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Norton

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2015 14:49
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Motorcycle Company

La Norton Motorcycle Company è stata una fabbrica inglese di motociclette fondata da James Lansdowne Norton (detto "Pa") (1869-1925) a Wolverhampton nel 1898,
trasferitasi in seguito a Birmingham e chiusa nel 1992.

Indice

Storia

La Norton Manufacturing Company iniziò la sua attività nel 1898 come fabbrica di componenti per biciclette. Nel 1902 vengono prodotte le prime biciclette motorizzate Clément e marchiate Norton; solo 5 anni dopo una Norton condotta da Rembrandt Fowler e spinta da un bicilindrico Peugeot vinse il primo Tourist Trophy. Del 1908 è il primo motore costruito in casa, un monocilindrico di 500 cm³ a valvole laterali. Nel 1913 la Norton, entrata in difficoltà finanziarie, fu rilevata da uno dei principali creditori, la R.T. Shelley & Co.: l'azienda, sotto la direzione congiunta del fondatore e di Bob Shelley, fu rinominata Norton Motors Ltd.

Passata la Prima guerra mondiale la Norton introdusse, a fianco della 500 a valvole laterali (siglata Model 16), un nuovo modello a valvole in testa, destinato alle competizioni, la Model 18. La moto ebbe un buon successo nelle competizioni: tra le più importanti vittorie si ricordano il Senior TT e il Sidecar TT nel 1924. La Model 18 sarà aggiornata con il passare del tempo, diventando un modello più votato al turismo; a sostituirlo nelle competizioni il nuovo modello CS1 monoalbero, progettata da Walter Moore. La CS1, e la sua evoluzione International (1932), ebbero gran successo nelle competizioni: tra il 1931 e il 1939 vinsero sette delle nove edizioni del Senior TT.

Una Manx del 1955

La Seconda guerra mondiale vide la Norton impegnata nella produzione militare, fornendo all'esercito britannico la Model 16 e la Big Four con sidecar. Passata la bufera, la Casa di Birmingham presentò la Model 7 500 cm³, nota anche come Dominator (1948), prima Norton con motore bicilindrico parallelo. Per le competizioni, la International fu sostituita dalla Manx (1947), dominatrice del Tourist Trophy tra il 1947 e il 1954, e vincitrice del Campionato del Mondo 1951 (Classe 350 e Classe 500) e 1952 (Classe 350). La Manx ebbe molta fortuna anche tra i piloti privati, che la impiegarono con successo sino alla fine degli anni sessanta.

Per quanto riguarda le moto stradali, gli anni cinquanta videro l'entrata in produzione delle Dominator 88 e 99 (di 500 e 600 cm³ rispettivamente), equipaggiate con il telaio della Manx, il leggendario "Featherbed". Nel 1956, la Norton è ceduta alla Associated Motor Cycles (AMC), che possedeva già AJS, Matchless, Francis-Barnett e James. La fabbrica di Birmingham chiuse nel 1962, e le linee di montaggio furono spostate negli stabilimenti AMC di Woolwich, alla periferia di Londra. Primo modello Norton ad essere prodotto nel nuovo stabilimento fu la Atlas, bicilindrica di 750 cm³. L'Atlas divenne nota per le sue alte prestazioni, ma anche per le vibrazioni trasmesse dal suo motore.

Intorno alla metà degli anni sessanta il gruppo AMC entrò in difficoltà finanziarie. Il gruppo sarà rilevato dalla Manganese Bronze Holdings, il quale concentrerà le sue attenzioni sul marchio Norton. Primo prodotto della nuova gestione, nel 1968, la Commando 750. Per risolvere il problema delle vibrazioni, la Commando era dotata di tamponi di gomma che isolavano il motore dal telaio (il sistema "Isolastic"). Disponibile in molte versioni (dalla primogenita "Fastback", alle "Roadster", "Interstate", "PR" e alla "Hi-Rider") la Commando si rivelò un successo.

Nel 1973, viene fondata la Norton-Villiers-Triumph (NVT), grazie all'acquisto (finanziato parzialmente dal governo britannico) del gruppo BSA. Di quell'anno è la versione di 850 cm³ della Commando.

