8 Per Mille: approfondimenti

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04/09/2007 13:34

Gli impieghi dell’Otto per Mille

ATTENZIONE! ATTENZIONE!!! MOLTO IMPORTANTE! LEGGERE TUTTO E DIFFONDERE.


Se ci si prende la briga di
verificare come la Chiesa Cattolica abbia effettivamente impiegato i fondi ricevuti dall’otto per mille,
ci si accorge che le cose, in realtà, sono ben diverse da come appaiono:
non hanno nulla a che fare con gli spot pubblicitari di questi mesi,
dove si vedono immagini di bambini e anziani felici, case e scuole nel terzo mondo.

All’indirizzo internet 8xmille.it
è possibile consultare il rendiconto di spesa dei fondi assegnati con l’otto per mille, così come pubblicato dalla C.E.I.

In particolare, prendendo come riferimento i fondi assegnati nell’anno 2005, si può evincere quanto segue:

Impiego dei fondi assegnati:


Sacerdoti € 315.000.000

Culto e pastorale € 271.000.000

Edilizia di culto € 130.000.000

Carità € 115.000.000

Terzo Mondo € 80.000.000

Beni culturali € 70.000.000

Fondo di riserva € 3.000.000

Totale dei fondi assegnati € 984.000.000



Esaminando le voci appena elencate, ci si accorge che la più significativa (circa il 32% del totale) è quella relativa al sostentamento dei sacerdoti: il 57% dei fondi necessari al sostentamento del clero deriva dall’otto per mille dell’IRPEF, dallo Stato italiano.(...)

La seconda voce di spesa (circa il 28% del totale), è denominata “Culto e Pastorale”:
Fondo catechesi per l’educazione cristiana (60 milioni di euro);
Tribunali ecclesiastici regionali (7 milioni di euro);
Fondi attribuiti alle diocesi (cioè ai vescovi) per il finanziamento di varie attività quali esercizio della cura delle anime, formazione del clero, di nuovo catechesi e formazione cristiana, facoltà teologiche e istituti religiosi (155 milioni di euro). (..)

Circa il 13% del finanziamento totale viene poi destinato alla cosiddetta “Edilizia di culto”, cioè agli interventi edilizi in favore delle parrocchie, delle case canoniche, delle aule per il catechismo (ma non dei parcheggi, delle palestre, degli impianti sportivi, delle aule scolastiche).

(…) Fatti i conti risulta che, per ogni dieci euro di IRPEF che l’ignaro contribuente decide di versare nelle casse della Chiesa Cattolica, solo 3 € vengono effettivamente destinate alle finalità che probabilmente l’hanno spinto a operare la sua scelta come il volontariato e l’assistenza ai poveri e ai bisognosi. (…)

Che dire poi di tutti i fondi che pervengono alla Chiesa da coloro che NON hanno deciso di destinarglieli, che costituiscono il 60% del totale?



Il meccanismo dell’otto per mille è apparentemente trasparente:
ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi sceglie se destinare l’8‰ della propria IRPEF allo Stato, alla Chiesa Cattolica, agli Avventisti, alle Assemblee di Dio, ai Valdesi, ai Luterani, agli Ebrei, ovvero se non operare alcuna tra queste scelte.

È proprio in quest’ultima eventualità, tuttavia, che si annida la parte “non trasparente” della questione;
perché tutte le quote dell’8 per mille per le quali non è stata esercitata alcuna scelta (che costituiscono decisamente la maggioranza) non rimangono acquisite al normale gettito fiscale (come sarebbe lecito attendersi),
ma vengono comunque ridistribuite tra i sette beneficiari, nella proporzione corrispondente alle scelte effettuate da chi ha inteso esercitare l’opzione.


Per chiarire il meccanismo è opportuno avvalersi di un esempio pratico, utilizzando i dati relativi ai redditi dell’anno 2000, dichiarati nel 2001.

