I massacri compiuti dello Stato Democratico di ISRAELE

Ultimo Aggiornamento: 20/04/2017 19:37
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Re: Re: Re:
Etrusco, 05/08/2015 14:01:



Io non solo non ho nulla contro gli ebrei, ma li benedico: perchè sono i miei migliori clienti, acquistano guardando la qualità senza badare a spese e pagano puntuali al completamento dei lavori. Di contro però ho riscontrato che sono eccessivamente pignoli e diffidenti, almeno inizialmente, in qualche altro raro caso ho riscontrato anche una strana permalosità, cupi, senza chiedere spiegazioni o chiarimenti cambiano improvvisamente atteggiamento dietro il minimo fraintendimento che invece potrebbe essere facilmente chiarito e farci sopra una risata. Ma saranno così anche per istinto di sopravvivenza penso... comunque vedo che sono molto chiusi tra di loro, tendono a frequentarsi tra di loro nelle ricorrenze delle varie festività, etc.

Quanto alle ipotesi sul perchè dello sterminio nazista, sono varie: motivi economici, il regime nazista voleva mettere le mani sulle loro enormi risorse economiche, molti di loro erano benestanti, gioiellieri, banchieri, professionisti ben affermati... motivi sociali, poi circolavano strane storie nei secoli passati, come I Protocolli dei Savi di Sion, un falso dossier che mirava a mettere in cattiva luce gli ebrei... [SM=x44464]



In pratica li hanno eliminati fisicamente e rapinati economicamente, questi stavano affossando la Germania e i Nazi hanno fatto il colpo di coda, da come mi è stato detto gli Ebrei sono abili a tirare il prezzo, se ci riescono ti inchiappettano pure.
Infatti a volte quando ci sono malintesi nel tirare fuori il portafoglio, parte la parola Rabbino. [SM=x44452]
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05/08/2015 14:26

Senza parlare di come possano essere gli ebrei a livello personale, nei rapporti sociali,
mi fermo a osservare di come hanno ridotto la Striscia di Gaza, un popolo senza nessun diritto, senza nemmeno il riconoscimento di stato, non possono autodeterminarsi, non sono nemmen o padroni dei loro confini, i pescatori non possono allontanarsi più di un miglio dalla riva che vengono presi a cannonate come è spesso successo, nemmeno i ragazzini possono giocare sulla spiaggia che vengono scambiati per facinorosi e cannoneggiati...

Allo stato dei fatti Gaza è peggio di un lager, dimostratemi il contrario.
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Re:
Freedom's promoter, 05/08/2015 14:26:

Senza parlare di come possano essere gli ebrei a livello personale, nei rapporti sociali,
mi fermo a osservare di come hanno ridotto la Striscia di Gaza, un popolo senza nessun diritto, senza nemmeno il riconoscimento di stato, non possono autodeterminarsi, non sono nemmen o padroni dei loro confini, i pescatori non possono allontanarsi più di un miglio dalla riva che vengono presi a cannonate come è spesso successo, nemmeno i ragazzini possono giocare sulla spiaggia che vengono scambiati per facinorosi e cannoneggiati...

Allo stato dei fatti Gaza è peggio di un lager, dimostratemi il contrario.




Vabbè, se dicono che è tutto loro lasciagliela stà striscia, se no dove vanno? sono un popolo senza terra dicono, da qualche parte dovranno pur stare, mica che vengono in Italia tutti quanti pure loro? [SM=x44473]
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Re: Re:
pliskiss, 8/5/2015 3:38 PM:




mica che vengono in Italia tutti quanti pure loro? [SM=x44473]



[SM=x44497] [SM=x44497] [SM=x44497]

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Re: Re:
pliskiss, 05/08/2015 15:38:



... mica che vengono in Italia tutti quanti pure loro? [SM=x44473]




[SM=x44458] alcuni sono già arrivati da anni, tra i più famosi ricorderai la telegiornalista Rula Jebreal, venne in Italia dopo aver vinto una borsa di studio messa in palio dal governo italiano...

