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Il tesoro di Hitler

Ultimo Aggiornamento: 25/02/2008 20:25
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25/02/2008 20:25

2 tonnellate d'oro e la "camera d'ambra" nascoste in un bunker in Sassonia


IL TESORO DI HITLER
– INDIVIDUATO IN SASSONIA IL BUNKER IN CUI SAREBBERO NASCOSTE DUE TONNELLATE D’ORO E LA “CAMERA D’AMBRA”, FATTA SPARIRE DAI NAZISTI DOPO I BOMBARDAMENTI DEL ‘45
– E ORA SI SCAVA…



Alessandro Alviani per “La Stampa”




Adolf Hitler

La febbre dell'oro ha contagiato un intero paesino di 1200 anime sperduto sulle montagne della Sassonia. Proprio qui, lungo strade ricurve e semideserte che si arrampicano su per i Monti Metalliferi, a poche centinaia di metri dalla Repubblica ceca, si nasconderebbe un vero tesoro: quasi due tonnellate d'oro, sotterrate dai nazisti sul finire della Seconda guerra mondiale. O forse qualcosa di ancora più sensazionale: i resti della mitica «Camera d'ambra», scomparsa nel 1945 e mai più ritrovata. Questo, almeno, è quello che sostiene il sindaco del villaggio di Deutschneudorf, Heinz-Peter Haustein, un deputato nazionale del Partito liberale della Fdp con l'hobby dell'avventuriero.

Da giorni Haustein batte ogni metro quadrato del suo paesino, accompagnato come un'ombra da Christian Hanisch. La «soffiata» decisiva arriverebbe infatti da quest'ultimo: nel computer di suo padre, un ex operatore radio della Luftwaffe morto lo scorso anno, Hanisch avrebbe ritrovato le coordinate che conducono al tesoro segreto.

La scorsa settimana i due avrebbero scoperto una cavità a una ventina di metri di profondità. Analisi condotte con speciali metal-detector avrebbero rivelato la presenza di oggetti rettangolari, di colore rosso scuro. «Ciò lascia pensare che si tratti di oro, o forse di argento. Certamente non è ferro, ma metallo nobile», spiega convinto Hanisch. Suo padre, del resto, ha sempre raccontato di aver aiutato a caricare su un aereo, nel 1945, alcune casse di dimensioni contenute ma molto pesanti, dirette a un aeroporto di fortuna nei pressi di Deutschneudorf.

I lavori di ricerca sono stati per ora interrotti, per questioni di sicurezza. «Alcuni testimoni dell'epoca hanno raccontato che i depositi erano stati imbottiti di esplosivo», dice Haustein. Lunedì sarà il momento della verità. Se arriverà il previsto ok delle autorità sassoni, martedì un gruppo di specialisti perforerà il terreno fino alla presunta cavità. Subito dopo una telecamera verrà calata giù, alla ricerca del tesoro.



Sono davvero lì resti della «Camera d'ambra»? Già in passato il nome di Heinz-Peter Haustein era stato messo in relazione con quella che viene considerata «l'ottava meraviglia del mondo», sulle cui tracce si sono messi negli ultimi decenni innumerevoli avventurieri, storici e giornalisti. E non solo. Persino la Stasi, la polizia segreta dell'ex Germania orientale, impiegò uomini e mezzi per individuarla. Nel 1959 comparve su una rivista di Berlino Est, «Freie Welt», un annuncio in cui si invitavano esperti e testimoni a contribuire alla ricerca. Tutte le segnalazioni finirono sulle scrivanie della Stasi, ma invano.

La «Camera d'ambra», donata nel 1716 dal re di Prussia Federico Guglielmo I all'imperatore Pietro I di Russia, rimase per circa due secoli nel palazzo di Caterina a Zarskoje Selo, nei pressi di San Pietroburgo. Nel 1941 i soldati tedeschi la rubarono e la trasportarono nel castello di Königsberg. Pochi anni dopo, di fronte all'avanzata dell'Armata Rossa, i nazisti decisero di smontarla, caricarla in diverse casse e nasconderla in un luogo sicuro. Da allora le leggende sulla sua sorte si moltiplicano, come il numero delle persone che la cercano.

Haustein è sulle sue tracce da circa dodici anni. Le telefonate di minaccia o gli sguardi scettici delle decine di giornalisti che in questi giorni affollano Deutschneudorf non lo preoccupano. «Cristoforo Colombo ha dovuto attendere vent'anni prima di ottenere una nave», dice. Ma che succederà, se davvero riuscirà a riportare alla luce la «Camera d'ambra»? «La Germania la riconsegnerà al popolo russo e in cambio la Russia potrebbe restituirci parte delle opere d'arte depredate durante la guerra».

Nel frattempo Mosca ha trovato una soluzione di ripiego. Nel 2003, in occasione dei festeggiamenti per i 300 anni di San Pietroburgo, l'allora cancelliere tedesco Gerhard Schröder e il presidente russo Vladimir Putin inaugurarono nel Palazzo di Caterina una ricostruzione fedele della «Camera d'ambra».


Dagospia 25 Febbraio 2008


dagospia.excite.it/articolo_index_38315.html

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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