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Nota spese per la cappella

Ultimo Aggiornamento: 08/08/2005 18:35
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27/07/2005 14:39

Non l'ho capita. E perchè è stata chiusa?
Mi spiegate, me tapina!
[SM=x44476] [SM=x44476]
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27/07/2005 14:58

Re:

Scritto da: goccedigiada 27/07/2005 14.39
Non l'ho capita. E perchè è stata chiusa?
Mi spiegate, me tapina!
[SM=x44476] [SM=x44476]



seppur in forma gogliardica, il contenuto aveva connotazioni troppo pesanti per un forum eterogeneo dove sicuramente trovano spazio anche persone con sensibilità + forti verso la religione e dintorni.
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28/07/2005 00:03

Re:

Scritto da: goccedigiada 27/07/2005 14.39
Non l'ho capita. E perchè è stata chiusa?
Mi spiegate, me tapina!
[SM=x44476] [SM=x44476]



era blasfema

era piena di allusioni sessuali spinte riferite a figure sacre per la religione cristiana cattolica





_________________

Rocco
28/07/2005 16:23


Scritto da: ipercafone 28/07/2005 0.03


era blasfema

era piena di allusioni sessuali spinte riferite a figure sacre per la religione cristiana cattolica





ieri l'ho inoltrata ad un prete che si è fatto una grassa risata......

Non contesto, so che avete rompi maroni sui forum (me e gocce inclusi) qdi capisco il perchè della censura.

Spero che i bigotti leggano pure questo. [SM=x44462]
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28/07/2005 16:28

Re: Re:

Scritto da: ipercafone 28/07/2005 0.03


era blasfema

era piena di allusioni sessuali spinte riferite a figure sacre per la religione cristiana cattolica








Cosa?
Ed io mi sono perso tutto questo? (volevo dire tutto questo ben di dio ma temevo di risultare blasfemo)

Qualcuno mi aggiornerebbe, ovviamente in forma privata?

p.s. protesto formalmente per la mancaza di tutela verso le minoranze atee. Ogniqualvolta si parla positrivamente di religione io mi sento turbato. [SM=x44453]

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
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KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
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28/07/2005 22:38

a me piaceva [SM=x44465]

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seguimi ..........

Saper mettere un punto e andare a capo è uno dei segreti di ogni storia della vita. Se lo ritardi, la rovini; se l'anticipi, la bruci; e se lasci che sia l'altro a mettere il punto al posto tuo, vuol dire che tu eri già uscito dalla storia.
Gli addii non si annunziano, si compiono, e la loro violenza è inevitabile come quando si muore: la violenza del silenzio che seguirà.


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28/07/2005 22:47

Re:

Scritto da: KuntaKinte77 28/07/2005 16.23


ieri l'ho inoltrata ad un prete che si è fatto una grassa risata......

Non contesto, so che avete rompi maroni sui forum (me e gocce inclusi) qdi capisco il perchè della censura.

Spero che i bigotti leggano pure questo. [SM=x44462]




fantastico!!! [SM=x44508]

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Messaggio all'umanità: TORNA!



29/07/2005 00:40

Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 28/07/2005 22.47



fantastico!!! [SM=x44508]




anche taluni

[Modificato da KuntaKinte77 29/07/2005 0.41]

29/07/2005 00:42

Re:

Scritto da: eevee 28/07/2005 22.38
a me piaceva [SM=x44465]





[SM=x44491] [SM=x44491] [SM=x44491] Blasfema!







































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29/07/2005 12:20

Re: Re: Re:

Scritto da: KuntaKinte77 29/07/2005 0.40



anche taluni

[Modificato da KuntaKinte77 29/07/2005 0.41]





senti ma...con molta franchezza: qui dici che sei sul forum a fare il rompimaroni, nella discussione in Chiacchiere, quando ti indico velatamente i motivi per cui battibecchi, dici che non posso saperli...proprio mentre qui lo ammetti tu stesso, che stai qua perché vuoi rompere...

Allora, sfugge qualcosa a me, o piuttosto sfugge qualcosa a te? Intendo, ti sfugge il concetto di coerenza, per caso?
Perché sai, io diffido di quel concetto, ma perché considero che il TEMPO cambia le cose e le persone...tu invece sei incoerente nel mentre [SM=x44464]

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29/07/2005 12:47

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 29/07/2005 12.20



senti ma...con molta franchezza: qui dici che sei sul forum a fare il rompimaroni, nella discussione in Chiacchiere, quando ti indico velatamente i motivi per cui battibecchi, dici che non posso saperli...proprio mentre qui lo ammetti tu stesso, che stai qua perché vuoi rompere...

