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Bauhaus

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2007 09:56
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22/09/2007 02:11

Per presentare il gruppo (fine anni '70) copio e incollo da Rosa Selvaggia:

I Bauhaus furono il più grande fenomeno di quella fine anno ‘79. Non appartenevano a nessuna scena, anzi erano degli emeriti sconosciuti ed assoluti debuttanti quando, con il loro primo 45 giri, ebbero un successo tale da essere spediti praticamente a capo del nascente genere gotico. Per buona parte della stampa, addirittura, una vera scena gotica nacque solo con loro. Ma andiamo con ordine.
In effetti i due timidi fratelli Haskins avevano fatto da sezione ritmica già a più di un gruppo, Kevin alla batteria e David J. al basso, tuttavia nessuno ricorda nomi come The Craze, The Submerged Tenth o Jack Plug and the Sockettes. L’incontro con il chitarrista “superpunk” Daniel Ash non migliora di molto la situazione, il trio rimane nello stato di gruppuscolo di emeriti sconosciuti.
Le cose sembrano prendere una svolta improvvisa ed imprevista con l’ingresso di un tanto ricercato nuovo cantante, Peter Murphy, magro allo scheletrismo e sguardo magnetico-allucinato-satanico. Assunto il nome di Bauhaus 1919 (celeberrima scuola tedesca di design modernista) si misero a comporre brani apparentemente non legati a nessuna vera scena contemporanea: Dark Entries, In the Night, Boys, Harry, sembravano più l’incrocio di un furibondo rock’n’roll con certi ritmi reggae e dub, che vere opere post-punk.
Certo, da un lato le etichette discografiche li trattavano, di conseguenza, con diffidenza e sospetto. Ma dall’altro ebbero l’enorme fortuna di incappare nella più agguerrita e coraggiosa di loro: quella Small Wonder già famosa per avere scoperto i Cure pubblicando né più né meno che Killing an Arab. Fu così che un gruppo assolutamente esordiente, senza esperienza né passato, oltre che dallo stile difficilmente classificabile, poté pubblicare una canzone assurda e dalla lunghezza inusitata. Fu così che i Bauhaus 1919, nel mese di settembre, diedero alle stampe i 9 minuti abbondanti di reggae tenebroso e cupo, ma epico e ballabile, la mitica Bela Lugosi is Dead (con la piacevole Boys come retro). I diritti su questi brani restano tuttora di proprietà esclusiva della Small Wonder che, dopo essersi pentita per la vendita dei diritti su Killing an Arab, si assicurò così un sicuro introito per molti anni a venire.
Copertina "gotica" per eccellenza, quello che a parere di qualunque discografico ragionevole doveva sembrare un suicidio commerciale si rivelò invece il più grande successo dell’anno. Iniziava la batteria da sola, con un tempo scomposto e già molto reggae, effettata con echi e riverberi. Entrava poi, massiccio, il basso, a definire gli accordi. Ogni tanto sventagliate di chitarra ricordavano che si trattava di un pezzo rock europeo, non di un ballabile giamaicano sottoposto a trattamenti sonici. Poi la voce, così cavernosa, così lugubre. In questo senso, almeno, i riferimenti tradizionali erano chiari: Jim Morrison prima e Ian Curtis più recentemente. Ma il brano proseguiva, lunga danza scatenata ed irresistibile, la chitarra ora domina con le sue trame distorte, finché la voce non si leva in un grido: «oh Beeela, Bela is undead!». Poi il tono scende ancora e torna la tenebrosa cupezza dell’inizio, che accompagnerà alla fine del pezzo. Un capolavoro da brivido.
