Geopolitica

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26/02/2004 01:09

NOTIZIE SU INTERNET

Quotidiani consultabili online:
http://www.theage.com.au http://www.smh.com.au
http://theaustralian.news.com.au
[URL] dailytelegraph.news.com.au [=URL] dailytelegraph.news.com.au http://www.heraldsun.news.com.au
http://www.theadvertiser.news.com.au
Quotidiano economico: http://www.afr.com.au

Agenzie stampa: http://www.abc.net.au/news/
[URL] aap.com.au [=URL] aap.com.au
Radio-Tv pubbliche: [URL]http://www.sbs.com.au
[=URL]http://www.sbs.com.au
[URL]http://www.abc.net.au www.aba.gov.au [=URL]http://www.abc.net.au http://www.aba.gov.au (radio)
Radio private: http://www.austereo.com.au
http://www.dmgradio.com.au http://www.edgefm.com.au [URL]
www.6pr.com.au [=URL]
www.6pr.com.au [URL]www.96fm.com.au [=URL]www.96fm.com.au
Tv private: http://seven.com.au http://ninesmn.com.au
http://www.ten.com.au [URL]www.foxtel.com.au [=URL]www.foxtel.com.au

GLI ABORIGENI SU INTERNET

http://www.koorimail.com è il giornale degli
aborigeni, ma non ha sezioni informati-
ve online. Mensile: [URL]http://www.vibe.com.au
[=URL]http://www.vibe.com.au
News generiche: http://www.aboriginenews.com

http://www.atsic.gov.au Commissione federale
autoctoni. http://www.aiatsis.gov.au Istituto
studi sui Koori. http://www.nntt.gov.au Tribu-
nale su controversie territoriali.
Corporazione dei Volontari della comu-
nità autoctona: [URL]http://66.39.24.122/
[=URL]http://66.39.24.122/

Gruppi e cooperative: http://www.wilja.asn.au
http://www.mirrar.net http://www.deerubbin.org.au
http://www.clc.org.au http://www.balkanu.com.au
Portali: http://www.indiginet.com.au
http://www.aboriginalaustralia.com.au
http://www.dreamtime.net.au
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26/02/2004 01:11

CARTA D'IDENTITA'


Capitale: Canberra

Superficie: 7.686.850 kmq

Popolazione: 19,7 milioni di abitanti
Aspettativa di vita: 80 anni

Crescita economica: +3,6%
Reddito p.c.: 19.740$ (Italia 18.960 $)
Inflazione: +2,8%

Addetti ai servizi: 73% forza lavoro

Nel 1999 gli australiani hanno bocciato
la possibilità di trasformarsi in re-
pubblica e confermato quale capo dello
Stato Elisabetta II d'Inghilterra
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26/02/2004 21:17

CUBA


UN PROGETTO PER DIRE ADDIO A FIDEL
Modificare la società cubana dal suo interno, attenendosi alla Costituzione socialista oggi in vigore: è l'ultima scommessa dei dissidenti, illustrata alcuni giorni fa all'Avana.
Elizardo Sanchez e Vladimiro Roca sono convinti che Fidel Castro sia rimasto solo a difendere l'attuale struttura socioeconomica del Paese, che inibisce ogni iniziativa individuale. Pertanto,per uscire dalla crisi, hanno stilato un ambizioso piano in 36 punti.
La proposta è stata redatta in base a circa 30.000 interviste condotte tra i cittadini residenti a Cuba tra dicembre 2002 e agosto 2003.

Roca e Sanchez sono persuasi che la nomenklatura cubana,così come i militari,vogliano attuare quelle stesse riforme che hanno consentito ad altri Paesi comunisti, quali Vietnam e Cina, di avvicinarsi ai mercati internazionali.
Altri punti centrali del progetto, la depoliticizzazione dell'insegnamento, il rispetto dei diritti umani e l'abolizione della pena di morte. Oggi Cuba detiene il record dei detenuti politici in confronto al numero di abitanti.
Il programma non parla esplicitamente della destituzione di
Fidel Castro , ma delinea una fase di transizione verso una democrazia compiuta.

