Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Cecchi Gori plagiato dalla maga del giudice

Ultimo Aggiornamento: 03/07/2008 18:13
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 79.729
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
02/07/2008 19:09

L’AGGHIACCIANTE DEPOSIZIONE DI MARA MEIS: VCG “PLAGIATO” DALLA MAGA DEL GIUDICE
“LA MAGA ESERCITAVA SU VITTORIO UNA INSOSTENIBILE VIOLENZA, IMPONENDO LE COSE
CHE LA DOTT.SSA FIGLIOLIA NON RIUSCIVA A OTTENERE CON LA SUA OPERA DI PRESSIONE”





1 - LEGALE FIGLIOLIA, MONTATO CASTELLO DI CARTE…
(Adnkronos) -
"E' stato montato un castello di carte" secondo l'avvocato Ugo Stile, uno dei legali che insieme all'avvocato Efisio Figus Diaz, difende il giudice romano Luisanna Figliolia, che lo scorso 30 giugno, davanti al gip di Perugia, Claudia Matteini, ha respinto tutte le accuse mosse nei suoi confronti negando di essersi interessata alle vicende giudiziarie del produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori. Il pubblico ministero, Sergio Sottani, al termine della lunga udienza durata oltre 8 ore, ha depositato oggi nuovi atti.


Il giudice Luisanna Figliolia

"La Figliolia -ha affermato l'avv. Ugo Stile- ha respinto e confutato tutti gli addebiti". In particolare, in merito alle numerose elargizioni che, secondo la Procura perugina, il giudice romano avrebbe costretto o comunque indotto Vittorio Cecchi Gori a dare nei suoi confronti, Figliolia ha negato oggi di aver mai ricevuto una collana in regalo dal produttore cinematografico. Ha ammesso invece di aver ricevuto in dono una borsa, definita dalla Figliolia un regalo di scarso valore economico e comunque contraccambiato, come anche il pagamento della cena di una festa di compleanno.

In merito poi al contratto di lavoro che secondo la tesi accusatoria la Figliolia avrebbe indotto o costretto Cecchi Gori a stipulare a favore del marito, il legale del giudice romano ha sottolineato che l'accordo era stato stipulato "prima che ci fossero rapporti stretti fra la Figliolia e Cecchi Gori". "Un contratto di notevole impegno professionale -ha proseguito il legale- riguardante una consulenza a tutto campo e che prevedeva una retribuzione corrispondente all'impegno ma che, per quanto riguarda i pagamenti da parte di Cecchi Gori non sono mai stati erogati se non in minima parte: 180mila euro in un anno a fronte dei 100mila al mese previsti".

2 - GIP SI RISERVA DECISIONE SU SOSPENSIONE FIGLIOLIA
(Adnkronos)
-
Il giudice per le indagini preliminari di Perugia, Claudia Matteini, si è riservata di decidere sulla richiesta di sospensione dall'esercizio della professione di magistrato avanzata dalla Procura della Repubblica del capoluogo umbro nei confronti del giudice romano, Luisanna Figliolia, indagata per concussione nei confronti del produttore cinematografico Vittorio Cecchi Gori e di abuso d'ufficio. L'udienza, cominciata la mattina di lunedì scorso a palazzo di Giustizia intorno alle 11, si è conclusa in tarda serata dopo diverse sospensioni.


3 - LA DEPOSIZIONE DI MARA MEIS CHE ACCUSA IL GIUDICE LUISANNA FIGLIOLIA
Parte della dichiarazione di Mara Loreto De Gennaro, in arte Mara Meis, rilasciata alla Procura di Perugia il 7 marzo 2008:


"Conosco il sig. Vittorio Cecchi Gori dal settembre del 2005 quando in occasione del primo incontro di lavoro mi sono recata presso la sua abitazione, presentata da un comune amico. A questo primo incontro ha fatto seguito un periodo di assidua frequentazione dovuta al fatto che il Cecchi Gori dal primo momento mi ha corteggiato, fino a quando é iniziata la nostra stabile relazione. Da fine ottobre dello stesso anno abbiamo convissuto a casa sua, presso Palazzo Borghese.


