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è utile un'altra base USA a Vicenza?

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PippyZzetta
19/12/2007 13:37

Re: Re: Re: Re:
radcla, 17/12/2007 17.41:



Io mi riferivo al fatto di un ipotetico colpo di stato oppure di vittoria democratica alle elezioni della sinistra radicale ... certo sembrano entrambe le ipotesi fantapoliche, ma non dimentichiamo che non più tardi di una trentina di anni fa certe ipotesi non erano così fantasiose ....




oddio fatherland che immaginava il mondo con una vittoria del 3° reich sembra più realistico [SM=x44455]
riguardo al possibile ritorno di "fasti" passati ne sono più convinta di quanto tu possa credere [SM=x44471]

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01/08/2008 13:32

Cariche di alleggerimento, alcuni contusi. Oggi arriva il commissario del governo
Dal Molin, scontri polizia-manifestanti
I comitati contrari all'ampliamento della base militare Usa occupano i binari della stazione ferroviaria




VICENZA - Alta tensione a Vicenza sul contestato progetto della nuova base Usa nell'area dell'aeroporto Dal Molin.

Giovedì sera c'è stato il primo scontro tra la polizia e i comitati che si oppongono all'ampliamento della presenza militare americana.



GLI SCONTRI - Un folto gruppo di manifestanti - circa duemila - ha marciato verso la stazione ferroviaria, con l'obiettivo di occupare i binari, ma è stato respinto da una carica di alleggerimento della polizia. I manifestanti, che con le mani alzate cercavano comunque di avanzare, sono stati ricacciati indietro con l'uso dei manganelli da parte del reparto Celere della Questura. Un'azione fulminea, che ha causato - da quanto si è appreso - solo alcuni contusi lievi sia tra i manifestanti sia tra gli agenti.

L'OCCUPAZIONE DEI BINARI - Ma i «No Dal Molin», che da due anni a questa parte hanno affinato e variato più volte le tecniche della protesta - finora senza mai arrivare allo scontro fisico - sono riusciti alla fine lo stesso nel loro intento. Correndo lungo i muri esterni della stazione, hanno trovato alla fine un cancello aperto che gli ha consentito l'ingresso in stazione, dove hanno occupato i binari. Una protesta durata una decina di minuti, dopodichè i manifestanti, pressati da polizia e carabinieri, hanno abbandonato spontaneamente la sede ferroviaria. E' però probabile che oggi la Questura, sulla base delle riprese filmate della protesta, possa segnalare alla magistratura gli eventuali responsabili dell'azione.

IL COMMISSARIO - Soddisfatti i portavoce del movimento anti-base. Quella di giovedì sera , hanno spiegato, voleva essere un'azione simbolica. Per oggi è infatti previsto l'arrivo in città del commissario governativo Paolo Costa.
Questo, due giorni dopo
il pronunciamento del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso del governo contro la sentenza del Tar del Veneto favorevole ai veneti che si oppongon al progetto,
ha di fatto dato il via libera all'avvio dei lavori di ampliamento della base.




01 agosto 2008Corriere della Sera

www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Veneto.php?id=1.0.2366562570

www.adnkronos.com/IGN/Cronaca/?id=1.0.2376151107

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01/08/2008 13:34

Un altra base a Vicenza potrebbe crearmi dei problemi.

Potrebbe confondermi nel trovare la casa della Pippy.

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Grazie all'umorismo si può sdrammatizzare ogni cosa.
Voi direte che non è vero, su certe cose non si può ridere... per esempio lo stupro.
Ah no? Allora sentite qua: immaginate Stanlio che stupra Ollio! (Daniele Luttazzi)

Qui non si fanno distinzioni razziali.
Qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani o messicani!
(Full Metal Jacket-Sergente Hartman)

KEINE GEGESTAENDE AUS DEM FENSTER WERFEN
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PippyZzetta
01/08/2008 14:05

Re:
il tobas, 01/08/2008 13.34:

Un altra base a Vicenza potrebbe crearmi dei problemi.

