Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Lodo Alfano, compromesso: Impunità senza "Blocca Processi"

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2008 18:25
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 79.719
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
02/07/2008 17:11

"Dicci un solo motivo per non scender in piazza"
DI PIETRO, TABUCCHI, ECO, TRAVAGLIO, CAMILLERI: VELTRONI È ACCERCHIATO – SOLO NANNI MORETTI TACE…

Fabio Martini per “La Stampa”



Un Walter Veltroni bambino

Foto Giuliani

Del bel tempo che fu, è restato soltanto l’incipit: «Caro Walter...». Ma se si va oltre il buffetto iniziale, si scopre che nei siti dei girotondi Walter Veltroni è diventato l’«uomo nero», proprio lui che invece era stato il beniamino (e dietro le quinte anche il regista) del biennio 2002-2004, gli anni in cui i movimenti guidati da Nanni Moretti e da Sergio Cofferati terremotarono (proprio dalle piazze) la sinistra ufficiale.

E ora che i girotondi stanno per tornare con la manifestazione anti-Berlusconi dell’8 luglio a piazza Navona, il direttore di «MicroMega» Paolo Flores d’Arcais si affaccia dal sito della rivista con parole gelide:
«Caro Walter, dimmi una buona ragione, almeno una, per la quale non vuoi scendere in piazza con noi contro le leggi-canaglia del governo Berlusconi».
La camera fissa inquadra Flores, che dopo aver sostenuto che «sospendere i reati», «significa istigazione a delinquere», ripropone la litania: «E davanti a tutto questo, tu perché non vuoi scendere in piazza con noi?».




Umberto Eco
© Foto U.Pizzi

E così, dopo l’iniziale protagonismo di Antonio Di Pietro, nelle ultime 48 ore il «tono» alla piazza dell’8 luglio lo stanno dando di nuovo loro, i maestri dell’intransigenza.
E dunque oltre a Flores, gli altri due promotori
(Furio Colombo e Pancho Pardi)
,
ma anche intellettuali come Umberto Eco, Andrea Camilleri, Rita Borsellino, Margherita Hack, Marco Travaglio, Gianni Vattimo, Nicola Tranfaglia, Moni Ovadia,
mentre sinora non ha dato segni di vita Nanni Moretti. Sul sito di «MicroMega» si può ascoltare l’invettiva di un altro affezionato del gruppo, lo scrittore Antonio Tabucchi.

Dopo un ardito parallelo («Nella “Fattoria” di Orwell tutti gli animali erano uguali, ma i maiali erano più uguali degli altri» e quindi col lodo Alfano «quattro maiali sarebbero più uguali degli altri»), lo scrittore se la prende direttamente con Veltroni, «che fa cadere le braccia», perché su di lui cade «l’enorme responsabilità di una pseudo-opposizione». E due giorni fa, durante l’assemblea dei deputati Pd, Furio Colombo aveva attaccato: «Noi girotondi abbiamo vinto tutte le nostre battaglie, tutte».


Andrea Camilleri
© Foto U.Pizzi

In realtà già da due settimane Veltroni ha messo in soffitta la linea dell’«opposizione selettiva», ogni giorno ripete che «il dialogo con Berlusconi è finito» e come suggello di questa inversione di marcia ha annunciato una manifestazione del Pd per l’autunno.
Indiscutibilmente una svolta, ma i «girotondini» si sono infilati nello spiraglio lasciato:
perché scendere in piazza a cose fatte, quando le «leggi-canaglia» saranno già approvate?

Veltroni sa quanto gli argomenti dei promotori dell’8 luglio stiano facendo breccia in una parte dell’opinione pubblica che ha votato Pd e dunque due giorni fa attaccato frontalmente:
«Noi faremo un grande corteo di popolo, non una di quelle manifestazioni dove ci si conosce per nome».
Dunque un Veltroni riformista che ha messo nel conto uno strappo con tutto un mondo. Il suo. Dopo la sconfitta del 2001, nei Ds comandava il duo Fassino-D’Alema e in quel frangente il sindaco di Roma, senza esporsi, fomentò tutto ciò che era possibile nei movimenti che (allora) consideravano D’Alema come l’incarnazione del male.


