Vi Presento Joe Black
Meet Joe Black - 3h
Vi Presento Joe Black è una di quelle produzioni Hollywoodiane così ben preparate e confezionate da sembrare un'impresa pressocchè Titanica poterle muovere delle critiche sul modo in cui è stata realizzata, sulla scelta degli interpreti, sulla stesura della storia, sui dialoghi, sulle luci e il montaggio. Obiezioni possono essere semmai sollevate sul contenuto della storia stessa e su una sceneggiatura debole e tirata un po' per le lunghe per farla apparire solida e più avvincente di quanto non sia.
I protagonisti sono due divi del calibro di Anthony Hopkins e Brad Pitt i quali sono in effetti coprotagonisti, la storia si regge su entrambi e sul loro rapporto. Hopkins è William Parrish, magnate della comunicazione, ricchissimo e potente, un esempio straordinario di uomo del XX secolo concepito in chiave positiva. Parrish infatti, nonostante l'ingente ricchezza, è un uomo rimasto sensibile e integro, ancorato a saldi principi profondamente innamorato della moglie scomparsa. Proprio lui, l'uomo di potere rispettato e amato, una notte scopre la fragilità, spaventato da un leggero attacco di cuore e dal presentimento chiaro di stare per morire. E' così che entra nella sua vita il misterioso uomo di nome Joe Black che ha il volto bello, ma che pochissimo somiglia ad un angelo della morte di Brad Pitt il quale è arrivato per prendersi Parrish e per capire come funzioni il mondo degli uomini. I due fanno un patto e Parrish accetta di guidare la morte Joe Black alla conoscenza della sua vita, dei suoi affetti, del suo mondo che è sicuramente esemplare e di primordine.
Questa è la trama delineata da Martin Brest recuperandola da un dramma teatrale degli anni '20, "Death Takes a Holyday", successivamente adattato per il grande schermo in un film del '34. Il fatto singolare della sceneggiatura e di tutta l'atmosfera del film è l'assenza (benchè ne sia in effetti la protagonista) dell'idea della morte, rivelandosi anzi quasi come la celebrazione di una vita che è in qualche modo un modello per tutti.
La cosa si complica quando il signor Black s'innamora di una delle bellissime figlie di Parrish, la giovane Susan che ha il volto di Claire Forlani, brava e molto espressiva: davvero un'attrice nuova e interessante. Come fa la morte a innamorarsi e a vivere il suo amore con una creatura innocente e soprattutto di questo mondo? L'avvicinamento tra i due avviene sotto gli occhi composti e increduli di William Parrish che adora la figlia e in qualche modo stima Joe che comunque, non ci scordiamo, deve portare a termine la sua "missione". Qua e là nel corso del film si sente lo scricchiolio di una trama un pò blanda e deboluccia che rischia di crollare sotto il peso degli stessi pregi del film: ottima interpretazione di Anthony Hopkins, interni e scenografie sontuose e perfette, dialoghi colti, ma tutto si perde in tre ore abbondanti di film e soprattutto in un finale dal vago sapore "new age" che francamente Martin Brest ci avrebbe potuto risparmiare.
© 1999 reVision, Simone Porrovecchio
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.