Potrebbe confondermi nel trovare la casa della Pippy.




[SM=x44452]


la cosa veramente assurda è che la questione, anche a livello cittadino, si risolva a schieramento politico. l'unica argomentazione di chi dice il sì alla base, oltre che andar contro il centrosinistra che ovviamente dice no, è a quanto pare per la politica estera. altro non c'è.

la cosa irritante è che tutta la faccenda sia stata tenuta sottobanco per anni e scoppiata verso il termine del mandato dell'ex sindaco (trombato alle elezioni della camera [SM=x44453] [SM=x44453] [SM=x44453] ) senza che nessuno ne sapesse nulla. per cui vicenza si è trovata la grana senza nemmeno sapere da dove arriva (o meglio qualche nome si può fare).

le ulteriori questioni sono talmente strumentali che fanno solo ridere. ad esempio la favola dei dipendenti italiani(700 in casemra ederl contro una città di 110.000 persone) o quella dell'indotto (sono due anime completamente differenti, la caserma è servita di ogni servizio e i rapporti commerciali si riducono a qualche negozio nelle vicinanze della caserma, che poi chi guarda i tg pare che ci sia chissà che giro d'affari [SM=x44465] )

accanto a questo c'è il fatto che non è stata fatta una valutazione di impatto ambientale, che le case circostanti hanno limiti in altezza essendo zona aeroportuale, che invece i nuovi edifici della caserma non avranno, e che giusto sotto il dal molin ci passa una bella falda che alimenta anche padova. che infatti sta cominciando ad avere un po' di stringimento di [SM=x44507]

grazio huellweck e grazie silvio (suo testimone di nozze [SM=x44480] )
[Modificato da piperitapatty 01/08/2008 14:05]

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Metallico fedelissimo
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01/08/2008 15:55

nella roma imperiale esistevano dei municipium nei territori occupati (tipo la città natale di San Paolo,anche se penso che abbia detto di venire da là per scamparsi almeno le frustate) che non pagavano le tasse e i cittadini avevano la cittadinanza romana.in cambio però dovevano tenersi delle basi militari dei romani.passano 2000 anni,cambiano i protagonisti,cambiano gli scenari ma la sostanza è sempre la stessa

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01/08/2008 16:24


Il numero uno dell'intelligence militare americana,
super esperto in tecniche d'interrogatorio, dirigerà dall'Italia i servizi segreti del neonato Us Army Africa:
alla caserma Ederle di Vicenza, sede della Southern European Task Force,
è in arrivo il tenente colonnello Jeffrey Jennings.


Iniziata la carriera negli anni '80 come interrogator per poi passare ai servizi segreti militari,
Jennings ha passato gli ultimi due anni al comando della base americana di Fort Huachuca, in Arizona;
centro nazionale dell'intelligence dell'Us Army, Huachuca è anche sede della scuola dove sono stati addestrati alle tecniche dell'interrogatorio alcuni dei militari riconosciuti come responsabili delle torture nel carcere iracheno di Abu Ghraib.

"Il mio lavoro sarà comandare le missioni segrete in supporto alle operazioni in Africa",
spiega il colonnello, operazioni che includono l'addestramento di reparti speciali d'assalto, l'aiuto umanitario ed il supporto strategico ad eventuali missioni di combattimento.
Jennings rimarrà a Vicenza per due anni.

(Fonte: G.Gu.)

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Metallico fedelissimo
del forum
01/08/2008 16:42

Re: Re: Re: Re: Anch'io ho votato "utile per Vicenza"
provolaino, 21/01/2007 15.20:



Mi sembra però che in Campania ci sia una base NATO, o no? [SM=x44473]




altrochè,e pure in luogo di spicco

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04/10/2008 17:05



Appello al voto della Cgil di Vicenza per il voto del 5 ottobre

di Marina Bergamin*

Domenica 5 ottobre è una giornata importante per la città di Vicenza,
che sarà chiamata a consultazione sui destini dell'area del Dal Molin,
ovvero sul fatto che si voglia o meno sottrarre un polmone verde della città ai destini militari, per riconsegnarlo alla comunità vicentina.