Per un anno e mezzo la nostra relazione si è evoluta normalmente, avevamo progetti a lungo termine che sarebbero dovuti essere coronati dal matrimonio e da figli.
Abbiamo, tuttavia cominciato ad avere seri problemi dal marzo dell'anno 2007. In tale data, infatti, é entrata nella nostra vita. la dott.ssa Luisanna Figliolia. Devo precisare che il Cecchi Gori Vittorio era assillato dalle sue vicissitudini giudiziarie e il suo segretario sig. Lattari, tramite un conoscente, sig. Sergio Briganti. avendo sentito dire che vi era un magistrato in grado di aiutare a risolvere tali vicissitudini, contattò il marito della Figliolia, tale Bologna Luciano che, come rappresentato dal Briganti, sarebbe dovuto essere il tramite necessario per "arrivare al Giudice".

Ricordo che Vittorio Cecchi Gori subì un intervento chirurgico in data 2 marzo e una decina di giorni dopo, verso le ore diciotto, venne in casa il dott. Luciano Bologna. Dopo tale primo colloquio, la sera successiva venne in casa il sig. Sergio Brigranti a dire che il Bologna poteva interessarsi delle sue vicende ma chiedeva un contratto di consulenza di 100.000 euro mensili. Cecchi Gori accettò e dopo un paio di giorni vi fu l'incontro che terminò con la firma sul contratto di consulenza che prevedeva un emolumento mensile di 100.000 euro a cui è necessario aggiungere vari benefit del tipo macchina con autista, spese per propri autonomi spostamenti e l'utilizzo della casa di Londra, per prassi usufruiti.

II 3 marzo 2007, presso il notaio Renato Votta, Vittorio Cecchi Gori attribuiva una procura generale al Bologna per la cura delle sue società. La sera successiva alla firma dai contratto, i coniugi Bologna-Figliolia vennero a cena a casa e la dott.ssa Figliolia cominciò à frequentare Palazzo Borghese sempre più assiduamente fino a rappresentare una presenza quotidiana.

La dott.ssa Figliolia rassicurava Vittorio tutti i giorni affermando che era stato vittima di una macchinazione, che "lo avevano messo in mezzo" e che lei lo avrebbe aiutato a fare giustizia. Tanto bastava a rendere contento Vittorio della sua presenza. Proprio per perseguire il suo "intento di giustizia" ottenne da Vittorio di poter interagire con tutti gli avvocati, i quali, dopo i primi colloqui, mostrarono chiari segni di insofferenza dovuti alla presenza ed alla ingerenza di un Giudice nel loro lavoro.

Questi avvocati erano i legali storici di Cecchi Gori: avv. Gaetano Franchina, avv. Maurizio Canfora, avv. Patrizia Del Nostro, avv. Antonio Conte, avv. Giosuè Naso, nonché Sergio Scicchitano, di più recente nomina ma sempre precedente all'arrivo in casa della Figliolia. I primi tre, proprio per queste ingerenze, rinunciarono ai loro mandati. L'avv. Naso fu revocato proprio per pressione della Figliolia e contro la volontà di Vittorio. Tra i professionisti che si interessavano di seguire le vicende legali vi era anche la dott.ssa Saitta che operava coma consulente e per la quale, sempre su enorme pressione della Figliolia vi fu la revoca del mandato. In particolare proprio con riferimento alla dott.ssa Saitta ricordo che, in occasione di un viaggio a Londra, in data 28 aprile 2007, di ritorno da una cena, la dott.sa Figliolia esercitò una continua pressione, insieme alla maga ed al marito affinché lui "cacciasse a calci” la Saitta perché era inadeguata ed incompetente. Ricordo che Vittorio non voleva assolutamente privarsi della Saitta, provocando l'ira della Figliolia.


