AL “CABARET” DELLA HUNZIKER MANCA SOLO LA VOCE DI MICHELLE
RIECCOLA REDUCE DA UN VIAGGIO TONIFICANTE TRA LE SACRE VACCHE IN INDIA
CI SONO TUTTI, AL SISTINA, PER CRITICARE LA LIZA MINNELLI DEL CANTON TICINO
Gabriella Sassone per Dagospia
Foto di Umberto Pizzi da Zagarolo
Altro che Michelle e la sua filiforme grazia e bellezza! Sul palco del Sistina, lasciatecelo dire, va in scena finalmente la rivincita delle “cicciottelle”, spesso più sexy e accattivanti delle acciughine. Noi signorine “grandi forme”, sempre in lotta con la bilancia e con quegli odiati chili in più, ringraziamo la Compagnia della Rancia e il regista Saverio Marconi. Tra le ballerine-entreneuse che animano il “Kit Kat Klub” berlinese anni ’30, dove è ambientata la storia di “Cabaret”, ecco una insolita “oversize”. Che si muove con ironica grazia e sensualità e raccoglie più applausi di tutte, suscitando la simpatia del pubblico.
Il maestro di cerimonie del Klub, il folletto scatenato che anima il locale, interpretato dal bravissimo Christian Ginepro (che regge tutto lo spettacolo), la presenta così: “Ecco Inge, una cicciona, anzi una falsa magra: più che un’entreneuse, un’entrecote. Insaziabile mangiatrice di uomini: guardate la pancia, ha già fatto indigestione! Hai già preso qualcosa cara?”. E il teatro viene giù dalle risate.
Sì, tra le ballerine berlinesi dai pancini piatti e le gambe lunghe e perfette, c’è lei, più che burrosa, sexy e divertente. Incurante dei chili di troppo che non le sono di peso, canta e balla scatenata con le cosciottone velate di nero con tanto di reggicalze, mostra il culone alla platea, la pancetta che dondola… E si esibisce pure in una fenomenale spaccata! Non si può non tifare per lei, graziosa e armata di grande ironia, in grado di calamitare gli sguardi maschili e femminili del parterre.
Ci sono tutti, al Sistina, per il debutto romano di Michelle Hunziker, reduce da un viaggio ritemprante tra le sacre vacche in India. C’è grande curiosità per vedere come se la caverà nei panni (che furono al cinema nel ‘72) dell’impareggiabile Liza Minnelli: e confrontarsi coi miti non conviene mai. Forse neanche italianizzare brani-cult come “Money, money, money” che diventa “Soldi, soldi, soldi”.
Michelle, si sa, fresca e solare, è amatissima. Ma qui, per impersonare Sally Bowles, fanciulla inglese ingenua e piena di sogni ma anche frivola e eccentrica vedette del “Kit Kat Klub”, si penalizza con quella parrucca nera a caschetto che le copre le bionde chiome e non le dona. Ce la mette tutta Michelle, canta e balla instancabile fino al finale violento come un temporale. Ma, a onor del vero, ci aveva convinto di più lo scorso anno nel musical “Tutti insieme appassionatamente”, più nelle sue corde.
Chi la conosce bene, come Super Pippo, giura che era cotta dall’emozione che mette il palco del Sistina. Pippo è un santo. Ormai elettosi nume tutelare della bionda Michelle, “Cabaret” l’ha già visto 3 volte. E quando capisce che lei è un po’ in difficoltà (in sala la voce si sente poco, forse per colpa del microfono) corre in camerino alla fine del primo atto per coccolarla e darle coraggio.
Nelle prime file, Bobo Craxi con la moglie Scintilla, Stefano D’Orazio dei Pooh, Gianni Mazza e Paola Lucidi, Michele Cucuzza con la dermatologa Chantal Sciuto (ex di Paolo Calissano), Luciano Rispoli, Nathaly Caldonazzo che da lunedì vedremo in “Centovetrine”, Milena Miconi e Matilde Brandi coi rispettivi compagni. E poi due mammoni doc scortati dalla genitrici: Er Mutanda Antonio Zequila e Michele Carfora (ex marito di Barbara D’Urso).
La fila in camerino, per salutare la star di “Striscia” che vale 1 milione di euro per 5 serate (vedi Sanremo), è lunghissima. Corrono da lei Serena Autieri e Massimo Ghini, Guido Lombardo, Carla Fracci, Fabrizio Frizzi con la sua Carlotta. Non mancano Gino Landi, Massimo Romeo Piparo, Gianmarco Tognazzi con la moglie Valeria, Fausto Brizzi con moretta al seguito, Pino Strabioli, Patrizia Mirigliani, Giulio Scarpati, Sarah Maestri.
Un dubbio resta in tutti, soprattutto dopo la stecca sanremese: ma Michelle ha la voce giusta per cantare o no? Ironizza Enrico Brignano: “Sicuramente ho sentito poche cantare come lei. Ma che importa? E’ bona come la pizza con la mortazza la mattina presto!”. Consigli paterni da Teddy Reno, arrivato con Valeria Fabrizi perché la moglie Rita Pavone è a Palma di Majorca. “Michelle? Bisogna dare tempo al tempo per diventare bravi cantanti. In tv lei è vincente, qui fa cose buone ma deve migliorare”.
Concorda la Fabrizi: “E’ una figura gradevolissima, ma il palcoscenico devi averlo dentro. Avrà più sicurezza con più esperienza”. E il Morandino Marco, mentre fa la fila per salutare la star in camerino, commenta: “Dovrebbe avere più voce quando canta, in sala si sentiva poco, ma forse era emozionata. O c’era un problema al microfono”. “No, era l’orchestra dal vivo che sovrastava la sua voce”, sostiene Giampiero Ingrassia. Entusiasta Orso Maria Guerrini: “Michelle? E’ piena di energia come sempre e cantava, cantava bene”.
Insomma, Michelle-Liza promossa, seppur non a pieni voti. Ad ridarle la scena troppo spesso c’è Christian Ginepro (già rodato in “A chorus Line” e “Sette spose per sette fratelli”, vincitore del premio Nazionale Massimini nel 2005), che fa impazzire la sala. Tra coreografie strepitose e scenografia accattivante, ecco la divertente l’orchestra che, seminascosta nella “buca”, suona in mutande e reggicalze maschili.
Dagospia 21 Maggio 2007
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.