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Speriamo che scherzino

Ultimo Aggiornamento: 05/09/2017 19:25
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10/08/2017 00:45

pronti ad aprire un nuovo conflitto?
«La Corea del Nord dovrebbe mettere uno stop alle azioni che potrebbero portare a una fine del suo regime e alla distruzione della sua gente». Il capo del Pentagono James Mattis è durissimo con un monito che all'apparenza non aiuta il calo della tensione tra Washington e Pyongyang. L'ex generale aggiunge però che gli Usa stanno «lavorando a una soluzione diplomatica» assicurando che Pyongyang «perderebbe» ogni tipo di guerra.

Le valutazioni di Mattis sono maturate dopo un'altra giornata di contrasti segnata dalle parole «incendiarie» di Donald Trump, come l'avvertimento di «fuoco e furia» se la minaccia nucleare e missilistica non si arresterà. Una mossa, più forte dell'annuncio di aprile dell'invio della «Armada» verso la penisola coreana con la portaerei Carl Vinson finita invece nei mari australiani, che ha colto totalmente di sorpresa sia i suoi più stretti collaboratori alla Casa Bianca sia i funzionari dell'amministrazione del tycoon, in base alla ricostruzione del New York Times fatta su fonti ben informate. Un «cinguettio» ha gettato altra benzina sul fuoco: «il mio primo ordine da presidente è stato rafforzare e ammodernare il nostro arsenale nucleare. È ora più forte e più potente che mai. Speriamo di non dover mai usare questa forza ma non ci sarà un momento in cui non saremo la nazione più potente del mondo».

Se è vero lo «sconcerto» dell'entourage sulle parole del presidente per nulla concertate, sono chiari e a tutto campo i tentativi di abbassare i toni e calmare le acque. Il segretario di Stato Rex Tillerson, che giorni fa ha paventato la possibile apertura di un negoziato con Pyongyang strutturato su quattro punti di garanzia (nessun piano per destituire il leader Kim Jong-un, favorire il collasso del regime, accelerare le azioni di riunificazione della penisola coreana e inviare truppe Usa sopra il 38/mo parallelo), è intervenuto per rassicurare gli americani che «possono dormire sonni tranquilli». Anche Guam, fortificazione militare Usa più vicina alle «aree calde» nel mar delle Filippine e avamposto delle basi di Okinawa (la vera «portaerei» nel Pacifico puntata verso la Cina/penisola coreana), è diventato il target di un ipotetico attacco del Nord, «possibile in ogni momento» dopo le minacce di Trump. La Cina, alleato storico e sempre più critico verso Pyongyang, ha misurato fin nei dettagli la reazione affidandosi a una nota diffusa in serata dal ministero degli Esteri e mettendo in guardia dai rischi della retorica che ha portato all'attuale situazione «altamente complicata e sensibile». «Ci auguriamo che tutte le parti rilevanti parlino con cautela e si muovano con prudenza, evitando di provocarsi a vicenda e un'ulteriore escalation della tensione, battendosi per il ritorno quanto prima possibile al corretto binario del dialogo e dei negoziati».

Un allerta chiaro a fermare le provocazioni reciproche mentre il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha continuato a invitare Pyongyang a considerare l'offerta americana esposta da Tillerson. Oltre alla preoccupazione e alle critiche ai toni usati, rimarcate da Ue e Nuova Zelanda, e all'appello alla moderazione della Germania e all'elogio alla determinazione di Trump del presidente francese Emmanuel Macron, emerge la perplessità sulle linee dell'inquilino della Casa Bianca. Il senatore repubblicano John McCain è tornato alla carica. «Obietto alle parole del presidente, perché bisogna essere sicuri si possa fare quanto si dice», ha spiegato. In gioco credibilità e prestigio della presidenza, di un'intera nazione e del ruolo di superpotenza. Intanto il Nord ha liberato Lim Hyeon-su, pastore canadese di origine coreana, «per motivi umanitari», ha riferito l'agenzia Kcna. Arrestato all'ingresso nel Paese a gennaio 2015 con una missione umanitaria dalla Cina, Lim era stato condannato poi a dicembre all'ergastolo e ai lavori pesanti perché riconosciuto colpevole di «complotto sovversivo» contro Pyongyang.

