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Anna Netrebko

Ultimo Aggiornamento: 09/12/2015 09:24
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TUTTI PAZZI PER ANNA NETREBKO, IL SOPRANO (ANO-ANO) PIÙ RICHIESTO AL MONDO
NON SOLO ANNA, L’OPERA DEI NOSTRI BISNONNI È TORNATA PREPONTEMENTE SEXY
NUOVI REGISTI STREGATI: WOODY ALLEN, KUSTURICA, CRONENBERG, KIAROSTAMI



Il soprano Anna Netrebko in Manon Lescaut
Foto dal Corriere della Sera




1 - BELCANTO BELLAFIGA
Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera - Roma”


Santa Cecilia chiama il soprano Anna Netrebko ma lei aspetta un figlio
e dà forfait a Salisburgo Anna Netrebko, il soprano più richiesto al mondo, bella come una top model, dovrebbe cantare per la prima volta a Roma. Il condizionale è imposto dal fatto che la Netrebko ha annunciato di aspettare un figlio, e ha deciso di rinunciare a Salisburgo. Ma la data del suo debutto, il 12 settembre, è stata fissata. Netrebko canterebbe per il Festival del Bel Canto, nuova iniziativa dell'Accademia di Santa Cecilia.


Anna Netrebko

Era dai tempi di Karajan (e di Kleiber) che non si scatenava, in Austria un fanatismo di questa natura. Bentornata Anna, titolava in prima pagina il quotidiano di Salisburgo salutando il suo ritorno nella Traviata (20 mila persone in lista d'attesa per il biglietto), dopo Don Giovanni e prima di Così fan tutte, per cui i biglietti salirono alla folle cifra di 600 e rotti euro.

Ma l'entusiasmo non è circoscritto in Germania e Austria, paese che le ha dato la cittadinanza. Il Times di Londra le ha appena dedicato due pagine sotto il titolo: «Sulla cima del mondo». Secondo la rivista americana Time, nel 2007 Netrebko figurava tra le 100 persone più influenti del mondo. A novembre ha cantato per Martin Scorsese alla Casa Bianca.

Ma quando parla, è come una bambina, ha l'ingenuità naïf di chi è pressato dall'opinione pubblica, tipica delle star della lirica: «Amo mangiare. Se mi lasciano andare, non mi fermerei mai». Se un giorno le chiedesero di spogliarsi? domanda il giornalista del Times. «C'è una sola opera nella quale devi essere nuda, per quanto ne so: Salome. Io vorrò essere Salome, ma forse sarà l'ultimo giorno della mia carriera».


Anna Netrebko

2 - SORPRESA, L’OPERA E’ TORNATA DI MODA
Alberto Mattioli per “La Stampa”


Sorpresa: forse la musica cosiddetta classica in generale e l’opera in particolare non sono poi quel museo che si crede in Italia. Anzi, l’ex colonna sonora del salotto di nonna Speranza potrebbe perfino rivelarsi un aspetto neanche troppo secondario di questa modernità così problematica e contraddittoria.



Che l’opera «tiri» lo conferma il fatto che è ripartita la corsa al melodramma fra i registi di cinema. Woody Allen, lo si sa, debutterà quest’autunno a Los Angeles nel Gianni Schicchi di Puccini, mentre le altre due opere del Trittico, Il tabarro e Suor Angelica, sono affidate a William Friedkin, il regista dell’Esorcista.

Ma c’è anche David Cronenberg, che metterà in scena prima a Los Angeles e poi a Parigi The Fly di Howard Shore, l’opera tratta dal film horror, La mosca, che gli ha dato la celebrità. Abbas Kiarostami annuncia il suo primo Così fan tutte, l’estate prossima ad Aix-en-Provence, poi a Londra all’Eno, l’English National Opera che insiste a eseguire Mozart in inglese. Ed Emir Kusturica, noto melomane e già in scena all’Opéra di Parigi con la sua «punk opera» Il tempo dei gitani debutterà a sua volta nell’opera «vera», un Rigoletto in Italia nel 2013, bicentenario della nascita di Verdi. In quale teatro, per il momento, non è dato sapere.

Anche Ian McEwan, uno dei romanzieri più famosi del mondo, annuncia di mettersi all’opera: scriverà per il compositore Michael Berkeley il libretto, annunciato «farsesco», di For You. Che l’opera non stia passando di moda, anzi, lo conferma l’apparizione di uno dei suoi interpreti più carismatici nel più popolare cartoon del mondo, che peraltro satireggia vizi e virtù (più quelli di queste) del nostro mondo forse con più acutezza e certamente con più umorismo di un tomo di sociologia.


Anna Netrebko


Nell’episodio The Homer of Seville i Simpson accolgono un Placido Domingo tutto giallo, simpsonizzato anche lui (a suo tempo, l’altro tenorissimo Pavarotti si dovette accontentare di apparire sulle pagine di Topolino come «Paperotti»). Anche nel mondo parallelo di «Second Life» è spuntata la musica classica. Qualche mese fa, ci si è tenuto il primo concerto: suonava la Liverpool Philharmonic Orchestra diretta da Vasily Petrenko. E la solita pubblicità continua a saccheggiare senza pudori il mondo della «classica». Non solo per le sue colonne sonore: l’ultima campagna della Ford vede i suoi protagonisti «suonare» pezzi di automobile come fossero strumenti.

E poi, la globalizzazione. La musica «colta» approda dove non era mai arrivata. Ad Abu Dhabi, mecca del consumismo global, si terrà dal 22 marzo al 2 aprile un Abu Dhabi Classic Music Festival con una notevole sfilata di soliti noti, evidentemente contenti di suonare dove c’è la più alta concentrazione di gioiellerie per chilometro quadrato del mondo, con cachet, si immagina, conseguenti.

Ma, dall’altra parte della scala sociale, si moltiplicano i tentativi di rendere opere e concerti un po’ meno élitari. L’esempio del Metropolitan di New York, con le sue opere trasmesse, live e in diretta, nei cinema di mezzo mondo, sta facendo scuola anche da questa parte dell’Atlantico. Oppure si rispolverano vecchie usanze. Per esempio, a Firenze, dove il teatro del Maggio ha riflettuto sul recente successo della sua Madama Butterfly, allestimento visto e rivisto, compagnia senza grandi nomi, che però ha «fatto» nove esauriti di fila, 18 mila spettatori e oltre 500 mila euro d’incasso.

Ecco allora per quest’autunno l’operazione «Reconditarmonia» (così, tuttoattaccato), cioè la versione moderna delle vecchie recite «a prezzi popolari» che ingialliscono sulle locandine dei tempi in cui il melodramma era appunto, Gramsci docet, l’unica vera arte nazionalpopolare italiana. Dal 10 ottobre, per due settimane, a Firenze si alterneranno tre opere molto amate (Tosca, Bohème e Cavalleria rusticana) e due balletti tratti da opere (Vespri e Aida) a prezzi ridotti: da 10 a 50 euro. «Tornate all’antico e sarà un progresso», del resto, lo diceva già Verdi.


Dagospia 08 Febbraio 2008


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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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