Intervista a Gianfranco Vissani
di Franco Recanatesi su News settimanale in edicola oggi
Gianfranco Vissani, cento chili per un metro e novantadue, s’infuria come un bisonte.
«No, questa carognata non la digerisco. E visto che il gioco si fa duro,
adesso ve la racconto io la verità».
Vissani è lo chef più celebre d’Italia perché, oltre a sapersi districare da fuoriclasse ai fornelli,
è diventato un popolare personaggio televisivo e un ricercatissimo invitato nei salotti buoni.
Ex cuoco di regime ai tempi del governo D’Alema (quando del presidente del Consiglio era l’uomo ombra),
oggi legare la sua griffe culinaria a una cerimonia o una ricorrenza è molto trendy. E molto costoso.
(La copertina del settimanale News)
Troppo, a giudicare dalle
lamentele di Stefano Ricucci e Anna Falchi,
protagonisti di uno dei numerosi happy end di questa estate così grassa di matrimoni e amorazzi tra vip:
«Anche noi ci eravamo rivolti a Vissani per il pranzo di nozze, ma costava troppo», hanno dichiarato.
Oh poveretti.
Che cifra avrà sparato il Gianfrancone? La risposta al Tg5 di martedì 12 luglio:
5.000 euro a persona per 30 persone.
La carognata, dunque, viaggia anche in tv, il caso è aperto e l’omone di Baschi,
attentissimo sia ai conti che all’immagine, spiattella la sua verità con la chiarezza e i dettagli di un consumato cronista.
(M'avete provocato, e mo' ve magno!)
«Il 25 aprile Ricucci e la Falchi vengono a mangiare nel mio ristorante di Baschi.
Gli ho preparato, tra gli altri, due assaggi di piatti che intendevo inserire nel menu matrimoniale.
Ma Ricucci non gradisce.
“A me del menu matrimoniale non me ne frega niente”,
dice secco, “voglio mangiare quello che mi pare e bere bene, il meglio che c’hai”.
Posso darvi un
Montrachet del ’92, gli dico,
un
grand cru Jadot di Borgogna, il miglior bianco del mondo. “Ecco, bravo, fammelo assaggiare”.
Mangiano, lui rimane colpito dal cestino del pane.
“Per il matrimonio voglio questo pane, tutti questi tipi di pane”. Non si può, gli dico.
“E perché?”.
Perché questi pani vengono cotti in un particolare forno a legna. Tu ce l’hai il forno a legna?
Sorride: “Io posso comprare tutto”.
Aggiunge: “E voglio i migliori vini e champagne del mondo”. Gli faccio presente che certi vini pregiati costano più di 1.000 euro a bottiglia e che non è facile trovarli, lui sorride e fa cenno di andare avanti.
Prendo carta e penna e gli faccio una lista da re: per lo champagne,
Clos de Goisses, quante bottiglie? “Diciotto”.
Come rossi, direi
Chateau Petrus e La Tache.
Quante? “Dodici e dodici”.
Il bianco migliore è lo
chardonnay di Montrachet. “Altre dodici”.
Lo
Chateau d’Yquem per il dessert? “Sempre dodici”.
Scusa, gli ospiti vostri ce se devono fa’ il bagno col vino?
A tavola non siete in trenta? “Sì, ma approfitto per farmi una bella cantina”.
Metto via la commessa, gli porto il conto, un conto scontatissimo:
800 euro in due, compreso il Montrachet che da solo costa una fortuna,
ci salutiamo con la promessa che gli avrei mandato il preventivo per le nozze, comprensivo di:
buffet dei caviali, dei salumi e del pesce crudo con scenografie, pranzo di nove portate, i vini, la costruzione del forno».
Totale?
Euro 124.000. Ma attenzione: 69.000 era il costo dei vini, 25.000 la costruzione del forno a legna – gli ho girato pari pari il preventivo di una ditta specializzata – quanto resta per il pranzo? Trentamila euro, mille a persona.
Pur sempre una bella cifra.
Io per questi pranzi mi muovo come i Pink Floyd:
trenta persone al seguito tra cuochi e facchini, due camion frigorifero,
piatti, bicchieri che costano 100 euro l’uno e se si rompono sono affari miei,
persino le poltrone e i divani di vimini.
Come l’hanno presa i promessi sposi?
Ero in Cina con Paolo Brosio (In Cina, a fare che? «A vedere per Linea verde la realtà cinese», ndr)
quando mi arriva una telefonata di Anna Falchi:
“Gianfrà, ma che sei matto! Non solo c’hai fatto pagare il conto quando siamo venuti a trovarti,
ma ’sto preventivo è proprio esagerato”.
Le rispondo di farsi bene i conti, con tutto quello che hanno chiesto…
Comunque, le dico, chiama mio figlio Luca a Baschi.
Cade la linea. Non ho più avuto notizia né di lei né di Ricucci.
Padronissimi di rifiutare la mia proposta.
Ma sputtanarmi no, questo no. È la prima volta che mi succede.
Continua su Dagospia del 22 luglio.......
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.