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02/11/2003 19:46 | |
ROMA, 2 novembre 2003 - Missione compiuta: la Roma approfitta del pareggio fra Milan e Juve nell'anticipo e, battendo 2-0 la Reggina all'Olimpico, si riporta a due punti dalla vetta. I calabresi sono un osso duro e danno filo da torcere alla squadra di casa ben più di quello che dica il punteggio finale. La Roma però, ha qualità, gioco e un tecnico che legge benissimo la partita. Un mix che, a patto di trovare più continuità nell'arco della gara, la porterà lontano. Dacourt fra i giallorossi e Mozart fra gli amaranto i migliori in campo.
Capello schiera il tridente come annunciato, ma a centrocampo c'è Dacourt e non De Rossi e, sul lato sinistro della difesa, ritorna Panucci al posto dell'infortunato Chivu. Colomba risponde col suo 3-5-2 nel quale Paredes viene preferito a Tedesco a centrocampo. E proprio nella zona nevralgica che i calabresi offrono il meglio del loro repertorio. Paredes e Baiocco sorreggono le invenzioni di Mozart coprendo bene sulle avanzate giallorosse, mentre Martinez a destra, ma soprattutto Falsini a sinistra, complice un Mancini non in grande giornata, affondano sulle fasce.
La Roma, però, è straordinaria quando va via in velocità, coi tocchi sapienti e spettacolari di Totti e Cassano che, più volte, nel primo tempo, si cercano o duettano fuori e dentro l'area. La Reggina cerca di far argine alzando la difesa e attuando la tattica del fuorigioco, ma proprio da un errore del reparto arretrato amaranto che non sale a tempo, nasce il gol della Roma. Lancio millimetrico di Dacourt, Montella aggancia e, facendo palpitare il pubblico, aspetta l'uscita di Belardi per batterlo con un sinistro a fil di palo. I calabresi provano a reagire, ma hanno davanti la miglior difesa del campionato e un conto è tenere palla e giostrarla, un altro è produrre palle gol. Tant'è che, a fronte di almeno quattro occasioni nitide della Roma, gli amaranto collezionano soltanto un paio di tiro da fuori di Bonazzoli e Di Michele.
La Roma ha pause di ritmo e un narcisismo di fondo che ogni tanto ne rallentano l'azione. Colomba lo intuisce e nella ripresa ordina ai suoi di spingere. Qui comincia a sentirsi l'assenza di un giocatore come Chivu, capace non soltanto di difendere ma anche di impostare senza buttare via palloni. Il secondo tempo si snoda sul canovaccio dei primi minuti: Reggina alla ricerca del pareggio e Roma a provare il contropiede. Di Michele segna anche il gol che riporterebbe in partita i calabresi, ma lo fa partendo da una netta posizione di fuorigioco e l'arbitro Pellegrino annulla. Colomba ridisegna la squadra: dentro Leon, trequartista alle spalle delle punte in 3-4-1-2 decisamente più offensivo. I giallorossi sprecano in contropiede fino al 36' quando i nuovi entrati De Rossi e Carew confezionano il raddoppio che chiude i giochi. |