Yemen

Gruppo tribale tiene cinque italiani
Proseguono i negoziati per il rilascio dei cinque ostaggi italiani (tre donne e due uomini) rapiti nello Yemen. Le trattative sarebbero condotte dall'ambasciatore italiano. I cinque che facevano parte di un gruppo di 16 persone erano stati sequestrati il 1° gennaio nella provincia di Marib da un gruppo tribale che chiede il rilascio di membri di un clan. Dopo il sequestro, il presidente dello Yemen ha licenziato due governatori.


Gli italiani stavano visitando alcuni siti archeologici quando sono stati assaliti in automobile per strada, a circa 170 chilometri dalla capitale Sanaa. Le tre donne della comitiva sono state rilasciate poche ore dopo ma - ha riferito una fonte della sicurezza locale - "appena consegnate al governo locale, hanno rifiutato la loro liberazione ed hanno insistito per restare con gli altri due ostaggi". Le donne erano già salite in auto per essere condotte in albergo, ma hanno voluto tornare sul luogo dove erano tenuti i propri compagni di viaggio.


Poche ore dopo la notizia dell'ultimo rapimento, il presidente yemenita Ali Abdullah Saleh ha destituito i governatori delle province di Shabwa e Marib, dove sono avvenuti anche altri sequestri. Lo hanno annunciato i mezzi di informazione yemeniti. Sono inoltre stati sostituiti i capi delle forze di sicurezza nelle due province, dove l'autorità e il controllo del governo centrale sono molto deboli e il potere è sostanzialmente in mano a gruppi e clan tribali. Nel caso degli italiani, infatti, il loro rilascio sarebbe condizionato da quello di otto membri della tribù degli Zayidi.

Il ministro degli Esteri italiano ha detto che la sua ambasciata a Sanaa sta lavorando con le autorità yemenite per trovare una soluzione al rapimento. L'Unità di crisi della Farnesina ha aggiunto che sono circa 100 gli altri italiani presenti in Yemen, "nonostante il ministero degli Esteri abbia da lungo tempo fortemente raccomandato, anche attraverso un sito web, di evitare il turismo nelle aree tribali del Paese".


Gli ultimi sequestri di occidentali nello Yemen - tutti risoltisi con la liberazione senza danni degli ostaggi - sono stati quelli di due turisti svizzeri in novembre, e, in dicembre, di quelli di due turisti austriaci e di cinque tedeschi, l'ex viceministro degli Esteri Juergen Chrobog ed i suoi familiari (moglie e tre figli). Rapita mercoledì scorso, la famiglia Chrobog è stata liberata il 31 dicembre e ha fatto rientro il primo gennaio in Germania.

tgcom

é questo che mi fa spazientire.... ovviamente speriamo che tutto si concluda bene, ma PERCHE' CI SONO PERSONE CHE NONOSTANTE IL RISAPUTO PERICOLO SI OSTINA AD ANDARE A FAR TURISMO IN CERTI LUOGHI????

onestamente questo proprio non lo comprendo!!

mia sorella è in vacanza in Yemen proprio in questi giorni

è stata nella zona del rapimento il giorno prima che avvenisse!

oggi è a Sanaa

da programma dovrebbe rientrare il 7 gennaio, se non decidono di anticipare


speriamo bene

Potrebbe essere una soluzione imporre, a chi visita certe regioni particolarmente a rischio, una polizza assicurativa che copra anche le "spese di mediazione e di riscatto" in caso di sequestro?

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Scritto da: ((Gianni)) 02/01/2006 14.03
Potrebbe essere una soluzione imporre, a chi visita certe regioni particolarmente a rischio, una polizza assicurativa che copra anche le "spese di mediazione e di riscatto" in caso di sequestro?

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rimango della mia idea... aumento di buon senso ed evitare zone pericolose....

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Scritto da: news 02/01/2006 17.58


rimango della mia idea... aumento di buon senso ed evitare zone pericolose....

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Beh vogliono la vacanza avventurosa???
Ce l hanno, e c hanno pure pagato!!!!

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Scritto da: news 02/01/2006 17.58


rimango della mia idea... aumento di buon senso ed evitare zone pericolose....