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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05/08/2015 22:59






<header class="titleoverimg">

Gideon Levy: "Tutti gli Israeliani sono colpevoli di aver dato fuoco a una famiglia palestinese"
e se stavolta a pubblicare queste riflessioni è un ebreo c'è da riflettere...

  • Gideon Levy*
</header> Gideon Levy: &quot;Tutti gli Israeliani sono colpevoli di aver dato fuoco a una famiglia palestinese&quot;

Gli israeliani accoltellano gay e bruciano bambini. Non vi è un briciolo di calunnia, il minimo grado di esagerazione, in questa secca descrizione. 

Vero, queste sono le azioni di pochi. Vero, anche, che il loro numero sta crescendo. E' vero che tutti loro - tutti gli assassini, tutti coloro che danno fuoco, che accoltellano, che sdradicano alberi - fanno parte dello stesso gruppo politico. Ma chi è all'opposizione condivide la responsabilità.
 
Tutti coloro che hanno pensato che sarebbe stato possibile sostenere isole di democraticità nel mare del fascismo israeliano sono stati messi in imbarazzo questo fine settimana, una volta e per tutte. Semplicemente non è possibile sostenere la brigata commando che spara ad un adolescente, e poi restare scioccati dai coloni che mettono a fuoco una famiglia; sostenere i diritti dei gay e tenere una conferenza in Ariel (insediamento coloniale); essere senza pregiudizi e poi assecondare la destra e cercarvi dei partner. Il male non conosce confini; inizia in un posto e velocemente si diffonde ovunque.
 
Il principale terreno fertile di coloro che hanno dato fuoco alla famiglia Dawabsheh sono le Forze di Difesa Israeliane, anche se i criminali non vi hanno prestato servizio.
Quando l'uccisione di 500 bambini nella Striscia di Gaza è legittima, e non obbliga nemmeno un dibattito, un giudizio morale, cosa c'è di cosi terribile nel dare fuoco ad una casa, insieme ad i suoi abitanti?
Dopo tutto, qual è la differenza tra lanciare una bomba di fuoco e sganciare una bomba? In termini di intenzione, o di intento, non c'è differenza.
 
Quando sparare ai palestinesi diventa quasi un evento quotidiano - altri due sono già stati uccisi da quando la famiglia è stata data a fuoco: uno in Cisgiordania, l'altro al confine della Striscia di Gaza - chi siamo noi per lamentarci dei lanciatori di fuoco di Duma? 
 
Quando le vite dei palestinesi sono ufficialmente nelle mani dell'esercito, il loro sangue di poco valore agli occhi della società israeliana, allora anche le milizie di coloni sono autorizzate a ucciderli.
Quando l'etica delle Forze di Difesa Israeliane nella Striscia di Gaza è che qualsiasi cosa è permessa pur di salvare un soldato, chi siamo noi per lamentarci dei conservatori come Baruch Marzel, che questo fine settimana mi ha detto che era permesso uccidere migliaia di palestinesi per proteggere un singolo capello della testa di un ebreo. Questa l'atmosfera, questo il risultato. Per questo motivo la responsabilità primaria va alle Forza di Difesa Israeliane.
 
Non meno da condannare sono, certamente, i governi ed i politici che gareggiano a chi lecca di più i piedi ai coloni. Chi dà loro 300 nuove abitazioni in cambio della loro violenza all'insediamento vanto di Beit El sta dicendo loro che non solo la violenza è permessa ma anche che paga. E' già difficile tracciare la linea tra il lanciare buste di urina agli ufficiali di polizia e bombe di fuoco dentro le abitazioni delle persone. 
 
