Caro riccardo60,
quando affronto argomenti del genere mi viene sempre risposto che non posso assolutizzare il particolare. Mi spiego meglio.
Nella classe di Angelica (all'asilo, tra l'altro) ci sono 2 sorelline di colore, alcune bimbe est europee, altre 3 o 4 maghrebine, il resto italiani tutti.
I bambini sono ancora piccoli per essere maleducati, quindi sono simpatici tutti e timidi tutti allo stesso modo.
Dei genitori, solo gli "stranieri" salutano e/o sorridono quando mi incontrano (io ovviamente saluto sempre tutti, ma con gli italiani o lo faccio per prima o non si sente gente salutare).
Al parchetto del paese incontriamo solo i bimbi stranieri (chissà perché o dove sono quelli italiani...?), educatissimi, loro e le mamme.
(esempio: se, correndo dietro a uno dei miei due, perdo d'occhio l'altro, la mamma straniera segue di più l'altro mio figlio che i suoi! - salvando la capoccia al mio piccolo spericolato sulla scalinata, una volta, tra l'altro).
E io faccio lo stesso coi figli degli altri, italiani o meno: MI PARE IL MINIMO! Come dicevo sul forum parlando d'altro: ogni mamma è mamma di tutti i bimbi del mondo e punto).
Detto ciò, la mia idea è ben precisa sull'atteggiamento dei genitori e sul loro approccio educativo (e purtroppo è distinta: gli italiani sono dei cafoni, individualisti e distratti e spesso maleducati; gli stranieri - almeno quelli delle tre provenienze citate, al contrario).
Ma se, parlando della scelta della scuola elementare per Angelica, davanti alla solita domanda dell'interlocutore di turno (la petulante: ma sai quanti extracomunitari ci saranno?), dicevo: se mi azzardo a dire "ce ne fossero tanti! Almeno sono educati loro e i loro genitori",
immancabilmente mi si risponde: non puoi fare della tua esperienza limitata un principio generale.
Commenti che non lasciano dubbi sul QI dell'interlocutore, perciò lascio perdere, dico solo che "non sarà generale ma è la mia esperienza e finché non vedo espisodi contrari, quella è".
Dentro di me però penso: brutto idiota, spero che mia figlia non diventi mai amica del tuo.
Hai ragione da vendere: Angelica frequenta danza, saranno una decina di bimbe tra i 4 e i 6 anni. Ora: mia figlia è gnocca. Non nel senso di bella, ma nel senso che resta lì, gnocca, immobile, vergognosa. Alle prime lezioni non muoveva un'unghia, mentre le altre bimbe ballicchiavano ridenti.
Avresti dovuto sentire le mamme!
Il commento condiviso era: almeno NON RALLENTA le nostre!
Sto parlando di mamme 30enni (in larga parte obese, tra l'altro, non so se ci sia una dose di voglia di rivalsa che rovesciano sulle figlie).
Anche l'esperienza di una mia amica, col figlio oggi 14enne che gioca a calcio fin da piccolo, è identica.
Ora ti dico un'altra cosa all'apparenza non collegata. Qualche tempo fa circolava su fb la foto di una vecchietta greca che dava il biberon a un neonato sbarcato sulla spiaggia davanti casa sua. Tutti (tutti quelli di sinistra) a commentare: che gran esempio, che bel gesto.
Ma bel gesto di questa minkia! Quale bel gesto? Che doveva fare, cioè: cosa sarebbe stato NORMALE, guardare un neonato che muore di fame, o dargli il biberon?!
Quindi, riassumendo. Non conosco abbastanza bene le altre società europee, ma quella italiana direi di sì.
Mi vergogno di essere italiana, perché per la maggior parte siamo diventati un popolo di cretini, ignoranti-contenti-di-esserlo, telespettatori di Ciao Darwin e Isole dei famosi, egoisti, individualisti nel senso peggiore del termine. Quasi che ognuno di noi vivesse su una propria isoletta che si porta a spasso e non ha ponti con le isolette degli altri.
Miopi, anzi ciechi.
L'unica consolazione è che, tempo un par di generazioni, saremo troppo pochi per continuare a fare gli stronzi così.
Messaggio all'umanità: TORNA!
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