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mia sorella e il suo gruppo rientreranno in Italia come da programma il 7 gennaio: nel frattempo limiteranno le escursioni a quelle sicure

Mia sorella è archeologa (anche se non per professione) e non credo rinuncerebbe a certi viaggi



una curiosità: mia sorella mi aveva proposto come regalo per i miei 40 anni di accompagnarla in questo viaggio... ci sarei andato, ma per mancanza di giorni disponibili ho dovuto rinunciare; anch'io sapevo dei possibili rapimenti, ma ci sarei andato lo stesso

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Scritto da: ipercafone 02/01/2006 22.08



mia sorella e il suo gruppo rientreranno in Italia come da programma il 7 gennaio: nel frattempo limiteranno le escursioni a quelle sicure

Mia sorella è archeologa (anche se non per professione) e non credo rinuncerebbe a certi viaggi



una curiosità: mia sorella mi aveva proposto come regalo per i miei 40 anni di accompagnarla in questo viaggio... ci sarei andato, ma per mancanza di giorni disponibili ho dovuto rinunciare; anch'io sapevo dei possibili rapimenti, ma ci sarei andato lo stesso

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Avresti fatto bene, beh essendo uno dei paesi al mondo più a rischio è difficile non saperlo...

Sono certo che oltre a viaggiatori di professione come tua sorella, ci sono anche viaggiatori (fortunati loro) fin troppo esperti, che cercano anche quel lato di pericolosità che altre mete non garantiscono...

Da un pò urto però sapere che la Farnesina sconsiglia vivamente certi paesi, e poi si devono preoccupare e ci fanno preoccupare se succedono certe cose...

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Scritto da: ipercafone 02/01/2006 22.08



mia sorella e il suo gruppo rientreranno in Italia come da programma il 7 gennaio: nel frattempo limiteranno le escursioni a quelle sicure

Mia sorella è archeologa (anche se non per professione) e non credo rinuncerebbe a certi viaggi



una curiosità: mia sorella mi aveva proposto come regalo per i miei 40 anni di accompagnarla in questo viaggio... ci sarei andato, ma per mancanza di giorni disponibili ho dovuto rinunciare; anch'io sapevo dei possibili rapimenti, ma ci sarei andato lo stesso

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bene per tua sorella e ben venga il rientro.
personalmente capisco anche la tua ultima affermazione.... so il rischio che corro ma vado.... la mia perplessità é che in questi casi il rischio non é limitato alla "mia persona ossia io decido della mia vita e vado la"... ma da inizio(almeno in questo caso dei turisti in Yemen...) al perverso sistema dei ricatti, negoziati, rischi allargati che - mi chiedo - se valga la pena correre....

SANA'A - Le forze armate yemenite hanno rafforzato oggi la pressione militare sulla zona in cui sono tenuti in ostaggio i cinque turisti italiani rapiti domenica nello Yemen. ''Le forze di sicurezza, in cooperazione con le forze armate, rafforzano dalle prime ore del mattino di oggi il loro assedio alla zona dove si trovano i rapitori dei cinque ostaggi italiani'', ha dichiarato una fonte ufficiale al ministero dell'Interno, citata dall'agenzia locale Saba. L'assedio ''mira ad ottenere la liberazione degli ostaggi e l'arresto degli autori di questo atto criminale in vista di un loro processo'', ha aggiunto la fonte. Ieri i rapitori, che hanno chiesto la liberazione di alcuni detenuti, avevano minacciato di uccidere gli ostaggi se l'esercito fosse intervenuto. Il governo yemenita, che ha precisato di non voler negoziare, per bocca del primo ministro Abdel Kader Bajammal aveva affermato che la pressione posta sui rapitori tende ''ad arrivare ad una soluzione pacifica'' I cinque turisti italiani - una coppia di coniugi padovani Piergiorgio Gamba e Maura Tonetto, un'altra padovana Camilla Ramigni e due residenti in provincia di Milano Enzo Bottillo e Patrizia Rossi - sono stati rapiti domanica nella regione di Marib, a est di Sanaa.

RAPITORI DEI 5 ITALIANI: 'SE CI ATTACCATE LI UCCIDEREMO'
Proseguono le trattative per cercare di ottenere la liberazione dei cinque italiani rapiti nello Yemen da esponenti di un gruppo tribale della provincia del Marib. Ma con il passare delle ore il clima si e' fatto piu' teso e i cinque italiani rischiano di trovarsi stretti tra l'inusuale linea dura del Governo di Sana'a e le minacce dei sequestratori che nel pomeriggio hanno fatto sapere senza sfumature che in caso di un attacco dell'esercito non esiteranno ad uccidere gli ostaggi.

