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"Sono stato io": Oliviero Beha (22 marzo - Teatro Argentina)

Ultimo Aggiornamento: 18/03/2005 15:02
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18/03/2005 15:02




QUI i vari commenti al libro.....

PADOVA - venerdì 14 gennaio 2005
OLIVIERO BEHA ha presentato il suo ultimo libro "Sono stato io", il primo romanzo che riflette sui mali dell’Italia in generale e dell’informazione in particolare:
«È un libro che nasce dal mio disagio personale per questo la prosa non poteva essere leggera come, chessò, quella di Bruno Vespa.

A Vespa questo è un paese che va bene così perché ci ha costruito sopra la propria fortuna.
Io, invece, sono preoccupato per i miei figli». Su Vespa e sulla sua trasmissione "Porta a Porta", Beha torna spesso: «Lui e Costanzo sono le componenti che hanno ridotto così questo paese». Svela un retroscena inquietante:
«Oreste Lionello - insiste Beha – aveva fatto una battuta sul libro di Vespa a "Porta a Porta". Gli aveva proposto di cambiare il titolo: anziché da Mussolini e Berlusconi da Mussoloni a Berluschini. Ebbene: è stata tagliata».

E dell’altro guru della televisione italiana, Maurizio Costanzo, dice che è «quello che sarebbe diventato Totò Riina se avesse studiato». Dopo una pausa precisa: «C’era da aspettarsi una querela no? Ma da Costanzo; invece l’ho ricevuta da Riina». Il clima che Beha descrive nel suo libro è pesante.
Beha chiarisce:
«Il problema dell’autonomia e dell’indipendenza dei giornalisti c’è sempre stato – puntualizza - però negli ultimi anni le cose sono peggiorate.
Sono peggiorate alla velocità del suono».

A Beha non piace un paese nel quale «l’autocensura si espande». Nel quale «o si è con Berlusconi o si è contro».
Nel quale «l’informazione fine a se stessa si è dissolta». Ma, soprattutto, nel quale «i giornalisti usano ciò che vedono solo se serve a qualcun altro».
L’informazione è cambiata: «Non è più un giornalismo di servizio - confessa - ma di prodotto».
“Oggi, per instaurare un regime, non c’è più bisogno di una marcia su Roma né di un incendio del Reichstag, né di un golpe sul palazzo d’Inverno. Bastano i cosiddetti mezzi di omunicazione di massa: e fra di essi, sovrana e irresistibile, la televisione” (Indro Montanelli)



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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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