Non sarà la consultazione che la Cgil, le associazioni, i comitati ‘No al Dal Molin' e la Giunta comunale col suo Sindaco Achille Variati volevano.
Un frettoloso, dubbio, opaco pronunciamento del Consiglio di Stato, il primo ottobre scorso, ha negato la possibilità che la consultazione abbia veste istituzionale.

La macchina istituzionale si è, ovviamente, fermata. Ma si è messa in moto la macchina del volontariato, spinta dalla rabbia per avere subito un ulteriore torto, spinta dalla voglia di partecipare e dire comunque il proprio no al nuovo insediamento militare USA.
La consultazione, pertanto, si farà, sarà autogestita e, siamo sicuri, vedrà la partecipazione di tanta gente. La manifestazione in Piazza dei Signori dell'altra sera, con i suoi 8000 partecipanti in assoluto silenzio, è stata un segnale straordinario.

La CGIL invita i cittadini di Vicenza, i lavoratori e i pensionati, a partecipare in massa alla consultazione di domenica per due ragioni.
La prima:

riteniamo non più rinviabile una reazione collettiva contro il progressivo deteriorarsi degli spazi democratici nel nostro paese e il voto di domenica è una prima risposta.
La seconda:
a Vicenza è stato negato ai cittadini di potersi esprimere su di un progetto pericoloso e fortemente impattante sulla loro vita e sul loro futuro.

Non va dimenticato che in questi stessi giorni il capo del governo va vantandosi di voler aggirare le farraginosità parlamentari attraverso il reiterato ricorso alla decretazione d'urgenza e contemporaneamente il ministro Brunetta interviene per legge a modificare a fondo i contenuti dei contratti nazionali dei lavoratori del pubblico impiego, distruggendo di fatto anni e anni di confronto sindacale.

C'è un filo molto robusto che lega questi fatti: in tutti i casi la partecipazione - sia essa popolare, parlamentare o sindacale - è considerata un impiccio di cui liberarsi.
Il grido di allarme è troppo flebile, pochi sono i media che lo raccolgono e lo lanciano.

La Cgil, che ritiene la partecipazione un fattore fondamentale di progresso, a partire dai luoghi di lavoro, dove chiede che gli accordi sindacali siano validati dai lavoratori destinatari degli stessi, è convinta che non ci si debba abituare nè rassegnare a questa idea autoritaria dello stato e delle relazioni sociali e politiche.

Oggi più di ieri, pertanto, la Cgil ritiene necessario che -come già è avvenuto negli anni passati, portatori di grandi riforme sociali e legislative - si debbano rafforzare i diritti all'informazione, alla partecipazione, al voto. Lo crede per il Dal Molin, lo crede rispetto alle questioni sindacali.

Partecipare, partecipare, partecipare, quindi! Che è il contrario di chiudersi nella paura e nell'egoismo.

La Cgil, da sempre, ha espresso la sua contrarietà ad un nuovo insediamento militare USA in una città che ha già messo a disposizione ampi spazi, interdetti alla popolazione vicentina;
in un territorio fin troppo sfruttato
da uno sviluppo ben poco rispettoso dell'ambiente e della salute dei suoi abitanti.

La Cgil, quindi, si esprime con un SI al quesito di domenica 5 ottobre, poichè crede fermamente che il Dal Molin possa e debba diventare patrimonio della città, motore di un diverso sviluppo , di nuova, buona occupazione e simbolo, infine, di una crescente voglia di pace.

*Marina Bergamin
Segreteria generale Cgil Vicenza

www.articolo21.info/4275/editoriale/appello-al-voto-della-cgil-di-vicenza-per-il-v...



