Un modo semplice per riconoscere le costellazioni è utilizzando un orologio.
Conoscendo l'ora del transito delle stelle, ovvero del loro passaggio sopra il punto cardinale Sud, è possibile tentare di individuarle. In queste sere, alle 20,00, è
Altair, la luminosa stella Alfa dell'
Aquila a passare esattamente a Sud. Un'ora più tardi prende il suo posto la piccola costellazione del
Delfino, un piccolo rombo di stelle e mezz'ora dopo è la volta del
Cavallino, la più piccola costellazione visibile dall'Italia.
Il Cavallino, o Equuleus in latino, copre un'area di 72 gradi quadrati, quattro in più rispetto alla più piccola costellazione del cielo, la
Croce del Sud, invisibile dall'Italia.La sua piccola estensione è sintomo di una formazione recente; si ritiene infatti che fu inventata da Ipparco nel 2° secolo a.C. per rappresentare il cavallo Celeris, fratello di Pegaso - costellazione con cui il Cavallino confina ad Est - che Ermes donò a Castore. Contiene solo una stella luminosa:
Kitalpha, di terza magnitudine.
Posta a 176 anni luce dalla Terra, Kitalpha è una stella binaria: due soli,uno bianco e uno giallo, ruotano attorno ad un baricentro comune in 97 giorni. Dalla Terra appaiono separati da 0,1 secondi d'arco - come una moneta di un euro a 100 km -
e servono tecniche particolari per distinguerli. Il suo nome, reso anche come Kitalphard o Kitel Phard, significa "quarti anteriori del cavallo" e deriva dall'arabo "Al Kitah al Faras".