Champions League 2014/2015

Ultimo Aggiornamento: 08/08/2015 02:22
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Semifinali
Ritorno
Martedì 12 Maggio

Ore 20:45 Bayern Monaco vs Barcellona                                                     Arbitro: Mark Clattenburg (Ing)

Mercoledì 13 Maggio
Ore 20:45 Real Madrid vs Juventus                                                             Arbitro: Jonas Eriksson (Sve)



















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Semifinali
Risultati Ritorno
Martedì 12 Maggio

Ore 20:45 Bayern Monaco 3-2 Barcellona                                                     Fußball Arena München, Monaco di Baviera

Mercoledì 13 Maggio
Ore 20:45 Real Madrid 1-1 Juventus                                                             Estadio Santiago Bernabéu, Madrid


Qualificate alla Finale















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02/06/2015 00:23

Mancano 5 giorni a Berlino, sale l'attesa [SM=x44455]

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02/06/2015 09:31

Re:
possum jenkins, 02/06/2015 00:23:

Mancano 5 giorni a Berlino, sale l'attesa [SM=x44455]

[SM=x44520] [SM=x44520] [SM=x44520]




Possum! in caso di esito NEGATIVO! promettimi che non farai questa fine!!!! [SM=x44452]
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Re: Re:
pliskiss, 02/06/2015 09:31:




Possum! in caso di esito NEGATIVO! promettimi che non farai questa fine!!!! [SM=x44452]


Questo film/libro non lo ricordavo ma comunque no, vai tranquillo [SM=x44500] [SM=x44501]
Ormai dopo 3 finali perse su 4 viste posso dire di essere un abitué [SM=x44455]







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Mancano 4 giorni a Berlino [SM=x44509]

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03/06/2015 23:53

Forza ragazzi mancano solo 3 giorni [SM=x44520]
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04/06/2015 19:44

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Ormai ci siamo a -2 da Berlino [SM=x44509]
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Siamo a -1 da Berlino, mancano 24 ore alla sfida Finale [SM=x44509]
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06/06/2015 01:01

Tevez furia, Morata crack, Pirlo genio: ecco la Juventus secondo Buffon

Il portiere bianconero si presta a un simpatico giochino con la Uefa: così ecco il mastino Sturaro, l'ariete Llorente, il pendolino Lichtsteiner, l'incredibile Pogba, il guerriero Vidal, il prepotente Chiellini. Un soprannome per ogni compagno, pure per il "molto esperto Buffon"




Ha un soprannome buono per tutti. Altro che Apache, Carlitos Tevez è la "furia", Morata diventa "il crack", Sturato "la novità", Lichtsteiner il "nostro pendolino", Pogba l'uomo dal "talento incredibile". E su due nomi, anche il Capitano non rovescia la vulgata comune: il "guerriero" Vidal e il "genio" Pirlo. Ci sono anche "l'ariete", un paio di "mastini", "gli uomini veri". Gianluigi Buffon si è prestato a un simpaticissimo giochino lungo la marcia di avvicinamento alla finalissima di Champions di Berlino tra Juventus e Barcellona: a Uefa.com ha presentato e descritto la "sua" Juventus. Una parola (o anche più di una) buona per tutti, un giudizio per ogni compagno, un'etichetta e un soprannome per ciascuno dei protagonisti dell'annata incredibile firmata da Massimiliano Allegri.

LA BBC — Ogni formazione che si rispetta deve partire dal portiere. E il compito tocca anche a Gianluigi Buffon, che, ridente, racconta di Buffon. "Gianluigi Buffon è... (ride, ndr) molto esperto!". Davanti a lui, c'è la linea difensiva BBC. Chiellini è "il nostro uomo forte. Con una grande prepotenza fisica"; Andrea Barzagli è "un giocatore difensivo eccezionale. Sicuramente tra i primi tre o quattro al mondo"; Leonardo Bonucci "è stato il ragazzo che secondo me quest'anno è maturato di più rispetto agli altri, ha fatto un salto di maturità impressionante. Adesso lo considero veramente insieme a Barzagli e Giorgio (Chiellini) il top che si può avere in difesa". Sulla fascia destra c'è Stephan Lichtsteiner, "è il nostro pendolino, il nostro moto perpetuo che sulla fascia non smette mai di correre. Attacca, difende quando c'è da difendere. Per cui è veramente una sicurezza". Dall'altra parte c'è Patrice Evra che "insieme a me e qualche altro è quello che ha maggior confidenza con queste competizioni e devo dire che quando ci sono gare importanti è molto bello vedere la carica agonistica che riesce a tramettere".