Importo complessivo dell’8 per mille € 897.077.477

Contribuenti che hanno espresso la scelta 39,62%

Contribuenti che non hanno espresso la scelta 60,38%

Gettito IRPEF corrispondente alle scelte espresse € 355.422.084

Gettito IRPEF corrispondente alle scelte non espresse € 541.655.363

Ci si aspetterebbe, si diceva, che questi ultimi cinquecento e passa milioni di euro non siano stati destinati ad alcuno, poiché i contribuenti non hanno espressamente richiesto che tale destinazione avesse luogo; invece tali fondi, come previsto dalla legge, sono stati ridistribuiti tra i sette beneficiarî; in base alle percentuali espresse da coloro che hanno assegnato il loro otto per mille.

L’8 per mille non optato (pari a a cinquecento milioni di euro abbondanti) e lo si ripartisce tra i sette beneficiarî, nelle stesse percentuali risultanti dalle scelte di chi ha esercitato l’opzione: alla Chiesa Cattolica, quindi, andrà l’87,25% di quell’importo, allo Stato il 10,28%, e così via, con le sole eccezioni dei Valdesi e delle Assemblee di Dio, le quali non partecipano a questa seconda distribuzione, poiché devolvono la loro quota allo Stato.

L’effetto paradossale di questo meccanismo, effetto che balza immediatamente agli occhi, sta nel fatto che i beneficiarî dell’8 per mille (e in primo luogo la Chiesa Cattolica) si vedono distribuire non solo i fondi di coloro che hanno scelto a chi erogarli, ma anche il denaro di coloro che non hanno voluto esprimere alcuna scelta.
Per dirla con semplicità, non c’è scampo:
l’8 per mille dell’IRPEF di ciascun contribuente deve per forza essere destinato a uno o più di questi sette soggetti,
che lo si voglia o no.


Il che produce, dati alla mano, ulteriori effetti ancora più paradossali.(…)

Beneficiario Fondi derivanti da scelte espresse Fondi derivanti

da scelte non espresse

Chiesa Cattolica 310.105.768 472.594.304

Stato 36.537.390 63.644.505

Valdesi 4.513.860 0

Comunità Ebraiche 1.492.773 2.274.953

Luterani 1.101.808 1.679.132

Avventisti 959.640 1.462.469

Assemblee di Dio 710.844 0

TOTALE 355.422.084 541.655.363

Com’era ovvio aspettarsi (il numero di contribuenti che non esercitano l’opzione è di gran lunga superiore al numero di coloro che optano), ciascuno dei sette beneficiarî (con le due eccezioni di cui si è detto) percepisce la maggior parte dei fondi non da chi ha voluto destinarglieli, ma da coloro che non hanno espresso alcuna intenzione in tal senso.

Ecco quindi i cittadini, credenti o meno, finanziano l’attività della CEI e pagano stipendi ai sacerdoti. Per questo motivo è nato l’appello di Micromega, volto al sostegno della Chiesa Valdese: quest’ultima utilizza SOLO la quota espressa dell’otto per mille rifiutando la seconda ripartizione per soli scopi di beneficenza e opere di carità. Nel sito ufficiale si legge lo slogan “UN POZZO PER L’ACQUA, UN PROFILATTICO CONTRO L’AIDS UN SORRISO ALLA VITA”; e il regolamento sull’uso dei fondi: “ il sinodo ha fissato però criterio guida: la somma ottenuta non è per fini di culto, ma unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una quota corrispondente al 30% dell'importo totale è riservata a progetti nei Paesi in via di sviluppo, in collaborazione con organismi internazionali religiosi e laici. Asili, case di riposo, risparmio energetico, giovani, infanzia, case di quartiere, ricerca sulla staminali, questi sono alcuni dei progetti finanziati dalla chiesa valdese con l’otto per mille.

I progetti etici da cui si fa coinvolgere la Chiesa Cattolica, invece sono a volte discutibili,
come ad esempio la CARTA SERVIZI PER ECCLESIASTICI:

I primi a riceverla sono stati i cardinali, i vescovi e i superiori delle congregazioni religiose, che così potranno pagare di men
o le bollette della luce, del gas e del riscaldamento, avere sconti sull'acquisto di generi alimentari e di biglietti aerei, fare benzina alla Api-Ip con numerose agevolazioni e vedere aumentati gli interessi e diminuite le spese sui loro conti in banca.

