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Ultimo Aggiornamento: 01/07/2008 00:57
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29/06/2008 12:43

Se posso...
...approfitto di questa discussione.
Per chi non l'avesse capito, io non sono credente, non credo nell'esistenza di qualcosa di superiore, e non credo che la mia vita sia tirata e giudicata da qualcun altro se non dalle persone che amo, che in qualche modo incrocio, e da me stessa.
Detto ciò racconto la mia esperienza di stamattina:
io e Sandro siamo passati per la stazione per fare il solito abbonamento mensile per i treni, dato che lavoriamo entrambi a Bologna, e passando di lì ho sentito come un canto gospel, e gli ho chiesto se sapeva cosa ci fosse. Ho scoperto che attraversato lo spiazzale della stazione viene riservata una piccolissima stanza per le funzioni religiose di un gruppo di nigeriani, piccolo spazio, con un'unica finestra e tanto caldo dentro.
La porta era aperta e ci siamo fermati fuori, anche perchè io ero scollacciata e non sapevo se potevo infastidire in qualche modo, ma a priori perchè era una funzione, noi non siamo di certo nigeriani, e non sapevamo se poteva risultare per loro una mancanza di rispetto la nostra curiosità.
Nella stanza nessun crocifisso, ma solo una scritta che diceva più o meno questo "questa è la casa di Dio, ma Dio è dentro di voi".
Poco più di una decina di persone tra uomini e donne che portavano vestiti di colori diversi, qualche bambino, il predicatore in mezzo a due coriste, uno spazio ristretto pieno di colori, con persone sorridenti, che cantavano e ballavano; uno spazio dove già da fuori della porta respiravi serenità e pace.
Un uomo ed una donna si sono accorti di noi, ed invece che guardarci male o invitarci ad andarcene, come sarebbe successo altrove, ci hanno invitati col sorriso sulle labbra ad entrare, con tanta gentilezza. Sandro aveva la sigaretta è rimasto fuori, io sono entrata senza sentirmi nemmeno un po' imbarazzata. Uno di loro si è spostato porgendomi una sedia, sempre con una forte cortesia, e l'ho rinraziato gentilmente dicendogli che sarei stata in piedi.
Sarà stupido, sarà stato uno scombussolamento ormonale, quello che volete, ma immersa in questa aria di festa e di calore umano, dove non c'erano persone che facevano a gara a chi era vestito meglio, a chi faceva l'offerta migliore, o a chi era più impettito dell'altro, io ho sentito un magone in gola ed una forte commozione.
Ho visto uno di loro uscire e parlare con Sandro, e dopo essere rimasta lì un po', fra la curiosità dei bambini presenti, le cortesie di altri, ho aspettato che finissero il loro gioioso inno al Signore, per ringraziarli dell'accoglienza ed uscire, pensando però che la prossima domenica sarei voluta tornare per essere avvolta di nuovo da quella sensazione.
L'uomo di colore che era uscito stava appunto parlando con Sandro, un po' interrogandolo sul credere o meno, ed invitandoci a tornare nuovamente, senza impegno.
Gli ho francamente detto quello che ho sentito entrando fra loro e gradendo il loro modo accogliente, con la battuta di Sandro dietro che diceva:
"e se te lo dice lei che quando vede Ratzinger in tv prima si fa venire un attacco di orticaria, e poi cambia immediatamente canale!".

Francamente continuo a non credere, ma quello che ho visto io stamattina, secondo me, dovrebbe essere l'approccio della religione verso la religione stessa e verso gli estranei a questa.
Quello che ho visto io è stata la vera voglia di stare insieme, la vera voglia di rendere grazie il Signore, il vero santificarlo, in un posto spoglio di ricchezze, spoglio anche del crocifisso, se vogliamo, con bibbie sparse sui seggiolini, con gente allegra e che non badava alle apparenze, e pronta ad accogliere con calore chi gli si avvicinava, senza guardarlo storto perchè diverso da loro.
Tutto questo io non l'ho MAI visto nelle nostre funzioni, mai e poi mai.
L'unica volta che ho trovato conforto entrando in una Chiesa è stato anni fa a Mantova, una piccolissima cappella senza decori, e vuota in quel momento.
Stamattina è stata la seconda volta, dove in mezzo a gente sconosciuta e totalmente diversa da me, e che credeva fortemente nel suo Signore, ma che allo stesso tempo mi ha detto:
"non IMPORTA chi sia Dio, se il mio o il tuo, l'importante è che tu lo SENTA tuo", io mi sono sentita avvolta di calore.
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