LA WATERLOO DI LUCA LUCIANI (PIÙ CHE LA GAFFE NAPOLEONICA HA COLPITO IL LINGUAGGIO)
Ai piani alti di Telecom la giornata di ieri sarà ricordata a lungo.
Nella più grande azienda telefonica italiana si è sempre creduto che la tecnologia fosse fredda, neutrale e benevola.
In realtà, dopo la performance del manager Luca Luciani, finita su YouTube e rilanciata da Dagospia, si è capito che la tecnologia può diventare calda, vulnerabile e soprattutto maligna.
Fino a 24 ore prima l’ufficio stampa di Telecom era orgoglioso per l’intervista che Franchino Bernabè aveva concesso al Tg1 in una stanza d’albergo a New York dove si è recato per il road show in cui ha dovuto spiegare le linee del suo Piano industriale.
Al seguito di Bernabè c’era anche il capo della comunicazione, Massimiliano Paolucci, che ieri ha dovuto soffrire allo spasimo per togliere il video di Luca Luciani dal “tubo” multimediale più visitato al mondo. Verso sera l’operazione è riuscita e il video “è stato rimosso a causa della violazione dei termini e condizioni d’uso”. Questa mattina è ricicciato, ed è rimasto sempre visibile sul sito di Repubblica.
Bernabè e Galateri della Telecom
Foto da La Stampa
Purtroppo il fattaccio ha fatto il giro d’Italia
e soprattutto delle aziende dove migliaia di manager e dipendenti si sono rotolati sul pavimento per le risate.
Più che la gaffe napoleonica, ha colpito il linguaggio da Wall Street all’amatriciana usato da Luciani, una creatura che oggi si trova tra i primi quattro dirigenti di Telecom, ed ha aperto un grande dibattito anche a livello culturale.
E qui è arrivata un’altra sorpresa perché fino a ieri si riteneva che nelle grandi aziende si parlasse soltanto in inglese per i “briefing” dei “team” oppure nei “workshop” dove si misurano le “human resources” e gli “skills”. Questo almeno avveniva in Capitalia ai tempi di Matteuccio Arpe che una volta sola ha citato Ludovico il Moro e gli è stato fatale.
Nel video di YouTube anche
Luciani (che guadagna in Telecom poco meno di 900mila euro di stipendio e robuste stock options) abbandona l’anglofonia dei manager e si butta sul versante umanistico con citazioni di Napoleone che fanno inorridire.
Ma sarebbe un errore pensare che alle spalle non ci sia stata una preparazione adeguata.
Risulta infatti a Dagospia che lo stretto collaboratore di Bernabè abbia preparato il suo intervento sulla base di due testi che circolano da anni.
Il primo risale al 1991 ed è intitolato
“Storia maestra di management”. L’autore è Marco Ungarelli, amministratore delegato di un’importante azienda che nelle sue opere cita Napoleone e si diverte con aforismi e citazioni. Il secondo ha per titolo
“Napoleone e il management”, ed è stato scritto nel 2007 da Jerry Manas, un esperto internazionale di gestione d’impresa.
L’unico appunto che si può fare al gracile Luca Lucani è di aver letto soltanto il titolo.
Come accadde a Waterloo nel giugno del 1815, la fretta ha creato la disfatta.
GUARDA IL FANTASTICO VIDEO DI LUCIANI (5,5 MB)
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.