Diverse sono le ipotesi sull’origine etimologica di Artu’, Il nome potrebbe derivare dai termini celtici ART (roccia) o ARTH GWYR (uomo orso), Artu' fu citato come personaggio storico solo nel X secolo d.C., ma le tradizioni lo portano indietro fino al V VI secolo. Nel 600 viene composto un poema epico, GODODDIN,il suo autore cita in un interessantissimo passo un guerriero che " forni' cibo ai corvi presenti sui bastioni senza essere un ARTU'.
Che significa questa frase? Esisteva piu' di un artu'? Se cosi' fosse cio' giustificherebbe alcune contraddizioni temporali che caratterizzano il re celtico.Alcuni pensano che il termine artu', nato da un primo mitico re, fosse un titolo che veniva preso da tutti i suoi successori, un po' come il titolo di Cesare per i romani. Questo giustificherebbe le varie discrepanze di tempo che vi sono su tale figura ,anzi, poiche' re Artu' venne legato alla mitica impresa di recupero del Graal ,puo'essere che tutti quelli che erano designati a tale missione prendessero tale titolo. Per alcuni, Artù è un personaggio ispirato a Cu Chulainn , protagonista di poemi epici irlandesi e il nome potrebbe derivare dal latino Artorius (in tal caso Artù era forse un Comes Britanniarum , ovvero un rappresentante locale dell'Impero Romano e quindi ancora piu’ che un nome reale rappresenterebbe un titolo).Ancora la figura di Artu’ la troviamo nella
Vita di San Colombano ,santo legato alla scoperta del nuovo continente,(VIII secolo) ove l’agiografo Adomnan da Iona nomina un principe britanno chiamato "Arturius figlio di Aedàn mac Gabrain Re di Dalriada" .
La ricerca delle prove storiche dell'esistenza di Artù continua, appassionata e ininterrotta, fin dal 1190, quando i monaci di Glastonbury identificarono la loro Abbazia con la mitica
Avalon, ove il sovrano era stato trasportato dopo essere stato mortalmente ferito a Camlann.
Artu’ diventa protagonista o comprimario di narrazioni gallesi intorno al 600 d.C.; in un poema del ciclo Gododdin è descritto come un guerriero invincibile, in un altro Artù discende agli inferi per recuperare un magico calderone, e qui ritroviamo metaforicamente sia il culto ctonio (la grotta) sia il simbolo della coppa. Comunque solo verso il 1190
Chretien de Troyes, nel poema Perceval le Gallois ou le Conte du Graal, introdusse nella "materia" il tema del Graal.
L'epopea arturiana venne definitivamente messa a punto ,poi, da ,
Sir Thomas Malory.Nel frattempo appare un’altra figura:infatti Gran consigliere del re e’ il druido
Merlino, che fa concepire lo stesso Artu’ con l’inganno.Ma chi era Merlino?
La denominazione Merlinus venne utilizzata per la prima volta da Geoffrey di Monmouth nell'Historia Regum Britanniae, nelle Prophetiae Merlini e nella Vita Merlini.
Il Merlino storico visse probabilmente nel VI secolo; era un Bardo gallese - identificato da alcuni storici con un altro famoso Bardo, Taliesin - specializzato in testi profetici. La sua vita - almeno secondo le incerte cronologie del basso medioevo - fu incredibilmente lunga, tanto che certi commentatori ritengono che siano esistiti due Merlini diversi.. Della produzione letteraria di Merlino resta un solo frammento dell'opera Afallenau: la strofa di una profezia in un arcaico dialetto gaelico che nessuno è mai riuscito a tradurre:
Saith ugein haelion a aethant ygwyllon
yng koed Kelydon y daruyant:
kanys mi vyrdin wedy Taliessin
Byathad kyffredin vyn darogan
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