Allora, sfugge qualcosa a me, o piuttosto sfugge qualcosa a te? Intendo, ti sfugge il concetto di coerenza, per caso?
Perché sai, io diffido di quel concetto, ma perché considero che il TEMPO cambia le cose e le persone...tu invece sei incoerente nel mentre [SM=x44464]




il caldo fa brutti effetti... [SM=x44457]
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29/07/2005 14:40

Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: KuntaKinte77 29/07/2005 12.47



il caldo fa brutti effetti... [SM=x44457]




Sì eh? In effetti a Lecce ci dev'essere una aaaaalta temperatura [SM=x44453]

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29/07/2005 14:57

boh..
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29/07/2005 15:09


Scritto da: Leonessa73 29/07/2005 14.40



Sì eh? In effetti a Lecce ci dev'essere una aaaaalta temperatura [SM=x44453]



ah dire il vero a casa mia c'è un ventaccio..... [SM=x44455]
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29/07/2005 17:14

Re:

Scritto da: KuntaKinte77 29/07/2005 15.09


ah dire il vero a casa mia c'è un ventaccio..... [SM=x44455]




...sempre a fare le puzzette eh! [SM=x44505]

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29/07/2005 17:44

Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 29/07/2005 17.14



...sempre a fare le puzzette eh! [SM=x44505]






le tue profumano di mare???? [SM=x44473]
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29/07/2005 21:09

Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Leonessa73 29/07/2005 12.20



senti ma...con molta franchezza: qui dici che sei sul forum a fare il rompimaroni, nella discussione in Chiacchiere, quando ti indico velatamente i motivi per cui battibecchi, dici che non posso saperli...proprio mentre qui lo ammetti tu stesso, che stai qua perché vuoi rompere...

Allora, sfugge qualcosa a me, o piuttosto sfugge qualcosa a te? Intendo, ti sfugge il concetto di coerenza, per caso?
Perché sai, io diffido di quel concetto, ma perché considero che il TEMPO cambia le cose e le persone...tu invece sei incoerente nel mentre [SM=x44464]




rompo ergo sum


i rompimaroni cronici sono persone che hanno bisogno di fare molto rumore perché il mondo si accorga che esistono




[Modificato da ipercafone 29/07/2005 21.09]

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Rocco
29/07/2005 23:52


Scritto da: ipercafone 29/07/2005 21.09

rompo ergo sum


i rompimaroni cronici sono persone che hanno bisogno di fare molto rumore perché il mondo si accorga che esistono



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devi conoscerli da molto vicino... [SM=x44457]

sopratt quelli nascosti. [SM=x44474]
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30/07/2005 06:58







Filippo Neri nasce a Firenze il 21 luglio 1515, e riceve il battesimo nel "bel san Giovanni" dei Fiorentini il giorno seguente, festa di S. Maria Maddalena.

La famiglia dei Neri, che aveva conosciuto in passato una certa importanza, risentiva allora delle mutate condizioni politiche e viveva in modesto stato economico. Il padre, ser Francesco, era notaio, ma l'esercizio della sua professione era ristretto ad una piccola cerchia di clienti; la madre, Lucrezia da Mosciano, proveniva da una modesta famiglia del contado, e moriva poco dopo aver dato alla luce il quarto figlio.

La famiglia si trovò affidata alle cure della nuova sposa di ser Francesco, Alessandra di Michele Lenzi, che instaurò con tutti un affettuoso rapporto, soprattutto con Filippo, il secondogenito, dotato di un bellissimo carattere, pio e gentile, vivace e lieto, il "Pippo buono" che suscitava affetto ed ammirazione tra tutti i conoscenti.

Dal padre, probabilmente, Filippo ricevette la prima istruzione, che lasciò in lui soprattutto il gusto dei libri e della lettura, una passione che lo accompagnò per tutta la vita, testimoniata dall'inventario della sua biblioteca privata, lasciata in morte alla Congregazione romana, e costituita di un notevole numero di volumi. La formazione religiosa del ragazzo ebbe nel convento dei Domenicani di San Marco un centro forte e fecondo. Si respirava, in quell'ambiente, il clima spirituale del movimento savonaroliano, e per fra Girolamo Savonarola Filippo nutrì devozione lungo tutto l'arco della vita, pur nella evidente distanza dai metodi e dalle scelte del focoso predicatore apocalittico.