Al contrario di quanto proposto da vari movimenti di esuli cubani legati alla destra liberista, l'iniziativa vuol delineare una nuova società partendo da forze che non si riconoscono nei metodi castristi, ma restano di sinistra.
Vladimiro Roca, coordinatore di "Todos Unidos",che ha presentato il documento,è figlio di uno dei fondatori del partito comunista cubano, mentre Elizardo Sanchez rappresenta la Commissione per i Diritti umani.
Entrambi sono ex prigionieri politici,ma si dichiarano pronti a dialogare sia con Fidel Castro, sia con tutti i principali esponenti dell'attuale regime.

[Modificato da texdionis 26/02/2004 21.18]

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26/02/2004 21:23

I 36 PUNTI DEL PIANO ROCA-SANCHEZ
Aumento di stipendi e pensioni
Sostegno alla valuta locale
Ritorno al peso cubano per le pratiche e i servizi garantiti dallo Stato
Controlli sui prezzi dei generi di prima necessità che si pagano in dollari
Parziale emolumento in dollari degli stipendi
Libera contrattazione per i lavoratori
Libera iniziativa privata per professionisti, artigiani, artisti, agricoltori, albergatori, imprenditori ecc.
Lo Stato dovrà migliorare i servizi sanitari e di pubblica istruzione e attuare politiche sociali per gli anziani

Assegnazione della proprietà di case e terreni agli attuali occupanti
Interventi pubblici e privati su abitazioni degradate, strade, telefonia ecc.
Interventi pubblici nei settori acqua, gas, trasporti, sanità, scuole ecc.
Libertà di vendere o acquistare vetture
Libertà di movimento da e per l'estero
Libero accesso a Internet, alla tv via cavo e via satellite
Depoliticizzazione dell'insegnamento
Libera scelta di facoltà universitaria
Libertà di culto
Abolizione della leva obbligatoria
Abolizione dei "campi lavoro volontari"

Liberazione dei prigionieri politici
Riforma delle forze di polizia
Riforma delle condizioni di detenzione e del codice penale
Libertà di associazione sindacale e introduzione del diritto allo sciopero
Firma delle convenzioni sui diritti umani; lotta a terrorismo e narcotraffico
Divulgazione di apporti puntuali sullo stato di salute dell'economia cubana
Accettazione di tutti gli aiuti esteri
Libero accesso ai centri turistici, alberghieri e balneari del Paese.
Rigida tutela dell'ambiente
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27/02/2004 00:51

I DIFFICILI RAPPORTI CON GLI ESULI
Il piano Roca-Sanchez si rivolge esplicitamente anche agli oltre 2 milioni di cubani residenti all'estero, in massima
parte tra gli Usa e la Spagna.
I rapporti tra i dissidenti che vivono nell'isola e gli oppositori che agiscono dall'estero non sempre sono facili:
molto schematicamente, si tende a identificare i primi con il socialismo e i secondi con il liberismo.
A questo si aggiunge la forte rivalità dovuta alle diverse esperienze vissute da chi è rimasto a Cuba e da chi è espatriato. Ciascuno dei gruppi rivendica, più o meno velatamente, maggiori diritti e rappresentatività dell'altro.