CIAMPI, CI AUGURIAMO SIANO PRESTO LIBERATI
''Ci auguriamo tutti di cuore che siano presti liberati''. Queste le prime parole del capo dello stato, Carlo Azeglio Ciampi, in visita a Napoli al museo Madre, rispondendo ai giornalisti a una domanda relativa al sequestro dei cinque italiani nello Yemen.

AMBASCIATORE, SONO IN BUONA SALUTE
I cinque italiani rapiti nello Yemen ''sono in buona salute, in buone condizioni, vengono trattati bene, con dignita''', ha detto l'ambasciatore d'Italia a Sanaa Mario Boffo aggiungendo di aver incontrato meno di un'ora fa il ministro dell'interno yemenita ''che e' in primissima linea insieme all'apparato di sicurezza per giungere al piu' presto al rilascio degli ostaggi''. ''Le autorita' (yemenite) stanno procedendo verso una soluzione pacifica'', ha detto ancora l'ambasciatore.

I NOMI DEI 5 RAPITI, FACEVANO PARTE DI GRUPPO DI 16
I cinque turisti italiani rapiti nello Yemen fanno parte di un tour organizzato da 'Avventure nel mondo'. Si tratta di Piergiorgio Gamba, Maura Tonetto, Camilla Ramigni, Enzo Bottillo e Patrizia Rossi. La conferma viene dall'organizzazione di viaggi che affida a un capogruppo italiano i partecipanti, che quasi sempre non si conoscono tra loro prima della partenza.

A SANA'A MANIFESTAZIONE CONTRO RAPIMENTI
Nella capitale yemenita Sana'a centinaia di persone, fra cui artisti e intellettuali, hanno manifestato in piazza per chiedere la liberazione dei cinque ostaggi italiani e contro la pratica del sequestro dei turisti. ''Stiamo mettendo sotto pressione i rapitori perche' siano rilasciati sani e salvi gli ostaggi'', ha spiegato un funzionario del governo, aggiungendo che ''adotteremo misure ferme contro i rapitori e li porteremo davanti alla giustizia''. Secondo il ministro alla cultura e al turismo, Khaled al-Rewayshan, ''le ragioni (dietro i rapimenti) sono l'ignoranza e l'avidita'''

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Scritto da: news 03/01/2006 10.09



bene per tua sorella e ben venga il rientro.
personalmente capisco anche la tua ultima affermazione.... so il rischio che corro ma vado.... la mia perplessità é che in questi casi il rischio non é limitato alla "mia persona ossia io decido della mia vita e vado la"... ma da inizio(almeno in questo caso dei turisti in Yemen...) al perverso sistema dei ricatti, negoziati, rischi allargati che - mi chiedo - se valga la pena correre....

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Scritto da: news 03/01/2006 10.09



la mia perplessità é che in questi casi il rischio non é limitato alla "mia persona ossia io decido della mia vita e vado la"... ma da inizio(almeno in questo caso dei turisti in Yemen...) al perverso sistema dei ricatti, negoziati, rischi allargati che - mi chiedo - se valga la pena correre....

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se il rischio si estende a una collettività allora è compito dei governi intervenire con limitazioni concrete e non con semplici avvisi

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Scritto da: ipercafone 03/01/2006 13.53


se il rischio si estende a una collettività allora è compito dei governi intervenire con limitazioni concrete e non con semplici avvisi

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non è possible..mica possono impedirti da qualche parte e che siamo in URSS!!!!

Ah ROCCO!!!!

Lo rivela fratello di un sequestratore
I cinque cittadini italiani tenuti in ostaggio nello Yemen sono stati trasferiti dai loro rapitori e presto saranno liberi. "Li hanno trasferiti in un altro posto", ha detto il fratello di uno dei sequestratori a Skytg24. "Gli ostaggi stanno benissimo, nessuno farà loro male. Solo se gli yemeniti faranno un blitz allora saranno trattati male. Se Dio vuole la situazione si risolverà molto presto", ha aggiunto l'uomo.


L'uomo, Alì al-Zaidi, ha spiegato che gli ostaggi, nelle mani dei rapitori da quattro giorni, "stanno benissimo. Vogliamo tranquillizzare le loro famiglie: non verrà mai fatto loro del male. Rispettiamo gli italiani e gli vogliamo bene. Sono ospiti della civiltà dello Yemen". Solo se le forze di sicurezza yemenite tenteranno il blitz, ha però aggiunto, allora gli italiani "verranno trattati male, il rapimento non sarà più buono".