Steve Hislop alla partenza del Senior TT 1992

Nel 1974 il gruppo NVT decise una ristrutturazione, che implicava la chiusura dello stabilimento Triumph di Meriden: le conseguenti proteste dei lavoratori bloccarono la produzione delle Triumph per 18 mesi, e causarono un grave dissesto finanziario, che, insieme alla recessione e l'arrivo sul mercato delle moto nipponiche obbligò la NVT a chiudere i battenti nel 1976.

Nonostante la chiusura della NVT, la Norton riuscì a proseguire l'attività in un nuovo stabilimento a Shenstone, nello Staffordshire, mettendo in produzione il birotore Wankel sviluppato dalla NVT, tra il 1973 e 1l 1975, sotto la guida dell'ing. Blair. Il primo modello della "nuova" Norton fu la Interpol (1981), destinata solo alla polizia ed equipaggiata da un birotore Wankel di 600 cm³ e 85 CV. Ad essa seguirono la Classic (1987) e la Commander (1988), vendute anche al grande pubblico (seppure in piccoli numeri). Di gran lunga la più nota tra le Norton Wankel fu però la F1 (1990), in cui il birotore britannico, raffreddato ad acqua, erogava 95 CV e spingeva la moto a 250 km/h. La moto ebbe anche una discreta carriera sportiva, vincendo con Steve Hislop il Senior TT 1992, davanti alla Yamaha di Carl Fogarty. La vittoria al TT fu però l'ultimo acuto della Norton, che chiuse i battenti in quello stesso anno.

Dopo anni di controversie legali riguardanti i diritti sull'utilizzo del marchio[1], nel 2008 la Casa ha ripreso le attività nel nuovo stabilimento situato nei pressi del circuito di Donington[2], presentando nel 2010 una nuova versione della Commando[3].

Al TT 2009 si è verificato il clamoroso ritorno alle corse della Norton che, sulla spinta dei nuovi proprietari, ha deciso di ripartire con le corse da dove era stata in gran parte costruita la sua leggenda sportiva, il famigerato Mountain Circuit dell'Isola di Man. Ingaggiato il forte pilota irlandese Michael Dunlop, rispettivamente figlio e nipote dei leggendari road racers Robert e Joey Dunlop, la Norton 588 versione 2009 ha fatto soli pochi chilometri nelle prove ufficiali e non è stata presentata al via del Senior TT a causa della sua limitata affidabilità. In occasione dell'edizione 2012 della gara dell'Isola di Man la Norton si ripresentò con una nuova moto, battezzata SG1, spinta dal 4 cilindri a V dell'Aprilia RSV4 inserito in un telaio Spondon[4]. Iscritta al Senior TT poi annullato a causa del maltempo[5], la squadra ha ricevuto dall'organizzazione del TT il premio per l'eccellenza tecnica[6].
Rinnovata per il TT 2013, la moto (ora denominata SG2) ha corso nuovamente il Senior TT classificandosi al 24º posto con Ian Mackman[7]

Note

  1. ^ Norton pronta a ripartire, http://www.motociclismo.it. URL consultato il 21 luglio 2013.
  2. ^ New Norton boss speaks exclusively to MCN, http://www.motorcyclenews.com. URL consultato il 21 luglio 2013.
  3. ^ Norton Commando 961SE: test, http://www.motociclismo.it. URL consultato il 21 luglio 2013.
  4. ^ Norton to race V4 at the 2012 Isle of Man TT, http://www.iomtt.com. URL consultato il 21 luglio 2013.
  5. ^ Norton: al TT 2013 con 2 moto motorizzate Aprilia, http://www.motociclismo.it. URL consultato il 21 luglio 2013.
  6. ^ Norton wins Motul Team Award for Technical Excellence at 2012 TT, http://www.iomtt.com. URL consultato il 21 luglio 2013.
  7. ^ Pokerstars Senior TT - Result Sheet, http://www.iomtt.com. URL consultato il 21 luglio 2013.

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La Norton ritorna in Italia


di Luigi Rivola lunedì, 13 dicembre 2010

La storica marca inglese si ripresenta con una bellissima naked sportiva, la Commando 961 in tre versioni. Il rilancio sul nostro mercato comincia da Cremona

"Motocicli Speciali" di Cremona è il primo dealer della grande Norton al suo rientro in Italia dopo anni e anni di assenza in seguito alle gravi traversie finanziarie che avevano costretto la fabbrica a chiudere i battenti e che successivamente avevano fatto fallire tutti i tentativi di riportarla in vita.
Dal 2008 il marchio Norton è di proprietà dell'inglese Stuart Garner, quarantenne uomo d'affari che ha maturato esperienze in diversi settori imprenditoriali e che, sinceramente appassionato di moto, ha deciso di compiere l'impresa che ad altri non è riuscita: rilanciare il più prestigioso fra i marchi motociclistici d'Inghilterra.