Sono alcuni dei vantaggi garantiti dalla Re-card, una particolare "carta servizi riservata esclusivamente – spiega l'opuscolo informativo che promuove l'iniziativa – al mondo religioso ed ecclesiastico per dare una risposta concreta alle specifiche esigenze del mondo della Chiesa, assicurando notevoli risparmi nell'acquisto di beni e servizi, appositamente selezionati, grazie a vantaggiose convenzioni stipulate con primarie aziende".

L'iniziativa è del gruppo Re, una Società per azioni fondata nel 1984 da Vincenzo Pugliesi e Francesco Alemani Molteni che offre consulenza e servizi immobiliari, finanziari e gestionali soprattutto agli organismi della Chiesa italiana (diocesi, parrocchie, scuole, ospedali e istituti religiosi). (…).



In totale 60mila card, inviate gratuitamente, che raggiungeranno ogni angolo del mondo ecclesiastico e religioso italiano.
La proposta è allettante. Il gruppo Re, infatti, ha stipulato delle convenzioni con sette aziende che propongono sconti ed agevolazioni a tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose che faranno acquisti da loro:
l'Enel garantirà 15 giorni all'anno di elettricità gratis e tariffe bloccate per 2 anni;
Air One uno sconto dell'8% sui biglietti aerei;
Savarent (gruppo Fiat) ed Europcar prezzi agevolati per il noleggio di autoveicoli a breve e a lungo termine;
San Pellegrino acqua e bibite a prezzi scontati;
Metro (grande distribuzione) una serie di generi alimentari e beni di consumo in offerta speciali;
Api-Ip il raddoppio dei punti-premio ad ogni rifornimento carburante.

E per chi vorrà, la Re card potrà essere usata anche come bancomat o carta di credito ricaricabile, grazie alla convenzione bancaria che il gruppo Re ha sottoscritto con alcuni dei principali istituti di credito italiani.
Inoltre, tutti i possessori della card, se sceglieranno una delle banche convenzionate con il gruppo, potranno godere di "un trattamento economico di assoluto vantaggio" (maggiori tassi di interesse e minori spese) grazie ad una serie di "banche sensibili al mondo della Chiesa ed alle sue necessità specifiche".

È proprio la convenzione bancaria, però, a far emergere diverse contraddizioni.
Il gruppo, infatti, dichiara di operare "nel rispetto dell'etica interpretata secondo la morale cattolica", tanto che sostiene di essere stato "antesignano e promotore della finanza etica in Italia.

Ma Gli istituti di credito con cui però il gruppo ha stipulato la convenzione – e che ora propone ai sacerdoti e ai religiosi italiani – non sembrano brillare per comportamenti etici:
la maggior parte di essi, infatti – come documenta la Campagna di pressione alle ‘banche armate' promossa dalle riviste "Missione Oggi", "Mosaico di Pace" e "Nigrizia" – ,
da anni sono coinvolti nel commercio delle armi.
Si tratta cioè di istituti di credito che svolgono operazioni di riscossione di pagamenti per conto delle industrie produttrici di armi, incassando poi compensi che vanno dal 3 al 10 per cento della commessa:
Unicredit, che nell'anno 2005 ha effettuato 61 operazioni in appoggio all'export di armi per 101 milioni di euro;
il gruppo San Paolo Imi (che dal 1 gennaio 2007 si è ‘fuso' con Banca Intesa), 109 operazioni per quasi 165 milioni di euro;
Banca popolare di Milano, 26 operazioni per quasi 35 milioni di euro (e già 15 operazione per oltre 20 milioni di euro nel 2006, v. Adista n. 3/07);
Banco di Sicilia, 6 operazioni per 27 milioni di euro.
E poi c'è la Banca Agricola popolare di Ragusa, che non è implicata nel commercio delle armi, ma che è stata recentemente condannata, sia in sede penale che civile, per illeciti di varia natura.

