Il problema dei 3 corpi: Attraverso continenti e decadi, cinque amici geniali fanno scoperte sconvolgenti mentre le leggi della scienza si sgretolano ed emerge una minaccia esistenziale. Vieni a parlarne su TopManga.
 
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L'Iliade e l'Odissea...poemi celtici!?!

Ultimo Aggiornamento: 21/12/2005 14:24
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03/12/2005 14:14


Sono centoventisei anni che il mondo viene ingannato, da quando un mercante tedesco di nome Heinrich Schliemann dichiarò con grande clamore di aver trovato Troia seguendo l’lliade di Omero. Affermò che l'antico poggio di Hissarlik era un punto perfetto per costruire la città fortificata di Troia.

Omero era un personaggio misterioso. Non ci sono prove che sia davvero esistito. Tutto ciò che le leggende riportano è che un uomo di nome Omero prese alcuni racconti riguardanti una grande guerra, che erano stati tramandati oralmente per centinaia di anni, e li trascrisse dando loro la struttura di poemi epici e trasformandoli nella più antica forma di letteratura. È stato davvero un solo uomo a fare questo o si è trattato di una serie di persone che, nei secoli, hanno messo a punto l’lliade e l’Odissea, i grandi classici della storia?

La verità non si saprà mai.

Ma, oltre al mistero dell'identità, Omero ci ha lasciato anche quello sull'effettiva veridicità dei fatti della guerra di Troia. E, se davvero si è svolta agli inizi dell'Età del Bronzo, furono realmente i greci Ì nemici dei troiani, oppure Omero ci ha descritto un fatto accaduto a un'enorme distanza dall'Egeo?

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03/12/2005 14:15


Quello che nessuno ha considerato prima di Iman Wilkens nel suo libro: “Where Troy Once Stood” è che Omero, invece che greco, potesse essere un poeta celtico che scrisse di una leggendaria battaglia avvenuta quattrocento anni prima, ma non nel Mediterraneo, bensì nel mare del Nord e l'epico viaggio di Odisseo si svolse di conseguenza nell'oceano Atlantico.

Il bei volto di Elena non fu quindi la causa della spedizione delle mille navi?

Dietro questo mito non c'è un conflitto iniziato a causa dell'ira di un re assetato di vendetta per il rapimento della moglie da parte dell'amante. Una donna infedele sarebbe stata una ben misera scusa per impegnare m-gliaia di uomini in una simile guerra. Il saggio Priamo, re di Troia, non avrebbe mai rischiato il regno e la vita della sua gente solo per permettere a un figlio ribelle di vivere con una donna che, come poi si seppe, aveva di propria volontà abbandonato il marito per un altro uomo. Ne in tutto questo c'entravano le ricchezze di Troia.
No, più realisticamente, la guerra fu combattuta per un elemento metallico duttile e cristallino che risponde al nome di 'stagno', necessario per la produzione del bronzo.
Nessuno può dire con certezza chi fu a mettere a punto la formula del 10 per cento di stagno e 90 di rame, con cui si ottenne un metallo due volte più duro di qualsiasi elemento mai scoperto prima. Anche la datazione precisa non è certa. L'ipotesi migliore è quella che parla del 2000 a.C.
La fusione del rame era nota fin dal 5000 a.C. nella Turchia centrale, il metallo abbondava in tutto il mondo antico e l'estrazione fu presto organizzata su vasta scala in Europa e nel Medio Oriente. Ma con l'avvento del bronzo sorse un problema. Lo stagno è un elemento molto più raro del rame. Come con la corsa all'oro del Nordamerica, minatori e mercanti si sparpagliarono per tutto il mondo antico alla ricerca del minerale e, infine, scoprirono che i giacimenti più ricchi erano nel Sud-ovest dell'Inghilterra. Le tribù celtiche della zona ne approfittarono senza esitare e avviarono un commercio che partiva dall'estrazione dello stagno, passava attraverso la fusione in barre e terminava con la vendita in tutti i Paesi conosciuti. La richiesta era forte e gli antichi britanni crearono ben presto un monopolio che imponeva ai mercanti stranieri forti tariffe. Mentre i Paesi più ricchi, come l'Egitto, potevano permettersi acquisti costosi, i celti del centro Europa offrivano solo oggetti fatti a mano e ambra. Senza il bronzo non potevano sperare di progredire oltre una semplice società agricola. Decisero quindi di unirsi e acquisire il controllo delle miniere di stagno dei britannici. Le tribù celtiche del continente si allearono, invasero il Sud dell'Inghilterra e s'impadronirono delle miniere di un territorio allora conosciuto come 'Troade' e poi come 'Troia'. La città principale era Ilio.

