Lorenzo Necci con Lillio Sforza Ruspoli
© Foto U.Pizzi
Lello Naso per “Il Sole 24 Ore”
«La politica nel cuore. Segreti e bugie della Seconda Repubblica »,
presentato ieri a Milano da Maurizio Belpietro, Enrico Cisnetto, Ferruccio de Bortoli, Vittorio Feltri e Massimo Mucchetti ripercorre la parabola che ha condotto l'Italia dalla Prima alla Seconda Repubblica.
Cirino Pomicino pesca nell'album dei ricordi. «Un pomeriggio», racconta,
«al Cafè de Paris di Roma l'ex amministratore delegato delle Ferrovie Lorenzo Necci mi disse di essere in possesso di un dossier che gli era stato consegnato da membri di un servizio segreto straniero. Gli chiesi di raccontarmi di più – continua Pomicino – ma Necci rimandò a una successiva conversazione.
Disse che avrebbe voluto parlamene con più tempo, al ritorno di una breve vacanza, perché era inquieto e si sentiva spiato e pedinato».
Pochi giorni dopo, in Puglia, Necci fu investito da una macchina che viaggiava in direzione contraria e ucciso.
«La sua borsa – dice Pomicino –venne prelevata in albergo da un uomo e rimessa in camera 48 ore dopo, vuota.
Di recente – conclude – ho ricevuto una telefonata da un uomo che parlava con accento dell'Est Europa e con tono concitato e che mi diceva di sapere qualcosa sulla vicenda di Necci. La linea si è interrotta all'improvviso.
Consegno questa storia ai giornali –dice Pomicino rivolto ai direttori – perché comunque mi fido più di voi che della magistratura».
Geronimo o Pomicino?
22 Febbraio 2008
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.