Da un articolo di Alessandro Capriccioli

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04/09/2007 13:35

Ricordiamoci di compilare bene la dichiarazione dei redditi [SM=x44499]





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Il VATICANO VESTE PRADA

[Modificato da Etrusco 24/06/2008 11:28]
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8 X MILLE X?
October 7th, 2007

Visti alcuni non proprio trasparenti precedenti della Chiesa nella gestione finanziaria
(nella foto un gruppo di lavoro storico, in senso orario dall’alto: Licio Gelli, Roberto Calvi, Il Banchiere Vaticano Paul Marcinkus e Michele Sindona) riguardo all’8 per mille,
considerata la disparità tra chiese e associazioni riconosciute,
per i requisti per accedere ai contributi, ritengo che la questione debba finalmente essere risolta in modo equo e imparziale.

Ecco alcune proposte per la modifica della legge:

1) CONTRIBUTO AUTOMATICO

COM’È LA SITUAZIONE ORA

In pratica se non scelgo a chi darlo, il mio contributo viene ripartito tra gli aventi diritto all’8 per mille in maniera proporzionale al loro numero di preferenze, quindi se il 60% dei contribuenti avesse scelto di dare il contributo alla Chiesa Cattolica, il 60% del mio contributo anche se non ho scelto a chi darlo, andrà alla Chiesa mentre il rimanenete 40% sarà ripartito tra gli altri enti o Chiese in maniera proporzionale ai cittadini che le hanno rispettivamente scelte.

COME DOVREBBE ESSERE
eliminare la norma attuale che assegna in automatico le somme versate da cittadini che non hanno espresso una preferenza.

I contributi versati senza una destinazione preferenziale andrebbero utilizzati dallo stato per la Sanità, Ambiente e assistenza sociale.

2) REQUISITI DEI DESTINATARI
COM’È LA SITUAZIONE ORA

Le associazioni riconosciute per essere tali e accedere ai contributi hanno bisogno di rispettare dei requisti di trasparenza, democrazia e accessibilità alle cariche direttive, pubblicazioni di bilanci etc.

Le Chiese non hanno nessun obbligo. Basta vedere la differenza tra i dati forniti dall Chiesa Cattolica sull’impiego dei fondi www.8xmille.it e quelli di una associazione come il WWF, dove vengono ovviamente pubblicati i bilanci. Sul sito della Chiesa Cattolica non ho visto nessun bilancio e non è chiaro quanto spenda al suo mantenimento e quanto vada in servizi. La pubblicità della Chiesa porta il contribuente a credere che il finanaziamento sia diretto a opere caritatevoli mentre dai dati solo una parte sono diretti a questo, una grossa componente serve al mantenimento della struttura.
Ma proprio le spese pubblicitarie sostenute per le massive campagne video e stampa dove figurano nelle spese?
Quanto dei soldi versati alla Chiesa Cattolica sono andati all’agenzia Saatchi & Saatchi che ha curato la comuncazione?
Quanto è andato alle reti televisiove e alla carta stampata per l’acquisto di spazi pubblicitari? Forse coloro che hanno versato il contributo non sapevano che una parte delle loro offerte venivano destinate a un’agenzia di pubblicità, a Mediaset o alla RAI.

COME DOVREBBE ESSERE
Le Chiese per accedere al contributo pubblico possono farlo solamente attraverso la creazione di una associazione senza sopo di lucro che abbia gli stessi requisiti delle Onlus e delle associazioni che accedono al 5 per mille, come ad esempio democraticità delle cariche. Anche le Chiese dovrebbero, in quanto beneficiare di contributi pubblici, seguire i criteri di trasparenza di qualsiaisi altra forma di organizzazione.

Dal punto di vista comunicativo per un eventuale referendum, per prevenire le solite accuse di anticlericalismo che nascono in questi casi, nei media la proposta dovrebbe esser portata nel seguente modo. “siete d’accordo che
anche le organizzazioni religiose debbano adottare gli stessi requisiti di trasparenza e comunicazione
richieste a tutte le altre organizzazoini che ricevono contributi pubblici?”


8 x mille, chiesa cattolica, rapporti stato chiesa
savitur.org/archives/7
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24/06/2008 16:24

UAAR E 8x1000.
Nasce da loro.
Da quelli che denunciano ai 4 palmenti il fatto di dover devolvere alle religioni l'8x1000, da quelli che si dichiarano atei e non religiosi.

