Dal nucleare ai buoni per le famiglie
Berlusconi presenta il programma di undici pagine. "Pressione fiscale sotto il 40%"
Infrastrutture, ambiente, scuola, potere d'acquisto per i salari
Pdl, sette missioni per l'Italia
Dal nucleare ai buoni per le famiglie
Con le opere pubbliche "350 mila posti di lavoro in più". Necessari "30 parlamentari bravi"
Tutti gli alleati presenti, da Fini a Maroni a Lombardo. Assente per polemica la Brambilla
di CLAUDIA FUSANI
Pdl, sette missioni per l'Italia
Dal nucleare ai buoni per le famiglie
Silvio Berlusconi alla presentazione del programma
ROMA - Via l'Ici, portare la pressione fiscale al di sotto del 40 per cento (adesso è al 44), casa per i giovani, bonus per le famiglie che hanno figli, scuola per tutti, liberalizzazione dei servizi sociali, più sicurezza, energia e ambiente coniugati nel nome del nucleare. E poi aumentare il potere di acquisto dei salari, rilanciare l'economia, "coccolare gli imprenditori". Sette missioni sintetizzate in undici pagine e mezzo. E' il programma del Popolo della libertà che Berlusconi ha presentato questa mattina all'auditorium di via della Conciliazione. Un luogo scelto non a caso dal Cavaliere per il debutto reale della campagna elettorale (quello catodico o on air è già avvenuto): l'immmagine del suo arrivo lo vede incorniciato con San Pietro, il Vaticano e i pellegrini devoti. Qualcuno lo applaude. Certi dettagli non possono essere casuali.
Berlusconi arriva in ritardo, quasi mezz'ora. "Scusate sono un po' in ritardo ma ho dovuto soccorrere due giornalisti che hanno avuto un malore sotto la mia abitazione...." Ride, una stilettata a quei giornali che hanno scritto che aveva scritto di un suo malore. "E poi anch'io ho voluto fare un po' di disinformazione: vi ho detto mezzogiorno ma era mezzogiorno e mezzo". E con le braccia accenna il gesto dell'ombrello, olè. mentre parla sul podietto, alle spalle il simbolo gigante del Pdl con "Berlusconi-presidente", è circondato da un gruppo di giovanotti e giovanotte in felpa blu e la scritta "Con Silvio presidente".
Fini è un po' nervoso per il ritardo, tipo sposo all'altare in attesa di sposa (poi Berlusconi si scuserà). Maroni ("con lui adessoci vogliamo quasi bene") e Calderoli ("la tua legge elettorale è sbagliata solo nella parte che ci hanno imposto loro, il premio al Senato su base regionale") siedono in prima fila con Rotondi, "il nostro candidato sindaco" (applausi e si alza Alemanno), socialisti, repubblicani. Non c'è Lamberto Dini. Non c'è Michela Brambilla: la rossa dei Circoli della Libertà è rimasta con tre seggi e fa l'offesa. Ci sono, in prima fila, Brunetta e Tremonti, artefici del programma.
Undici pagine, sette mission. E la parola d'ordine già nota: "Rialzati Italia". Messa in ginocchio "dalla sinistra" aggiunge. "La prima differenza tra noi e loro - attacca Berlusconi - è che per la sinistra il programma non conta: non lo rispettano mai. Io credo che in politica non sia importante solo non rubare ma anche rispettare gli impegni". Undici pagine, sette mission, "questo è il nostro impegno morale". Ma non è più il Berlusconi dei miracoli, addirittura ammette di non saperli fare. Viene da chiedersi se questa prudenza deriva dalla vecchiaia e dall'esperienza o dai suggerimenti degli spin doctor. Infatti ammette alcuni limiti: "Il nostro programma è un impegno morale che noi prendiamo con gli elettori a patto che le condizioni internazionali non siano catastrofiche come sembra e a seconda di come ci consegneranno il bilancio dello Stato". Di sicuro, "non metteremo mai mani nelle tasche degli italiani e prometto che nell'arco della legislatura la pressione fiscale scenderà al di sotto del 40 per cento".
Carta dei valori. Il Pdl ha scritto una carta dei valori che ancòra il partito nel Ppe europeo. "Vogliamo che l'Italia progredisca nella tradizione europea" dice il Cavaliere. Un'altra mutazione di non poco conto rispetto al premier che tra il 2001 e il 2006 snobbava Bruxelles e Strasburgo.
Digitalizzazione della Pa e infrastrutture. Il programma mette la digitalizzazione della pubblica amministrazione come prima mission. Si tratta di tagliare la burocrazia, i costi e i tempi e di poter fare quasi tutto, dai pagamenti ai contratti e altro, da casa o dall'ufficio. Il Cavaliere ha fatto i conti: risparmi per oltre 20 milioni di euro all'anno e il recupero del 18 per cento del proprio tempo. Via libera, poi, alle grandi opere pubbliche e alle infrastrutture: ponti, tunnel, grande velocità ferrovie. "Il 70 per cento delle merci che adesso viaggia su gomma deve poter andare su rotaia". Il fatto, poi, che "le nostre infrastrutture siano intasate e inadeguate grava per oltre un punto percentuale sul nostro pil". La riapertura dei cantieri per le opere pubbliche porterà "350 mila posti di lavoro".