La Commando 961 La Commando 961
 
Rispettando la tabella di marcia che si era prefissato, Garner, dopo aver allestito uno stabilimento all'interno del circuito di Donington, ha messo in cantiere la Commando 961, apripista di una gamma destinata ad ampliarsi a breve.
La risposta dei primi mercati europei sondati dalla Norton è stata più che entusiastica, tanto da creare subito problemi al costruttore, oberato da un numero di richieste eccessivo rispetto alle sue capacità produttive.
Garner ha dunque dovuto riorganizzare parecchie cose, poi, preso atto dell'accoglienza ricevuta da questa sua prima proposta, ha allargato i suoi orizzonti e tra i vari mercati presi in considerazione c'è stato anche quello italiano, che in passato le Norton le aveva accolte sempre con grande favore.

Un'immagine della presentazione a Cremona Un'immagine della presentazione a Cremona
 
Dall'inizio del 2011, salvo motivati ritardi, che potrebbero derivare dalle complesse pratiche di omologazione, sarà quindi possibile acquistare anche nel nostro Paese la nuova Norton Commando 961 nelle versioni "Sport", in vendita a 14.900 euro chiavi in mano, "Café Racer" (16.700 euro c.i.m.) e "Special Edition" (18.500 euro c.i.m.).
La "Motocicli Speciali" ha sede a Cremona in via Ghinaglia, 113, tel/fax 037237336, email: info@motociclispeciali.com, sito internet www.motociclispeciali.com. Per le caratteristiche e il test di Alan Cathcart, pubblicato in esclusiva da motonline, vi rimandiamo a
l link presente in questa pagina.

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Norton Commando 961

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Norton, con 4 milioni di sterline il futuro sembra assicurato


Produrrà una nuovo moto sportiva da 200 CV  


di


Norton, con 4 milioni di sterline il futuro sembra assicurato

Norton Motorcycles – Norton Motorcycles ha appena ottenuto 4 milioni di sterline di finanziamenti provenienti dal governo del Regno Unito, che saranno usati per la creazione di un nuovo stabilimento di produzione, che genererà così più posti di lavoro e nuovi modelli. Una buona notizia, dunque, per il marchio britannico e per i suoi fornitori che potranno beneficiare di una sovvenzione importante per il proprio futuro.


La buona notizia per noi, però, è che che Norton prevede di portare sul mercato una nuova moto sportiva da 200 CV spinta da un motore V4, non troppo dissimile dai modelli “SG”, che abbiamo visto gareggiato al TT dell’Isola di Man. Alla buona notizia si aggiungono gli schizzi mostrati dal sito britannico Bike Social, che ha anche avuto la possibilità di parlare con il direttore del design di Norton, Simon Skinner, riguardo proprio il nuovo modello e il futuro di Norton. Secondo Skinner, la nuova superbike avrà un motore V4 da 1.200cc che produrrà più di 200 CV. La due ruote dovrebbe essere in grado di stare testa a testa con il V-Twin da 1,285 cc della Ducati 1299 Panigale, anche se ovviamente non sarà sanzionato in qualsiasi classe Superbike.


Il motore della Norton sarà sviluppato da Ricardo Motorcycles e prenderà spunto dai marchi di automobili inglesi come Aston Martin, ma anche dalla F1. Altri modelli nei piani Norton sarebbero una 650cc sportiva con motore bicilindrico parallelo e molto probabilmente un modello elettrico. Non vediamo l’ora di vedere cosa Norton porterà sul mercato, anche se in molti sono rimasti delusi dal fatto che il progetto del motore NRV588 non sia più in fase di sviluppo.