Il regime castrista accusa gli uni e gli altri di connivenze con il nemico americano, e nel tempo ha saputo sfruttare le divisioni tra i dissidenti interni ed esterni per indebolirli.
La nutrita comunità di cubani naturalizzati americani di Miami è diventata particolarmente influente anche nei confronti degli Usa, poiché rappresenta un importante serbatoio elettorale.
Proprio da Miami, una potente corporazione di esuli, il Foro patriottico cubano, ha detto no a "coloro che vogliono venire a patti con il regime castrista", propugnando "un cambiamento radicale e non un semplice maquillage".
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28/02/2004 00:45

ALTRE MOSSE REPRESSE DURAMENTE
Un altro piano per la transizione democratica a Cuba è stato presentato l'anno scorso da Oswaldo Paya, leader dei dissidenti cattolici che vivono a Cuba.
In quell'occasione, 14.000 firme accompagnarono la richiesta di un referendum che aprisse la strada alle riforme. L'iniziativa,nota come "progetto Varela" ,chiedeva tra l'altro libertà di parola e di associazione, ma è stata bocciata
perché non conforme alla Costituzione.
Molti aderenti al progetto Varela sono stati arrestati con l'accusa di svolgere attività sovversiva di concerto con il rappresentante americano all'Avana,
James Cason.

La retata dell'aprile 2003 ha mandato in carcere e condannato a dure pene 75 dissidenti. L'Onu ha definito allarmanti le loro condizioni detentive.
Dopo l'ondata repressiva e le condanne a morte eseguite di 3 dirottatori di un traghetto, l'Ue ha congelato l'ingresso di Cuba nell' intesa di Cotonou,che prevede accordi di cooperazione e aiuti. La storia segnala un altro tentativo di cambiamento nel 1989, quando il generale Ochoa, noto come "Gorbaciov cubano" per le riforme che voleva attuare, fu condannato a morte dopo un controverso processo per narcotraffico. In lui,molti vedevano l'alternativa a Castro.
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28/02/2004 21:50

UNA STRANA PARTITA A TRE
Il futuro di Cuba passa attraverso una triangolazione, che vede a un vertice i dissidenti (specie gli esuli) e agli altri due gli Stati Uniti e l'Ue, con la Spagna in prima fila.
Da sempre Washington spinge affinché i cambiamenti avvengano dall'esterno, attraverso la lobby degli esuli, mentre Madrid e l'Ue si sono mostrati più inclini a credere nelle spinte interne e comunque a negoziare con il regime.
Gli strumenti di pressione economica sono l'embargo Usa, che in 40 anni ha avuto effetti devastanti,e gli investimenti europei, che fin qui hanno agevolato la sopravvivenza di Cuba.
Negli ultimi tempi, tuttavia, si sono andati delineando nuovi equilibri.

L'Ue ha inasprito le proprie posizioni nei confronti di Cuba, accusando il regime di continue violazioni dei diritti umani. L'esclusione dall'intesa di Cotonou e il boicottaggio all'ultima Fiera del libro sono il termometro di un nuovo raffreddamento nelle relazioni.
Al contrario, i rapporti commerciali con gli Usa sono nettamente migliorati dopo che Washington ha allentato l'embargo sulle esportazioni di beni agricoli, in particolare pollo e cereali.
Malgrado i divieti, Cuba è oggi il 35^ cliente degli Usa; era ultimo nel 2001.
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28/02/2004 21:53

OPPOSITORI SCETTICI
"Sono scettica circa eventuali aperture del governo cubano. Nei 45 anni ormai trascorsi, il regime ha sempre mantenu-
to il suo immobilismo".

Lo dice Nancy Pérez Crespo,direttrice di "Nueva Prensa", agenzia stampa dei dissidenti con sede a Miami.
"Per ovvi motivi, non si può prevedere quali saranno le prossime mosse dei dissidenti presenti a Cuba. Qualunque progetto essi preparino, sarà sempre volto a migliorare le condizioni di vita dei cubani, e soprattutto a eliminare la brutale e terribile repressione che il regime ha intensificato nell'ultimo anno".
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29/02/2004 00:48

L'AVANA: "SONO SOLO SOVVERSIVI"
"La dichiarazione di Roca e Sanchez non ha alcun valore nella società, poiché le loro idee non rappresentano la maggioranza dell'opinione pubblica cubana".Così, su richiesta di Televideo, l'ambasciata cubana valuta il piano presentato giorni fa dai dissidenti all'Avana
"Roca e Sanchez rappresentano gruppuscoli sovversivi che agiscono contro il governo. Il popolo cubano esprime il proprio potere con il voto, e ha dimostrato di voler appoggiare il progetto sociale e politico per un mondo migliore, che il nostro Paese sta conducendo tra mille difficoltà provocate dalla lunga ostilità degli Usa".

