GERUSALEMME - Il gabinetto di sicurezza di Israele ha dichiarato «entità nemica» la Striscia di Gaza, conquistata da alcuni mesi dal gruppo fondamentalista islamico di Hamas che ha subito replicato: «È una dichiarazione di guerra». La decisione potrebbe comportare il taglio delle fornire di elettricità, gas e carburanti da Israele a Gaza come ritorsione per la ripresa del lancio dei missili Qassam da Gaza verso il territorio israeliano.
BARAK - Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, promotore dell’iniziativa, ha precisato ai membri del gabinetto di sicurezza di essere favorevole a tagliare l’elettricità ma non l’acqua. Barak è invece contrario a lanciare un’offensiva militare su vasta scala contro i gruppi estremisti responsabili degli attacchi, secondo quanto riporta il quotidiano «Jerusalem Post».
HAMAS: «È DICHIARAZIONE DI GUERRA» - La decisione di Israele equivale a una «dichiarazione di guerra», ha detto il portavoce di Hamas, Fawzi Barhoum. Il portavoce del premier destituito, Ismail Haniyeh, Taher al-Nunu ha aggiunto che «la decisione costituisce una punizione collettiva che equivale a un crimine di guerra che la comunità internazionale non deve permettere». In quanto agli attacchi con razzi Qassam, il portavoce ha detto che «Hamas ha già offerto una tregua reciproca, ma tocca alla parte israeliana iniziare a rispettarla». Anche il governo del presidente palestinese Abu Mazen ha condannato la decisione israeliana.
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