A TORINO PICCHIANO I DOWN,
A ROMA SI CELEBRANO I DOWN
PARTY-GIANI A VIA VENETO PER UN CALENDARIO CON 12 CELEBRITA’
ALFONSINO SIGNORINI, MASTER DEL CETRIOLO GOSSIP, MENA LE DANZE
Gabriella Sassone per Dagospia
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Una serata così ci voleva, manco fosse stata fatta apposta, come risposta elegante ma assordante all’agghiacciante aggressione avvenuta in una scuola di Torino ai danni di un ragazzo down picchiato e insultato dai compagni, con tanto di immagini video sparate su Internet per il divertimento macabro degli italiani annoiati e voyeur. All’Excelsior di via Veneto va in scena la rivincita dei bambini affetti dalla sindrome di Down, protagonisti per il secondo anno di un calendario ideato da Laura Rossi con l’Aipd (Associazione Italiana Persone Down presieduta da Giuseppe Cutrera) e veicolato da “Chi”.
“L’orgoglio Down” intenerisce tutti (tranne Silvio Muccino che scappa come la peggiore delle star dopo essere stato assalito da telecamere e flash, signore & signorine, manco fosse Brad Pitt) e fa diventare buono come il pane persino Alfonso Signorini, il neo direttore di “Chi” e co-conduttore di “Verissimo” che sul pettegolezzo al cetriolo ha costruito la sua brillantissima carriera. Dolci, teneri, educati, sorridenti, un po’ timidi sì ma per nulla impauriti dal girotondo infernale mondano tra flash e trash, telecamere ardenti e donne scollacciate, sono stati loro, i piccoli down star del calendario benefico “E se domani”, i veri protagonisti della seratona all’Excelsior di via Veneto.
Hanno oscurato tutti, soliti noti, presenzialisti, bellone, le
Rite Rusic e le Sare Varone scollate a mestiere, salendo uno per uno sul palco per raccontare la loro esperienza sul set fotografico abbracciati a 12 star del piccolo e grande schermo, dinanzi all’obiettivo del grande Roberto Rocco. Gratuitamente, per dimostrare tutta la loro bontà e solidarietà, si sono messi in posa con loro Jovanotti, Gianna Nannini, Catherine Spaak, Michelle Hunziker, Margherita Buy, Roberto Benigni, Afef, Raoul Bova, Paola Perego, Giorgio Armani, Francesco Totti, Silvio Muccino.
Ma fare le foto è un conto, apparire alla serata di presentazione del lavoro è un altro. Forse costa più fatica. Così, all’Excelsior, su 12 calendariati se ne sono visti solo 4. Catherine Spaak e Silvio Muccino hanno fatto appena appena il loro dovere, scappando poco dopo. “Muccino? E’ un po’ simpatico e un po’ antipatico”, sussurra Ambra, la ragazzina con occhiali e apparecchio ai denti che ha posato con lui. Lui, Muccinetto, prima di andarsene per stress da interviste e saluti e baci, riesce a dire: “A 8 anni sono stato fidanzato con una coetanea down. I ragazzi di Torino che hanno aggredito il down andrebbero puniti, anche se minorenni: dimostrano di non avere valori!”.
Si salva quella gran signora di
Afef, che manda un video messaggio di saluti. Onore a
Margherita Buy, che rimane tutta la sera sfidando la sua allergia alle varie mondanità, ma soprattutto a quel santo uomo di Raoul Bova, l’antidivo per eccellenza, che non si è mai montato la testa, ti saluta e ti bacia con affetto, si lascia intervistare per ore dalle telecamere che fanno la fila: da lui dovrebbero prendere esempio tutte le mezzecalzette a cui per montarsi basta un’apparizione tv. Raoul sta per iniziare a girare dopo 10 anni l’atteso “Milano-Palermo il ritorno” di Claudio Fragasso e poi tornerà in America: l’ha scelto Ridley Scott per il suo nuovo film.
E che fine ha fatto Francesco Totti-Inseminator, che tra 5 mesi diventerà di nuovo papà dalla sua Ilary? Non si vede. Francesca, la ragazzina che ha posato con lui sta per mettersi a piangere: deve salire sul palco da sola. Per fortuna si salva: a rappresentare il Pupone latitante arriva il collega Rodrigo Ferrante Taddei. Lo accompagnano il giovane Aleandro Rosi, Angela Fioravanti e Vito Scala, in rappresentanza della AS Roma. La società, infatti, sta collaborando con l’Aipd: presso le strutture di Trigoria darà la possibilità di giocare a calcio ai ragazzi down dagli 8 ai 18 anni.
“A quei ragazzi di Torino che hanno picchiato il down, gli menerei io con le mie mani”, sbotta Pino Insegno al braccio della moglie Robertina Lanfranchi, griffata (in prestito) Gucci da capo a piedi, che sfoggia le gambe velate di nero più lunghe e affusolate della tv. E non è merito di quella stratosferica scarpetta di vernice viola di Gucci con tanto di zeppa. “Le persone indifese e le donne vanno sempre difese, mai umiliate”, continua Insegno che fa capire di fare molto volontariato insieme alla bella moglie.
“E’ solo una coincidenza che il nostro calendario esca dopo questa brutta vicenda”, assicura Signorini. “Ma almeno stasera dimostriamo il contrario: che i genitori esibiscono con orgoglio i loro ragazzi meno fortunati e loro si fanno fotografare e vanno in tv”. Tra i tavoli (“Che fatica una cena placè”, sussurra Laura Rossi che ha dovuto fare i posti ricordandosi di simpatie e antipatie), ecco Rita Rusic, Massimo Ponzellini e Lorenzo Mingolla (che ha il suo bel capitolo, senza cognome, nel libro “Il Signorini- Chi c’è c’è chi non c’è si incazza”) che siedono vicino alla bionda Eleonora Daniele e alla moglie del suo collega Luca Giurato, Daniela Vergara.
C’è il “Mascalzone Latino” Vincenzo Onorato, il solito Don Santino Spartà, Linda Imperatori, l’ex prima moglie di Ricucci che evita di salutare Andrea Perone, l’ex marito della Ferilli. Pamela Prati, al braccio del suo Ciro, appare e scompare poco dopo. Quando vede una che proprio non sopporta: Sara Varone, che a suo tempo le rubò il palestrato e coatto fidanzato Max Bertolani. Tosca d’Aquino splendente conduce la serata insieme a Alfonsino, che sta più tempo sul palco che al tavolo. A fare il tifo per Tosca, tutto il suo clan: Sergio Valente, Edoardo Tasca, Elena Russo, Janet De Nardis e il compagno produttore Massimo.
In società, si sa, sono tutti generosi. Così la riffa con premi prestigiosi (un orologio Bulgari, un viaggio Valtur, elettrodomestici Indesit Company, tra cui un frigorifero firmato dai calciatori della Roma) raccoglie
7mila euro, pro Aipd.
Dagospia 15 Novembre 2006
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.