"Il comportamento fin qui tenuto dai proponenti non è certo foriero di progetti costruttivi: Roca e Sanchez si muovono esclusivamente in base agli interessi degli Usa".
"La missione americana all'Avana non ha fatto che aiutare i sovversivi all'interno del nostro Paese, come attestano le numerose denunce effettuate a Cuba e pubblicate in due diversi libri".

"Mentre 'I dissidenti' raccoglie oltre 60 ore di interviste, 'El Camajan' documenta con dovizia di particolari la natura mercenaria di Elizardo Sanchez,prezzolato dagli Usa per compiere atti sovversivi a Cuba".
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29/02/2004 12:56

CRONISTORIA


1898 Gli Usa vincono la guerra con la
Spagna per il predominio su Cuba.

1901 Cuba ottiene l'indipendenza dagli
Stati Uniti, che mantengono però un re-
gime di protettorato sull'isola.

1933-44 Prima dittatura del generale
Fulgencio Batista.

1934 Gli Usa rinunciano al diritto di
ingerenza negli affari interni.

1952 Nuovo golpe di Batista.

1959 I rivoluzionari di Fidel Castro si
insediano al potere e nazionalizzano
tutte le attività produttive.

1961 Esuli cubani, con l'appoggio Usa,
tentano l'invasione dalla Baia dei Por-
ci
. Castro si allea con l'Urss. Mosca
schiera missili nucleari, ma li ritira
poco dopo.

1962 Il presidente Kennedy proclama
l'embargo economico totale contro Cuba.

1972 Cuba aderisce al Comecon.

1976 Il Partito comunista vara la nuova
Costituzione socialista: Castro procla-
mato presidente, eletti il Consiglio
dei ministri e le Assemblee provinciali

1975-88 Truppe cubane intervengono nei
conflitti in Angola,Etiopia e Nicaragua

1989 Il generale Ochoa, che vuole "im-
portare" la perestrojka di Gorbaciov, è
condannato a morte per narcotraffico.

1991 Ritiro dei militari sovietici.

1993 Cuba legalizza la circolazione del
dollaro Usa e favorisce investimenti
esteri;Washington inasprisce l'embargo.

1998 Visita di Giovanni Paolo II.

2000 Gli Usa approvano la vendita di
cibo e medicinali a Cuba.

2002 Cuba condannata dalla Commissione
Onu per i Diritti umani
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01/03/2004 00:14

NOTIZIE SUL WEB


Questi i quotidiani ufficiali:

www.granma.cu (anche in italiano)
www.opciones.cubaweb.cu cubahora.co.cu
www.trabajadores.cubaweb.cu
www.jrebelde.cubaweb.cu
www.tribuna.islagrande.cu
elhabanero.cubaweb.cu
www.eleconomista.cubaweb.cu

Agenzie stampa:
www.ain.cubaweb.cu
www.prensa-latina.cu (anche in ital.)

