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06/03/2004 21:29 | |
L'UE RASSICURA: NESSUN RISCHIO
Il rischio che centinaia di migliaia di disoccupati e diseredati dell'Est si riversino in Europa occidentale è basso.
Lo sostiene la Commissione Ue, che stima in circa un milione il numero di immigranti che, nei prossimi 5 anni, si trasferiranno verso Ovest. Peraltro, informa la Commissione, si tratterà in prevalenza di diplomati e laureati: una sorta di "fuga di cervelli". Alcuni dei nuovi Stati membri hanno espresso disappunto per restrizioni che "contrastano lo spirito dell'allargamento".
Nel 1986, l'ingresso di Spagna e Portogallo aveva suscitato in Francia timori simili, rivelatisi poi infondati.
Il rapporto Ue mostra che, al contrario di quanto si teme oggi, l'immigrazione avrà più effetti positivi che negativi sulle società di accoglienza.
"I Paesi che ricevono immigrazione -si legge- possono attendersi un'offerta di lavoro qualificata, per lo più di persone non sposate, che dovrebbe migliorare la loro base economica di breve periodo e socio-economica a lungo termine, con una struttura demografica migliorata". Lo studio preconizza inoltre un massiccio ritorno degli immigrati nelle loro terre d'origine nei 10 anni successivi
all'allargamento.
CRITICHE ALL'UE SU ASILO E RIFUGIATI Diverso il discorso sulle leggi relative all'asilo politico e all'immigrazione da Paesi terzi, oggetto di recenti revisioni in sede Ue.
Organizzazioni non governative e l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati hanno criticato il nucleo del sistema comune europeo del diritto d'asilo, perché modifica le leggi esistenti in peggio.
"Appoggiamo la decisione di armonizzare le leggi degli Stati Ue, purché migliorino le garanzie per i richiedenti asilo", osserva il Commissario Acnur, Lubbers. Nell'ultimo anno, le richieste di asilo politico e i rifugiati nei Paesi Ue sono calati del 30% circa. |