Contestato anche il titolo «Crimini bianchi»
Fiction sulla malasanità e i medici si ribellano: non mandatela in onda
Il produttore Valsecchi:
denunciamo errori e interessi dei raccomandati,
non accusiamo la categoria
ROMA - Per pararsi le spalle da ulteriori polemiche, oltre quelle già suscitate, il produttore Pietro Valsecchi della Taodue ha voluto tre medici come consulenti per «Crimini bianchi », la serie sulla malasanità, che andrà in onda dal 24 settembre in sei puntate su Canale 5. Ma non è bastato.
L'Associazione Medici Accusati di Malpractice Ingiustamente, è già partita all'attacco: «Una fiction dove già dal titolo i medici sono additati come criminali da punire, la dice lunga
— avverte il presidente dell'associazione Maurizio Maggiorotti —
Non solo non è imparziale, ma sembra voglia appassionare la gente contro medici e Sanità in genere ».
Un titolo che
ha già fatto drizzare i capelli al preside della facoltà di Medicina, futuro probabile rettore dell'Università La Sapienza di Roma, Luigi Frati, e al presidente dell'Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi.
Dice Frati: «È inopportuno, fuorviante, oltretutto copiato da certe serie americane. Non fa giustizia delle tante vite salvate, degli atti di abnegazione e sacrificio che tutto il personale sanitario compie giornalmente, ben oltre ciò che è richiesto dai loro contratti».
E Falconi, che nella primavera scorsa sul Bollettino (organo d'informazione interna dell'Ordine) aveva scritto «non intendiamo subire passivamente questo gioco al massacro» ora aggiunge: «Valsecchi mi ha fatto vedere alcuni spezzoni dello sceneggiato, che riguardavano certi aspetti della professione che io denuncio da sempre. Ma avevo pregato di cambiare il titolo, che non approvo assolutamente ». Adesso, l'Associazione presieduta da Maggiorotti rincara la dose:
«Dato il potere della televisione, il pubblico italiano sarà ulteriormente condizionato da questa fiction, che getterà fango sull'intera categoria, causando
un'impennata di cause contro i medici: un florido giro d'affari per avvocati e avvocaticchi. Proponiamo dunque che gli organismi che ci tutelano chiedano al Garante per le telecomunicazioni di
fermarne la messa in onda. E il 26 settembre si terrà un congresso proprio su questi problemi: ne uscirà un documento». Ma Valsecchi, che ieri mattina ha presentato «Crimini bianchi », assicura:
«Non è contro i medici, ma solo una serie che intende puntare il dito sui casi di malasanità, su coloro che commettono errori e non vogliono ammetterlo, sui troppi interessi che ruotano intorno, su primari e primarietti raccomandati, sulla politica che dovrebbe fare un passo indietro».
Ambientata a Roma e interpretata da Daniele Pecci, Ricky Memphis e Christiane Filangieri, regia di Alberto Ferrari, la fiction
tratta vari temi di malasanità:
diagnosi sbagliate, le truffe dei rimborsi sanitari, il business delle case farmaceutiche, le baronie.
E molto sangue che zampilla, stile «pulp», tanto che qualcuno reclama il bollino rosso.
È entusiasta Teresa Petrangolini, segretario generale per i diritti del malato:
«Offre un messaggio positivo: la reazione a certe malefatte». E gli attori protagonisti aggiungono: «Non attacchiamo ciecamente i medici, ma è una fiction non edulcorata». Conclude il regista:
«Mettiamo in risalto coloro che lavorano con passione. Speriamo in polemiche costruttive».
Emilia Costantini
23 settembre 2008
Corriere della Sera
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.