Vero fenomeno delle discoteche underground, Bela Lugosi is Dead fu anche un fenomeno di costume. Innanzitutto il suo riferimento al più importante attore di film gotici, quel Bela Lugosi così identificatosi col personaggio di Dracula (tante volte interpretato) da volersi far seppellire agghindato col suo costume, fece automaticamente classificare il brano come “gotico”. Ma poi il gruppo stesso: i fratelli Haskins così riservati ed introversi, sempre vestiti di nero, il chitarrista Daniel Ash, al contrario, così eccessivo e sgargiante, aggressivissimo con lo strumento, cresta in testa, una sorta di glam-punk. Ma ovviamente il capo carismatico (con grande stizza di Ash) era lui, Peter Murphy, sempre elegantissimo, sguardo luciferino, con una voce che spaziava dal baritono più marziale all’urlato più isterico, divenne presto una vera icona del gotico. È forse solo il caso di accennare qui ad una questione senza molta importanza, ma che allora fece un certo rumore negli ambienti alternativi: sembrava che lo stile enfatico/recitato di Murphy fosse letteralmente copiato da quello di Abbo, il cantante di un aggressivo gruppetto punk, gli UK Decay, che allora andava per la maggiore. C’è chi giura che quello oggi conosciuto come stile-Bauhaus nacque solo dopo che essi assistettero ad un concerto degli UK Decay. In questa sede non interessa dirimere la questione.
Immediatamente contattati da John Peel (assurdo per un gruppo-nessuno, autore di un solo 45 giri), i quattro videro (più esattamente sentirono) trasmesse dalla BBC quattro loro canzoni, nel gennaio dell’80. Tra queste (God in an Alcove, Double Dare ecc.) c’era una loro furibonda cover: Telegram Sam dei brucianti T.Rex di Marc Bolan, geni del glam. Cosa voleva dire ciò?
Ma anche nei singoli che seguirono i ragazzi dimostrarono di avere ben poco a che fare con il post-punk. Improvvisamente al centro dell’attenzione discografica underground, optarono per la Axis, un’associata della Beggars Banquet, e pochi mesi dopo poterono uscire con una serie di singoli sui loro temi prediletti della dannazione e della distruzione.
Il primo ed anche più devastante, uscito all’inizio dell’80, contiene la pazzesca Dark Entries, un brano del loro primissimo repertorio il cui provino era compreso, senza titolo, sul retro di Bela. Per allora già avevano deciso di accorciare il nome semplicemente in Bauhaus. Il brano ha tutte le loro caratteristiche tipiche, sebbene stavolta la matrice post-punk sia leggermente più evidente: chitarra in distorsione che apre per entrare in riff serratissimo, sezione ritmica che accompagna fragorosa fino al devastante ingresso della voce in baritono, che pompa un boogie scatenato e quasi delirante. Il ritornello, se così lo si può chiamare, è segnato dalle lascivie verbali di Murphy sulla voce di Daniel Ash che grida ripetutamente “dark entries!”, oscuri antipasti (…?). Ed un altro must fu pronto per la scena underground. Molto meno interessante sarà purtroppo l’Untitled del retro.
Nel frattempo il quartetto conobbe, oltre all’ebbrezza di concerti sempre più affollati, l’entusiastica adesione della stampa al loro progetto. Soprattutto da parte della rivista Sounds, che in febbraio li definisce “Fantasmi dell’Opera da vedere assolutamente” ed in maggio, tramite Phil Sutcliffe, “il gruppo… ha un modo di fare sul palco aggressivamente strano, usano molto trucco, pettinature freak e vengono oscuramente sfaccettati da luci stroboscopiche o posteriori, mentre un’alluvione di luce di tanto in tanto investe l’audience”.
Pochi mesi ed i Bauhaus uscirono con un altro 45 giri sempre per la Axis, a cui il boss, Ivo Watts Russell, presto un mito nell’ambiente, aveva deciso di assegnare un nome destinato a rivestire un’importanza imprescindibile per la storia del dark: il celebre 4AD. Il singolo sarà uno dei brani più strani di tutta la loro carriera, quella Terror Couple kill Colonel dal titolo giornalistico. Si tratta di una sorta di balletto, di “scherzo”, suonato da basso e chitarra ed inframmezzato da un riff tipico, tra il melodico ed il lamentoso. Sotto, distortissima e beffarda, un bel momento entra la voce che, seguendo sommariamente nella linea melodica lo “scherzo” armonico, narra della triste vicenda di un colonnello assassinato nella sua casa in Germania ovest. Un brano veramente insolito, anche nella storia del rock gotico stesso. Tenebroso ed inquietante, ma contemporaneamente dotato di una certa divertita ironia. Scopes, sullo stesso lato A del 45 giri sarà solo un inconcludente gioco di parole, mentre sul lato B era presente una seconda, devastante, versione di Terror Couple, con il basso registrato fuori scala.