Sono da rimproverare, certamente, le autorità adibite a far rispettare la legge, iniziando dal Distretto di Polizia della Giudea e Samaria - il più ridicolo e scandaloso fra tutti i distretti, e non per caso. Nove case palestinesi sono state date alle fiamme negli scorsi tre anni, secondo B'Tselem. Quante persone sono state processate? Nessuna. Quindi cosa è accaduto a Duma venerdi ? Il fuoco era semplicemente migliore, agli occhi degli incendiari e dei loro complici. 
 
Fra i loro complici, chi rimane in silenzio, chi perdona e tutti coloro che pensano che il male rimanga per sempre dentro i confini della Cisgiordania. Fra i loro complici anche gli israeliani convinti che il Popolo di Israele sia il Popolo Eletto, e di conseguenza sia permesso fare qualsiasi cosa - incluso dare a fuoco abitazioni di non ebrei, con i loro abitanti dentro.  
Così, troppi, molti di coloro che sono rimasti scioccati dall'atto, incluso personalità che hanno visitato le vittime nel Centro Medico di Sheba, fuori Tel Aviv - il presidente, il primo ministro, il leader dell'opposizione e i loro assistenti – si sono imbevuti del razzista, irritante “Hai scelto noi fra tutti i popoli” con il loro latte materno. 
Alla fine di una terribile giornata, è questo che ha portato al dare alle fiamme una famiglia che Dio non aveva scelto. Nessun principio nella società israeliana è così distruttivo, o maggiormente pericoloso, di questo principio. Né, sfortunatamente, più comune. Se dovreste esaminare attentamente cosa si cela sotto la pelle della maggior parte degli israeliani, trovereste: il popolo eletto. Quando questo diventa un principio fondamentale, la prossima bomba di fuoco sarà solo una questione di tempo.  
I loro complici sono ovunque, e la maggior parte di essi sta ora disapprovando ed esprimendo sgomento per quanto accaduto. Ma quanto accaduto sarebbe potuto non accadere; quanto accaduto è stato dettato dalle esigenze della realtà, la realtà di Israele e del suo sistema di valori. Quanto accaduto accadrà di nuovo e nessuno sarà risparmiato. Tutti noi abbiamo dato alle fiamme la famiglia Dawabsheh.
(trad. Rosa Schiano) Fonte

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05/08/2015 23:39

Comunque ogni popolo ha le sue, andiamo a vedere che cosa hanno fatto gli americani in Vietnam, andiamo a vedere che cosa hanno fatto i Russi in Afghanistan e attualmente in Cecenia, senza poi contare che la storia di Beslan con tutti quei bambini morti c'è l'ha sul gobbo Mister Putin, andiamo a vedere cosa fanno i nostri amici dell'ISIS, questi ammazzare una donna o un bambino è come ammazzare una gallina, andiamo a vedere come hanno trucidato i Cinesi tutti quelli di religione Tibetana, andiamo a vedere che cosa hanno combinato i Serbi in Bosnia, andiamo a vedere attualmente che cosa fanno in Africa i Boko Haram, direi che quello che fanno sti Israeliani detti Ebrei non è che fà tanta differenza rispetto agli altri, una cosa è certa quando c'è guerra non esiste il giusto e sbagliato, gli accordi e trattati Ginevra e puttanate varie, contano quanto una ricetta di cucina. [SM=x44458]
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06/08/2015 11:13

Re:
pliskiss, 05/08/2015 23:39:

quello che fanno sti Israeliani detti Ebrei non è che fà tanta differenza rispetto agli altri, una cosa è certa quando c'è guerra non esiste il giusto e sbagliato, gli accordi e trattati Ginevra e puttanate varie, contano quanto una ricetta di cucina. [SM=x44458]