IL GENIO DEL CALCIO — Il primo centrocampista di cui parla è Paul Pogba: "Un talento incredibile. Può e potrebbe fare ciò che vuole, ciò che desidera nella vita, calcisticamente parlando. Chiaramente dipende solo da lui e dalla sua voglia".

E' poi arriva Claudio Marchisio "che insieme a Leonardo Bonucci, penso che sia il ragazzo che quest'anno abbia fatto l'anno della consacrazione dal punto di vista caratteriale. E' un ragazzo che adesso ha piena consapevolezza del proprio valore, un ragazzo intelligentissimo tatticamente e tecnicamente molto valido. In più ricopre tanti ruoli a centrocampo svolgendo sempre bene il suo lavoro, per cui è un polivalente". Buffon non spreca parole per definire Andrea Pirlo, per lui è semplicemente "uno dei pochi geni del calcio". Arturo Vidal è "il nostro guerriero. Come diciamo spesso, è un ragazzo buonissimo e un giocatore splendido. Se dovessi andare in guerra, lo porterei sempre".

IL MASTINO — La novità è Stefano Sturaro. "E' arrivato a gennaio, e che si è integrato benissimo nel nostro spogliatoio - continua Buffon -. E ha la mentalità di chi vuole arrivare e arrivare da protagonista, con un ruolo ben preciso. Come Arturo è un nostro mastino di centrocampo", ha detto Buffon. Mentre Roberto Pereyra "è quello che può spostare gli equilibri di una gara a nostro favore. Con le sue serpentine, con le sue percussioni centrali, visto che tecnicamente è molto valido, può farci vincere le gare". Una parola anche per il jolly Simone Padoin. "E' il tuttofare, quei giocatori che fanno bene in qualsiasi ruolo tu li metta, in qualsiasi squadra essi giocano. Con la sua serietà, la sua abnegazione e anche la sua bravura, si è trovato e creato uno spazio importante anche con la Juve», racconta Buffon.

L'ARIETE — Infine gli attaccati, Buffon parte dalla rivelazione Álvaro Morata. "E' stata la sorpresa più grande e adesso che lo conosco meglio posso dire che se maturerà nella maniera giusta e se lo vorrà e manterrà questa serietà a servizio della squadra, a servizio del suo lavoro, potrà essere il crack dei prossimi anni". C'è poco da dire su Carlos Tevez; "E' la nostra furia, quando lui si accende, si accende tutta la squadra. E' coinvolgente". Infine c'è Fernando Llorente, "il nostro ariete. Ha passato un momento poco bello, adesso da tre quattro partite ogni volta che gioca, ci mette la cattiveria che ci vuole, capisce i momenti della gara e ha ritrovato una bella freschezza fisica".

Fonte Gazzetta.it







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06/06/2015 01:09

Juve, Buffon sul Barça: "Chance? Meno del 35%, ma abbiamo qualche arma"

Il capitano bianconero parla delle possibilità nella finale di Champions e ammette: "Cercheremo di rendergli le cose difficili". E su Allegri: "E' stato veramente bravo"

Zitti tutti, parla il capitano. A cinque giorni dalla sfida contro il Barcellona, Gigi Buffon si dedica alla finale di Champions, che mancava alla Juve dal 2003: "Sicuramente con il Real Madrid avevamo il 35% di possibilità di passare, credo quindi che le possibilità di vincere il trofeo contro questo Barcellona siano ancora minori. C'è grande rispetto per il nostro avversario - ammette il portiere a Uefa.com -, ma abbiamo qualche arma e cercheremo di rendergli le cose difficili".