"Tutto dipende dal governo yemenita, che però ha respinto qualsiasi mediazione, ha perfino impedito ai negoziatori di arrivare sul posto", ha proseguito al-Zaidi, ribadendo che la unica richiesta dei rapitori riguarda la sorte di 8 componenti della tribù "tenuti in carcere da un anno senza un perché. Non sappiamo di che cosa sono accusati, non vengono processati".

Alì al-Zaidi ha poi spiegato che "è una vergogna toccare le donne: erano state liberate, ma hanno insistito per rimanere vicino ai loro compagni e vengono trattate molto bene".

L'ambasciatore Boffo: "Nessun blitz yemenita"
Intanto cresce l'apprensione per i cinque nostri connazionali e soprattutto dopo le dichiarazioni del ministro degli Esteri dello Yemen che, alla televisione satellitare al-Arabya, su un possibile intervento delle forze di sicurezza del suo Paese per liberare gli ostaggi italiani nonostante la richiesta del governo di Roma di evitare un ricorso alla forza". Subito dopo, tuttavia, l'ambasciatore italiano nella capitale yemenita, Mario Boffo, ha dichiarato di avere avuto assicurazioni dalle autorità yemenite che non si farà ricorso alla forza per liberare gli ostaggi italiani.

Altri turisti: "Un'imprudenza andare a Marib"
Secondo due turisti pavesi rientrati martedì in serata dallo Yemen i cinque connazionali sequestrati avrebbero commesso un'imprudenza. La pensano così Aldo e Alessandro Cattaneo, 59 anni e 26 anni, padre e figlio di Pavia. I due, insieme ad altri amici, facevano parte di una comitiva che ha incontrato i cinque italiani poi rapiti. "I nostri connazionali che sono stati sequestrati hanno commesso un'imprudenza - hanno spiegato -. All'ambasciata italiana a Sana'a erano stati chiari, sconsigliandoci la visita alla città sepolta di Marib. Loro, però, ci sono andati ugualmente. Noi abbiamo scelto altri itinerari, sui quali c'erano le massime garanzie della polizia yemenita". Aldo e Alessandro Cattaneo hanno preferito recarsi nella parte più sicura dello Yemen, quella occidentale, lungo la costa sul Mar Rosso.

tgcom

Non hanno commesso un'imprudenza, hanno trovato quello che cercavano per uscire dall'anonimato, con poco più di 2000 euro a testa. Sanno già che lo Stato pagherà di nascosto, a casa troveranno comitati e giornalisti ad accoglierli come eroi (della stupidità), e magari un posto fisso per qualche domenica da Costanzo. Praticamente il paradiso del frustrato di provincia...

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Scritto da: ((Gianni)) 04/01/2006 11.51
Non hanno commesso un'imprudenza, hanno trovato quello che cercavano per uscire dall'anonimato, con poco più di 2000 euro a testa. Sanno già che lo Stato pagherà di nascosto, a casa troveranno comitati e giornalisti ad accoglierli come eroi (della stupidità), e magari un posto fisso per qualche domenica da Costanzo. Praticamente il paradiso del frustrato di provincia...

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Mo non esagerare dai

Ieri sera hanno detto che questi qua si trovavano assieme ad altri in comitiva, però gli altri hanno seguito dei percorsi stabiliti e sicuri, mentre i nostri 5 si sono voluti allontanare per andare in un luogo che tutti avevano sconsigliato loro. ecco, questa secondo me è pura e semplice incoscienza. quando hanno anche i figli a casa... non ho parole.

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Scritto da: Nikki72 04/01/2006 13.47
Ieri sera hanno detto che questi qua si trovavano assieme ad altri in comitiva, però gli altri hanno seguito dei percorsi stabiliti e sicuri, mentre i nostri 5 si sono voluti allontanare per andare in un luogo che tutti avevano sconsigliato loro. ecco, questa secondo me è pura e semplice incoscienza. quando hanno anche i figli a casa... non ho parole.

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Mo tocca sobbarcarci la preoccupazione genelrale pe questi che non hanno niente di meglio da fare...machissenefrega!!!

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Scritto da: ska77c 04/01/2006 13.50


Mo tocca sobbarcarci la preoccupazione genelrale pe questi che non hanno niente di meglio da fare...machissenefrega!!!

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cinicamente...quoto...
a volte la gente se le va proprio a cercare...

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Scritto da: ((Gianni)) 04/01/2006 11.51
Non hanno commesso un'imprudenza, hanno trovato quello che cercavano per uscire dall'anonimato, con poco più di 2000 euro a testa. Sanno già che lo Stato pagherà di nascosto, a casa troveranno comitati e giornalisti ad accoglierli come eroi (della stupidità), e magari un posto fisso per qualche domenica da Costanzo. Praticamente il paradiso del frustrato di provincia...