Loro, hanno fatto causa allo stato con ricorso speciale per poter essere ammessi all'8x100 dichiarando :



l’UAAR è “l’unica associazione italiana di atei ed agnostici".

Qualora si accedesse a questi indirizzi dottrinali risulterebbe
chiaro, per quanto già detto, che l’UAAR possa essere definita come
confessione religiosa.
Ma anche sostenendo la distinguibilità tra associazioni religiose e
confessioni l’UAAR va inclusa anche nella seconda categoria


http://it.groups.yahoo.com/group/riccardolombardi/message/1031


Dal ricorso speciale, fatto quindi per appropriarsi dei fondi dell 8x1000, compare quindi che l'UAAR si confessa religione, unica e sola detentrice dell'agnosticismo e dell'ateismo. (amen).







[Modificato da Jo3 24/06/2008 16:26]
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Re:
Etrusco, 04/06/2005 23:44:

A Report, la trasmissione di raitre, hanno detto che l'80% dei fondi
che lo stato riceve con l'otto per mille finiscono nella manutenzione
di monumenti, prevalentemente chiese. E' quindi vero che in un certo
senso finiscono al vaticano (le chiese in Italia sono praticamente
tutte per il culto cattolico) ma è anche vero che queste chiese sono un
patrimonio artistico di tutti e attirano una marea di turisti.

Piuttosto una cosa poco nota è la destinazione dell'otto per mille
di chi non sceglie a chi devolverlo

( e sono molti, circa il 64% del totale):
molto sono convinti che se non si firma, l'otto per mille non
viene dato a nessuno. In realtà non è vero, l'otto per mille di chi non
firma viene suddiviso tra gli enti beneficiari in funzione del numero
di preferenze prese
. Per fare un esempio, se il 70 % degli italiani che
firma decide di devolvere l'otto per mille alla chiesa cattolica (per
ipotesi, non so quale sia le percentuale vera) questa prenderà anche il
70% dell'otto per mille degli italiani che non hanno espresso una
preferenza.
E' una cosa poco nota ma che frutta una valanga di soldi
alla chiesa cattolica, molto più di quelli che riceve da chi decide di
devolverle l'otto per mille.

Grazie a questo meccanismo oggi la chiesa
prende quasi l'80% dell'intero importo dell'otto per mille.
Quindi se per motivi tuoi non vuoi dare soldi alla chiesa cattolica non
esimerti dal firmare ma esprimi comunque una preferenza ad un ente
divero:

ad esempio alla chiesa Valdese, a Report hanno detto che è
l'unica che devolve tutti i soldi presi dall'otto per mille in
beneficenza.

Per maggiori info, la trascrizione della puntata di Report è a
questo indirizzo:

http://www.report.rai.it/2liv.asp?s=215


______________________________________________________________________________________


OTTO PER MILLE: AGGIORNAMENTO SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE PER L'ANNO 2004

(l'aggiornamento sull'OPM a gestione statale si trova in questa rubrica alla data del 15 aprile 2005 - )


PREMESSA ESPLICATIVA SULLE CONFESSIONI RELIGIOSE CHE CONCORRONO ALL'ASSEGNAZIONE DELL'OPM:
Sono ancora 6, come l'anno scorso.
Qui di seguito le menziono secondo la loro denominazione ufficiale, mettendo fra parentesi l'eventuale abbreviazione che usero’ in questa mia panoramica:
1) Chiesa cattolica; 2) Chiesa evangelica valdese - Unione delle chiese metodiste e valdesi (Valdesi); 3) Unione delle comunita’ ebraiche italiane (UCEI); 4) Chiesa evangelica luterana in Italia (Luterani); 5) Unione italiana delle chiese cristiane avventiste del 7° giorno (Avventisti); 6) Assemblee di Dio in Italia (ADI).

1) DA UNO SGUARDO D'INSIEME SUL 2004…..

LA TABELLA UFFICIALE DELLA RIPARTIZIONE dell'OPM del 2004 (redditi del 2000, denunciati nel 2001) (http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/TABELLA2004.doc) ci fornisce, direttamente o deduttivamente, i seguenti dati.