Intorno ai diciotto anni, su consiglio del padre, desideroso di offrire a quel figlio delle possibilità che egli non poteva garantire, Filippo si recò da un parente, avviato commerciante e senza prole, a San Germano, l'attuale Cassino. Ma l'esperienza della mercatura durò pochissimo tempo: erano altre le aspirazioni del cuore, e non riuscirono a trattenerlo l'affetto della nuova famiglia e le prospettive di un'agiata situazione economica.

Lo troviamo infatti a Roma, a partire dal 1534. Vi si recò, probabilmente, senza un progetto preciso. Roma, la città santa delle memorie cristiane, la terra benedetta dal sangue dei martiri, ma anche allettatrice di tanti uomini desiderio di carriera e di successo, attrasse il suo desiderio di intensa vita spirituale: Filippo vi giunse come pellegrino, e con l'animo del pellegrino penitente, del "monaco della città" per usare un'espressione oggi di moda, visse gli anni della sua giovinezza, austero e lieto al tempo stesso, tutto dedito a coltivare lo spirito.

La casa del fiorentino Galeotto Caccia, capo della Dogana, gli offrì una modesta ospitalità - una piccola camera ed un ridottissimo vitto - ricambiata da Filippo con l'incarico di precettore dei figli del Caccia. Lo studio lo attira - frequenta le lezioni di filosofia e di teologia dagli Agostiniani ed alla Sapienza - ma ben maggiore è l'attrazione della vita contemplativa che impedisce talora a Filippo persino di concentrarsi sugli argomenti delle lezioni.

La vita contemplativa che egli attua è vissuta nella libertà del laico che poteva scegliere, fuori dai recinti di un chiostro, i modi ed i luoghi della sua preghiera: Filippo predilesse le chiese solitarie, i luoghi sacri delle catacombe, memoria dei primi tempi della Chiesa apostolica, il sagrato delle chiese durante le notti silenziose. Coltivò per tutta la vita questo spirito di contemplazione, alimentato anche da fenomeni straordinari, come quello della Pentecoste del 1544, quando Filippo, nelle catacombe si san Sebastiano, durante una notte di intensa preghiera, ricevette in forma sensibile il dono dello Spirito Santo che gli dilatò il cuore infiammandolo di un fuoco che arderà nel petto del santo fino al termine dei suoi giorni.

Questa intensissima vita contemplativa si sposava nel giovane Filippo ad un altrettanto intensa, quanto discreta nelle forme e libera nei metodi, attività di apostolato nei confronti di coloro che egli incontrava nelle piazze e per le vie di Roma, nel servizio della carità presso gli Ospedali degli incurabili, nella partecipazione alla vita di alcune confraternite, tra le quali, in modo speciale, quella della Trinità dei Pellegrini, di cui Filippo, se non il fondatore, fu sicuramente il principale artefice insieme al suo confessore P. Persiano Rosa.

A questo degnissimo sacerdote, che viveva a san Girolamo della Carità, e con il quale Filippo aveva profonde sintonie di temperamento lieto e di impostazione spirituale, il giovane, che ormai si avviava all'età adulta, aveva affidato la cura della sua anima. Ed è sotto la direzione spirituale di P. Persiano che maturò lentamente la chiamata alla vita sacerdotale. Filippo se ne sentiva indegno, ma sapeva il valore dell'obbedienza fiduciosa ad un padre spirituale che gli dava tanti esempi di santità. A trentasei anni, il 23 maggio del 1551, dopo aver ricevuto gli ordini minori, il suddiaconato ed il diaconato, nella chiesa parrocchiale di S. Tommaso in Parione, il vicegerente di Roma, Mons. Sebastiano Lunel, lo ordinava sacerdote.