Fonte: Motori on line - 11th agosto, 2015



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09/09/2015 13:11

Norton 30M: "Manx"
Ma il fascino del marchio Norton viene da lontano, dal glorioso passato, ad iniziare con la cosidetta "Manx":
per la cronaca, il modello "manx" non esiste!
In realtà questa moto si chiama "30 M" ma effettivamente- come per la Fiat "Topolino",in realtà la "500"- è universalmente conosciuta come MANX, per le innumerevoli vittorie al TT dell Isola di Man .
Moto a tutt'oggi più vittoriosa della storia del motociclismo , tra campionati mondiali, nazionali e gare a tutti i livelli è un esempio di incredibile longevità .
Se considerate che il primo Manx (monoalbero) è nato alla fine degli anni '30 (ancora con il telaio "garden gate" -letteralmente cancello da giardino),
con il continuo sviluppo e aggiornamento prima in bialbero, poi da corsa lunga a (1954) in corsa corta, vinse ancora una gara del mondiale del '69.
  Non si può che riconoscere la validità del progetto.
Il più quotato è il corsa corta per le prestazioni l'affidabilità e soddisfazione di guida.
Costruita artigianalmente in pochi esemplari all'anno (circa 800 moto tra 350, detto 40M, e 500 dal 1954 al 1962), raggiunse la massima evoluzione nel 1961, salvo poi essere aggiornata solo nel freno anteriore per l'anno successivo .
Veniva consegnata al cliente/corridore con un certificato del banco prova che attestava la potenza di "almeno" 50 cavalli.

Questa è quella di "Carlone" (Ndr. autore di questo articolo), un conservato del 1961, preparata all'epoca con pistone Cosworth, molle valvole cilindriche e lavorazioni dei condotti, per una potenza stimata di quasi sessanta cavalli. Una vera goduria da usare anche oggi.

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Fonte: by Carlone

PS:  La produzione e' iniziata nel '48 ed e' terminata nel '62.
Nel 1950 fu dotata del telaio Featherbed.
Il motore e' passato da corsa lunga ( 79,62x100) a corsa corta (90x74,8) nel 1954.
Cambio da 4 a 6 marce, potenza oltre 54cv.
E' stata una delle moto da competizione piu' longeve ed e' un "pezzo" che non puo' mancare in una collezione degna di questo nome.
E' stata ed è una delle moto più belle mai realizzate.  

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09/09/2015 13:19


Norton Domiracer:
torna il glorioso telaio Featherbed

Ad uno sguardo superficiale può sembrare una versione speciale della Commando 961,
invece questa moto dal nome leggendario è tutta nuova. Negli anni 60 era una moto da corsa, oggi è una bella café racer di serie (limitata)

La nuova Norton Domiracer sarà presentata ufficialmente al pubblico durante il prossimo Classic Motorcycle Festival (9-11 agosto) a Donington Park, là dove ha sede Norton Motorcycles. Appena sarà svelata torneremo sull’argomento con più immagini e dettagli. Intanto, come sostiene Stuart Garner, presidente del Marchio Inglese, sono pronti per l’assemblaggio 50 esemplari, che saranno pronti per la consegna il prossimo autunno, ad un prezzo ancora da definire, ma che sarà vicino alle 20.000 sterline, vale a dire circa 23.000 euro. Iniziamo descrivendo la novità (ringraziamo il blog Rocket Garage per molte delle foto che trovate in gallery), poi spieghiamo ai più giovani perché i nomi Domiracer e Featherbed fanno battere il cuore degli appassionati.

 

È IL PIÙ FAMOSO E ORA È EVOLUTO

La novità più importante di questa nuova café racer è il telaio: non più il traliccio della Commando 961 (provata su Motociclismo di luglio), ma il più classico doppia culla Featherbed, “letto di piume”. In realtà del più famoso telaio Norton (e forse della storia delle motocicletta) si è mantenuto solo il layout, perché il materiale usato non è l’acciaio, ma l’alluminio. Una scultura in tubi tondi da far venire l’acquolina ad ogni appassionato di moto classiche.

 

EQUIPAGGIATA AL TOP

Di stampo decisamente moderno le sospensioni. Davanti, una forcella a steli rovesciati completamente regolabile è serrata da due piastre ricavate dal pieno e finemente alleggerite. Al posteriore invece troviamo un monoammortizzatore Öhlins (in luogo dei due laterali della Commando), anch’esso regolabile e accoppiato - con uno schema Cantilever, ovvero senza leveraggi - ad un forcellone in tubi d’alluminio che è un capolavoro. Di ultima generazione anche l’impianto frenante Brembo, con pinze anteriori ad attacco radiale e pneumatici da supersportiva montati su evocativi cerchi a raggi.