Con questi primi singoli i Bauhaus furono incoronati deus-ex-machina del fenomeno gothic-rock, impugnando saldamente le redini del genere. In loro tutto era perfetto: la bellezza magnetica ed elegante del cantante, l’esuberanza punk del chitarrista, la timida e notturna introversione dei fratelli Haskins, sezione ritmica. Anche la musica era una sventagliata di novità che però non negava la tradizione, anzi era decisamente più innestata su un sostrato boogie e glam (roba tipo Marc Bolan ed i suoi T-Rex o il primo Bowie), sebbene a tinte cupe, che sul contemporaneo fenomeno cui avevano dato origine i gruppi finora presi in considerazione. Con un’eccezione: loro portarono veramente alle più estreme conseguenze tematiche come l’esoterismo, la dannazione ed il soprannaturale, da una parte affiancando i Banshees (finora gli unici) in questo difficile compito, dall’altra proseguendo con una ricerca in cui questi ultimi si erano finora rivelati troppo timidi o ingenui.
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Per ora un video di "Bela Lugosi Is Dead":



white on white translucent black capes
back on the back
Bela Lugosi's dead

the bats have left the bell tower
the victims have been bled
red velvet lines the black box
Bela Lugosi's dead

Bela Lugosi's dead
undead undead undead
undead! undead! undead!

the virginal brides file past his tomb
strewn with time's dead flowers
bereft in deathly bloom
alone in a darkened room, the count
Bela Lugosi's dead
Bela Lugosi's dead
Bela Lugosi's dead

undead undead undead
undead undead undead
undead

oh Bela!
Bela's undead!
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23/09/2007 22:11

She's in Parties


Learning lines in the rain
Special effects by loonatik and drinks
The graveyard scene
The golden years

She's in parties
It's in the can (twice)

Freeze frame screen kiss
Hot heads under silent wigs
Fall guys tumble on the cutting room floor
Look-a-likes fall on the cutting room door

She's in parties
It's in the can (twice)

Learning lines in the rain
Special effects by loonatik and drinks
Freeze frame, screen kiss, hot heads, lights and power
It's patently obvious

She's in parties
It's in the can (twice)

Hot lines under a rain of drum
Cigarette props in action
Dialogue dub, now heres the rub
She's acting her reaction

She's in parties
It's in the can
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23/09/2007 22:13

Rosegarden Funeral of Sores


Virgin Mary was tired
So tired
Tired of listening to gossip
Gossip and complaints

They came from next door

And a bewildered stream of chatter
From all sorts of
All sorts of
Untidy whores

Came from next door
Came from next door

But some men are chosen from the rest
But their disappointment runs with their guests
Never would be invited to the funeral rosegarden

But their choice don't seem to matter
They got swollen breasts and lips that putter
And their choice of matter and their scream of chatter
Is just a little parasitic scream of whores
Screaming whores
In the rosegarden funeral of sores

Virgin Mary was tired
So tired of listening to gossip
Gossip and complaints

In the
In the
Rosegarden
Rosegarden funeral of sores
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23/09/2007 22:16

Una cover di David Bowie: Ziggy Stardust



Ziggy played guitar
Jamming good with weird and gilly
And the spiders from mars
He played it left hand
But made it too far
Became the special man
Then we were ziggy's band

Ziggy really sang
Screwed up eyes and screwed down hair-do
Like some cat from japan
He could lick 'em by smiling
He could leave them to hang
Came on so loaded man
Well hung and snow-white tan

So where were the spiders
While the flies tried to break our balls
Just the beer light to guide us
So we bitch about his fans and should we crush his sweet hands

Ziggy played for time
Jiving us that we were voodoo
But the kids were just crass
He was the nazz, with god-given ass
He took it all too far
But boy, could he play guitar

Making love with his ego
Ziggy sucked up into his mind
Like a leper messiah
When the kids had killed the man
We had to break up the band

Now ziggy played guitar
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BROCCOLO D'ORO 2008
24/09/2007 00:01

Direi i precursori del genere dark

moooolto interessanti ;)

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And love was there in vain, PROFOUND and deep but traced with pain - too early for a child of TEN
Loving the pure and sane he sought the goddess unstained - watching them turn to flesh again
HUNGRY for both the PURITY and SIN
Life seemed to him merely like a GALLERY of how to be
And he was always much more HUMAN than he wished to be
But there is a LOGIC to his world, if they could only see
(Pain of Salvation - Beyond the pale)
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24/09/2007 00:13

Re:
ElveNKinG161, 24/09/2007 0.01:

Direi i precursori del genere dark

moooolto interessanti ;)



precursori non credo, ora non ricordo esattamente le date di "esordio" di altri gruppi quali Siouxie & Banshees, Cure (i primi), Joy Division, Sisters Of Mercy, Christian Death, e altri del genere, ma più o meno erano tutti li, tra la fine dei '70 e l'inizio degli '80, quando il movimento punk iniziò a scemare.

Mi fa piacere che li abbia trovati interessanti [SM=x44462]


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La Pecorina
26/09/2007 09:56

[SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476] [SM=x44476]

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Ka cimm a fe?




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