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Dalla Russia, il "padre" di tutte le bombe

Ultimo Aggiornamento: 15/10/2007 21:42
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14/09/2007 21:29

14/09/2007

Forse parlare della minaccia di una nuova Guerra fredda è prematuro e non invoglia a dormire sonni tranquilli. Ma il nuovo ordigno messo a punto dalla Russia si preannuncia come un’arma di distruzione senza precedenti. Già dal nome che gli è stato provvisoriamente assegnato, in attesa del "battesimo" ufficiale: "Padre di tutte le bombe".

Secondo quanto annunciato dai notiziari russi, la nuova arma è stata così definita per sottolinearne la maggiore potenza rispetto alla “madre di tutte le bombe”, la GBU-43, ovvero la bomba a vuoto sperimentata dagli Stati Uniti che è stata per 4 anni la più distruttiva al mondo. Peccato che la superficie colpita dalla GBU-43 sia di soli 150 metri quadrati, contro i 300 della “creazione sovietica”.

La nuova bomba convenzionale “più potente del mondo”, è stata testata con successo nella Russia di Putin. L'esplosione sprigionata è pari a quella prodotta da un ordigno nucleare, con una differenza fondamentale: non ci sono radiazioni.
“Dopo l’esplosione il terreno dell’epicentro assomigliava a quello lunare – ha dichiarato dopo il test il vice capo di Stato Maggiore, Alexander Rukshin – ma non c’è alcun tipo di inquinamento”.

Il vice capo Stato Maggiore ha spiegato che sotto il profilo della "potenza e dell'efficacia" la nuova arma sperimentata dalle forze russe è del tutto comparabile ad una bomba atomica, da cui si differenzia per il mancato impatto radioattivo sull'ambiente. Il ministero della Difesa ha tenuto a precisare che la bomba non viola i trattati internazionali e, pertanto, non intende innescare una nuova corsa al riarmo.

L’ordigno appartiene alla categoria delle vacuum bomb (bombe a vuoto). A comporlo due serbatoi con all’interno altrettante sostanze: quando il primo serbatoio esplode, il suo contenuto si mescola all’ossigeno presente nell’atmosfera, formando una nuvola che esplode alla detonazione del secondo serbatoio. La violentissima esplosione finale crea il vuoto disintegrando per implosione gli edifici.
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18/09/2007 09:38


Le Bombe FAE ("bombe a vuoto" come dette in Russia in quanto consumando istantaneamente tutto l'ossigeno presente nell'aria creano anche una forte onda retrograda) sono più efficaci di esplosivi tradizionali contro persone in rifugi o bunker. L'esplosione agisce contro persone all'aria aperta, materiale di equipaggiamento, veicoli, aerei a terra, ripari di ogni genere, serve per creare varchi in campi minati, per creare spazi di atterraggio per elicotteri, per distruggere nuclei di resistenza nel combattimento negli abitati. Le bombe distruggono ogni vegetazione e cultura.
Più bombe lanciate contemporaneamente rafforzano reciprocamente i loro effetti (si calcola che l'efficacia distruttiva sia sei volte quella di un esplosivo convenzionale contro analoghi bersagli).

Una bomba FAE è fondamentalmente formata da un contenitore di liquido (ossido di etilene o metano) e da due cariche separate.
Dopo che la carica è lanciata o sparata, la prima carica fa esplodere il contenitore e disperde il liquido in modo da formare una nuvola con l'aria. La nuvola circonda oggetti e penetra in strutture. La seconda carica fa deflagrare la miscela o aereosol, che dir si voglia. L'esplosione agisce sulle persone provocando gravi lesioni interne, specialmente ai polmoni, e gravi bruciature. Le vittime inalano i vapori infiammati e, anche in caso di mancata esplosione, i vapori sono altamente tossici.

I russi hanno sviluppato anche delle munizioni a effetto rinforzato, impiegando testate con miscela di alluminio e nitrocellusa oppure con slurry di esplosivi miscelati ad un combustibile. In questi casi (bombe termobariche) si raggiungono temperature di 800 gradi con maggiori effetti incendiari.

Il FAE è il frutto di studi iniziati dagli americani del 1960 e che portarono a produrre, per l'impiego in Vietnam, la bomba cluster CBU-55B. Questa era formata da tre bidoni contenenti ciascuno 32,6 kg di ossido di etilene liquido. I bidoni, lanciati da velivoli a bassa quota, esplodono all'impatto con il terreno ed il liquido volatilizza producendo una densa nube alta 2,5 metri e del diametro di una quindicina di metri. A quel punto, quando la nube ha la giusta densità, un innesco elettronico la fa esplodere. L'esplosione crea per circa 200 millisecondi una sovrappressione di 22 kg/cmq su di un'area di circa 200 metri quadri.
L'impiego delle bombe Cluster era volto principalmente alla bonifica rapida di aree minate e, secondariamente, allo sgombero di vegetazione nella giungla, per creare zone di atterraggio di elicotteri. Risulta che nella guerra del Golfo, bombe FAE siano state impiegate anche contro opere della fortificazione permanente e colonne di mezzi corazzati.
E' stata registrata un'ottima efficacia nei confronti delle mine anticarro ed antiuomo a pressione di tipo tradizionale. Scarsa, invece, l'efficacia nei confronti delle mine che detonano dopo una pressione prolungata (come le ottime anticarro italiane prodotte da MISAR, Valsella e Technovar), oppure attivate da una doppia pressione.
Le granate termobariche sono efficaci anche contro veicoli con corazzatura leggera e possono danneggiare anche carri armati, fondendo con il calore tutte le parti ottiche esterne e le parti in gomma o plastica. Ovviamente gli effetti sono distruttivi se la miscela entra dentro al veicolo.

tratto dal sito www.earmi.it

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15/10/2007 21:42

Re:
orckrist, 18/09/2007 9.38:


Le Bombe FAE ("bombe a vuoto" come dette in Russia in quanto consumando istantaneamente tutto l'ossigeno presente nell'aria creano anche una forte onda retrograda) sono più efficaci ...
Più bombe lanciate contemporaneamente rafforzano reciprocamente i loro effetti (si calcola che l'efficacia distruttiva sia sei volte quella di un esplosivo convenzionale ...

Una bomba FAE è fondamentalmente formata da un contenitore di liquido (ossido di etilene o metano) e da due cariche separate.
Dopo che la carica è lanciata o sparata, la prima carica fa esplodere il contenitore e disperde il liquido in modo da formare una nuvola con l'aria.

tratto dal sito www.earmi.it





Chissà che effetto potrebbero fare tra i botti di Capodanno [SM=x44451]

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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