FINALE A BERLINO — Buffon tornerà a Berlino nove anni dopo quella finale che ha laureato lui e gli altri azzurri campioni del mondo: "Sono curioso di vedere se le sensazioni ma non penso ci saranno grandi differenze. Personalmente è un grande obiettivo, perché la mia è una storia lunga. In mezzo a tutti questi anni di carriera ci sono state anche delle scelte molto complicate, molto difficili da prendere, le ho prese sulla base di quelli che erano i miei sentimenti. Devo dire che dopo nove anni, 10 anni, alcuni molto faticosi, arrivare a questi traguardi con i miei compagni e con tutto lo staff, con tutta la società e con tutti i tifosi è un qualcosa di grandissimo e gratificante".

MAX E CARLITOS — Merito nell'approdo alla finalissima di Champions è anche del tecnico toscano Massimiliano Allegri: "Di Allegri mi ha colpito la sua grande intelligenza nell'entrare nel nostro gruppo - dice Buffon -, nel cercare di capire quali erano le caratteristiche morali oltre che tecniche della squadra in ogni singolo soggetto. E sulla base di questo, lui si è amalgamato. In questo è stato sicuramente intelligente e veramente bravo". Infine qualche parola al miele anche su Carlos Tevez, le cui giocate saranno determinanti per provare a fare male a questo Barcellona: "Carlos in questi due anni è stato una sorpresa incredibile perché fin dal primo giorno si è integrato immediatamente con il gruppo e con il nostro modo di lavorare che sicuramente era diverso rispetto al calcio inglese e alla mentalità argentina. In qualsiasi momento della partita capisce quando deve darci una mano, deve fare una corsa in più, deve fare un fallo, deve fare la giocata e tenere palla. E' un grandissimo trascinatore e un grande uomo. Sono stato veramente felice di poter giocare con lui e di poterlo conoscere".

Fonte Gazzetta.it







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06/06/2015 01:16

Allegri: "In finale è arrivata anche la Juve: Messi non mi mette ansia"

I bianconeri chiudono il campionato a Verona, ultimo test prima della sfida Champions di Berlino: in campo Tevez, fuori i diffidati Vidal e Chiellini. Intanto, John Elkann esulta: "Bravo Andrea (Agnelli), stagione straordinaria. Buffon merita il Pallone d'Oro"


A Verona l'ultimo test prima della finale, poi testa e cuore solo alla finale di Champions col Barcellona. Senza paura: "Non dobbiamo avere l'ansia da Messi, o da Neymar, non capisco perché dovremmo averne". Massimiliano Allegri riporta i marziani sulla terra, la Juve è all'altezza dell'impresa. "Loro sono grandissimi giocatori, è normale affrontare giocatori di livello mondiale in partite come queste. Ma non siamo in ansia: se siamo arrivati fin qui vuol dire che abbiamo altrettante qualità. Il Barcellona ha un attacco formidabile, a centrocampo un giocatore straordinario come Iniesta, ma noi dobbiamo essere sereni; se arriviamo a Berlino con l'ansia difficilmente avremo la possibilità di giocarci al meglio la Coppa. Non dobbiamo stare a pensare alla Coppa 24 ore al giorno, con il rischio di bruciare energie nervose preziose. La Juve meglio in difesa? Sono due squadre con caratteristiche diverse, noi abbiamo qualità importanti, il Barcellona altre. Dobbiamo giocare come contro il Real, e forse anche meglio, è una partita secca, senza ritorno".

ENTUSIASMO — "Noi abbiamo sicuramente grande entusiasmo perché questa è una stagione difficilmente ripetibile, una finale è sempre una finale, e le problematiche quando si giocano sfide del genere passano in secondo piano. Non abbiamo nessun vantaggio, ma abbiamo grandi possibilità per giocare un'ottima partita contro una grande squadra, sperando che la buona sorte dalla nostra parte. La Juve di Allegri? Non è la Juve di Allegri, ma solo una squadra che ha fatto una stagione straordinaria, manca solo l'ultimo tassello in Champions".

TEVEZ TITOLARE — "Tevez domani giocherà dal primo minuto, avrà la possibilità di agganciare Toni in classifica marcatori. Meriterebbero entrambi la vittoria, non è un'annata qualsiasi per loro. Domani sarà un test importante, l'ultimo prima della finale di Champions. Dobbiamo mantenere alta concentrazione, andiamo a Verona senza pensare a Berlino, per chiudere campionato nel migliore dei modi e mantenere alta la tensione. La formazione anti Verona la decido oggi, ci sono molti diffidati a rischio Supercoppa e tanti che hanno giocato tantissime partite. Barzagli non sapremo se sarà a disposizione o meno per la finale fino a martedì o mercoledì. Lo staff sta lavorando per recuperarlo. Pogba sta bene, è in buone condizioni".