commento- il coreano sta scherzando con il fuoco, mi sa che non ha capito che dall'altra parte ci sta uno conciato peggio di lui e aspetta un pretesto per mettere in mostra i suoi giocattoli
A volte mi chiedo? Ma il mondo deve stare sul filo per 2 coglioni?
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10/08/2017 09:52

Quello che mi spaventa è chi potrebbe stare dietro la Corea del Nord, perchè è molto probabile che se è riuscita a mettere appunto quei missili intercontinentali e quelle testate nucleari qualcuno ci ha messo lo zampino tra Cina, Russia, Iran o chissà altri.

E come si posizionerebbero questi che ora sono partners occulti semmai un giorno si aprisse un vero e cruento conflitto?
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12/08/2017 00:28

I venti di guerra tra Stati Uniti e Corea del Nord soffiano sempre più forti. Un incubo per l'intera comunità internazionale e per i mercati, che ora temono di potersi davvero trovare sull'orlo di un conflitto atomico. E gli ultimi scambi verbali tra Pyongyang e Washington non lasciano spazio all'ottimismo. "Vi spazzeremo via, vi cancelleremo, ridurremo gli Stati Uniti in cenere", e' l'ultima tremenda provocazione lanciata dal regime di Kim Jong-un, che accusa Donald Trump di portare il mondo "sull'orlo di una guerra nucleare".

"L'America e' pronta a colpire", replica il presidente americano, che in serata rincara la dose: "Spero Kim si renda conto della gravita' di quello che ho detto. Si pentirà delle minacce agli Stati Uniti". Nonostante le divisioni all'interno della sua amministrazione, quindi, Trump mantiene una posizione durissima, soprattutto dopo la minaccia di un attacco all'isola di Guam, nel Pacifico, territorio Usa che ospita una delle principali basi militari e navali americane. Parole di fuoco dall'una e dall'altra parte, dunque, che non aiutano a fermare un'escalation senza precedenti. E non aiutano nemmeno il tentativo di trovare una soluzione diplomatica che - nonostante tutto - va avanti dietro le quinte.

"Ci stiamo lavorando con i nostri alleati", ha confermato il capo del Pentagono James Mattis, parlando di "catastrofe" in caso di conflitto ma sottolineando gli sforzi compiuti con Giappone e Corea del Sud per risolvere la situazione pacificamente. Del resto - spiegano fonti di Washington ben informate - l'amministrazione Trump da parecchi mesi ha avviato un canale di dialogo segreto con Pyongyang. Dialogo per affrontare sia la questione dei prigionieri americani detenuti nel Paese sia quella del deterioramento delle relazioni. Un canale che si spera possa diventare la base per una discussione piu' seria, anche sul programma nucleare nordcoreano.

Ma la preoccupazione nel mondo cresce inevitabilmente. "Ritengo che i rischi di una guerra siano molto alti", ammette il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, con Mosca che lancia un appello ad abbassare i toni e che intanto ha deciso di rafforzare i sistemi anti-aerei dislocati nell'Estremo Oriente del Paese, proprio nelle aree limitrofe alla Corea del Nord. Anche il Giappone - uno dei Paesi piu' a rischio in caso di una guerra - sta rafforzando le sue difese e procedendo allo schieramento di missili intercettori nella parte occidentale del Paese, in risposta al piano di Kim per attaccare il territorio Usa di Guam.