A) DATI COMPLESSIVI

a) Scelte espresse: 39,62% (quindi: non espresse 60,38%)

b) Ammontare OPM IRPEF: € 897.077.447

c) Distribuito nella misura delle scelte espresse (39,62%): € 355.422.084,50

d) Parte avanzata e ridistribuita tra cinque dei sette concorrenti (Stato compreso), dato che Valdesi e ADI non accettano le quote non espresse (60,38%): € 541.655.362,50.

(N.B.: la somma relativa alle scelte NON ESPRESSE rappresenta il 152% di quella relativa alle scelte espresse).

.........
Per concludere l'argomento, occorre ricordare che il 20 marzo 2000 furono firmate due nuove intese, una con l'Unione buddhista italiana (UBI), e l'altra con la Congregazione cristiana dei Testimoni di Geova (ambedue concorrono all'OPM; i Buddhisti accettano anche le quote non espresse, i Testimoni di Geova no). Sono passati cinque anni, ma queste intese attendono ancora la ratifica del Parlamento italiano. PERCHE?
(Sulle Intese ex art. 8 C., vedere QUI)



http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=114940&TipiDoc_id=pulc&dove=ind


[Modificato da Etrusco 04/06/2005 23.51]




UP per Little Luis [SM=x44515] [SM=g1700002]
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13/04/2023 11:40

Re: Re:
raggio di luna78, 13/04/2023 10:24:



UP per Little Luis [SM=x44515] [SM=g1700002]

Grazie...
Ma devo prendere le ferie per leggere tutto😁



Wow
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Little_Luis (4KmB221207), 13/04/2023 11:40:

Grazie...
Ma devo prendere le ferie per leggere tutto😁



Wow



Io mi sono documentato bene, ti dico solo che alla fine ho deciso di indicare come beneficiaria la Chiesa Cristiana Valdese, perchè:

1) rendicontano tutto quello che prendono e come lo usano;

2) mandano tutto in beneficienza a chi ne ha realmente bisogno, al contrario di quanto fa la Chiesa Cristiana Cattolica che solo una minima parte, dice, ma senza puntigliosa documentazione pubblica, di mandare in beneficenza (meno del 30%);

3) non scegliere nulla o indicare lo Stato Italiano come beneficiario manderebbe comunque oltre l'80% del tuo 8 x Mille alla Chiesa Cattolica.

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13/04/2023 19:42

Cosa succede se non scelgo il due per mille?


Se non si sceglie nessuno, il gettito viene comunque ripartito in proporzione alle scelte fatte dagli altri contribuenti; un'organizzazione di utilità sociale a cui destinare il 5×1000, tra quelle iscritte nello specifico elenco.



Come non pagare l'otto per mille?


La scelta di destinare l'8, 5 e 2 per mille non è obbligatoria.
...
Il contribuente può effettuare una sola scelta – quindi indicare un solo ente – firmando in uno dei seguenti riquadri:
sostegno del volontariato e delle Onlus;
finanziamento della ricerca scientifica e dell'Università;
finanziamento della ricerca sanitaria;



Quanti soldi ha la Chiesa Cattolica?

Seppur apparentemente non abbiano alcuna attinenza reciproca, la Chiesa pesa sulle casse dello Stato in maniera tutt'altro che irrisoria. Secondo uno studio dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR), la cifra ammonterebbe addirittura a 7 miliardi di euro l'anno.







Quanto dona il Vaticano?


Il patrimonio complessivo legato alla Chiesa Cattolica è di oltre 2mila miliardi di euro, che comprende tutte le ricchezze delle diocesi in giro per il mondo, delle congregazioni religiose, delle strutture sanitarie e di scuole e università confessionali.




Quanti soldi deve la Chiesa?


Per quanto riguarda la sola Chiesa, il quotidiano della conferenza episcopale italiana Avvenire ha proposto stime molto inferiori, intorno ai 600 milioni di euro.





Cosa non pagano i preti?


Perché la Chiesa non paga le tasse? La Chiesa paga le tasse come tutte le organizzazioni che non hanno fini lucro. Esse svolgono attività di utilità sociale e sulla attività di utilità sociale non pagano le tasse.



