Tra libertà e confusione ...
Che il precedente governo abbia avuto qualche interesse nel proteggere alcune
caste professionali è indubbio.
Come è indubbio che a questo governo basta usare il termine
liberalizzazione per poter fare fessi milioni di persone.
Mi spiego: io sono faverovelo alle liberalizzazioni, ed infatti - come possono testimoniare quelli che di questo hanno discusso con me - le mie critiche sul primo giro di luglio erano principalmente rivolte a due aspetti: 1) toccano aspetti della vita del consumatore meno importanti; 2) sono poco coraggiose.
Ora arriva la lenzuolata:
premesso che di fronte a cose più o meno fatte bene ne mettono alcune che sono
demagogia al 100% e liberalizzazione 0% (tipo le ricariche telefoniche, l'obbligo di pubblicare il prezzo pieno delle tratte aeree o quello sugli agenti di assicurazione), mi restano le solite perplessità:
ossia che il problema principale di questo paese sia sistemare il mercato del lavoro e riformare quel
cancro economico che è la P.A. (aggiungendoci le famose municipalizzate che oggi tutti scoprono: ma dov'erano lor signori del centrodestra quando c'era da metterci mano negli anni passati?). Di questo non se ne è fatto nulla (ovviamente: e qui ci starebbe una piccola critica alla collusione tra governo e CGIL che mi fa temere che non ci saranno mai riforme ma solo ritocchi) ma intanto si va a dare al cittadino la possibilità di andare dal parucchiere il lunedì o di scegliere se fare il pieno sotto casa pagando 5€ in più o fare 10 Km per andare al centro commerciale e risparmiare quei 5€. Ripeto: ben vengano, ma mi sembrano un po' pochine ...
We'd all like t'vote for th'best man, but he's never a candidate (Frank McKinney "Kin" Hubbard).