 

ALLUMINIO E CARBONIO

Un inedito impianto di scarico aperto è la principale modifica dedicata al motore, quello della Commando 961 (qui al banco prova, qui invece nel video della comparativa vintage), ricco di carattere e grinta per una moto che si preannuncia leggerissima. Sono molti infatti i componenti realizzati appositamente in materiali pregiati. A partire dal maestoso e affusolato serbatoio, in alluminio battuto a mano. E poi carbonio a profusione: parafango, codino e scatola filtro non nascondono la scura trama di questa fibra.

 

UN PO’ DI STORIA

Il telaio Featherbed (il leggendario “letto di piume”), nato nel 1950, deve la sua fama alla Norton Manx, la moto più vittoriosa e longeva di sempre. Ma dopo oltre dieci anni di onorato servizio, nei primi anni Sessanta ci si rese conto che la Manx non poteva più reggere il confronto con le rivali pluricilindriche. Fu allora che la Norton prese in esame la possibilità di mantenere l'eccellente telaio finora usato, inserendo un motore bicilindrico, derivato dalla stradale Dominator 500. Nel 1960, il tecnico Doug Hele iniziò a sviluppare la moto, ottenendo subito 55 CV e la nuova moto da corsa prese il nome di Domiracer. Rispetto alla Manx era non solo più potente, ma anche più leggera di oltre 15 kg e i risultati arrivarono subito. Il pilota Tom Phillis, già al Tourist Trophy del 1961 agguantò il terzo posto nella Senior TT; poi fu 2° all'Ulster GP. Ma non c'era più tempo. Il gruppo AMC, cui faceva parte la Norton, colpito da una pesante crisi finanziaria, tagliò ove possibile, chiuse una fabbrica e naturalmente mise fine al progetto Domiracer. 

Fonte: Motociclismo - 21/7/2013

Norton Domiracer 500: nel 1960, il tecnico Doug Hele iniziò a sviluppare la moto, ottenendo subito 55 CV e la nuova moto da corsa prese il nome di Domiracer. Rispetto alla Manx, di cui riprendeva il telaio Featherbed, era non solo più potente, ma anche più leggera di oltre 15 kg


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09/09/2015 14:49


History of the Featherbed Norton Manx




featherbed-manx-norton 
The featherbed Norton Manx won the Senior and Junior TT at the Isle
of Man in 1950.
 

The featherbed Norton Manx that Steve Tonkin’s street-legal Norton Manx is based on was one of the greatest racing motorcycles of all time. It can trace its heritage back to 1927, when Norton engineer Walter Moore designed the SOHC engine that took Alec Bennett to victory in that year’s Isle of Man TT. The first DOHC version made its debut in 1937, and between 1931 and 1954 Norton won all but two of the Senior TT races, and often filled the top three places.

In 1950, Norton’s racer got a new frame designed by Rex McCandless. A double downtube steel cradle with a swingarm rear suspension, its superior handling characteristics influenced frame design for decades to come. Asked what it was like riding the new Norton, works rider Harold Daniell replied that it was so comfortable it was “just like riding on a feather bed.” The name stuck, and the Featherbed frame became synonymous with superb handling.

The featherbed Norton Manx (the Manx name was adopted in 1947) were offered for sale in 1951, but with less than 100 made each season, they only went to riders of proven ability. The DOHC 350cc Model 40 and 500cc Model 30 were hand-built by a team of less than 10 men in the racing shop of the Bracebridge Street, Birmingham, factory. Crankcases were cast from Elektron magnesium alloy, and to minimize vibration the crankshafts were made integral with the flywheels to increase rigidity. The cambox contained five shafts with five gears, which were ground, not machined, to size. Engines were always run for two hours on a dyno before being stripped and rebuilt.

Phil Heath, one of many “Continental Circus” riders who toured the European racetracks picking up appearance and place money as they went, said that an engine would last a whole season without being stripped. A Manx engine will hold its tune, and reliability is in the bulletproof category.

Featherbed singles were still the backbone of international racing as late as 1963, when nine of the top 20 places in that year’s 500cc World Championship series were taken by a Norton Manx. Mike Hailwood took the title on the MV Agusta, but Jack Ahern was second on his Norton. The last Manx rolled out of Bracebridge in January that year.


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