Perché il Vaticano non paga IMU?


La questione delle tasse sugli immobili non pagate dalla Chiesa italiana risale a una legge del secondo governo Berlusconi che decise l'esenzione Ici anche per gli edifici con finalità commerciale di proprietà di enti religiosi.





Dove vanno a finire i soldi della Chiesa?



Dove vanno a finire i soldi della Chiesa? È importante sapere che sebbene le diocesi del mondo mandino ogni anno denaro al Vaticano, la grande maggioranza di questo denaro è destinata alle attività missionarie o alle opere di carità sostenute dal Papa. Comunque questa somma è meno del 4,5% delle entrate totali.




Quante proprietà ha la Chiesa in Italia?


Secondo il Gruppo Re, che da sempre fornisce consulenze al Vaticano sul tema, il 20 per cento del patrimonio immobiliare italiano è tutt'oggi proprietà della chiesa: si tratta di 115 mila fabbricati. Un “tesoro” continuamente alimentato da investimenti e donazioni di privati cittadini.



Io non darei un cazzo a nessuno
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Re:
pliskiss, 13/04/2023 19:42:

Cosa succede se non scelgo il due per mille?
La scelta di destinare l'8, 5 e 2 per mille non è obbligatoria.

Io non darei un cazzo a nessuno




Attento, Pliskiss!

Anche se tu non vuoi dargli nulla, loro se lo prendono lo stesso il tuo 8 Per Mille!

A meno che tu non indichi un'altra Chiesa e non lo Stato Italiano.


Per il 2 Per 1000 ed il 5 Per 1000 invece è diverso. [SM=x44461]

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Re: Re:
Etrusco, 13/04/2023 19:50:




Attento, Pliskiss!

Anche se tu non vuoi dargli nulla, loro se lo prendono lo stesso il tuo 8 Per Mille!

A meno che tu non indichi un'altra Chiesa e non lo Stato Italiano.


Per il 2 Per 1000 ed il 5 Per 1000 invece è diverso. [SM=x44461]




Etrù l'ho letto

non darei niente a nessuno per dire

interessante la tua chiesa valdese , magari al prossimo 730 glielo dico al commercialista


Pnrr

perchè non prenderei niente ?

io sono uno che pensa che i soldi se li magnano fuori Mafia in primis e tutta la merda politica che abbiamo in Italia

sono li' che li aspettano con ansia per fare spartite da buoni rapinatori


questi sono soldi che vanno a finire sul gobbone generazioni a venire

si parla di milioni di euro come noccioline

ho visto in tele una pista ciclabile 4 milioni di euro

mi auguro che si siano sbagliati a dare la cifra

sono solo 5 milioni per l'emergenza sbarchi


oramai non credo più a nessuno


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14/04/2023 00:26

e per fortuna predicano la carità [SM=x44456]
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14/04/2023 10:53

Re:
Aggredire il declino, 14/04/2023 00:26:

e per fortuna predicano la carità [SM=x44456]




Ma allora perchè fanno pubblicità in televisione dando a intendere che il loro 8 x mille lo destineranno ai bisognosi
quando invece se lo tengono quasi tutto per loro? [SM=x44510]
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14/04/2023 10:57

Re: Re:
camilllo mandrilllo, 14/04/2023 10:53:




Ma allora perchè fanno pubblicità in televisione dando a intendere che il loro 8 x mille lo destineranno ai bisognosi
quando invece se lo tengono quasi tutto per loro? [SM=x44510]




forse perchè si considerano in un certo senso "bisognosi" anche loro [SM=x44455]
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Re: Re:
camilllo mandrilllo, 14/04/2023 10:53:




Ma allora perchè fanno pubblicità in televisione dando a intendere che il loro 8 x mille lo destineranno ai bisognosi
quando invece se lo tengono quasi tutto per loro? [SM=x44510]




Il POTERE della Chiesa

all'estero ti dicono italiani MAFIA

Ma non solo

Abbiamo pure il VATICANO più Potente della MAFIA

La MAFIA estorce Illegalmente

Il VATICANO estorce Legalmente [SM=x44458]