Questo tuo relativismo non può giustificare la mattanza che gli ebrei stanno facendo sui palestinesi.
Poi tu parli di scenari di guerra ben circoscritti nel tempo, guerre che durano al massimo 5-10 anni, invece Israele è quasi un secolo che è in guerra contro tutti gli stati confinanti, fecero scappare gli inglesi per disperazione, quando quelle terre erano un protettorato inglese, poi la guerra contro l'Egitto, poi contro la Siria, le alture del Golan, contro l'Iran la guerra non è mai finita e ogni tanto fanno incursioni aeree per bombardare centrali elettriche col pretesto del nucleare, Libano, Cisgiordania, Gaza, non si fanno mancare nulla per rendersi simpatici coi loro confinanti. Hanno cannoneggiato persino navi turche che portavano aiuti umanitari ai palestinesi, uccidendo una decina di volontari... e in Egitto, tramite gli amici americani, sono riusciti a far cadere un governo democraticamente eletto, perchè i Fratelli Musulmani al governo non gli stavano simpatici, potevano aprire i confini verso la Striscia di Gaza. [SM=x44465]

Tutto questo per dire che in Israele si sono abituati a vivere in uno stato di guerra perente contro tutto e tutti, dove il valore dei diritti umani e della vita è pari a zero.

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06/08/2015 12:57

Ragazzi, prima di lanciarvi in commenti in libertà vi consiglio di fermarvi a riflettere che il popolo ebraico è uscito dall'Olocausto, una delle più strazianti esperienze che possa subire un popolo. Occorre memoria e rispetto.
Non è paragonabile né di buon gusto l'olocausto nazista inflitto agli ebrei con le attuali guerriglie tra palestinesi e coloni ebraici.
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Beh pero', se compari tutto... [SM=x44465]

Don't get me wrong ma con questa storia dell'olocausto se la tirano eh...
No dico, non che siano stinchi di santo neanche loro.

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06/08/2015 16:42

Re:
Quak150, 06/08/2015 13:17:

Beh pero', se compari tutto... [SM=x44465]

Don't get me wrong ma con questa storia dell'olocausto se la tirano eh...
No dico, non che siano stinchi di santo neanche loro.




Il punto è questo:
pochissimi hanno il coraggio di pubblicare analisi oggettive di quanto sta accadendo negli ultimi anni in MO, al più se ne può parlare negli ambienti accademici, come oggetto di studio e riflessioni, ma parlarne sui media no, perchè c'è paura di essere tacciati subito come antisemiti, anche se ci si limita a riportare la cronaca con puri e semplici dati oggettivi.
Per le stesse ragioni quando si deve dar notizia di qualche fatto eclatante, noterai una sproporzione tra il tempo dedicato a una parte anzichè all'altra. ;)
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06/08/2015 20:30

Re: Re:
c'eraunavodka, 06/08/2015 16:42:




Il punto è questo:
pochissimi hanno il coraggio di pubblicare analisi oggettive di quanto sta accadendo negli ultimi anni in MO, al più se ne può parlare negli ambienti accademici, come oggetto di studio e riflessioni, ma parlarne sui media no, perchè c'è paura di essere tacciati subito come antisemiti, anche se ci si limita a riportare la cronaca con puri e semplici dati oggettivi.
Per le stesse ragioni quando si deve dar notizia di qualche fatto eclatante, noterai una sproporzione tra il tempo dedicato a una parte anzichè all'altra. ;)



Scusami Vodka, ma se i giornali continuano a parlare di sta pantumina di Israele e Palestina non andiamo più casa, questi hanno fatto un contratto di guerra x altri 10 anni sicuri, mi sembra Beatiful che non finisce mai, manco se muoiono gli attori. [SM=x44452]
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07/08/2015 11:00

Quantomeno mantengono vivo il business.
Le fabbriche di armi sono le uniche non toccate dalla crisi

P.s. Ci sono i fanatici in Israele come in tutti gli altri paesi comunque.
[Modificato da Quak150 07/08/2015 11:01]

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08/08/2015 12:31

Tornando al rogo che ha visto bruciare il bambino palestinese, oggi è morto in ospedale anche il padre rimasto ustionato nel tentativo di salvarlo.