Avanti col nucleare. Il Pdl dice basta con la dipendenza energetica dell'Italia da altri paesi. L'alternativa è il nucleare: "Daremo subito incarico per realizzare fonti di energia nucleare" dice il Cavaliere che però non metterà da parte le energie alternative, hanno un loro fascino, "sono belle". Al secondo posto ci mette i gassificatori e gli impianti per realizzare in ogni regione "l'intero ciclo smaltimento dei rifiuti". Una soluzione per Napoli, ammete, ancora non ce l'ha: "Ci sto pensando".
"Coccolare gli imprenditori". Che sono stati "terrorizzati" da Prodi e Visco. "Nella prima finanziaria il governo Prodi 67 s'è inventato modi diversi per far pagare le tasse. Vi ricordate i titoli: 'Anche i ricchi piangono', peccato che hanno fatto piangere tutti". L'elenco delle cose da fare è intenso, per coccolare gli imprenditori, appunto. Il Cavaliere promette "sostegno al made in Italy", il completamento della Borsa del Lavoro "per facilitare l'incontro tra offerta e domanda", intervenire sul costo della mano d'opera che in Italia "oscilla tra i 22 e i 28 euro l'ora mentre in India costa un euro e sanno pure l'inglese e in Serbia costa tre euro". Infine l'ipervalutazione dell'euro, "un vero problema" e gli adempimenti burocratici: "Costano troppo, soprattutto alle aziende, e sono inutili".
Piano di Finanza pubblica. E' la settima mission ed è quella più vincolato da fattori esterni come la crisi internazionale e la "realtà" dei conti pubblici nazionali. Certo "non si può andare avanti con un debito pubblico che è pari al 105 per cento del pil".
Missione famiglie. La parola d'ordine è "portare più soldi nei bilanci delle famiglie per sostenere il loro potere d'acquisto". Ecco che "il primo consiglio dei ministri utile approverà la detassazione degli straordinari e della tredicesima". Per le produzioni artiginali e le piccole imprese "il versamento Iva solo dopo l'incasso della fattura", un toccasana per chi ha problemi di liquidità.
Abolizione dell'Ici. Nella missione-famiglie rientrano anche altre misure come l'abolizione dell'Ici che sarà "decisa nel primo consiglio dei ministri", l'introduzione del "quoziente famigliare perchè chi ha figli è giusto che paghi meno tasse di chi non ne ha", la liberalizzazione dei servizi pubblici, a partire da quelli locali perchè "più concorrenza significa più qualità", la riduzione dell'Iva o la sua abolizione "su latte e altri alimenti per l'infanzia".
"La mia prima casa, 58 mq e due figli...". Il Cavaliere- amarcord promette ai giovani un piano di edilizia per loro e per quel 13 per cento di famiglie che non hanno casa. Dove, come, quando, a quanto... Il Cavaliere dice solo che "le case non devono essere grandi, l'importante è che siano funzionali". Come la sua prima abitazione, aveva già figli e vivevano in quattro in 58 metri quadrati "ma quella casa era bellissima perchè pensata bene". E per i più giovani che vogliono avviare un'impresa, "non ci saranno tasse".
La scuola. Tornano le "tre I" dell'era Tremonti: "Nella scuola ci devono essere internet, l'inglese e l'impresa". Cioè la posiiblità dopo i 15 anni di fare stage nelle aziende. Inoltre la promessa dei libri di testo gratuiti per le famiglie povere e il "prestito d'onore" per chi vuole continuare gli studi.
Sanità & salute. Il Cavaliere fa un esempio per tutti: il piano per l'abolizione delle liste di attesa negli ospedali. Funziona così: "Se una Asl non garantisce un esame o un servizio entro una settimana, è obbligata ad inviare il paziente in una struttura privata pagando però il servizio".
Resta il capitolo sicurezza ("più pattuglie nelle strade e più carceri"), quello immigrati ("più Cpt per espulsioni reali dei clandestini ma accoglienza per chi sa lavorare"), la giustizia "riforma dei codici e certezza delle pena"), la sicurezza sui posti di lavoro ("troppi lutti").
Ora c'è da pensare alle liste. "Non è vero che abbiamo litigato, non è vero che abbiamo deciso le quote come scrivono i giornali, non è vero che abbiamo messo in lista starlette e soubrette" . Non è vero semplicemente perchè "sulle liste ci applicheremo da lunedì". E comunque "l'importante è che in Parlamento ce ne siano 30 bravi, gli altri devono essere presenti dalle 9 alle 21". Per il resto, "devono portare voti".
(29 febbraio 2008)
Fonte
Per fortuna che domani cambierà idea e queste cose non le avrà mai dette
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Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia ma la pallottola mi salvò la vita.