Champions League, è febbre biglietti. Allegri: 'Manca ultimo passo, Barcellona battibile'
Anche in Italia e in Spagna cresce l'attesa per il match all'Olympiastadion
Non esistono squadre imbattibili, neppure il Barcellona pluristellato di Messi-Suarez-Neymar. Massimiliano Allegri lo dice e ci crede, alla vigilia della finale da 'mission impossible' all'Oympiastadion. "Il Barcellona è fortissimo - riassume il tecnico bianconero - ha uno straordinario gioco offensivo, individualità di primissimo piano, ma, come tutte le squadre, ha dei punti deboli. E quindi è battibile. Cerchiamo di dimostrarlo domani. Non pensiamo a come limitare il Barcellona, ma a fare gol. Questo è l'ultimo passo di una grandissima annata:siamo pronti". Non ci sarà Chiellini, infortunato, Allegri cerca di far finta di niente: "Mi dispiace per lui: aveva giocato tutta la Champions, dalla prima partita fino a Madrid, sempre da protagonista. Ma ci sono Barzagli e Ogbonna. Se Barzagli sta bene - precisa - gioca lui, altrimenti Ogbonna. E siamo tutti molto sereni, tutti concentrati sulla finale, senza pensare a nient'altro". Ai bianconeri - assicura il tecnico livornese - non tremano le gambe. "E' già stata un'annata straordinaria", può diventare storica per la Juventus che ha già centrato scudetto e Coppa Italia, che non vince la Champions dal '96 e vuole cancellare, proprio contro una supersquadra, le tre sconfitte nelle ultime tre finali giocate dai bianconeri ('97, '98 e 2003).
E se "domani sera saremo noi ad alzare la Coppa al cielo, sarà un bene per tutto il calcio italiano, tanto ingiustamente vituperato. Ci saranno pure i gufi, ma - aggiunge Allegri - credo che la maggior parte degli italiani domani saranno con noi, tiferanno sperando che la Juve riporti la Coppa più prestigiosa in Italia". Buffon ha fretta di vincere la Coppa che manca al suo palmares, ma ribadisce che essere a Berlino a giocare la finale, domani, è stata una sorpresa: "Era un obiettivo che tutti ci eravamo proposti di raggiungere, prima o poi. Ma non pensavamo che questa stagione, con il cambio di allenatore, fosse quella ideale. Come tutte le cose inaspettate - prosegue il portiere bianconero - ci ha una grande gioia, all'inizio domani ci sarà probabilmente un po' di emozione, ma poi cercheremo di vincere.
Il Barcellona, come ho detto tante volte, parte avvantaggiato, e non potrebbe essere altrimenti per una squadra che schiera Messi, Suarez, Neymar. Ma noi abbiamo fatte nostre virtù importanti come la ferocia e la determinazione". E Bonucci è pronto a "vincere anche per Giorgio (Chiellini, ndr) e - rivela - per mio figlio che voleva lo portassi al mare: 'vedrai', gli ho detto, ti porterò un grande regalo".
Ed è febbre Champions per la finale. A Berlino si è scatenata la caccia agli ultimi biglietti e c'é chi arriva ad offrire 3.500 euro per due posti. Molti i tifosi che si aggirano col cartello "Tickets Wanted".
Intanto la Juventus è atterrata nella capitale tedesca: "Siamo a Berlino!", twitta il club bianconero sul suo profilo ufficiale. A dare il benvenuto alla Vecchia Signora sul social anche l'Uefa Champions League, che posta la foto del tecnico Allegri appena sceso dalla scaletta del volo charter Alitalia che ha trasportato la squadra da Torino. L'attesa - e la speranza - non sono state smorzate neanche dallo sfortunato stop di Chiellini. A Berlino, in Italia ed in Spagna, non c'è evento, da qui a sabato, che possa venire prima, nei programmi e nei discorsi, della finale di Champions all'Olympiastadion. Il Barcellona al gran completo e la Juve convinta di potercela fare anche senza uno dei giganti della sua difesa spesso granitica, sono pronti a darsi battaglia per vincere la Champions dei sogni. Il Barca del marziano Messi e e dei suoi sodali Suarez e Neymar contro la Juve di Tevez e Morata, di Pogba e Buffon, di Marchisio e Vidal, che ha fatto uscire di scena il Real campione d'Europa.
Sono quattro anni che i blaugrana non riescono più a brindare nella notte più bella dell'Europa del calcio, addirittura 19 stagioni è lungo il digiuno della Juve, che l'anno scorso si è fatta sfuggire l'Europa League che giocava in casa. A Berlino l'attesa arriva al diapason: è la città dell'ultima vittoria azzurra ad Mondiale, qui ci potrebbe essere l'ultima recita nel Vecchio Continente di grandissimi campioni: l'ha già annunciata Xavi Hernandez, potrebbe essere altrettanto per Pirlo. E resta il dubbio su Tevez, tentato da un rientro anticipato in Argentina.
Nessuno potrà rubare la scena a Berlino, fino a sabato, neppure la piccola Elmau che, nel suo incantevole castello, domenica e lunedì ospiterà il G7 delle grandi potenze dell'economia mondiale. Nella località dell'Alta Baviera i riflettori si accenderanno solo dopo che lo storico Olympiastadion avrà scelto la sua regina.
Berlino si prepara ad accogliere le due sfidanti: oggi il Barca e la Juve sosterranno l'ultimo allenamento. Toccherà prima ai bianconeri, alle 17,45; nel tardo pomeriggio chiuderà il Barcellona, dopo le conferenze stampa di tecnici e giocatori indicati dal club. Qualche malumore tra gli italiani che vivono a Berlino c'è: "Non è stato possibile acquistare neanche un biglietto - è la protesta di cui si fa portavoce una coppia di giovani italiani, Francesco e Valentina - per assicurarci un posto all'Olympiastadion avremmo dovuto comprare l'intero pacchetto di viaggio, 1.000 euro.
E avremmo dovuto tornare in Italia per firmare i documenti: non ci sembra giusto che agli italiani residenti in Germania non sia stata riservata una quota di tagliandi per la finale". La vigilia sarà allietata, al 'Festival Uefa' allestito davanti alla porta di Brandeburgo, ed aperto fino a domenica pomeriggio, da una sfida di calcio a 5 di grandi campioni del passato: Del Piero, Fabio Cannavaro, Seedorf, Cafu, Djorkaeff sono alcuni dei nomi. E ci sarà, molto probabilmente, pure Zico, che potrebbe concorrere con Michel Platini per la presidenza della Fifa. Il futuro dell'organismo del calcio mondiale sarà certamente 'il' tema discusso tra i dirigenti di federazioni nazionali ed i presidenti di club, ma non ci sarà il vertice che Platini ha rimandato più avanti, quando sarà stata definita "una posizione comune", ha spiegato il numero 1 dell'Uefa.
Fonte Ansa.it