Si tratta della mia versione di un piatto semplicissimo, ma molto gustoso, da osteria (non Hostaria, ma più rusticamente e autenticamente taverna, o bettola che dir si voglia), che di solito viene gustato tra un bicchiere di vino nero di Pachino (ah, l’ormai introvabile Buonanotte, secco, da pasto, a 19°…) e un uovo sodo.
Occorrente:
Fave (io uso sbrigativamente quelle surgelate, fate voi)…600 grammi
Spicchi d’aglio a piacere, non meno di 15
Sale, quanto basta
Olio d’oliva, quanto basta
Origano sbriciolato, una grossa manciata
Formaggio pecorino grattato, 50 grammi
Olio di peperoncino, se gradito
Esecuzione, facilissima:
Si bolliscono le fave in acqua salata assieme agli spicchi d’aglio, debitamente spellati. Quando le fave sono cotte (per cui gli spicchi d’aglio saranno appena un po’ “sfatti”), scolate il tutto conservando un po’ dell’acqua di bollitura, e mettete il tutto in una capace terrina. Aggiungete dell’olio d’oliva di quello di sapore delicato, poco acido (l’olio di Caltabellotta, simpaticissimo paesino di collina vicino la cittadina di Sciacca (Ag), non raggiunge 0,2 gradi di acidità) e l’origano, e mescolate bene. Lasciate raffreddare. Aggiungete al tutto il pecorino e, se lo gradite, un po’ di olio di peperoncino. Mescolate nuovamente. Mettete in frigorifero. Mangiate le fave e beveteci su il vino che preferite. Io preferisco vino rosso, ma c’è chi preferisce accostarvi del vino bianco leggerissimo gelato, come per il pesce… Fate un po’ voi
[Modificato da giogio232323 28/11/2004 5.21]
Chi sa fa. Chi non sa insegna. Chi non sa insegnare, dirige. Chi non sa neanche dirigere è del tutto incompetente; può darsi alla politica.
Giorgione (credo, nonno del forum...)
Vecchietto, sì. Ma le belle fanciulle continuo ad apprezzarle, finchè dura la Grazia Divina...
Io sono un coglione... Continuo ad esserlo anche dopo che il cainano si è ritirato. Spero per sempre.