HEYSEL — "Vorrei ricordare quello che è successo 30 anni fa, una tragica serata, una pagina nera dello sport mondiale e della storia della Juve. Oggi c'è da commemorare le vittime e stringersi con affetto intorno ai loro familiari. Da quel giorno è stato fatto tanto, ma non abbastanza per risolvere tutte le problematiche. Per arrivare a un livello di tranquillità e serenità bisogna migliorare tutti ed essere più positivi: alla fine il calcio è uno spettacolo e va vissuto in un certo modo, senza violenza o atti vandalici".

HASHTAG — Ricordate il tormentone lanciato via Twitter da Allegri dopo la vittoria contro l’Olympiacos? Da oggi quel #Fiuuu fa ancora più tendenza, tanto da diventare un vero e proprio slogan messo nero su bianco su delle t-shirt, che saranno messe all’asta in esclusiva sul circuito CharityStars. "Con queste magliette, che ho firmato personalmente ad una ad una, ho pensato di dare la possibilità a tutti i tifosi di contribuire a far tirare un sospiro di sollievo a chi se la passa meno bene di noi", ha detto Allegri. Le cinque magliette saranno acquistabili a partire dalle ore 12.00 di domani, 30 maggio 2015, sulla piattaforma benefica CharityStars: il ricavato sarà poi reindirzzato a Healthy Foundation, l’associazione nazionale che si occupa del propagandare l’importanza di perseguire comportamenti corretti, alla Misericordia Livorno e all’Associazione Cure Palliative.


Andrea Agnelli, per festeggiare i successi della sua presidenza, ha regalato ai giocatori della Juvents una Magnum di Amarone Aneri personalizzata con la sua firma.

ELKANN — Il bello deve ancora venire. "La Juve ha fatto una grande stagione, ma non è ancora finita". John Elkann è già in clima finale di Berlino. A margine dell'assemblea Exor, il presidente Fca non lo nomina apertamente, ma punta al triplete. "Vincere il quarto scudetto consecutivo è stato emozionante, vincere la Coppa Italia a Roma, dopo vent’anni, è stato fantastico. Ora sarà bello andare a Berlino con moglie e figli, dopo la grandissima partita di Madrid. È un momento eccezionale, grazie al grande equilibrio che Andrea (Agnelli n.d.r) è riuscito a creare tra società, allenatore e squadra. L'organizzazione compatta spiega i grandi risultati ottenuti, però il bilancio lo faremo il 7 giugno dopo Berlino". Il protagonista in campo è stato Gigi Buffon, per lui una stagione d'oro. "Merita il Pallone d'Oro, la sua maglia è il simbolo della stagione. È stato determinante, un leader che ha trascinato la squadra e ha dato più di tutti. Rappresenta perfettamente il carattere della Juve".

NOTIZIARIO — Allegri ha convocato 22 giocatori per la trasferta di Verona, out Asamoah e Rubinho, il terzo portiere sarà Mattia del Favero, Allievi, classe 1998. Domani probabile 4-3-1-2, in difesa a riposo Chiellini, spazio a Buffon, Padoin, Bonucci, Ogbonna ed Evra (favorito su De Ceglie). A centrocampo Marchisio, Pirlo e Pogba con Vidal a sostegno di Tevez e Llorente (o Coman).


Fonte Gazzetta.it







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06/06/2015 01:25

Juve, Allegri: "Abbiamo carattere e qualità, sono sereno per la finale"

Il tecnico bianconero verso la finale col Barcellona: "Messi e Neymar sono unici al mondo, ma occhio soprattutto a Iniesta. Il gol di Leo all'Athletic? Ne ha fatti di più belli..."

L'unica cosa che potrebbe disturbare il sonno di queste notti è la tosse che lo tormenta. Massimiliano Allegri si guarda intorno, quasi stupito dal l'affluenza nella sala stampa dello Juventus Stadium (più di 200 persone), ma non mostra la minima apprensione. La marcia di avvicinamento alla partita dell'anno è già cominciata, ormai mancano solo cinque giorni alla finale di Berlino contro il Barcellona. Ma l'ansia, almeno a giudicare dall'atteggiamento del tecnico, è ancora sotto controllo.