Spero che quei coloni ebrei si rendano conto di aver sbagliato e si pentano...
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30/08/2015 19:13

Re:
Arcanna Jones, 08/08/2015 12:31:

Tornando al rogo che ha visto bruciare il bambino palestinese, oggi è morto in ospedale anche il padre rimasto ustionato nel tentativo di salvarlo.

Spero che quei coloni ebrei si rendano conto di aver sbagliato e si pentano...




Sembra di no, infatti proprio a causa dei nuovi insediamenti abusivi dei coloni sulle terre dei palestinesi, durante una manifestazione pacifica di protesta un soldato ha trattato in malo modo un ragazzino col braccio ingessato,
la scena è stata filmata e trasmessa sui media di tutto il mondo
e come risposta oggi è stato arrestato il giornalista italiano reo di aver filmato tutta la scena. [SM=x44463] [SM=x44471]



www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/30/israele-arrestato-attivista-italiano-filmava-soldato-che-immobilizzava-12enne/...
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30/08/2015 23:21

Re: Re:
lady considine, 30/08/2015 19:13:




Sembra di no, infatti proprio a causa dei nuovi insediamenti abusivi dei coloni sulle terre dei palestinesi, durante una manifestazione pacifica di protesta un soldato ha trattato in malo modo un ragazzino col braccio ingessato,
la scena è stata filmata e trasmessa sui media di tutto il mondo
e come risposta oggi è stato arrestato il giornalista italiano reo di aver filmato tutta la scena. [SM=x44463] [SM=x44471]



www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/30/israele-arrestato-attivista-italiano-filmava-soldato-che-immobilizzava-12enne/...



Ci si mettono bene a picchiare un 12enne, ma poi dove sta il problema? che non vogliono che si sappia nel resto del mondo? hanno paura di sembrare i cattivi della situazione? [SM=x44467]

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09/11/2015 11:39

Re:
Arcanna Jones, 08/08/2015 12:31:

Tornando al rogo che ha visto bruciare il bambino palestinese, oggi è morto in ospedale anche il padre rimasto ustionato nel tentativo di salvarlo.

Spero che quei coloni ebrei si rendano conto di aver sbagliato e si pentano...



Dove sono tutti quelli che ad agosto difendevano il sistema giudiziario israeliano??
Si chiama Meier Etgher, "il capo" del gruppo che in agosto diede fuoco alla casa palestinese con tutta la famiglia dentro, vi persero la vita padre, madre e bebè di 6 mesi...
Niente!
Non sarà processato
Non ci sarà processo
Come sempre
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10/11/2015 17:27

Re: Re:
topor@gno, 09/11/2015 11:39:



Dove sono tutti quelli che ad agosto difendevano il sistema giudiziario israeliano??
Si chiama Meier Etgher, "il capo" del gruppo che in agosto diede fuoco alla casa palestinese con tutta la famiglia dentro, vi persero la vita padre, madre e bebè di 6 mesi...
Niente!
Non sarà processato
Non ci sarà processo
Come sempre




Sipuò dire "bastardi maledetti"?

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10.11.15

Pressato perché rinunciasse al suo show con Gilberto Gil in Israele, Veloso ha visitato, con l’amico, aree della Cisgiordania, rimanendo colpito dalla situazione di segregazione e oppressione subita dai palestinesi. Un tratto della lettera di Marcelo Yuka ("La pace che non voglio") sintetizza il sentimento che è gli è rimasto del viaggio.

Caetano Veloso:

visitare Israele per non tornare mai più in Israele

di Caetano Veloso, pubblicato su Folha de S.Paulo  08.11.15

traduzione di Clelia Pinto per il Resto del Carlinho Utopia

Arrivare a Tel Aviv arrivando dall’Europa è come tornare in Brasile. La città ha l’aspetto di una delle nostre città del nord-est, e il suo popolo, quell’aria disincantata dei carioca. Sin dalla prima volta che sono stato in Israele, il contrasto della capitale con le città europee, espresso dall’architettura moderna indefinita e dalla sensualità degli abitanti, mi ha conquistato. Ho sentito immediatamente familiare questa città di spiagge assolata nell’estate mediterranea.