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Quoto gianni in pieno!

Yemen, liberati 5 ostaggi italiani
Nessun riscatto. Presi i rapitori
I 5 italiani rapiti nello Yemen a Capodanno sono stati liberati e stanno bene. I sequestratori li hanno abbandonati nell'ultimo covo e si sono dati alla fuga, ma sono stati arrestati. Nessun riscatto pagato: i 5 sono stati svegliati all'alba e fatti uscire dal nascondiglio, forse un ovile. Pare abbiano cambiato covo ogni giorno. Domani il rientro in Italia. Soddisfazione espressa da Ciampi, Berlusconi e Fini. Sollievo anche dal Papa.

Piergiorgio Gamba, Maura Tonetto, Camilla Ramigni, Enzo Bottillo e Patrizia Rossi stanno bene. "I cinque turisti italiani liberati dai rapitori yemeniti sono a Sanaa" ha detto il viceministro degli esteri yemenita Muhy al-Dhabbi. Gli italiani "sono stati consegnati all'alba ai capi tribù che hanno condotto al mediazione" ha rivelato una fonte. I sequestratori avevano chiesto come riscatto la liberazione di otto membri del loro clan in carcere per una vendetta culminata in un omicidio.

Gli ormai ex ostaggi sono stanchi ma in buona salute. Alla domanda se sia stata usata la forza il viceministro ha risposto solo: "Hanno agito gli apparati della sicurezza", aggiungendo che non sono state usate armi. I turisti italiani hanno confermato che ieri c'è stata una sparatoria vicino al luogo dove erano tenuti sequestrati. Uno di loro, Enzo Batillo, ha parlato di una "azione di forza" molto vicino alla loro "prigione", nel corso della quale "è stato sparato qualcosa di pesante, forse un razzo".

Sempre con i mitra puntati
"Siamo stati sempre con i mitra puntati addosso. Abbiamo avuto tanta paura". Queste le prime parole dette dai cinque turisti italiani liberati, poco dopo essere scesi dall'elicottero che li ha portati nell'aeroporto di Sanaa. I turisti italiani hanno inoltre smentito che i rapitori avessero intenzione di liberare le donne e tenere prigionieri gli uomini. "Era una nostra proposta che hanno rifiutato".

In un sms la notizia del rilascio
"Stiamo tutti bene. Siamo liberi. Non preoccupatevi piu' di nulla". Con questo sms inviato da Piergiorgio Gamba alla cognata Maria Giovanna Tonetto, è giunta in Italia direttamente dallo Yemen la notizia della liberazione degli ostaggi. Lo ha rivelato, dopo alcune insistenze dei giornalisti, la donna stessa, che ha confermato di averlo ricevuto attorno alle 8,25.

"C'era un bastardo..."
C'era "un bastardo", un uomo sui 40 anni che si distingueva per particolare aggressività, tra i rapitori. Lo ha riferito uno di loro, Enzo Bottillo, all'inviata di Rai News 24 a Sana'a Tiziana Ferrario. Bottillo ha spiegato che più volte sono stati spostati dai rapitori: l'ultimo covo, ha detto, era un recinto per pecore, animali che venivano usati come schermo verso l'esterno. Bottillo ha descritto poi le drammatiche fasi dell'arrivo della polizia, raccontando di aver piu' volte sentito sparatorie nelle vicinanze

Generale la soddisfazione
Soddisfazione per la liberazione degli ostaggi italiani è stata espressa per primo dal ministro degli Esteri Gianfranco Fini, felice per la conclusione pacifica della vicenda dei cinque italiani in Yemen. Il ministro degli Esteri ha espresso il suo vivo ringraziamento alle autorità yemenite la cui collaborazione nelle giornate del sequestro è stata piena. Sono seguiti messaggi del Presidente Ciampi ("Mi auguro che possano tornare al piu' presto in Italia, nelle loro famiglie, e trascorrere, gia' possibilmente da stasera, l'Epifania in terra d'Italia") , di Berlusconi ("Desidero esprimere la mia piu' viva soddisfazione per la liberazione incruenta dei cinque ostaggi italiani detenuti nello Yemen").
Anche il Papa esprime il suo "sollievo per la notizia della liberazione degli ostaggi italiani, ringrazia Dio per il buon esito di questa dolorosa vicenda e si unisce alla gioia dei familiari che potranno riabbracciare presto i loro cari".

tgcom