NIENTE PAURA — "Il pregio più grande della Juve è essere caratteriale e tecnica, la squadra è migliorata molto come consapevolezza dei propri mezzi, questo mi lascia sereno verso la finale. Il gol di Messi in Coppa del Re? Ne ha fatti anche più belli. Basta giocare, fare due tre cose giuste, abbiamo qualità e caratteristiche per affrontare questa partita. Dobbiamo pensare alla nostra voglia di vincere e dimostrare che abbiamo meritato di arrivare fin qui. Giocano un calcio diverso da tutte le alte squadre, Messi e Neymar sono diversi da tutti gli altri, ma occhio anche alle giocate di Iniesta. Dobbiamo prepararci anche ai rigori, ma non credo che finirà così. Vincerla sarebbe un risultato straordinario. Giocare una finale crea tanta adrenalina e pochi pensieri".

Qualcuno torna sullo scetticismo di inizio anno e Allegri stavolta è meno diplomatico del solito: "C'è grande entusiasmo in città e si percepisce, tutti aspettano questa finale, però vorrei ricordare che la Juve ha avuto pochi tecnici che prima di arrivare alla Juve avevano già allenato una grande squadra e io sono uno di questi. Al Milan avevo vinto scudetto, Supercoppa e sempre centrato almeno gli ottavi in Champions, lo scetticismo poteva essere normale dopo la partenza di un allenatore che aveva fatto benissimo in Italia. Comunque vada sarà una stagione irripetibile. Vedremo se il Barcellona era nel mio destino, di sicuro è un po' diverso da quello che ho affrontato tante volte con il Milan e poi questa è una finale. Il clima è ottimo, la stagione è stata straordinaria, cerchiamo di farla diventare anche di più, incredibile. Come la prepariamo? Andando a conoscere le caratteristiche del Barcellona. Non facciamo due ore di video o più allenamenti, queste partite si preparano con tanta semplicità e qualità. Marcare Messi a uomo è impossibile, bisognerà essere bravi a muoversi intorno a lui, ci saranno momenti favorevoli a noi, non dobbiamo andare a Berlino aspettando che ci facciano gol. È stato divertente preparare questa finale di Champions, sono fortunato ad allenare questo gruppo. La partita con il Real ci è servita perché ci siamo confrontati contro i campioni d'Europa uscenti e con campioni del calibro di quelli del Barcellona". Manca l'ultimo step. Allegri non vede l'ora.


Fonte Gazzetta.it







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06/06/2015 01:33

Champions, Allegri: "La Juve è qui per vincere. E il Barcellona ha punti deboli"

Il tecnico bianconero in conferenza stampa: "Loro straordinari in attacco, ma noi stiamo bene. E siamo andati oltre gli obiettivi...". La partita? "Si deciderà a centrocampo"

"Siamo venuti per vincere, altrimenti saremmo andati in gita". Massimiliano Allegri sa che la sua Juve ha già raggiunto un grande risultato centrando l’accesso alla finale di Champions League, ma non ha intenzione di fermarsi qui. "Certo che il Barça ha punti deboli, tutti li hanno – assicura il tecnico bianconero nella conferenza stampa della vigilia -. Noi dovremo fare la partita della vita, puntare sul nostro centrocampo e limitare una squadra che fa della fase offensiva la sua forza. Manca l’ultimo passo. E’ difficile, ma volevamo arrivare almeno ai quarti e abbiamo già mostrato di saper superare gli obiettivi".

UN ALTRO BARCELLONA — Quello di Berlino è un Allegri quasi rilassato, forse perché piuttosto stanco di rispondere da giorni alle stesse domande. Quelle sull’attacco blaugrana, per esempio, lo hanno stufato: "Messi, Neymar, Suarez… il solito ritornello. Ma anche noi abbiamo giocatori da Pallone d’oro, come Buffon e Tevez che quest’anno meriterebbero di vincerlo. Ciò che posso dire del Barça è che non somiglia alla squadra che ho affrontato due anni fa in Champions… quella giocava senza centravanti, ora invece i nostri avversari hanno Suarez e fanno cose diverse. Noi siamo arrivati qui senza giocare bene tutte le partite, non sempre gli avversari ti permettono di farlo, come è accaduto a Montecarlo. Ma siamo solidi e la società ha costruito le basi per il futuro, perché la Juve deve stare sempre tra le prime 8 d’Europa".