Siamo gli unici al Mondo con stà puttanata 8x1000


«I COSTI DELLA CHIESA»
L’Otto per Mille non è la più importante voce in «uscita» dallo Stato in direzione della Chiesa cattolica: l’insegnamento della religione cattolica costa infatti ben un miliardo e mezzo, destinato a finanziare il catechismo impartito da docenti scelti dai vescovi ma pagati dallo stato. L’UAAR stima in oltre sei miliardi la cifra di cui gode la Chiesa cattolica, nelle sue varie articolazioni, a danno delle casse pubbliche. Tale stima è disponibile sul sito I costi della Chiesa, un’inchiesta realizzata dall’UAAR che rappresenta la più importante e dettagliata raccolta di dati sul Fenomeno. Per far conoscere ai cittadini I costi della Chiesa l’UAAR ha anche lanciato una campagna di manifesti sei per tre. Nel 2014 ha inoltre creato una petizione online che chiede la riduzione dei costi pubblici della Chiesa.


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Re:
pliskiss, 13/04/2023 19:42:

Perché il Vaticano non paga IMU?

La questione delle tasse sugli immobili non pagate dalla Chiesa italiana risale a una legge del secondo governo Berlusconi che decise l'esenzione Ici anche per gli edifici con finalità commerciale di proprietà di enti religiosi.

Dove vanno a finire i soldi della Chiesa?

Dove vanno a finire i soldi della Chiesa? È importante sapere che sebbene le diocesi del mondo mandino ogni anno denaro al Vaticano, la grande maggioranza di questo denaro è destinata alle attività missionarie o alle opere di carità sostenute dal Papa. Comunque questa somma è meno del 4,5% delle entrate totali.

Quante proprietà ha la Chiesa in Italia?

Secondo il Gruppo Re, che da sempre fornisce consulenze al Vaticano sul tema, il 20 % del patrimonio immobiliare italiano è tutt'oggi proprietà della chiesa: si tratta di 115 mila fabbricati. Un “tesoro” continuamente alimentato da investimenti e donazioni di privati cittadini.




Tutte le attività commerciali dovrebbero pagare tasse, senza distinzioni, altrimenti si creano squilibri avvantaggiando qualcuno a discapito di altri.
Prova ad immaginare due alberghi l'uno dinanzi all'altro: uno paga le tasse e l'altro ne è esentato, il primo dovrà necessariamente applicare prezzi più alti, perdendo gran parte dei clienti e rischiando il fallimento.
Idem per le scuole private, ristoranti e tanto altro. [SM=x44464]
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14/04/2023 16:13

C'è un proverbio che recita:
"Preti, parenti e polli
non so' mai satolli"

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Re: Re:
c'eraunavodka, 14/04/2023 15:44:



Tutte le attività commerciali dovrebbero pagare tasse, senza distinzioni, altrimenti si creano squilibri avvantaggiando qualcuno a discapito di altri.
Prova ad immaginare due alberghi l'uno dinanzi all'altro: uno paga le tasse e l'altro ne è esentato, il primo dovrà necessariamente applicare prezzi più alti, perdendo gran parte dei clienti e rischiando il fallimento.
Idem per le scuole private, ristoranti e tanto altro. [SM=x44464]




"""""Idem per le scuole private, ""

vodka guardati sti prezzi Salesiani [SM=x44458]

LISTINO
Listino

Camera singola € 4.320,00 euro in 5 rate oltre tassa di soggiorno di € 5,00
Camera doppia € 3.600,00 euro in 5 rate oltre tassa di soggiorno di € 5,00


Quota mensile
Camera singola € 480,00 euro al mese
Camera doppia € 400,00 euro al mese

solo Dormire [SM=x44450]



[Modificato da pliskiss 15/04/2023 00:23]
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15/04/2023 00:52

Re: Re: Re:
pliskiss, 15/04/2023 00:22:




Quota mensile
Camera singola € 480,00 euro al mese
Camera doppia € 400,00 euro al mese

solo Dormire [SM=x44450]







e per mangiare? [SM=x44466]
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