Messer Filippo Neri continuò da sacerdote l'intensa vita apostolica che già lo aveva caratterizzato da laico. Andò ad abitare nella Casa di san Girolamo, sede della Confraternita della Carità, che ospitava a pigione un certo numero di sacerdoti secolari, dotati di ottimo spirito evangelico, i quali attendevano alla annessa chiesa. Qui il suo principale ministero divenne l'esercizio del confessionale, ed è proprio con i suoi penitenti che Filippo iniziò, nella semplicità della sua piccola camera, quegli incontri di meditazione, di dialogo spirituale, di preghiera, che costituiscono l'anima ed il metodo dell'Oratorio. Ben presto quella cameretta non bastò al numero crescente di amici spirituali, e Filippo ottenne da "quelli della Carità" di poterli radunare in un locale, situato sopra una nave della chiesa, prima destinato a conservare il grano che i confratelli distribuivano ai poveri.

Tra i discepoli del santo, alcuni - ricordiamo tra tutti Cesare Baronio e Francesco Maria Tarugi, i futuri cardinali - maturarono la vocazione sacerdotale, innamorati del metodo e dell'azione pastorale di P. Filippo. Nacque così, senza un progetto preordinato, la "Congregazione dell'Oratorio": la comunità dei preti che nell'Oratorio avevano non solo il centro della loro vita spirituale, ma anche il più fecondo campo di apostolato. Insieme ad altri discepoli di Filippo, nel frattempo divenuti sacerdoti, questi andarono ad abitare a San Giovanni dei Fiorentini, di cui P. Filippo aveva dovuto accettare la Rettoria per le pressioni dei suoi connazionali sostenuti dal Papa. E qui iniziò tra i discepoli di Filippo quella semplice vita famigliare, retta da poche regole essenziali, che fu la culla della futura Congregazione.

Nel 1575 Papa Gregorio XIII affidò a Filippo ed ai suoi preti la piccola e fatiscente chiesa di S. Maria in Vallicella, a due passi da S. Girolamo e da S. Giovanni dei Fiorentini, erigendo al tempo stesso con la Bolla "Copiosus in misericordia Deus" la "Congregatio presbyterorm saecularium de Oratorio nuncupanda". Filippo, che continuò a vivere nell'amata cameretta di San Girolamo fino al 1583, e che si trasferì, solo per obbedienza al Papa, nella nuova residenza dei suoi preti, si diede con tutto l'impegno a ricostruire in dimensioni grandiose ed in bellezza la piccola chiesa della Vallicella.

Qui trascorse gli ultimi dodici anni della sua vita, nell'esercizio del suo prediletto apostolato di sempre: l'incontro paterno e dolcissimo, ma al tempo stesso forte ed impegnativo, con ogni categoria di persone, nell'intento di condurre a Dio ogni anima non attraverso difficili sentieri, ma nella semplicità evangelica, nella fiduciosa certezza dell'infallibile amore divino, nella letizia dello spirito che sgorga dall'unione con Dio. Si spense nelle prime ore del 26 maggio 1595, all'età di ottant'anni, amato dai suoi e da tutta Roma di un amore carico di stima e di affezione.

La sua vita è chiaramente suddivisa in due periodi di pressoché identica durata: trentasei anni di vita laicale, quarantaquattro di vita sacerdotale. Ma Filippo Neri, fiorentino di nascita - e quanto amava ricordarlo! - e romano di adozione - tanto egli aveva adottato Roma, quanto Roma aveva adottato lui! - fu sempre quel prodigio di carità apostolica vissuta in una mirabile unione con Dio, che la Grazia divina operò in un uomo originalissimo ed affascinante.

"Apostolo di Roma" lo definirono immediatamente i Pontefici ed il popolo Romano, attribuendogli il titolo riservato a Pietro e Paolo, titolo che Roma non diede a nessun altro dei pur grandissimi santi che, contemporaneamente a Filippo, aveva vissuto ed operato tra le mura della Città Eterna. Il cuore di Padre Filippo, ardente del fuoco dello Spirito, cessava di battere in terra in quella bella notte estiva, ma lasciava in eredità alla sua Congregazione ed alla Chiesa intera il dono di una vita a cui la Chiesa non cessa di guardare con gioioso stupore. Ne è forte testimonianza anche il Magistero dell'attuale Pontefice che in varie occasioni ha lumeggiato la figura di san Filippo Neri (cfr. Documenti ufficiali) e lo ha citato, unico dei santi che compaiano esplicitamente con il loro nome, nella Bolla di indizione del Grande Giubileo del 2000.

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"Io sono un cantastorie, per molte terre e paesi ho sempre viaggiato.
Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


(Anonimo del XIII sec.)

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