Sesso: il più grande Niente di tutti i tempi, spogliato dei tabù non interessa. Convertire carestia in festa.
- COME VIVERE UNA VITA ALLEGRA SENZA IL TERRORISMO DELL’ORGASMO
- IL SESSO È IL PIÙ GRANDE NIENTE DI TUTTI I TEMPI.
UNA VOLTA SPOGLIATO DEI SUOI TABÙ, NON CI INTERESSA
- CONVERTIRE LA CARESTIA IN FESTA…
Da “Il Foglio”
Molto più tempo per leggere a letto, soprattutto.
E’ uno dei vantaggi della rivoluzione asessuale raccontata in Francia da Jean-Philippe de Tonnac (“La révolution asexuelle”, Albin Michel), ora in uscita per Castelvecchi.
Più tempo per farsi domande sul desiderio e rispondersi, come Andy Warhol, che “il sesso è il più grande niente di tutti i tempi”. Più tempo per stampare scritte sulle magliette da vendere a venti dollari: “Asexuality: it’s not just for amoebas anymore”. Più tempo, insomma, per pensare continuamente a quello, almeno all’inizio del percorso di liberazione. Un’ondata sovversiva di non scopatori che si ribellano castamente e orgogliosamente “alla dittatura del piacere e al terrorismo dell’orgasmo”.
Secondo de Tonnac questa spinta controsessuale (che ha poco di religioso e molto, invece, di terrena insofferenza) è stata creata dall’invasione di pensiero conformista che dalla sex revolution in poi “prescrive il gran godimento come condizione per la felicità terrena…
Per essere cittadini rispettabili bisogna vantare una fedina sessuale ricca e una fama consolidata”.
E allora ci si sente inadatti, stressati, incapaci, cheap e molto annoiati, pronti a inventarsi emicranie, disfunzioni, desiderio improcrastinabile di pizza con i carciofini, interesse ossessivo per i talk show della notte.
“Perché libero, accessibile, spogliato dei suoi veli e dei suoi tabù, il sesso non ci interessa più.
Non come prima”. Una delusione pazzesca, proprio come leggere l’intervista a Donna Jordan
(quella dei jeans Jesus: Chi mi ama mi segua, musa degli anni Settanta in piena rivoluzione sessuale)
e scoprire che quell’esplosione di libero amore fu un nulla, fu un bluff coi lustrini e la minigonna: “Ballavo e basta. Per noi donne niente sesso”.
(Jean-Philippe de Tonnac)
“L’altro amore è quello che non si fa. E’ l’amore che cerca. L’amore sfuggito alla pubblicità, alla copia conforme, al sessualmente corretto”.
Quindi astinenza, dar da mangiare ai cani, leggere molti libri, innaffiare le piante, guardare i film western, partecipare a un’orchestra di musica barocca.
Celibato sessuale, l’hanno chiamato, e si comincia soprattutto dopo le separazioni, i divorzi, durante i momenti di calma piatta sentimentale:
“Convertire il tempo di carestia in tempo di festa”, e rivestire magari di allegria anticonformista un solitario viale del tramonto.
Dagospia 16 Ottobre 2007
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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.