Vittorio Cecchi Gori e Mara Meis
© Foto U.Pizzi

Che intende per maga?
La maga è la sig.ra Maria Giulia Dominici e si accompagnava spessissimo alla Figliolia. Noi della casa la soprannominavamo la maga perché lei assumeva di possedere doti soprannaturali.
Abbiamo fatto la sua conoscenza in data 22 aprile 2007 allorché la Figliolia la condusse in casa nostra presentandola come la sua miglior amica. Il giorno di Pasqua, la dott.ssa Figliolia ci comunicò che la maga aveva parlato con la madre di Vittorio e che la stessa aveva comunicato di "stare bene e che voleva bene al figlio e che gli stava sempre vicino".

I successivi messaggi della madre, intermediati dalla maga, erano quelli di lasciarmi per tornare con la moglie. La maga forniva indicazioni anche sui più vari aspetti della vita, anche professionale, interpellando i morti e fornendo la loro versione.
In occasione della discussione londinese, in merito alla dott.ssa Saitta, la maga per verificare quanto affermato dalla Figliolia, diceva di dover consultare la madre di Vittorio ma di non riuscirci in quanto la mia presenza faceva da "muro". Allo quattro di notte mi obbligarono a lasciare il salotto ed andare via in camera da letto per comunicare con i morti e fornire il responso a Vittorio.

Con riferimento alla vicenda della dott.ssa Saitta, Vittorio non voleva privarsene assolutamente e continuò a tenerla più defilata, in modo da evitare il problema di doverla revocare, fino a quando la dott.ssa Figliolia riuscì ad imporne la revoca e l'allontanamento. Devo precisare che Vittorio è una persona molto debole e che già difficilmente riusciva a reggere l'enorme pressione psicologica esercitata dalla Figliolia.

La presenza della maga, che assumeva di comunicare con la madre di Vittorio, lo rendeva assolutamente vulnerabile
, cosicché se Vittorio fosse riuscito a superare l’insolenza della Figliolia, avrebbe certamente ceduto alle cose dette dalla maga e millantate come affermazioni della madre defunta. La Dominici, detta maga, esercitava su Vittorio Cecchi Gori una insostenibile violenza, imponendo di fatto le cose che la dott.ssa Figliolia non riusciva ad ottenere con la sua opera di pressione e convincimento.

Questo episodio cominciò a ingenerare in Vittorio un serio timore nei confronti del gruppo della Figliolia, mi manifestava la sua paura generata dalla violenza con la quale la Figliolia e la maga si erano rapportati con lui…


02 Luglio 2008

[Modificato da Etrusco 02/07/2008 19:11]
OFFLINE
Post: 79.800
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
03/07/2008 18:13


PARTE/2 DELLA DEPOSIZIONE-HARD DI MARA MEIS CHE ACCUSA IL GIUDICE FIGLIOLIA

AGGHIACCIANTE: LA SHOW-GIRL ADDIRITTURA TEME DI ESSERE STATA AVVELENATA
“SE VITTORIO FOSSE VENUTO A CENA CON ME LEI MINACCIAVA DI “FARLO ARRESTARE”




1 - CASO CECCHI GORI, GIUDICE FIGLIOLIA SOSPESA PER DUE MESI…
(Adnkronos) -
La sospensione dall'esercizio della professione di magistrato per due mesi
è stata disposta dal gip di Perugia, Claudia Matteini, per il giudice del Tribunale di Roma, Luisanna Figliolia, indagata per concussione nei confronti del produttore cinematgrafico Vittorio Cecchi Gori e di abuso d'ufficio. A chiedere la sospensione per la Figliolia era stata la procura della Repubblica del capoluogo umbro. Il giudice era stato sentito dal gip di Perugia lunedi' mattina a palazzo di Giustizia. Oggi la decisione. Il provvedimento è immediatamente esecutivo.



2 - LA DEPOSIZIONE DI MARA MEIS CHE ACCUSA IL GIUDICE LUISANNA FIGLIOLIA/2

Parte della dichiarazione di Mara Loreto De Gennaro, in arte Mara Meis, rilasciata alla Procura di Perugia il 7 marzo 2008:


Una volta che la Figliolia aveva ottenuto l'allontanamento di tutti legali e professionisti di fiducia di Vittorio e con la nomina, oltre che del marito, anche di altri avvocati da lei proposti o direttamente incaricati, la sua posizione divenne anche di maggiore pressione fino ad arrivare minacciosa nel vero senso della parola.

