| | | OFFLINE | Post: 7.128 | Registrato il: 02/06/2003 | Sesso: Femminile | | |
|
13/07/2004 09:20 | |
In regola le 20 società di A: si salva anche la Lazio
Calcio: Napoli spacciato, ripartirà dalla C1
Non ha presentato la documentazione per l’iscrizione in B: otto milioni di euro di debiti. Nella serie cadetta resterà il Bari
MILANO - Naufragio. Il Napoli ha perso la partita dei debiti: salvo miracoli, ricorsi (al Coni, al Tar e al Consiglio di Stato), interventi straordinari dall’alto, ricomincerà dalla C1, così come previsto dal «lodo Petrucci», che prevede, in caso di fallimento, di ripartire dalla serie immediatamente inferiore. La società non è stata in grado di presentare le 31 liberatorie, per certificare l’assenza dei debiti (otto milioni di euro) nei confronti dei tesserati. Questo era il primo passo (non l’unico), questa era la condizione necessaria, ma non sufficiente per tentare l’iscrizione al campionato di serie B, in attesa degli altri adempimenti, più complessi e onerosi, al vaglio della Covisoc (la commissione di controllo e vigilanza sulle società, che questa mattina alle 8 riceverà la relazione della Lega).
UNICA DI 42 SOCIETÀ - Il Napoli è stata l’unica società fra le 42 di serie A e B a non aver presentato la documentazione richiesta. L’Ancona ce l’ha fatta: allo sprint, attraverso la ricapitalizzazione e il pagamento degli stipendi arretrati. Anche la Lazio è a posto: il primo ostacolo è superato, ma per il club comincia la fase più delicata. A controllare la regolarità dei pagamenti è stata una società di revisione, la Deloitte, scelta dalla Lega, perché tutto fosse nella linea del rigore e della chiarezza. Che la situazione del Napoli fosse definitivamente compromessa lo si era capito già a metà pomeriggio, quando il presidente della Lega, Galliani, annunciava: «Quasi il 100% delle squadre è a posto. Ancora una volta gli azionisti hanno investito molti soldi e hanno dimostrato di saper risolvere i problemi da soli, senza aiuti di nessuno e, soprattutto, senza aiuti dallo Stato. È una situazione migliore rispetto a quella dell’anno scorso e ora c’è molto più rigore. La serie A è a posto; in B c’è un grave problema». Non più risolvibile.
SOLUZIONE IMPOSSIBILE - Mentre a Milano gli uffici della Lega restavano aperti fino a mezzanotte, a Napoli si cercava una soluzione impossibile, muovendosi su due fronti. Da una parte, Luciano Gaucci tentava di firmare il contratto definitivo per il fitto di ramo d’azienda del club azzurro per i prossimi cinque anni, soluzione già bocciata dalla Federcalcio. Ma della firma non c’era traccia perché, nel frattempo, l’assessore allo Sviluppo del Comune di Napoli, Nicola Oddati, e l’amministratore unico della società, Paolo Bellamio, incontravano un gruppo di imprenditori napoletani, guidati da Francesco Floro Flores, presidente del Capri. Obiettivo: salvare il Napoli (ben oltre il 90’), con un’offerta d’acquisto per la società, attraverso il versamento immediato di 10 milioni di euro per l’iscrizione della squadra al campionato di serie B.
Enormi le difficoltà. Al punto che Gaucci, alle otto della sera, è stato costretto ad ammettere: «Le difficoltà sono tante. Riguardano le liberatorie, i procuratori, l’incombenza della fallimentare, l’iscrizione della squadra al campionato, la reperibilità dei calciatori che possano far parte di questa squadra nel prossimo anno». Ma, due ore dopo, cambiava idea: «Ho il 50 per cento di possibilità di diventare presidente del Napoli. Ho un pre-contratto e in teoria altri non potrebbero firmarne di nuovi. Bassolino e Iervolino stanno cercando di fare gli interessi di Naldi e del Napoli, cercando di trovare soluzioni migliori della mia. Ma state tranquilli: visto quello che sta succedendo con il caso-scommesse, il Napoli giocherà in serie A».
La riunione della cordata di imprenditori è andata avanti nella notte, senza trovare un accordo: «Abbiamo spedito via fax alla Lega una documentazione che, in qualche modo, cautela la Ssc Napoli per l’iscrizione. Ma la situazione è molto complessa». E il tempo è scaduto. Il Napoli non ce l’ha fatta, il Napoli è fuori. Lo stesso amministratore Bellamio ha spiegato che «di assegni non se ne sono visti». Salvo colpi di scena in B resterà il Bari. E si cercano già i componenti della commissione che dovrà esprimersi sul lodo Petrucci per consentire al Napoli di ripartire dalla C1.
da: Il Corriere Della Sera
|