Questa identificazione mi lasciava totalmente vulnerabile alla forza storica che a ogni passo ero invitato a affrontare. La coscienza di trovarci in Terra Santa, i segni della fondazione del paese dopo la seconda guerra mondiale, le esperienze socialiste dei kibutz, la rinascita dell’ebraico parlato, la tensione della minaccia permanente degli uomini-bomba.

Sono tornato in Israele poche volte, con un intervallo molto più lungo tra la penultima e questa di ora, rispetto alle precedenti. La prima è stata nel 1980.

Quest’ultima, è stata diversa sin dalla partenza dalla Francia: nessuna perquisizione minuziosa né separazione in sale diverse per i passeggeri che vi erano diretti. E, all’aeroporto Ben Gurion, neanche lontanamente l’accoglienza nervosa delle prime visite. Tel Aviv ci ha ricevuto senza facce diffidenti e, già nelle strade, senza gli allora infallibili ( e nonostante tutto affascinanti) soldati, di ambo i sessi, a ogni angolo. Quest’assenza di segnali di difesa arcigna faceva assomigliare la città ancor più a una Fortaleza abitata da carioca. La sensazione di stare a casa è stata più forte e commovente che mai.

Era difficile riconoscere che questa pace rifletteva il maggior poter acquisito dallo stato di Israele, la sua certezza che la cupola di protezione costruita in sua difesa è stabile. Sarà, come dice Marcelo Yuka, la pace che non voglio?

Questa domanda non sorgeva facilmente nelle mia testa la notte del mio arrivo. Il giorno dopo, però, non mi abbandonava. Mi svegliai presto per non arrivare in ritardo a un incontro con un gruppo di israeliani critici rispetto alla politica ufficiale, il Breaking the Silence, che mi era stato indicato da Jorge Drexler in occasione di uno show di Gil a Madrid. Aveva saputo che ero interessato a capire cosa succedeva in Cisgiordania e, figlio di padre ebreo, non solo mi diede indicazioni, ma promise anche di mettermi in contatto con membri del movimento.

Da questa conversazione a Madrid è sorto il piano di una visita guidata in zone della Cisgiordania dove si potesse sentire il peso dell’occupazione israeliana. L’ho detto a Gilberto e lui ha detto di voler andare anche lui. Siamo andati tutti, noi due e le due equipe di produzione. Nello spazioso pulmino, guidato da un palestinese, c'erano con noi il giornalista argentino Quique Kierszenbaum e Yehuda Shaul, la guida.


Caetano e Gil visitano la Cisgiordania

Yehuda parlava con molta chiarezza, un inglese fluente da israeliano figlio di genitori anglofoni. Disse di essere cresciuto in una famiglia conservatrice. È stato soldato dell’esercito israeliano, un veterano dell’occupazione dei territori palestinesi. Dopo aver vissuto in prima persona molte situazioni di oppressione, segregazione e mostruosità quotidiane, non è più riuscito più a continuare a vivere senza denunciarle e senza opporvisi pubblicamente. Con alcuni colleghi diede inizio a un movimento di protesta permanente. Ci fece notare la kippah che usa, dicendosi ebreo religioso e, mentre il pulmino affrontava deserti, narrò atrocità e ci spiegò la situazione geografica e storica di violenza del suo paese contro le popolazioni della sponda occidentale del Giordano.

Rispondendo alla domanda di uno di noi su come vedesse la reazione anti-israeliana di altri gruppi di musulmani, al di là della resistenza palestinese, Yehuda disse di continuare a essere disposto a uccidere e morire per la sua patria, se minacciata da fanatici che non ne ammettono l’esistenza, ma che non accetta l’occupazione dei territori palestinesi perché “non è koscher”. Paragonò l’occupazione a un cancro che ucciderà lo stato di Israele se non estirpato in tempo.