Arrivati nel periodo estivo la Figliolia si rivolgeva a Cecchi Gori minacciando che, in ogni occasione, se non avesse fatto ciascuna cosa secondo le sue direttive, lei lo avrebbe rovinato e lo avrebbe fatto arrestare. Queste parole incutevano in Vittorio Cecchi Gori un terrore che lo immobilizzava e gli impediva qualsiasi autonoma determinazione. Nell'estate la Figliolia si è imposta anche nelle vacanze. Ricordo che sia a luglio che a fine agosto la Figliolia si presentò davanti la porta di casa di Sabaudia, con tutta la scorta, con le valigie senza che fosse da alcuno invitata, stabilendosi in casa per giorni.

(…)

La situazione che si viveva era sempre quella di una continua imposizione della propria volontà da parte della dott.ssa Figliolia. Vittorio, dopo un primo momento di entusiasmo, ha cominciato a comprendere che il suo interessamento era tutt’altro che disinteressato e soprattutto non era produttivo in quanto il marito, dott. Bologna, era manifestamente incapace di attendere alle mansioni per le quali percepiva l'emolumento come da contratto. Più di una volta ho sentito Vittorio dire alla Figliolia che il marito era incapace e che combinava guai e in più circostanze la Figliolia ha confermato queste considerazioni assumendo di essersene accorta e di aver compreso che il Bologna, con l'avv, De Martini da lei stessa voluto nello staff legale, erano negativi per Vittorio.

Vittorio, quindi, dopo i primi mesi subiva la Figliolia e l'avrebbe voluta allontanare se non fosse stato per il timore, confermato dalle sue precise minacce che sarebbe stato rovinato. Preciso ancora che le minacce della Figliolia che magari potevano risultare astratte e generiche, erano per Vittorio particolarmente penetranti e pervicaci a causa della sua debolezza e della sua assoluta fragilità.


Mara Meis
© Foto U.Pizzi

Nel periodo successivo all'estate, Vittorio aveva preso completamente coscienza della inutilità e della negatività della presenza costante ed asfissiante della dott.sa Figliolia. Mi confidava continuamente che il primo passo sarebbe dovuto essere quello di allontanare il dott. Bologna e quindi, revocargli la procura generale che era particolarmente pericolosa e rescindere il contratto. Quotidianamente Vittorio mi ripeteva di pensare che la Figliolia gli stesse intorno per prendere quanti più soldi possibile di quelli che gli rimanevano

(…)

A parte i soldi che percepiva il dott. Bologna e che erano solo formalmente giustificati dal contratto di consulenza e dalla procura speciale perché in pratica era da tutti conosciuto che il Bologna era solo il tramite per remunerare la Dott.ssa Figliolia, a fronte dì un'attività professionale inesistente; mi risulta che la dott.ssa Figliolia abbia chiesto somme di denaro di circa 4 o 5 mila euro per ripagare le spese sostenute per il lavoro prestato per Vittorio. Così, nel dicembre 2007 le furono dati prima 4.000 euro e la settimana successiva altri 5.000.

Devo precisare, comunque, che la Figliolia utilizzava l'abitazione di Londra di Cecchi Gori per circa due volte al mese e, in particolare, in occasione di un viaggio a Londra la Figliolia chiese anche i soldi della spesa e Vittorio le diedec 1.500 o 2.000 euro in contanti.

(…)

La sera del 21 novembre 2007 stavo uscendo a cena con Vittorio per festeggiare la vittoria in Cassazione per il caso-Telecom. Telefonò la Figliolia la quale pretendeva che Vittorio portasse a cena lei e la ex compagna di Vittorio, Valeria Marini. Vittorio ribadì che intendeva andare a cena con me. Dopo poco si fiondò in casa la Figliolia, spalleggiata dal mar.llo Paiella e dalla sua scorta. Eravamo nella sala da pranzo (normalmente utilizzata come ufficio) e le Figliolia ordinò a Vittorio di allontanarmi da quella stanza e per evitare problemi a Vittorio pensai di allontanarmi. Sia pure dalle altre stanze, sentivo la Figliolia urlare e minacciare Vittorio di non portarmi a cena e di lasciarmi in casa “come un cane”.