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03/12/2005 14:15


Gli achei non erano greci “Achaean” era un termine generico per definire gli alleati. I troiani spesso si definivano i 'discendenti di Bardano', proprio come la parola 'Egitto', che non si riferisce alla terra dei faraoni; prima di Omero, quella terra era conosciuta come Al Khem, Misr o Kemi. Fu lo storico greco Erodoto che, visitando le piramidi e il tempio di Luxor molti secoli dopo, chiamò l'impero dei faraoni con il nome di una terra descritta nel libro di Omero. Da allora è rimasto Egitto.
Quali prove porta Wilkens a sostegno della sua teoria?
Di prove ve ne sono in abbondanza, prima di tutto occorre dire che quasi niente di quello che Omero ha descritto regge a un attento esame. In nessuna pagina cita la parola 'greci' riferendosi alla flotta d'invasione. Nel 1100 a.C., quando presumibilmente la guerra ebbe luogo, la Grecia era ancora poco popolata e non esistevano città importanti che potessero mettere insieme una flotta così potente. Inoltre, i primi greci non erano marinai. Le descrizioni omeriche delle navi e degli uomini che le conducevano attraverso i mari sembrano più calzanti per gli antichi vichinghi di duemila anni dopo. Anche il mare assomiglia più a quello della costa atlantica europea che non al Mediterraneo.
Il clima infatti è un punto controverso che ha fatto sorgere spesso dei dubbi. Omero parla di pioggia costante e battente, nebbia fitta, foschie e nevischio, condizioni riferibili all'Inghilterra più che alla Turchia, che si trova nel Mediterraneo.
Non va dimenticata poi la vegetazione; quasi tutti gli alberi descritti da Omero sono più adatti all'aria umida dell'Europa del Nord che all'arido clima della Grecia e della Turchia. Parla soprattutto di latifoglie decidue, mentre in Grecia sono più diffusi gli ulivi.
E poi c'è la questione dei cavalli. I celti erano un popolo che amava i cavalli, mentre per i greci non esiste nessun documento che ne riferisca l'uso in battaglia. Erano gli egizi e i celti ad avere carri da guerra, non i greci; essi preferivano combattere a piedi e utilizzare i carri solo per il trasporto delle vettovaglie e per le corse.
Ci sono anche discrepanze persino sull'alimentazione: Omero parla di anguille e ostriche. Le prime nascono nel mar dei Sargassi e migrano verso le acque più fredde s dell'Europa. Le seconde sono molto più diffuse nell'oceano che nel Mediterraneo. Omero usa l'espressione 'immergersi per ostriche', ma se un greco s'immergeva era per pescare le spugne, molto diffuse a quell'epoca e tuttora presenti nell’Egeo. »

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03/12/2005 14:16


Entrambi i poemi del grande vate sono ricchi d'interferenze da parte dei vari dei che parteggiano per l'una o l'altra fazione. I celti sono arrivati per primi in Europa. Gli studiosi di antichità classica ritengono che gli dei descritti da Omero fossero in origine celtici e furono poi assorbiti dai greci proprio attraverso l’lliade e l’Odissea. Un altro punto interessante è che Omero afferma che i greci e i troiani cremavano i loro morti. Questa però era un'usanza dei celti. I popoli mediterranei in genere tumulavano i defunti .
La rivelazione più sorprendente di Wilkens dimostra senza ombra di dubbio che le città, le isole e le nazioni di cui Omero scrisse nei suoi poemi epici o non sono mai esistite o erano qualcosa di completamente diverso. La geografia e la topografia nell’Iliade semplicemente non collimano con quelle delle terre e dei mari del Mediterraneo di quel tempo. Wilkens ha scoperto che i nomi delle città, delle regioni e dei fiumi utilizzati da Omero derivano da toponimi europei e inglesi. I vocaboli greci non combaciano con quelli del territorio di Troia ne dei regni degli eroi greci, come non si accordano le descrizioni dei posti con la realtà geofisica.
E molti sono ancora gli argomenti; per Omero, Menelao ha i capelli rossi, Odissee è fulvo e Achille biondo; inoltre, molti guerrieri hanno la pelle chiara. Questi tratti non sono quelli delle popolazioni del Mediterraneo. È come se arrivassero da un altro tempo e un'altra dimensione. »

