimentari e per i prodotti comuni è davvero esigua, ma vi assicuro che la mia biancheria è sempre pulitissima e che quello che arriva sulla mia tavola è sempre appetitoso. Per cui, per me, la migliore pubblicità è quella che non esiste. Spot pubblicitari? Sono troppo disincantato per andarci appresso.
Giorgione.
Chi sa fa. Chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, dirige. Chi non sa neanche dirigere è del tutto incompetente; può darsi alla politica.
Giorgione (credo, nonno del forum...)
Vecchietto, sì. Ma le belle fanciulle continuo ad apprezzarle, finchè dura la Grazia Divina...
Io sono un coglione... Continuo ad esserlo anche dopo che il cainano si è ritirato. Spero per sempre.