Vittorio si ribellò, e poi mi ha raccontato di aver, in uno scatto di ira, alzato un coltello da frutta che era sul tavolo, all'indirizzo della Figliolia, per intimarle di non intromettersi nella nostra vita privata.
La Figliolia reagì violentemente e cominciò a minacciare Cecchi Gori dicendo che quel suo comportamento non era la giusta riconoscenza per la vittoria in Cassazione che era da attribuire esclusivamente al suo interessamento.
La Figliolia continuò a minacciare Vittorio dicendo che se fosse venuto a cena con me lei lo avrebbe "rovinato" e lo avrebbe "fatto arrestare". A queste parole Vittorio tremò e cercò di smorzare i toni, intendendo calmare la Figliolia.



Devo dire che anche in altre occasioni Vittorio ha cercato di ribellasi e di regimentare l'ingerenza della Figliolia ma, poi, quando quest'ultima profferiva le solite minacce di rovinarlo e farlo arrestare, Vittorio inorridiva e cedeva. Ulteriore forza intimidatoria fu resa dalle minacce della Figliolia allorché gli avvocati, tutti di nomina ed imposizione della Figliolia, si rifiutavano di parlare al telefono con Vittorio. La Figliolia, quindi, si faceva forte del fatto di avere “in mano gli avvocati” e lo minacciava di poterlo rovinare anche mediante i suoi stessi avvocati, a cui lei stessa impartiva direttive ed ordini.

(…)

La sera del 27 dicembre eravamo a cena alla Lampara io, Vittorio ed il sig. Lattari e, come al solito parlavamo della grave situazione di sottomissione a cui ci costringeva la Figliolia. Eravamo tutti e tre concordi nel dire che la presenza della Figliolia e del marito era nefasta sotto il profilo personale e negativa sotto il profilo processuale: in nove mesi aveva imposto la nomina dei suoi avvocati che non avevano ottenuto un solo risultato positivo a fronte di due vendite all'asta dei beni di Vittorio ed ingentissime parcelle pagate agli avvocati da lei imposti. Al termine di questa sera, Vittorio era determinato a rappresentare alla Figliolia la ferma volontà di nominare un nuovo avvocato di sua fiducia e di riprendere in mano la gestione dei suoi affari sollevando l'entourage del giudice da quelle mansioni in cui si erano intromessi sempre di più.

Tornammo a casa e il filippino di servizio in casa, tale Nathan, ci presentò un biglietto da lui scritto su dettatura telefonica della Figliolia che recitava: "Mi avevi detto che non saresti uscito, ho provato a chiamarti ma il tuo telefono era sempre spento, forse ci vediamo quest'altro anno, di a Barone di preparare i miei soldi. la dottoressa."


Questo messaggio fece andare su tutte le furie Vittorio che disse al Lattari di conservarlo per provare un domani che la Figliolia gli chiedeva i soldi e, poi, si scagliò contro il filippino che affermava che fosse stata la dott.ssa ad ordinargli di scrivere quelle parole. Vittorio disse a Pino Lattari di interessarsi del licenziamento del filippino che, assumeva Vittorio, prendeva ordini dalla Figliolia e le riferiva le cose che avvenivano in casa. Dopo questa pesante presa di posizione, Vittorio, per cercare di calmare la Figliolia, temendo le sue minacciate ritorsioni, mi chiese di inviare un sms conciliante alla Figliolia per invitarla al mio compleanno.

La sera a cena la Figliolia ebbe modo di vedere il regalo che Vittorio mi aveva fatto, un triplice bracciale di brillanti. Il giorno successivo la Figliolia chiamò Vittorio dicendo di non volere più la collana di perle che aveva ricevuto in regalo a Natale, chiedendo insistentemente lo stesso identico regalo che avevo ricevuto per il compleanno. Alla. Fine Vittorio disse al Lattari di cambiare il regalo, di non comprarne uno uguale al mio ma sempre di valore che potesse andare bene. So che rifiutò anche un successivo regalo, un orologio Cartier di brillanti. Poi non so come sia finita.