FINALI STRATEGICHE — Sul tifo contro degli anti-juventini, l’allenatore toscano non si sbilancia: "Aver riportato una squadra italiana in finale dopo cinque anni è un bene per il nostro calcio, il resto fa parte della normalità, ci sta. Non disturba lo spogliatoio, come non incidono le voci sul possibile addio di alcuni bianconeri dopo la finale. Prima di gare come queste la concentrazione è massima. Noi domani dovremo cercare di ribaltare la tradizione sfavorevole nelle finali di Champions, la Juve ne ha vinte 2 e perse 5, il Barça ne ha vinte 4 e perse 3. Vorremmo farcela anche per Chiellini, è stato sfortunato, come lo è stata la Juve eliminata in Turchia l’anno scorso. Al posto di Giorgio, se sta bene, giocherà Barzagli, altrimenti Ogbonna".

NIENTE 0-0 — Un pensiero anche per Luis Enrique, che proprio come lui non convinceva tutti, nei primi mesi in panchina: "Già in Italia si vedevano le sue qualità, l’impatto con un campionato nuovo e difficile non lo ha aiutato, ma ora ha dimostrato quanto è bravo. Come finirà domani? Non lo so, ma penso che non vedremo uno 0-0…".


Fonte Gazzetta.it







[Modificato da possum jenkins 06/06/2015 01:36]
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06/06/2015 01:56

Barcellona, Luis Enrique: "Iniesta è al 100%". Neymar: "Buffon da playstation"

Il tecnico blaugrana avvisa i suoi: "La tensione può giocare brutti scherzi". Il brasiliano: "Prendevo sempre Gigi ai videogiochi. È un super portiere"

"No, una mia vittoria non andrebbe interpretata come una dimostrazione nei confronti del calcio italiano". E’ l’unica frase che Luis Enrique dice nella nostra lingua, alla vigilia della finale di Champions tra la Juve e il suo Barcellona. Non cerca rivincite, Lucho, almeno a parole. "Sono orgoglioso di ciò che ho vissuto a Roma – spiega, ricordando i tempi non sempre felici della Serie A -, perché lì ho seminato e poi ho raccolto i frutti da allenatore del Barça. Alcuni miei amici romani mi hanno chiesto di vincere… Totti? Ho un buon rapporto con lui, ma non l’ho invitato io a Berlino".

MIELE PER ALLEGRI — Poi fair play nei confronti di Allegri, che ne aveva parlato bene un paio d’ore prima: "Devo complimentarmi davvero per ciò che ha fatto con la sua squadra in questa stagione. Lo stile della Juve non è così diverso dal nostro, mi sono immaginato una partita in cui i nostri avversari faranno possesso palla". Su Iniesta nessun dubbio: "Sarà al 100%". E nessuna richiesta speciale a Messi: "Sarebbe ingeneroso nei suoi confronti, mi aspetto qualcosa di unico da tutta la squadra. Posso solo dire che Leo è il migliore al mondo e gioca con due grandi campioni come Neymar e Suarez, in attacco. Dovremo stare attenti alla tensione, spesso combina brutti scherzi. Se questa sarà la sfida più importante della mia vita? No, spero sempre che ne arrivi una ancora più grande".

PIQUE' SENZA PARAGONI — Insieme a Luis Enrique, ci sono due stelle del Barça dal talento comico innato, nonché due simboli di segno differente: Piqué rappresenta un’icona della Catalogna, Neymar è il fuoriclasse (con Messi, ovvio) che dà una dimensione ancor più internazionale ai blaugrana. "E’ uno dei Barcellona più forti della storia e domani abbiamo l’occasione di dimostrarlo – dice il marito di Shakira dopo aver fotografato i giornalisti presenti, ma poi perde il sorriso quando gli viene chiesto un paragone con l’era Guardiola -. Non ha senso fare confronti con la squadra che schierava Pep, era diversa, anche se molti elementi sono gli stessi. Odio queste cose. Ciò che conta è che quel tipo di calcio funzionasse, proprio come quello di Luis Enrique, visto che siamo ancora in finale. Poi i gusti sono diversi, a qualcuno piacevamo di più prima e a qualcuno adesso". Da lì, si passa all’analisi dell’avversario: "La Juve sa fare possesso palla e anche ripartire molto bene. E non parlo solo di Tevez e Morata. Dovremo essere attenti a non concedere queste situazioni e a creare occasioni quando avremo il pallone".