Assecondò l’ascesa alla direzione dell’Unità di Furio Colombo. Partecipò alla riunione in cui si decise Giovanni Berlinguer come sfidante di Fassino alla guida Ds. Fu l’unico politico a sfilare assieme a Sergio Cofferati nel giorno dell’addio alla Cgil. Scrisse per «MicroMega» un elogio della manifestazione dei girotondi a piazza San Giovanni: «Non capisco come si possa parlare di estremismo. Bisognava esserci, in quella piazza gremita. Nel tempo lunghissimo che mi ci è voluto per attraversarla, non ho visto che serenità».

Ma ora a Di Pietro che con l’espediente del «carissimo Walter», lo invita in piazza, Veltroni replica così:
«Di Pietro attacca il Pd e dà del magnaccia a Berlusconi. L’opposizione che Berlusconi preferisce, gioco inutile, dannoso».
Ma «MicroMega» fa sapere:
in piazza parleranno Flores, Colombo, Pardi, Camilleri, Travaglio, la Borsellino e ad ascoltare ci sarà «una decina di parlamentari del Pd». Tra questi, ha deciso di esserci Arturo Parisi.



Fabio Martini per “La Stampa”, 02 Luglio 2008
[Modificato da Etrusco 02/07/2008 17:19]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 79.761
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
03/07/2008 10:36

I dubbi di Fini - Veltroni: «È una priorità solo per Silvio»
il ministro della giustizia: «Palesi i requisiti per il decreto».
I dubbi di Fini

Sì al lodo Alfano, via con le intercettazioni
Veltroni: «È una priorità solo per Silvio»
Alle Camere il disegno di legge in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato



Si naviga a vista



ROMA - Da una parte il lodo Alfano, sull'immunità per le alte cariche dello Stato,
dall'altra l'ipotesi che si fa strada di un decreto legge sulle intercettazioni.

Mercoledì il presidente Napolitano ha autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge in materia di processi penali nei confronti delle alte cariche dello Stato.
La maggioranza incassa e passa oltre, mettendo sul piatto il provvedimento che regolamenta le indagini telefoniche.

URGENZA - «I requisiti di urgenza e necessità sono palesi» secondo il ministro della Giustizia, Alfano.
L'unico suo dubbio è legato al rischio decadenza, dato che le Camere sono già 'ingolfate' nel mese di luglio: «Bisognerà valutare, e lo faremo nelle prossime ore, anche la praticabilità parlamentare in vista della gestione dei tempi per la pausa estiva».
Un'urgenza per nulla condivisa dal leader del Pd, Veltroni, secondo cui il problema delle intercettazioni non è una «priorità», se non per Silvio Berlusconi.
«Vi sembra il problema principale per milioni di italiani? No, non lo è, lo è solo per una persona...
- chiosa con i cronisti -.
I magistrati debbono poter intercettare tutto quello che ritengono sia necessario alle indagini; ma al tempo stesso debbono essere responsabili di garantire la riservatezza delle intercettazioni».

FINI - Anche Gianfranco Fini avrebbe qualche dubbio in materia.
Durante l'incontro di un'ora con Berlusconi, il presidente della Camera, prescindendo dal merito della questione, avrebbe fatto notare che sarebbe impresa assai ardua trovare spazio per la soluzione del decreto, a causa del calendario già fissato, del fatto che ci si trovi a luglio e del clima che gli ultimi eventi hanno determinato fra maggioranza e opposizione.
Durante l'incontro, inoltre, fonti azzurre riferiscono che Berlusconi non avrebbe nascosto tutta la propria irritazione per lo scontro in atto sulla giustizia, e avrebbe ribadito la necessità di "andare fino in fondo" sul tema.

GHEDINI - Niccolò Ghedini, avvocato difensore di Berlusconi
e senatore di Forza Italia , conferma:
«Del decreto sulle intercettazioni parlerà il Consiglio dei ministri venerdì. Dovrà valutare se c'è lo spazio in Parlamento per la sua conversione in legge. Immagino che anche il Capo dello Stato abbia accortezza della situazione di gravissimo disagio che si sta vivendo, visto che si pubblicano intercettazioni che ... possono rovinare la vita di ...».