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03/12/2005 14:17


Le tribù achee arrivarono dalle regioni produttrici di bronzo di Francia, Svezia, Danimarca, Spagna, Norvegia, Olanda, Germania e Austria. Con ogni probabilità, la flotta fu riunita nell'attuale Cherbourg e salpò verso il mare di Elle, che diede poi il nome all'Ellesponto, in Turchia, ed è oggi noto come mare del Nord. Approdarono in un grande golfo denominato mare di Tracia, quello che sulle carte geografiche odierne si chiama Thè Wash, nel Cambridgeshire. Le acque toccavano le spiagge della pianura dell'Inghilterra orientale, l'antica East Anglia.
Omero parla di quattordici fiumi intorno a Troia, Tutto ciò sembra incredibilmente correlato ai quattordici fiumi delTEast Anglia. Wilkens ha scoperto che anche dopo trenta secoli i nomi sono rimasti simili e possono facilmente essere messi a confronto con quelli di allora. Per esempio, in greco si legge del fiume Temese, che, tradotto in inglese, darebbe Thames.
L’esercito dei troiani veniva dall'Inghilterra, dalla Scozia e dal Galles. Furono anche aiutati dagli alleati bretoni e belgi, sul continente. Adesso che abbiamo il golfo e la pianura, possiamo passare al campo di battaglia e alle difese. Due immensi fossati paralleli esistono ancora a nord-est di Cambridge. Wilkens crede che siano stati scavati dagli invasori, trincee simili a quelle della prima guerra mondiale per impedire ai difensori di attaccare l'accampamento e le navi.

Quindi dove si trovava la cittadella di Troia? L'ipotesi più plausibile è quella delle Gog Magog Hills, dove sono stati portati alla luce grandi terrapieni con fortificazioni circolari circondati da profondi fossati, segno della presenza di palizzate in legno. Molti anche gli oggetti in bronzo, le urne funerarie e un elevato numero di scheletri con segni di mutilazioni.

Da dove viene il buffo nome di Gog Magog del posto? Un paio di secoli fa, quando gli abitanti della regione scoprirono per caso una miriade di ossa sepolte nei campi, iniziarono a riferirsi al posto come il luogo della 'grande battaglia' o del 'grande massacro'. Si ricordarono allora del racconto biblico del profeta Ezechiele in cui gli spiriti del male si radunano per combattere una guerra indetta dal re Gog di Magog e per questo chiamarono così il posto.

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03/12/2005 14:18

Odissea...

Se la guerra di Troia si svolse in Inghilterra, possiamo iniziare a legare il nome di Odisseo a un viaggio avventuroso nell’Atlantico.

È scritto nel poema di Omero che Odissee era il re di un'isola chiamata Itaca. Ma sulle isole greche non è mai esistito un regno, ne sono state trovate rovine. Wilkens ha dimostrato, con l’aiuto di un altro studioso, che il regno di Odissee non era in Grecia. Théophile Cailleux, un avvocato di origine belga di Calais, in Francia, ha sostenuto che l'Itaca di Omero sia in realtà Cadice, in Spagna. E, benché oggi non vi siano isole in quel punto, i geologi possono dimostrare che sono state inglobate nella terraferma nel corso dei secoli. Cailleux e Wilkens hanno identificato la maggior parte dei porti in cui Odissee si sarebbe fermato, e nessuno è nel Mediterraneo.
Utilizzando le informazioni conosciute sul viaggio di Odissee, le descrizioni omeriche, le teorie di Cailleux e Wilkens, le conoscenze sulle tecniche di navigazione dell'Età del Bronzo, l'andamento delle maree e delle correnti è possibile delineare una mappa degli scali di questo navigatore.
Una mappa che seguisse tale indirizzo sarebbe rappresentata da una linea rossa che partendo dall'Inghilterra del Sud, raggiungeva la costa africana e, passando dalle isole di Capo Verde, si spingeva fin nei Caraibi.