Radio: habanaradio.cu www.radiohc.org
radiotaino.cubasi.cu www.radioreloj.cu
www.radiorebelde.com.cu
media.enet.cu/radprogreso www.rcm.cu

Tv: www.tvcubana.com
www.cubavision.cubaweb.cu
tvinternet.icrt.cu/cuba (dal vivo)


Questi i siti dei dissidenti a Cuba:
www.proyectotodosunidos.com pscuba.org
www.mclpaya.prg www.felixvarela.org
www.cubafreepress.org www.pdc-cuba.org

Dall'estero:
www.futurodecuba.org
www.martinoticias.com (anche radio-tv)
www.adcuba.org www.casacuba.org
www.autentico.org www.nuevaprensa.org
www.cubans4tomorrow.org www.cubanet.org
www.elcorreodecuba.com cartadecuba.org
www.fundacionpatrialibre.org
www.canf.org www.bayamo.com cccuba.org
www.cosodecu.org www.cuba-nos.org
www.cubacenter.org www.lanuevacuba.com
www.infoburo.org www.cubaencuentro.com
www.payolibre.addr.com unidadcubana.com

Giornale Usa : www.miami.com/mld/elnuev


CUBA - CARTA D'IDENTITA'

Capitale: L'Avana

Superficie: 110.860 kmq

Popolazione: 11,3 milioni di abitanti
Aspettativa di vita: 77 anni

Crescita economica: +1,1%
Reddito p.c.: dato non disponibile
Inflazione: +7,1%

Abbonati al telefono: 3,5% popolazione.

Dal 1959 in mano a Fidel Castro, Cuba è
uno degli ultimi regimi comunisti puri.
L'economia risente pesantemente dell'
embargo che gli Usa attuano da 40 anni
.

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02/03/2004 00:54

HAITI


HAITI NEI CAOS, VUOTO DI POTERE
La fuga di Jean-Bertrand Aristide, primo presidente eletto ed emblema delle speranze disattese di Haiti, lascia un
vuoto di potere e mille interrogativi aperti.L'assunzione della presidenza da parte del presidente della Corte suprema, Boniface Alexandre, non risolve i problemi centrali: quale rappresentatività accordare ai ribelli e come traghettare il Paese verso nuove elezioni presidenziali.
Il mandato di Aristide scadeva nel febbraio del 2006, ma è da escludere che l'attuale situazione possa protrarsi fino a quella data.

Prima della soluzione della crisi, la Piattaforma democratica, che raggruppa le principali forze d'opposizione,aveva proposto la formazione di un governo di unità nazionale. Tale ipotesi sembra però svanire dopo la fuga di Aristide.
"Abbiamo evitato un bagno di sangue, ma la situazione resta pericolosa",ha detto l'ex premier Yvon Neptune, la cui abitazione è stata assalita dai ribelli.
Altra incognita riguarda le elezioni politiche, che Aristide si era impegnato a convocare entro luglio. I due rami del Parlamento sono oggi in mano a Fl,il partito dell'ex presidente, che detiene la quasi totalità dei seggi.
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02/03/2004 18:18

SERBIA


LA SERBIA NON RIESCE A VOLTARE PAGINA
Nasce fragile il nuovo governo serbo di Vojislav Kostunica: l'esecutivo scaturito dal voto dello scorso dicembre non ha la maggioranza parlamentare.
Il governo è formato dal Partito democratico di Kostunica (51 seggi), i liberali del G-17 Plus (34) e la coalizione monarchica Nuova Serbia/Rinnovamento (23): in tutto 108 seggi su 250.
Per governare, Kostunica dovrà affidarsi alla benevolenza dell'Sps, il Partito socialista che fu di Slobodan Milosevic, con i suoi 22 parlamentari. All'opposizione i radicali di Seselj, che hanno la maggioranza relativa (81 seg-
gi),e il Partito democratico (37 seggi)

L'appoggio esterno dei socialisti è una vera e propria spada di Damocle su un esecutivo che, per proseguire il dialogo con l'Occidente, ha bisogno di attuare profonde riforme.
I seguaci di Milosevic (il quale peraltro risulta eletto, nonostante si trovi agli arresti all'Aia[SM=x44467] ) hanno già imposto un freno alle liberalizzazioni e al trasferimento di presunti criminali di guerra al Tribunale penale dell'Onu.
I due diktat rappresentano un chiaro ostacolo al cammino di avvicinamento alle potenze occidentali intrapreso dalla Serbia dopo la caduta di "Slobo".