Alcuni sostenitori del BDS, movimento internazionale di boicottaggio d’Israele, ci avevano cercati, nel tentativo di dissuaderci dall’andare a Tel Aviv. Per quel che ho sentito dalla bocca di Yehuda - e di Nasser, il palestinese di Susiya che da lui ci è stato presentato - tutti le denunce dei partecipanti al BDS sono fondate. Quel che i più radicali del movimento dicono sul Breaking the Silence è che questo, sebbene critico del governo israeliano, resta sionista. Quel che Yehouda dice di quelli del BDS, sebbene protestino contro quel che lui stesso odia, ha come sfondo la l'eradicazione dello stato di Israele.

...continua...

Nasser era uscito in macchina per risolvere qualcosa non lontano e tornando si unì a noi in una tenda. Ci raccontò scenari di distruzione delle abitazioni da parte dell’esercito israeliano e spiegò i cavilli legali usati dal potere giudiziario per continuare a perpetrare la violenza dell’occupazione. Mi venivano in mente le favela brasiliane occupate. Non volevo fare riduzionismo politico e usare uno schema unico per valutare questioni brasiliane alla luce di quelle palestinesi, ma le immagini dei disastri puntuali della Unità di Polizia Pacificatrice a Rio (non solo il caso di Amarildo) mi venivano in mente. Noi, i visitatori, non eravamo estranei alla disumanità di cui eravamo testimoni in Medio Oriente. Era impossibile non fare un paragone con quello che viviamo in Brasile.



FOLLIA

In rete ho visto il discorso di un figlio del generale ebreo, eroe della Guerra dei Sei Giorni, pieno della più violenta opposizione non solo alla politica israeliana ma anche alla stessa esistenza di Israele, fondando la sua argomentazione non su quella guerra ma nella Nakba, la catastrofe che fu, per gli arabi di Palestina, la fondazione dello stato israeliano. Ho visto una donna che sosteneva non fosse ragionevole scambiare pace con terra, si baratta pace con pace, ripeteva, volendo dire no alle tesi di porre fine all’occupazione e agli insediamenti. Ho visto un cartoon che sosteneva la proposta di due stati in un unico territorio ("2 stati, 1 Patria), in cui si suggerisce che tutta l’area che va dal Giordano al Mediterraneo sia equamente divisa tra arabi e israeliani, ogni gruppo col suo governo. Ci sono molti conservatori arabi che dicono questo significherebbe affogare la popolazione israeliana nell’immensa moltitudine araba. Anche così, è questa l'ipotesi che Windholz annuncia che sosterrà nelle conferenze che terrà in Brasile.

Ma il maestro che ha parlato di nazismo ebraico, Yeshayahu Leibowitz (1903-94), uno scienziato che era anche religioso, nell'urlare contro il ministro della suprema corte israeliana che aveva reso legale la tortura di individui arabi per farli parlare e così mantenere protetto Israele, mi ha impressionato più di tutti. Leibowitz non fu soltanto un religioso che difendeva la divisione tra religione e stato e anticipò i nemici di Israele nel rilevare aspetti nazisti nella politica del paese, ma anche, pur mantenendosi sionista, si oppose violentemente alla Guerra dei Sei Giorni e ancor di più all’invasione del Libano. Fu anche pioniere nel parallelo tra Sudafrica/Israele.

Avrei dedicato il nostro concerto alla sua memoria. Amo Israele fisicamente. Tel Aviv è un luogo mio, di cui sento saudade, quasi come per Bahia.

Ma penso che non ci tornerò mai più.




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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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STAFF IPERCAFORUM



14/11/2015 12:04


"Con la violenza puoi uccidere colui che stai odiando,
ma non uccidi l’odio.
La violenza aumenta l’odio e nient’altro."

Martin Luther King
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