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03/12/2005 14:19


II primo scalo dopo aver ripreso il mare viene descritto come la 'terra dei mangiatori di loto'. Secondo Wilkens, si trattava probabilmente del Senegal, sulla costa occidentale dell'Africa. Il loto in quel Paese è una pianta della famiglia del pisello, abitualmente consumata dai nativi fin da epoche remote, soprattutto per l'effetto narcotizzante. Da lì, i venti lo avrebbero sospinto a ovest, a Capo Verde, luogo assimilabile all'isola dei ciclopi, perché la descrizione combacia perfettamente. Omero non parla mai di un posto in cui tutta la popolazione aveva un occhio solo. In realtà unicamente Polifemo ne aveva uno solo, e non era al centro della fronte.Calcolando la direzione dei venti prevalenti e le correnti, è stabilito che lo scalo successivo dovette essere in una delle molte isole a sud della Martinica e a nord di Trinidad. Da lì, la nave venne poi sospinta da una tempesta nella terra dei lestrigoni, che corrisponderebbe a una piccola isola chiamata Branwyn, al largo della Guadalupa. Le alte scogliere e lo stretto canale in cui Odissee dice di essere passato con la nave corrispondono alla forma a T dell'isola. Odisseo era rimasto con un'unica nave su dodici e proseguì fino all'isola di Circe, Eea, che corrisponderebbe al Banco de la Navidad, un luogo che Omero mette ai confini del mondo.
Il luogo più plausibile dove collocare l’Ade sono le grotte di Santo Tomàs, a Cuba. A questo punto, il nostro eroe tornò verso est e raggiunse l'isola di Calipso, Ogigia, che Wilkens identifica con Sào Miguel, nelle Azzorre. Dopo averla lasciata in lacrime, Odissee, sospinto da venti avversi, approdò alla reggia di re Alcinoo, vale a dire sull'isola Lanzarote, alle Canarie. Dopo aver raccontato le sue avventure alla famiglia reale, gli venne concessa una nave e potè finalmente fare ritorno a Itaca.

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03/12/2005 14:19


Affascinante, che ve ne pare? [SM=x44461]

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04/12/2005 18:09

La Troia nordica è un'ipotesi affascinante,che sta impegnando molti studiosi [SM=x44450]
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04/12/2005 21:26

Re:

Scritto da: texdionis 04/12/2005 18.09
La Troia nordica è un'ipotesi affascinante,che sta impegnando molti studiosi [SM=x44450]



E ti dirò che dal mio punto di vista risulta molto più probabile che quello che abbiamo sempre immaginato.

Il sacrificio di Ifigenia nella cultura druidica sarebbe stata fatto sicuramente. [SM=x44461]

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14/12/2005 12:54

Ho finito finalmente di leggere tutto. [SM=x44452]

Allora Schliemann cosa scoprì sotto la colina di Hissarlik?
Questo autore dice qualcosa in merito?
[SM=x44515]
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16/12/2005 22:14

Re:

Scritto da: texdionis 14/12/2005 12.54
Ho finito finalmente di leggere tutto. [SM=x44452]

Allora Schliemann cosa scoprì sotto la colina di Hissarlik?
Questo autore dice qualcosa in merito?
[SM=x44515]



Scoprì un'insieme di città che dalla notte dei tempi facevano pagare il dazio per attraversare i Dardanelli e l'Ellesponto.

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16/12/2005 22:50

Re: Re:

Scritto da: Peppinox 16/12/2005 22.14
Scoprì un'insieme di città che dalla notte dei tempi facevano pagare il dazio per attraversare i Dardanelli e l'Ellesponto.



Ma questa città non era Troia?

Non è mai stata trovata una scritta con menzionato il nome della città?

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Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo.

(Voltaire)

ma difendiamo anche la grammatica Italiana





Sai cosa scrivere? Allora posta!
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I videogiochi non influenzano i bambini. Voglio dire, se Pac Man avesse influenzato la nostra generazione ora staremmo tutti saltando in sale scure, masticando pillole magiche e ascoltando musica elettronica ripetitiva."
(Kristian Wilson, Nintendo Inc., 1989)

Pochi anni dopo nacquero le feste rave, la musica techno e l'ecstasy...

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17/12/2005 18:46

Re: Re: Re:

Scritto da: Arjuna 16/12/2005 22.50


Ma questa città non era Troia?

Non è mai stata trovata una scritta con menzionato il nome della città?



Che io sappia no. [SM=x44461]

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17/12/2005 23:17

Re:

Scritto da: Peppinox 03/12/2005 14.19

Affascinante, che ve ne pare? [SM=x44461]





Che l'autore è un imbecille..
Indoeuropei erano gli stessi Celti... Che cosa abbia studiato, lo sa solo lui...
La tesi di Omero nel Baltico è oltretutto vecchia di anni!

[SM=x44463] [SM=x44465] [SM=x44463]

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"Io sono un cantastorie, per molte terre e paesi ho sempre viaggiato.
Ora sono giunto a questa: lasciate che prima di partirne io canti..."


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17/12/2005 23:25

Re: Odissea...

Scritto da: Peppinox 03/12/2005 14.18

Se la guerra di Troia si svolse in Inghilterra, possiamo iniziare a legare il nome di Odisseo a un viaggio avventuroso nell’Atlantico.