Vicenza, il sindaco Variati:
il referendum sulla base Usa si fa lo stesso


È arrivato in treno da Roma direttamente in piazza, nella piazza della protesta, a spron battuto, il sindaco di Vicenza Achille Variati. Proprio «da Roma» da dove è arrivato in mattinata lo stop al referendum sui destini delle aree che il progetto Dal Molin impegna per la costruzione della base militare Usa. E in piazza il sindaco contesta, anzi ribalta questo verdetto che viene «da Roma», cioè dal Consiglio di Stato.

Dice, arrivando: «Voglio parlare ai miei concittadini direttamente, in piazza, esercitando una volta di più quel diritto democratico e pacifico ad esprimere un punto di vista su materie decisive per il nostro futuro. Un diritto che le decisioni di Roma hanno cercato oggi, una volta di più, di negare».

In piazza Variati sfida l'ordinanza del Consiglio di stato e invita, domenica prossima, ad andare al voto lo stesso. Il referendum ci sarà, dice. Prendendo la parola nella centrale piazza dei Signori davanti a circa seimila manifestanti scesi in strada per protestare contro la decisione del massimo organo giudicante amministrativo, Variati, dopo aver indossato la fascia tricolore ha assicurato i presenti della sua partecipazione al voto referendario. «Questa fascia me l'avete data voi - ha urlato - e davanti a voi la indosso perché Vicenza non può essere imbavagliata». In ogni caso secondo il sindaco «chi ha bloccato la consultazione non è amico degli americani».

Stavolta però i dirigenti della Lega Nord non hanno gradito il richiamo del sindaco pd che paragona l'annullamento amministrativo della consultazione popolare a una «violenta sopraffazione di uno stato sordo e lontano». No no, stavolta Variati viene ammonito dalla Lega al governo, impegnata nel federalismo e nelle compatibilità di Palazzo Chigi.

«È ora che il sindaco di Vicenza Variati ritorni sui suoi passi e ammetta gli errori commessi: il suo atteggiamento ostinato ha solo danneggiato la città - è la sgridata che arriva da il vicepresidente dei deputati della Lega Nord, la vicentina Manuela Dal Lago -. Ormai - continua -non ci sono più scusanti per nessuno. Come ha sancito il Consiglio di Stato, la consultazione è inutile avendo per oggetto un "auspicio irrealizzabile", ossia fa parte del libro dei sogni di Variati, mentre un amministratore dovrebbe essere molto concreto e oculato». «Doveva ascoltare Berlusconi, ha sbagliato», fanno eco altri del Pdl.

Ma Variati tira a dritto. Dopo aver attaccato il presidente del Veneto Giancarlo Galan («non rappresenta né il cuore né gli interessi dei veneti») e la Lega Nord («chi ha professato da sempre sentimenti d'autonomia giura a Pontida e tradisce a Vicenza») il sindaco ha ricordato che «53 erano i seggi previsti, 53 saranno i punti di raccolta davanti alle scuole dove si potrà votare dalle 8 alle 21». Sottolineando che in ogni gazebo sarà presente almeno un consigliere comunale Variati ha indicato che il voto «è riservato solo ai cittadini di Vicenza perchè per codardia - ha detto - altri comuni non hanno accettato questa sfida». Nonostante la decisione del Consiglio di Stato nelle tv private vicentine questa sera hanno proseguito la programmazione le pubblicità del Comune sul referendum. Inserzioni che invitano ad andare a votare «dove si vota abitualmente» e «a visitare il sito del Comune».

L'agenda del movimento No Dal Molin propone per giovedì la visione del film-documentario "Storia di pasticci e risvegli". Sottotitolo: "La città dei No Dal Molin", presso una sala delle Opere Parrocchiali San Carlo.

Proprio mercoledì il sindaco Variati era ad una manifestazione insieme ad altri sindaci e dirigenti del Pd come Calearo dal titolo «il nostro federalismo» in Emilia. E Massimo Calearo lo difende: «Proprio mentre sono scesi a Roma centinaia di sindaci per chiedere più autonomia - dice Calearo - ai cittadini di Vicenza, della mia città, viene impedito di esprimere la loro opinione su un tema che li riguarda da vicino. Non è una questione di essere a favore o contro la base. È semplicemente, e drammaticamente - conclude 'esponente del Pd - una questione di democrazia».