(…)

La sera dell' 11 gennaio avevamo a cena i coniugi Maietto e durante la cena avvertii forti dolori al ventre ed un intenso malessere generale e vertigini, tanto da chiedere scusa ai commensali per andate a letto.
Neanche il letto riuscì ad alleviarmi, ricevetti la visita del prof. Dott. Regolo che decise per il ricovero urgente in ospedale. Sono stata ricoverata in ospedale e i medici mi diagnosticarono un avvelenamento non da farmaci. Il giorno dopo Vittorio non è nemmeno venuto a farmi visita e per telefono mi diceva di essere in compagnia della Figliolia. Il giorno successivo ancora Vittorio si è incominciato a negare al telefono e non lo ho più sentito.

Il 14 pomeriggio sono stata dimessa dall'ospedale ed ero molto impaurita. Intanto il mio compagno si era disinteressato di me nonostante la degenza e non mi aveva mandato neanche l’autista per portarmi a casa. Nel frattempo, sempre il pomeriggio del 14, venivo a sapere che il Lattari era stato denunciato dal filippino, proprio quello che dopo pochi giorni avrebbe dovuto licenziare. II Lattari, infatti, raggiunto dai Carabinieri aveva raggiunto mia sorella, che è avvocato, e che era con me in quel momento. Pensai, quindi di non fare ritorno a Palazzo Borghese, trovando l'ospitalità di mia sorella a via Lorenzo il magnifico.

Da quel giorno non parlai più direttamente con il Cecchi Gori che mi mandava messaggi concilianti per convincermi a tornare in casa tramite il suo autista, Giovanni Pasquariello, che faceva da tramite in tempo reale al telefono tra Cecchi Gori e me. Il 18 gennaio, dopo la mia dimissione dall'ospedale, fui contattata dal dott. Regolo che mi chiese scusa perché solo con ritardo aveva appurato che avevo patito un avvelenamento non da farmaci e concluse leggendomi la cartella clinica.

Lo stesso pomeriggio ho rivisto Cecchi Gori, dopo appuntamento concordato (come in altre due occasioni) tramite il predetto Giovanni. ed in quella occasione rappresentai a Vittorio che ero stata avvelenata probabilmente in casa. Vittorio, lì per lì, mi disse che se ero sicura di quello che dicevo ed avevo le prove dell'avvelenamento, collegando l'avvelenamento alla denuncia che il filippino aveva sporto contro il Lattari, definì il tutto come un complotto e mi disse che avrei dovuto fare la denuncia, in tal modo aiutando anche lui a liberarsi da quella situazione.

Dopo un paio dì ore fui nuovamente contattata dal dott. Regolo che mi avvertiva di essere stato contattato dal Cecchi Gori che piangendo gli aveva chiesto di raggiungerlo. Dopo la visita di Cecchi Gori, il dott. Regolo mi contattava nuovamente per dirmi che, invece di trovarlo a letto in pieno malessere, così come aveva detto, aveva trovato il Cecchi Gori al telefono e ben in forma e che subito lo aggrediva assumendo di voler appurare la vicenda dell'avvelenamento e che la Figliolia era molto arrabbiata per questa questione. Il dott. Regolo era molto impaurito e mi diceva di voler chiamare anche i coniugi Maietto, comuni umici, per avere rassicurazioni dopo l’aggressione subita da Cecchi Gori.

Dopo qualche giorno, in definitiva, arrivai a ritirare la cartella clinica dal dott, Regolo. Lo stesso mi diceva che “non voleva essere in mezzo” che “aveva paura di essere coinvolto avendo paura di quella donna che è sempre un GIP” dicendo che di quella cartella non me ne sarei fatta nulla. Nell'aprire la cartella clinica mi avvedevo che il referto parlava di intossicazione da farmaci.


03 Luglio 2008
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 12:53. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone