Mio cugino è un appassionato di cinema, e ha scritto una recensione su un sito,circa il film in oggetto, ve la sottopongo così come è stata scritta, io non ho ancora visto "300",per cui non mi esprimo "in prima persona" .
Non è facile per me, fan sfegatato di tutto ciò che è uscito dalla matita di Frank Miller, essere stringato parlando di questo film. Come mi risulta difficile prescindere dall'opera da cui è tratto. 300 è un fumetto sublime. E se negli ultimi anni abbiamo assistito ad una serie infinita di trasposizioni fumetto/pellicola è anche vero che difficilmente l'opera di partenza fosse qualcosa che potesse contare di per sé (e parlo da fan, anche se obiettivo) di una grande dignità artistica. Eccezion fatta per le opere di Alan Moore, completamente massacrate al cinema (si salva V for Vendetta, ma il confronto col fumetto è avvilente)e Sin City di Miller che morirò prima di capire se ho amato o meno vedere riportato vignetta per vignetta sul grande schermo. 300 forse era una sfida più facile, se non altro per la lunghezza tutt'altro che eccessiva dell'opera, ma anche questo non poteva, visti i precedenti, far presagire nulla di buono. La scommessa in questo caso era quella di rendere interessante ai "non addetti" una storia che, anche se sulla carta si racconta in due parole, acquistava maestosità ed autorevolezza proprio nella parte grafica. Il film da questo punto di vista fa centro. E' una gioia per gli occhi dall'inizio alla fine. Le scene di battaglia, i corpi scolpiti nella roccia, i chiaroscuri, i volti tagliati con l'accetta e quelli deformi, il sangue porpora che schizza come su di una tela sospesa in aria... L'universo grafico di Miller (e della bravissima Lynn Varley, che colorò il fumetto) è reso nella sua pienezza. E poco importa se la voce fuori campo eccede nell'enfasi o se qualche parte (aggiunta extra-fumetto, tra l'altro) sembra scimmiottare il Gladiatore di Scott. I dialoghi, così come i personaggi, sono scarni e a volte pomposi, ma alla fine non risultano mai ridicoli. La violenza, mostrata e autocompiaciuta, rimanda ad un dipinto sulla guerra, non alla guerra vera e propria e pertanto non risulta mai disturbante, bensì esteticamente affascinante. Gerard Butler è un Leonida grandissimo. Trascinante, possente, regale. Alla fine tutto, pur se così "fantastico" e lontano da ogni coerenza storica, risulta maestoso. Un film da vedere e rivedere. Applausi.
recensione pubblicata su
Film Tv.it