Guam, istruzioni abitanti in caso attacco atomico - Probabilmente non accadrà nulla, ma intanto, dopo le Hawaii, anche le autorità di Guam, base militare avanzata americana in estremo oriente, non restano con le mani in mano e hanno distribuito ai 162 mila abitanti dell'isola due fogli di istruzioni su cosa fare in caso di un attacco nucleare della Corea del Nord. Fra i consigli impartiti dal Guam Homeland Security and Office of Civil Defense, c'è anche quello preventivo di "stilare una lista di potenziali rifugi in cemento vicino alla vostra abitazione, scuola o luogo di lavoro". In caso di attacco, si esorta a "non guardare il lampo (dell'esplosione): vi può rendere ciechi", e poi di "sdraiarsi a terra e di coprirsi la testa con le mani", ricordando che "se l'esplosione è distante, l'onda d'urto potrebbe impiegare anche 30 secondi ad arrivare". Si consiglia poi, "quando possibile", di "farsi una doccia con acqua e sapone in abbondanza (...) senza però sfregarsi la pelle" e di non usare il balsamo nei capelli perché "farebbe aderire la radioattività ai vostri capelli".


La situazione incomincia a diventare pesante, se il mongolo non la smette di fare il pirla la vedo molto male
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29/08/2017 14:06

Venti di guerra
Non si fa attendere la risposta di Seul dopo la nuova provocazione di Kim. Le Forze armate della Corea del Sud - secondo quanto riporta il quotidiano britannico Independent - hanno sganciato otto bombe vicino al confine con la Corea del Nord in una dimostrazione di "forza travolgente" - come l'hanno definita i media locali - in risposta al test missilistico compito da Pyongyang.

Nella notte - infatti - un missile balistico a medio raggio è stato lanciato dalla Corea del Nord: si tratta del primo disegnato per trasportare una testata nucleare secondo quanto riportano i media sudcoreani.

Milioni di giapponesi sono stati svegliati questa mattina da un messaggio di testo arrivato sui loro telefoni cellulari che li esortava a mettersi al riparo, mentre il missile balistico nordcoreano sorvolava il Paese. Lo riporta il quotidiano britannico Independent. Allo stesso tempo, le emittenti radio e televisive hanno interrotto i programmi per avvisare i cittadini attraverso il sistema di allerta satellitare 'J-Alert', mentre i treni ad alta velocità sono stati sospesi temporaneamente. Il messaggio di testo, spiega il giornale, recitava: "Un missile e' stato lanciato dalla Corea del Nord. Per cortesia ritiratevi in un edificio solido o un seminterrato". Pochi minuti dopo e' arrivato un secondo messaggio: "Un missile nordcoreano ha sorvolato questa zona. Se trovate oggetti sospetti per cortesia non li toccate mai".

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà oggi d'urgenza su richiesta di Usa, Corea del Sud e Giappone "sulle minacce a pace e stabilità" dopo il lancio del per missile. Lo riporta l'agenzia Yonhap, citando un funzionario del ministero degli Esteri di Seul. Il vettore ha volato per circa 2.700 chilometri, ha raggiunto un'altezza massima di 550 chilometri, ha sorvolato il Giappone ed e' finito nel Pacifico al largo di Hokkaido. Il presidente Donald Trump e il premier nipponico Shinzo Abe hanno avuto una telefonata sulla vicenda, convenendo di tenere viva la pressione su Pyongyang.

In risposta la Corea del Sud ha tenuto manovre aeree con quattro caccia F-15 che hanno sganciato otto bombe MK-84 su target al Pilseung Range, campo militare sulla costa orientale: il portavoce presidenziale Park Su-hyun ha detto che il direttore della sicurezza nazionale Chung Eui-yong ha avuto un colloquio con la controparte americana H.R. McMaster sull'ultima "provocazione" del Nord.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha confermato che il missile lanciato dalla Corea del Nord ha sorvolato lo spazio aereo giapponese, all'altezza dell'isola di Hokkaido, ed è poi caduto in mare spezzandosi in tre parti. La tv pubblica giapponese ha anche riferito che non ci sono segni di danni sul territorio giapponese. Abe ha dichiarato che farà il massimo sforzo per proteggere la popolazione del Giappone.