NEYMAR E I SOGNI — Più timido Neymar, che continua a ripetere la frase "giocare questa finale è come realizzare il sogno che facevo da bambino". E a chi obietta che qualche finale importante il brasiliano l’ha già disputata, risponde che "sì, ma è questa è la più importante e dovremo far di tutto per uscire vincitori". L’intesa con Messi e Suarez ha fatto la fortuna di questo Barça, ma per Neymar è "impossibile scegliere un favorito in partite come questa". Chiusura con desiderio: "Domani spero di baciare la coppa e di fare gol a Buffon… è un grande, lo prendo sempre come portiere quando gioco ai videogame".


Fonte Gazzetta.it







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Barcellona, Luis Enrique: "Brava Italia, hai cambiato mentalità"

Il tecnico blaugrana non cerca rivincite nei confronti del nostro calcio: "L'idea di calcio poco propositivo che si aveva non è più la stessa". Poi, avverte i suoi ("Dovremo limitare Pirlo") e punge Allegri: "Ha detto che alla Juve basterà fare due o tre cose? Se lo dice lui..."

Prima di tutto, tre grandi no. "Ho rivincite da prendermi sul calcio italiano? No. Il mio destino dipende dalla finale di Berlino? No. Quindi ho già deciso? No". E per essere ancora più chiaro, Luis Enrique specifica che lui non vive nel "mondo degli estremismi, e quindi sono esattamente lo stesso di inizio stagione". Il tecnico del Barcellona non sembra cercare rivincite sul calcio italiano ma neppure sulla critica catalana che non lo aveva accolto proprio benissimo. Il confronto col mitico Guardiola sembrava impossibile da vincere, eppure l'ex tecnico della Roma, esattamente come Allegri, è in corsa per il Triplete. "E' soltanto la seconda volta che ci capita di poter fare il Triplete, e questa la dice lunga sulla difficoltà dell'impresa".

FAVORITI? NO GRAZIE — Ma dall'altra parte c'è la Juve, che Luis Enrique stima. "Essere favoriti va bene se lo si dice dopo la partita, ma crederci prima non ha senso. E comunque nello spogliatoio noi sappiamo come dobbiamo preparare la partita". Il Barça, giocatori e allenatore, ci tiene a precisare che l'euforia della gente non contagia chi dovrà andare in campo a Berlino. La sintesi di Mascherano: "La parola invincibile non esiste nel calcio e tanto meno nella vita". Luis Enrique confessa di pensare a limitare Pirlo, ma di temere soprattutto la solidità della Juve e l'affiatamento di un gruppo ormai collaudatissimo. "Abbiamo analizzato benissimo la Juve, come credo che la Juve abbia analizzato noi. Allegri dice che alla sua squadra basterà fare due o tre cose? Se lo dice lui...". E' il primo accenno che sembra polemico, ma in fondo non lo è.

NUOVA MENTALITA' — Luis Enrique smorza anche l'argomento molto gettonato in Spagna sul faccia a faccia Chiellini-Suarez dopo il morso mondiale ("con Luis ho parlato di calcio, non di altro") e al calcio italiano manda anzi tanti complimenti. "Il calcio italiano sta cambiando, l'idea di calcio poco propositivo che si aveva non è più la stessa. La Juve è una realtà diversa e viene da quattro campionati vinti, ma anche Lazio e Roma hanno giocato un calcio propositivo. Ho visto tante partite di serie A quest'anno e mi hanno impressionato anche Sassuolo e Empoli". Fedele a se stesso, Luis Enrique elogia un calcio sperimentale. E' in finale di Champions League, ma è lo stesso di inizio stagione. E forse lo stesso di Roma.

Fonte Gazzetta.it







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