Pubblicato il: 02.10.08
Modificato il: 03.10.08 alle ore 16.42
www.unita.it/view.asp?IDcontent=79543

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04/10/2008 18:22

Re: Re: Re: Re: Re:
piperitapatty, 21/01/2007 11.36:



la guerra l'abbiamo persa 60 anni fa. allora c'era la guerra fredda. ora non più.




la guerra fredda è arrivata dopo la fine della seconda guerra mondiale,si può direi che è iniziata quando i sovietici o russi che dir si voglia hanno iniziato a costruire il muro di berlino

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PippyZzetta
04/10/2008 18:51

Re: Re: Re: Re: Re: Re:
bianco77, 04/10/2008 18.22:




la guerra fredda è arrivata dopo la fine della seconda guerra mondiale,si può direi che è iniziata quando i sovietici o russi che dir si voglia hanno iniziato a costruire il muro di berlino




e io che ho detto? [SM=x44473]
non intedevo certo che c'era la guerra fredda ed è quella che abbiamo perso.... [SM=x44452]

cmq anche se la consulta ha bloccato tutto, domani la mia schedina la vado a consegnare [SM=x44458]

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10/07/2009 13.45 - Capitano Marino: Mi quoto, aggiungendo che io soltanto pagherò il dolce alla Pippi.
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05/10/2008 19:24

Anche questo referendum è stato fatto nel modo per fare più confusione possibile,
se non vuoi la base devi votare si,
che senso avrebbe oltre a quello di rubare qualche voto ai distratti?

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PippyZzetta
05/10/2008 19:52

Re:
ironman80, 05/10/2008 19.24:

Anche questo referendum è stato fatto nel modo per fare più confusione possibile,
se non vuoi la base devi votare si,
che senso avrebbe oltre a quello di rubare qualche voto ai distratti?



considerando quello che vale, e considerando tutti gli altri referendum fatti da qualsiasi parte politica per cui ci voleva un traduttore istantaneo per capirli non ci vedo niente di particolare.
la domanda è vuoi che il comune acquisti l'area dal molin?

non mi pare difficilissimo da comprendere [SM=x44464]
basta leggere [SM=x44464]
senza considerare che le ragioni del no, con conseguente realizzazione della base, le devo ancora capire. mi sa che c'è più confusione lì che nella domanda del referendum [SM=x44461]

per cui perdonami, ma vivendo davanti all'altra base, e costretta a subirne un'altra per gli inciuci di scondòn (di nascosto) del vecchio sindaco che ha dato il via libera senza dire niente a nessuno, il verbo "rubare" mi pare francamente esagerato e poco realistico
[SM=x44475]


ps. dov'eri finito? [SM=x44473]
[Modificato da piperitapatty 05/10/2008 19:55]

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05/10/2008 20:15

Re: Re:
piperitapatty, 05/10/2008 19.52:


vecchio sindaco che ha dato il via libera senza dire niente a nessuno, il verbo "rubare" mi pare francamente esagerato e poco realistico
[SM=x44475]


ps. dov'eri finito? [SM=x44473]




quindi ora l'unica salvezza per non lasciarci fare la base sarebbe quela di far comprare il terreno al comune?

e oggio come sono andate le votazioni?

ps. ero di giro in giro, ma ogni tanto ritorno [SM=x44450]

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PippyZzetta
05/10/2008 20:59

Re: Re: Re:
ironman80, 05/10/2008 20.15:




quindi ora l'unica salvezza per non lasciarci fare la base sarebbe quela di far comprare il terreno al comune?

e oggio come sono andate le votazioni?

ps. ero di giro in giro, ma ogni tanto ritorno [SM=x44450]




praticamente sì. sono stati stipulati degli accordi dal sindaco di allora Hullweck e dal Berlusconi (suo testimone di nozze).
nè il consiglio comunale, nè l'opposizione, nè tanto meno la cittadinanza ne sono stati a messi a conoscenza fino a circa un anno e mezzo fa, quando venne fuori il progetto per la base dal molin. progetto???? di cosa???? questa fu circa la reazione [SM=x44452]

per quanto riguarda il voto non so, dicevano che all'1 erano circa il 20%. ovvaimente non serve a niente, per me era una questione di principio. sinceramente quelli che vogliono la base non hanno addotto un motivo sensato che sia uno (il meglio che han tirato fuori è l'indotto...con un sistema chiuso e praticamente autarchico che vive su rifornimenti, materiali e manodopera statunitensi). diventa una meta lotta politica, e che dei cittadini svendano la propria cittò, il proprio territorio, perchè un politico ha detto così è allucinante [SM=x44465]

che poi ok, se vogliamo andare oltre uno può essere a favore o contrario, ma non si capisce perchè la città non debba avere voce in capitolo. stiamo parlando di una base che di fatto è all'interno della città,. non è fuori, non è in mezzo al nulla....
vabbeh mi sto dilungando [SM=x44452]

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11/11/2008 09:59

COSSIGA, ITALIA APRA TRATTATIVE CON BUSH SU BASI USA

(ANSA) -
Il governo italiano, 'anche al fine di una significativa apertura verso la politica della nuova amministrazione Usa, non ritiene opportuno richiedere all'Amministrazione Bush di sospendere o anche, in caso di mancata o negativa risposta, di provvedere direttamente alla immediata sospensione dei lavori per l'ampliamento della base Usa di Vicenza,
in attesa che l'Amministrazione Obama definisca la nuova politica estera e militare degli Usa
e in particolare la natura e la dimensione della presenza militare americana in Europa?'.

E' quanto chiede il senatore a vita Francesco Cossiga in una interpellanza a Palazzo Madama.

Cossiga chiede inoltre al governo di sapere 'se non ritengano opportuno dichiarare
che il governo aprira' subito negoziati con il futuro e nuovo capo del Dipartimento della Difesa statunitense
ed in linea con il programma di 'desengagement' militare enunciato durante la campagna presidenziale del presidente eletto, per la chiusura o comunque il drastico ridimensionamento delle basi militari americane in Italia,
e nel frattempo di esprimere piena comprensione per la decisione assunta, poche ore dopo la elezione del nuovo presidente americano, dal governo di Mosca di dispiegare in Prussia Orientale missili terra-terra di breve gittata con testate nucleari tattiche puntati contro le zone della Polonia e della Slovacchia, nelle quali era intenzione dall'Amministrazione Bush dispiegare radar e missili-antimissili, essendo di diverso avviso la parte predominante dei membri europei della Nato'.

(ANSA)

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04/07/2009 16:38

LA PROTESTA
Vicenza, corteo contro la base Usa
«Varcheremo la linea rossa»

La manifestazione a pochi giorni dal vertice G8 che si terrà a L'Aquila.
Bloccati alcuni Disobbedienti

Partecipanti al corteo No Dal Molin

(Ansa)

La «variabile» che mette più paura, perché imprevedibile, è quella di una nuova, forte scossa di terremoto.
Ma a pochi giorni dal via, a tenere alta l'attenzione dei responsabili della macchina organizzativa del G8 dell'Aquila è anche il fitto calendario di iniziative di protesta che peraltro non dovrebbero interferire con il sofisticato «mix» di misure prese a tutela dei «grandi» della terra.
E a Vicenza, in occasione della manifestazione contro l'ampliamento della base statunitense (10mila persone secondo le previsioni degli organizzatori), è prevista quella che può anche essere considerata una «prova generale» di pacifisti, sinistra antagonista, sindacati di base e semplici cittadini. «Non abbiamo mai nascosto le nostre intenzioni, oggi varcheremo la linea rossa ed entreremo nella base, per noi non è un'occupazione» annuncia Cinzia Bottene, da sempre leader del movimento 'No dal Molin', spiegando le intenzioni del corteo. «Lo faremo per sollecitare Obama perché venga a Vicenza - sottolinea Cinzia Bottene - e si renda così conto della scelta scellerata che stanno facendo»,
ricordando inoltre di aver «già inviato una lettera di invito, tramite canali istituzionali al presidente Usa».

BLOCCATI - Intanto, la Digos di Padova ha fermato alcune auto di giovani 'disobbedienti' in partenza dal festival di Radio Sherwood per la manifestazione di Vicenza. All'interno delle auto la polizia avrebbe scoperto sacchetti con bulloni e biglie e un giovane è stato fermato e portato in questura. Dal presidio del 'No dal Molin' Luca Casarini, laeder dei centri sociali del nordest, attacca: «Qui sta avvenendo una cosa inaudita e vergognosa.
Vengono fermati i giovani in partenza da alcune città per venire a Vicenza.
Si vuole impedire di manifestare e la cosa più grave è che questa città viene militarizzata con i carabinieri del 'Tuscania' di solito impegnati in Afghanistan».


MANIFESTAZIONI - In vista del G8 che si terrà a L'Aquila dall'8 al 10 luglio, Abruzzo Social Forum e comitati cittadini aquilani vorrebbero limitare le manifestazioni «in loco» a iniziative di controinformazione
e di sensibilizzazione sulla realtà del sisma, nel timore che eventuali incidenti possano oscurare mediaticamente quelli che sono i problemi della ricostruzione. E questo finirà con il dirottare sulla capitale, marcia del 10 luglio esclusa, la maggior parte delle iniziative di Cobas e centri sociali. Un primo appuntamento è quello di martedì 7 in piazza Barberini, a poche centinaia di metri dall'ambasciata Usa di via Veneto, quando i no global daranno il «benvenuto» ai partecipanti al vertice con musica sparata ad altissimo volume.
Per l'8 e il 9 sono invece previste, sempre nella capitale, varie «iniziative comunicative».
Il 10 mattina, il rendez-vous con gli aderenti alla rete romana è fissato invece a Largo Passamonti, allo Scalo San Lorenzo, da dove partiranno i pullman per la marcia in programma a L'Aquila.

FIACCOLATA - Fitto anche il cartellone di eventi griffati Abruzzo Social Forum (che comprende tra gli altri Associazione Peppino Impastato, Coord.to NO G8 Sulmona e Lanciano, FIOM-CGIL Reg.le, Funzione Pubblica CGIL Reg.le, Giovani Comunisti-Abruzzo, Kabawil, Legambiente, Libera-Abruzzo, Rete Molisana Basta G8, Ufficio Pastorale Social Lanciano-Ortona), che verrà aperto la notte del 6 da una fiaccolata a tre mesi esatti dal sisma.
Martedì 7 è prevista la partecipazione alla tappa pescarese di Goletta Verde; mentre giovedì 9, in occasione dell'avvio del processo riguardante la discarica di rifiuti tossici rinvenuta a Bussi sul Tirino, i rappresentanti delle associazioni saranno in tribunale a Pescara per un sit-in.
...

Corriere della Sera - 04 luglio 2009

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05/07/2009 12:54




LA PROTESTA si è svolta poi in maniera regolare e pacifica.
Prove generali in vista del G8
Vicenza, corteo contro la base Usa
Volti coperti e lanci di lacrimogeni
Tensione all'inizio della manifestazione. Bloccati alcuni disobbedienti, Casarini attacca: inaudito e vergognoso

NOTIZIE CORRELATE:
Casarini: «Una militarizzazione vergognosa. Il governo non vuole i vicentini al corteo»
(4 luglio 2009)


Un momento degli scontri
(frame da tv/SkyTg24)


VICENZA - Ha avuto momenti di tensione con tafferugli e scontri tra un manipolo di manifestanti e gli agenti di polizia e i carabinieri in tenuta anti-sommossa il corteo contro l'ampliamento dell'ex aeroporto Dal Molin di Vicenza, destinato ad accogliere la nuova grande base militare americana. Ma al di là di questi episodi che hanno visto protagonista solo una minoranza delle migliaia di persone che vi hanno preso parte, la manifestazione si è svolta regolarmente e senza particolari incidenti. Il corteo si è concluso, sotto un violento temporale, in viale Ferrarin, dalla parte opposta all'ingresso della base principale della base.