[Modificato da texdionis 02/03/2004 18.19]

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02/03/2004 22:02

SPACCATURE IN SENO AI RIFORMISTI
All'attuale anomalia si è giunti dopo il lungo braccio di ferro che ha visto il Dss, il Partito democratico serbo di Kostunica, opposto al Ds, il Partito democratico che fu di Zoran Djindjic e
che oggi è guidato da Boris Tadic.
Le ruggini tra le due maggiori formazioni riformiste si sono formate in seno al Dos, la coalizione di 18 partiti che gestì il potere subito dopo la caduta del regime di Milosevic.
"Il Dss non può allearsi con chi ha portato il Paese alla rovina", aveva detto Kostunica in campagna elettorale rinfacciando al Ds una gestione personalistica e corrotta del potere.

"Il nuovo governo è un ritorno a prima della caduta di Milosevic", ha osservato il leader del Ds, Boris Tadic.
Eletto presidente del partito pochi giorni fa, Tadic ha fatto appello all'unità e all'autocritica. Le sue posizioni,più moderate rispetto al passato,lasciano credere in una possibile e più naturale collaborazione con il Dss. Le due formazioni sono ancora assai distanti, ma secondo molti analisti il riavvicinamento sarebbe già in corso.
In campagna elettorale, il suo partito aveva prospettato l'adesione al partenariato per la pace e l'ingresso nell'Ue entro il 2007,con Bulgaria e Romania.
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03/03/2004 01:52

A MAGGIO SI ELEGGE IL PRESIDENTE
La data non è stata ancora fissata, ma quasi certamente a maggio la Serbia avrà finalmente un nuovo presidente.
I tre precedenti tentativi sono naufragati per la scarsa affluenza alle urne.
Per ovviare a questo inconveniente, lo scorso mese il Parlamento ha abolito il quorum del 50% sin qui richiesto.
L'ultranazionalista radicale Nikolic,giunto primo lo scorso novembre, ha già annunciato che si ricandiderà. Gli altri partiti non hanno fatto sapere chi saranno gli sfidanti. Il mandato dell'ultimo presidente, Milan Milutinovic (anch'egli sotto processo all'Aia), è scaduto nel 2002
.
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03/03/2004 19:05

UE E USA RIDISCUTONO GLI AIUTI
L'appoggio esterno,e i conseguenti possibili ricatti dell'Sps al governo, suscitano preoccupazione negli Stati Uniti e nell'Unione europea, che proprio in marzo ridiscutono i programmi di aiuti a Belgrado.
Mentre il Congresso Usa deciderà se stanziare altri 90 milioni di dollari,a Bruxelles si valuta la possibilità di stringere un trattato di associazione.
Il responsabile della politica estera Ue, Solana, si è detto "molto preoccupato", poiché un governo appoggiato dai seguaci di Milosevic rischia di deteriorare i già fragili rapporti tra la Serbia e la comunità internazionale.

Alla vigilia della nascita del governo,il ministro degli Esteri di Serbia e Montenegro, Goran Slivanovic,ha chiesto che si continui a percorrere la strada verso l'integrazione euro-atlantica.
"Per la Serbia sarebbe pericoloso accentuare il proprio isolamento, proprio nel momento in cui si devono definire questioni cruciali, quali lo status del Kosovo.Abbiamo bisogno dell'appoggio di Washington e Bruxelles", ha detto.
La politica estera e la Difesa sono gli ultimi due settori ancora in mano al governo dell'unione serbo-montenegrina.
Per tutti gli altri temi, i due Stati hanno piena facoltà a legiferare.
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03/03/2004 22:23

TPI, PROCESSI AL RALLENTATORE
Benché abbia preso le distanze da Milosevic, il capo del nuovo governo ha fatto sapere di non considerare la collaborazione con il Tpi una priorità.
Tale impostazione confligge con precise richieste occidentali, che proprio della collaborazione con l'Aia fanno una "conditio sine qua non" per il proseguimento del dialogo e per ulteriori stanziamenti di fondi.
Il rapporto tra Belgrado e l'Aia attraversa un momento di gelo: lo si desume dalla dichiarazione del procuratore capo, Carla del Ponte, secondo la quale i due maggiori ricercati, Karadzic e Mladic, vivrebbero protetti in Serbia.

Le autorità serbe smentiscono le accuse del Tpi, e ribadiscono la disponibilità a far processare tutti i criminali di
guerra dalla magistratura locale.
In verità, la giustizia del Tpi procede a rilento, non solo per la scarsa collaborazione serba. Il processo a Slobodan Milosevic, ad esempio, è a una fase di stallo [SM=x44463] : fino all'8 giugno non ci saranno più udienze,per consentire all'ex presidente di preparare la sua difesa. [SM=x44472]
Milosevic potrà inoltre ricusare la Corte quando il presidente Richard May lascerà l'incarico, come ha annunciato,per motivi di salute. L'Onu, poi,minaccia di tagliare i fondi dopo il 2010.
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03/03/2004 22:35

In realtà tranne Norimberga e Tokio, dove c'era una precisa volontà politica di condannare un certo numero di persone e di assolverne un po' di altre tutti gli altri tentativi di tribunali internazionali sono stati una presa in giro anche perché sotto la dicitura crimini contro l'umanità anche i leader occidentali rischerebbero un processo e quindi...ex-Juguslavia e Ruanda mostrano, se ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta come il diritto internazionale sia solo un "diritto di Stati" e nulla più...[SM=x44463] [SM=x44463]

Cmq bellissimi post Tex![SM=x44462]

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04/03/2004 02:00

Re:

Scritto da: Peppinox 03/03/2004 22.35
In realtà tranne Norimberga e Tokio, dove c'era una precisa volontà politica di condannare un certo numero di persone e di assolverne un po' di altre tutti gli altri tentativi di tribunali internazionali sono stati una presa in giro anche perché sotto la dicitura crimini contro l'umanità anche i leader occidentali rischerebbero un processo e quindi...ex-Juguslavia e Ruanda mostrano, se ce ne fosse stato bisogno, ancora una volta come il diritto internazionale sia solo un "diritto di Stati" e nulla più...[SM=x44463] [SM=x44463]

Cmq bellissimi post Tex![SM=x44462]



denghiu [SM=x44461] [SM=x44475]
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04/03/2004 02:04

UN'OPINIONE DA BELGRADO
"Negli ultimi 3 anni sono stati compiuti molti passi in avanti dal punto di vista economico, con forti investimenti
anche da parte italiana".

Lo dice Enrico Barbieri, direttore dell'ufficio di Belgrado dell'Istituto per il Commercio estero. "E' importante -osserva- che ora si crei un clima giuridicamente chiaro ed economicamente stabile, per favorire gli operatori economici esteri".
"Il potere d'acquisto resta basso e il tasso di disoccupazione elevato:le privatizzazioni comportano sempre passaggi difficili, mentre l'industria statale risente della crisi degli anni '90".

"C'è un'economia privata vitale
,-prosegue Barbieri- con nuove imprese che nascono e cominciano a produrre reddito. Ci vuole comunque un po' di tempo prima che il beneficio di questa ripresa si diffonda tra la popolazione".
"Gli investitori esteri sono molto attenti e chiedono al governo di procedere sulla via delle riforme".
"Le richieste degli investitori vanno nell'interesse di un Paese che ha enorme bisogno di nuove tecnologie e di investimenti, che favoriscano la ripresa dell'economia. Così è avvenuto in altriStati dell'Est, oggi più avanti della Serbia perché sono partiti molto prima".
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