È scritto nel poema di Omero che Odissee era il re di un'isola chiamata Itaca. Ma sulle isole greche non è mai esistito un regno, ne sono state trovate rovine. Wilkens ha dimostrato, con l’aiuto di un altro studioso, che il regno di Odissee non era in Grecia. Théophile Cailleux, un avvocato di origine belga di Calais, in Francia, ha sostenuto che l'Itaca di Omero sia in realtà Cadice, in Spagna. E, benché oggi non vi siano isole in quel punto, i geologi possono dimostrare che sono state inglobate nella terraferma nel corso dei secoli. Cailleux e Wilkens hanno identificato la maggior parte dei porti in cui Odissee si sarebbe fermato, e nessuno è nel Mediterraneo.
Utilizzando le informazioni conosciute sul viaggio di Odissee, le descrizioni omeriche, le teorie di Cailleux e Wilkens, le conoscenze sulle tecniche di navigazione dell'Età del Bronzo, l'andamento delle maree e delle correnti è possibile delineare una mappa degli scali di questo navigatore.
Una mappa che seguisse tale indirizzo sarebbe rappresentata da una linea rossa che partendo dall'Inghilterra del Sud, raggiungeva la costa africana e, passando dalle isole di Capo Verde, si spingeva fin nei Caraibi.




[SM=x44463] Idee sull'interpretazione più o meno figurata dell'Odissea esistono almeno dall'età alessandrina - e tentativi di identificare i luoghi reali con quelli del mito nacquero prestissimo. Se i bibliotecari alessandrini, con fonti maggiori di noi, mai simili corbellerie hanno pensato, un motivo magari ci sarà.. [SM=x44467]

Oltretutto, è la stessa natura composita del materiale conglomerato nella cosiddetta "Odissea" a rendere ancora più aleatorio il tutto: dove mettiamo i racconti nventati e vanagloriosi di antichi naviganti? Basta leggere "Il periplo delle Isole Mirabili" di Arioli per capire cosa possa venire fuori da una mitopoiesi

[SM=x44472]

[Modificato da Zalmoxis 17/12/2005 23.26]

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17/12/2005 23:34



Ecco notizie sul libro citato libro Omero nel Baltico (Fratelli Palombi, Roma 1995; II ed. 1998: III ed. 2002, Euro 22,50) e sui suoi contenuti





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17/12/2005 23:46

Personalmente..

.. trovo molto più convincente e documentata questa inchiesta di Frau! - che non a caso Luciano Canfora così definisce

"Quando il mondo si "allarga" è quasi inevitabile che se ne trasferiscano più in là gli immaginari confini... La ricerca di Frau ha l'andamento travolgente caratteristico dei libri in cui l'autore riversa tutto se stesso, travolgendo gli argini. È un monumentale e scherzoso dossier che contribuisce a illuminare un problema serissimo".
[SM=x44508]

[Modificato da Zalmoxis 17/12/2005 23.48]

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18/12/2005 00:14

Grazie del prezioso intervento Zal [SM=x44462]
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18/12/2005 14:07

Re: Re: Odissea...

Scritto da: Zalmoxis 17/12/2005 23.25



[SM=x44463] Idee sull'interpretazione più o meno figurata dell'Odissea esistono almeno dall'età alessandrina - e tentativi di identificare i luoghi reali con quelli del mito nacquero prestissimo. Se i bibliotecari alessandrini, con fonti maggiori di noi, mai simili corbellerie hanno pensato, un motivo magari ci sarà.. [SM=x44467]

Oltretutto, è la stessa natura composita del materiale conglomerato nella cosiddetta "Odissea" a rendere ancora più aleatorio il tutto: dove mettiamo i racconti nventati e vanagloriosi di antichi naviganti? Basta leggere "Il periplo delle Isole Mirabili" di Arioli per capire cosa possa venire fuori da una mitopoiesi

[SM=x44472]

[Modificato da Zalmoxis 17/12/2005 23.26]




Quella che tu porti è una prova "a contrario", ma in effetti noi non sappiamo se i bibliotecari alessandrini non la pensassero diversamente...io trovo che l'ipotesi sia affascinante, non dico che questa sia la verità, anche se personalmente penso che la guerra di Troia in sè non vi sia mai stata...e le indicazioni sul clima sono cmq pertinenti...a mio avviso si ha una commistione di tanti elementi differenti, probabilmente anche di differenti civiltà...del resto una certa epopea riportata in maniera molto simile nella Bibbia qualcosa insegna, non ti pare!?! [SM=x44461]

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