I TAFFERUGLI - I momenti di maggiore fibrillazione si sono vissuti all'inizio della manifestazione quando, con il corteo di fatto non ancora partito, gli agenti hanno sparato alcuni lacrimogeni .
Tra i manifestanti c'erano infatti anche una ventina di giovani vestiti di nero, incappucciati e con maschere antigas, che hanno dato vita ad un deciso faccia a faccia con le forze dell'ordine, di cui contestavano la presenza.
Hanno prelevato dal prato del presidio alcune panche per utilizzarle, eventualmente, come scudi in un'eventuale corpo a corpo con la polizia. Altri hanno degli scudi di plexiglass con sopra la foto di Barack Obama e la scritta «No Dal Molin». Dal palco del presidio Cinzia Bottene, la portavoce dei No dal Molin aveva invitato tutti i partecipanti a mantenere la calma.




LA «ZONA ROSSA» - Quella di oggi è stata da più parti considerata una «prova generale» per pacifisti, sinistra antagonista, sindacati di base e semplici cittadini in vista anche del G8 dell'Aquila. Ma in questo caso è stata la questione prettamente locale, ovvero il raddoppio della base Nato, a tenere banco.
«Non abbiamo mai nascosto le nostre intenzioni, varcheremo la linea rossa ed entreremo nella base, per noi non è un'occupazione» aveva annunciato Cinzia Bottene, spiegando le intenzioni del corteo. «Lo faremo per sollecitare Obama perché venga a Vicenza e si renda così conto della scelta scellerata che stanno facendo», ricordando inoltre di aver «già inviato una lettera di invito, tramite canali istituzionali al presidente Usa». La zona rossa, però, alla fine non è stata violata.
...
«POCHI PROVOCATORI» - Per il sindaco di Vicenza Achille Variati, la manifestazione contro la nuova base Usa è andata «meglio del previsto». Questo perchè «la maggioranza del corteo non ha seguito i pochi provocatori che hanno tradito lo spirito della protesta.
Rilancio al governo la proposta di un sito alternativo che ridurrebbe le ragioni dell'opposizione vicentina alla nuova base americana».
Diversa la valutazione del ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, vicentino secondo cui «oggi perde Vicenza» perché «gli scontri ampiamente prevedibili accaduti per unica responsabilità di alcune centinaia di delinquenti, ... è ampliamente garantita la libertà di dissentire, di manifestare e di protestare,... oggi i vicentini per bene che avrebbero voluto manifestare, non hanno potuto farlo a causa di gruppi di mascalzoni che armati di tutto punto hanno egemonizzato la protesta».
....

Corriere della Sera

04 luglio 2009 (ultima modifica: 05 luglio 2009)


Un gruppo di manifestanti al corteo contro il raddoppio della base nato di Vicenza.
Alla manifestazione hanno preso parte diverse migliaia di persone, nella grande maggioranza disarmate e a volto scoperto.
(Eidon)






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Avvertire l'Ammiraglio Giampaolo Di Paola che al Pentagono hanno deciso di riportarsi in America due delle quattro brigate USA stanziate in Europa. Dagli 80.000 soldati, stanziati principalmente in Germania ed Italia, tra una cosa e l'altra si scendera' a circa 60.000 effettivi.
A Vicenza e dintorni potrebbero accorgersi presto che manca qualche milioncino di preziosissimi dollari.
D'atra parte, osservano al Congresso, e' molto piu' facile tagliare le truppe all'estero, a meno di un anno dalle elezioni, che in patria. Bye, bye Italy!
www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ma-quanta-voglia-ha-giorgia-meloni-di-tornare-da-pap-gianfranco-di-pietro-e-3...

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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