"Il lancio del missile nord coreano sul territorio giapponese è un atto di un'estrema gravità e costituisce una seria minaccia per la sicurezza dell'intera regione", ha detto Abe, garantendo la piena cooperazione militare con gli Stati Uniti e la Corea del Sud. Dopo un colloquio telefonico con il presidente Usa Donald Trump, Abe ha spiegato che adesso non è il momento opportuno per il dialogo, ma non si può allentare in nessun modo la pressione sul regime di Pyongyang. I due leader hanno inoltre concordato sull'importanza della Russia e della Cina nella questione diplomatica nordcoreana. In un incontro separato con la stampa il ministro degli Esteri nipponico Taro Kono ha definito la scelta del lancio del missile nordcoreano a sud della costa dell'Hokkaido come una decisione opportunistica per la Corea del Nord. Un razzo sull'isola di Guam, secondo Kano avrebbe provocato reazioni molto più gravose per Pyongyang da parte degli Stati Uniti.

La Cina critica il lancio del missile balistico della Corea del Nord, finito nel Pacifico dopo il sorvolo del Giappone, ma invita le parti all'"autocontrollo" mettendo in guardia che l'inasprimento del pressing su Pyongyang "non risolverà fondamentalmente il problema". Pechino "s'oppone" alle mosse del Nord in violazione delle risoluzioni dell'Onu, ha affermato Hua Chunying, portavoce del ministero degli Esteri. "La situazione resta altamente sensibile e tutti dovrebbero creare le condizioni per la ripresa del dialogo e i negoziati".

"E' chiaro a tutti che l'opzione delle sanzioni alla Corea del Nord si è ormai esaurita". Così il vice ministro degli Esteri russo Serghei Ryabkov a Ria Novosti. "Maggiori sanzioni - ha aggiunto - non risolveranno il problema". "Ora l'Onu deve passare una risoluzione che dica chiaramente no a soluzione militare e no a sanzioni unilaterali al di fuori di quelle approvate dal Consiglio di Sicurezza".

Gli ultimi lanci-provocazione del regime di Kim Jong-un risalgono a tre giorni fa quando, nella notte tra venerdì e sabato in Europa (sabato mattina a Pyongyang) tre missili balistici a corto raggio sono stati lanciati nell'arco di 30 minuti: uno è esploso subito, gli altri due hanno percorso circa 250 chilometri.


Commento- se non si calmano finisce a schifio
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29/08/2017 15:22

Ma se dico che Kim Jong-un è pazzo mi querelano? [SM=x44452]
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29/08/2017 15:22

Ma se dico che Kim Jong-un è pazzo mi querelano? [SM=x44452]
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05/09/2017 19:21

Re:
Pipallo, 29/08/2017 15.22:

Ma se dico che Kim Jong-un è pazzo mi querelano? [SM=x44452]




è più probabile che tu divenga il target per il prossimo test missilistico [SM=x44452]
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05/09/2017 19:25

Quando le uniche parole sensate le pronuncia Putin c'e' molto da riflettere... [SM=x44471]

"Speaking on the final day of the Brics summit in Xiamen, China, Putin said foreign interventions in Iraq and Libya had convinced North Korean leader Kim Jong-un that he needed nuclear weapons to survive: “They will eat grass but will not stop their program as long as they do not feel safe.”"

"Alla chiusura del vertice di Xiamen, in Cina, Putin ha affermato che le ingerenze straniere in Iraq e Libia avevano convinto il leader nord coreano Kim Jong-un che aveva bisogno di armi nucleari per sopravvivere: " Mangeranno l'erba, disse, così non fermerà il programma di armamento nucleare finché non si sentirà sicuro, come anche gli altri dittatori ancora al potere". "
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