Arcanna Jones, 07/03/2017 00.02:
Ma allora mi domando come è stato possibile che nel PD, conoscendo la storia della famiglia Renzi (perchè non potevano ignorarla), hanno spalancato le porte a personaggi simili?
Mio parere
Dipende da che cosa s'intende per PD, le ultime elezioni le ha vinte Bersani e si presume che la gente aveva fiducia nell'ala che si è staccata, una volta preso il potere sono saltati fuori cani e porci che a sua volta era salito sul carro dei vincitori, dal 2013 al 2017 sono riusciti a disfare un partito e perdere nella credibilità della gente.
Ma d'altronde in un partito conciato cosi chi è il cazzone che non si infiltra e fa operato del cazzo? Ai voglia andare a vedere la storia famiglia Renzi quando in mezzo a tutte queste correnti c'è di peggio.
Ora ditemi se un partito di maggioranza che si spaccia per partito del popolo Democratico Italiano deve essere conciato cosi?????????
I RENZIANI - Lo stato maggiore del Pd, con in testa lo stesso Matteo Renzi, ha sempre sottolineato di non avere una corrente di riferimento. I renziani, dunque, sono nei fatti prima ancora che negli atti delle riunioni del partito. La galassia renziana appare fatta di cerchi concentrici, con un nucleo denominato dai media 'Giglio Magico'. Si tratta della trasposizione in chiave fiorentina di quel 'Cerchio Magicò utilizzato a suo tempo per la Lega di Bossi, ma anche per Silvio Berlusconi e Forza Italia-Pdl. Un inner circle, quello di Renzi, che si è venuto formando nel corso della sua esperienza amministrativa, prima come presidente della Provincia e poi come sindaco di Firenze. Via via che ci si sposta lontani dal centro si incontrano i "renziani della prima ora", quelli che hanno sposato la causa del rottamatore durante la campagna per le primarie, e coloro che si sono spostati nel campo renziano dopo la vittoria delle primarie o, addirittura, quando Renzi subentrò a Enrico Letta alla guida del governo.
AREA DEM - Ma nel 2013, Matteo Renzi ha ricevuto il sostegno di Dario Franceschini. I franceschiniani, riuniti sotto il nome di Area Democratica, sono una folta delegazione in Parlamento e in direzione, dove esprimono circa 30 componenti. I componenti totali dell'Assemblea sono circa 1.400 (oltre ai mille che vengono eletti nelle convenzioni locali, ci sono i membri di diritto). Il ministro dei beni culturali, viene stimato, può contare su circa il 25 per cento degli iscritti. Lo spostamento a favore di una mozione o dell'altra di questi componenti, dunque, è in grado di determinare il destino dell'intero partito.
GIOVANI TURCHI - All'interno della maggioranza dem è folta anche la schiera dei Giovani Turchi, organizzati nell'area Rifare l'Italia, di cui fa parte il ministro della Giustizia Andrea Orlando, protagonista in questi giorni di una dialettica accesa con il segretario. Qui occorre fare una distinzione tra due anime della corrente che fanno capo ai due leader Andrea Orlando e Matteo Orfini. Il primo più si muove da tempo su posizione di 'critica lealè nei confronti della segreteria. Pur rivendicando la bontà della riforma Renzi-Boschi bocciata dal referendum, Orlando chiede che non si vada subito a congresso, ma che si trovi un momento di discussione, una Conferenza Programmatica, per mettere le "idee davanti ai nomi".
I RESPONSABILI - Maurizio Martina, ma anche Nicola Zingaretti e Cesare Damiano: sono 'i responsabili', nome che deriva loro dall'aver sostenuto la maggioranza dem al momento del voto sull'Italicum, al termine del quale ci fu la prima grande spaccatura tra maggioranza e minoranza bersanian-dalemiana nel Pd. Sono organizzati nella corrente Sinistra è Cambiamento.
I BERSANIANI - Lo zoccolo duro della minoranza del Pd si organizza attorno all'ex segretario del partito, Pierluigi Bersani. Hanno già in Roberto Speranza il candidato alternativo a Renzi, ma sono dati 'in uscita' dal Pd. Le voci di scissione che si rincorrono riguardano loro. All'ultima direzione si sono presentati sul palco con uno slogan, Prima l'Italia, che voleva essere un appello a sostenere il governo Gentiloni, ma che è suonato come il primo atto della campagna per la segreteria.
I CUPERLIANI - All'interno della minoranza si distingue la posizione di Gianni Cuperlo e della sua corrente, Sinistra Dem. Critico nei confronti della segreteria Renzi, Cuperlo ha collaborato attivamente alla commissione di modifica dell'Italicum che aveva prodotto anche un documento superato, poi, dal pronunciamento della Consulta.
GLI 'ALTRI' - Restano alla finestra i sostenitori, in Parlamento e sul territorio, di quegli esponenti democratici che oggi sono ai margini del dibattito politico.
I Popolari di Beppe Fioroni,
i Dalemiani,
i Lettiani,
i Prodiani,
i Veltroniani
i Rotti in culo.
Non si può fare un governo nel governo, o si viaggia nella stessa linea o si va a casa.
Attualmente lo slogan del PD è" è QUI LA FESTA??!!!!"