LA SENTENZA - Intanto passa alle Camere il disegno di legge sull'immunità.
Punto di riferimento per la decisione del capo dello Stato è stata la sentenza n. 24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato. A un primo esame il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza. La Corte, infatti, non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale. Giudicò inoltre «un interesse apprezzabile» la tutela del bene costituito dalla «assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche», rilevando che tale interesse «può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale», e stabilendo a tal fine alcune essenziali condizioni.

DL SICUREZZA - Infine, nelle stesse ore in cui il Capo dello Stato ha dato il via libera al «lodo Alfano», la Camera ha respinto le pregiudiziali di costituzionalità avanzate dall'opposizione sul decreto sicurezza.
Il provvedimento, che contiene anche la contestata "norma blocca-processi" (Salva-Premier), prosegue dunque il suo iter parlamentare.


02 luglio 2008(ultima modifica: 03 luglio 2008)
Fonte:
Corriere della Sera


[Modificato da Etrusco 05/07/2008 11:45]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 79.920
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
05/07/2008 19:52

OFFLINE
Post: 79.969
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
06/07/2008 17:02


«In autunno una grande manifestazione nazionale».
Opposizione dura, ma senza tornare alla politica del passato. Queste le parole del segretario del Pd Walter Veltroni, nel suo discorso d'apertura all'assemblea costituente del Partito democratico (la notizia)

OFFLINE
Post: 80.004
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
06/07/2008 23:45

OFFLINE
Post: 80.035
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
07/07/2008 12:39

Casini: sì all'immunità senza «blocca processi»
«Così si evita di mettere in imbarazzo il Colle»
Onorevole Casini, sulla giustizia è scontro durissimo.


«L'opposizione deve fare politica tenendo presenti i numeri della maggioranza, la necessità di non dare alibi ulteriori a chi li cerca e la necessità politica di evitare uno scontro velenoso come quelli del passato tra politica e giustizia. Partendo da questi tre presupposti si arriva a una sola conclusione.
La maggioranza deve togliere dal "decreto sicurezza" la norma folle con la quale per bloccare un processo se ne bloccano centomila, alla faccia dell'esigenza di reprimere la delinquenza e di dare tranquillità ai cittadini.
E l'opposizione deve dichiarare la propria disponibilità a dare la corsia preferenziale al lodo Alfano».

Ma il lodo Alfano ha ricevuto parecchie critiche.
«Il lodo Alfano è discutibile come lo era quello Schifani: se la maggioranza lo ha come priorità saranno i cittadini, alle elezioni, a dare un giudizio su questo suo comportamento.
Comunque è chiaro che se il centrodestra ha 100 parlamentari di differenza non lo si blocca con l'ostruzionismo o facendo i girotondi per strada.
Questo è infantilismo politico, non è fare opposizione con serietà. Oltretutto in questo modo si espone a grave imbarazzo il capo dello Stato».

In che senso, scusi?
«La maggioranza lo espone a una difficoltà gravissima. Infatti, se il Presidente blocca il decreto il centrodestra lo additerà ingiustamente ai cittadini come colui che ha impedito di varare il pacchetto sicurezza.
Non credo che l'opposizione possa essere indifferente a questa riflessione ».

E che dice della proposta Calderoli?
«Calderoli vuole inserire nel decreto sicurezza il lodo Alfano. La mia ipotesi è un'altra: l'opposizione garantisca alla maggioranza che entro luglio il ddl Alfano verrà esaminato in Parlamento. Non vedo controindicazioni in questo».


C'è chi direbbe che la sua non è opposizione...
«Berlusconi va incalzato per quello che fa. Non serve fare un'opposizione ideologica, che peraltro noi dell'Udc non potremmo fare perché quel che ci divide dal Pdl non è l'ideologia ma la sfiducia su una formula governativa che temiamo non produrrà risultati utili al Paese. Quindi bisogna confrontarsi su cose concrete.
Le tasse:
con questo governo diminuiscono o aumentano?
Il pacchetto sicurezza:
risponde alle esigenze dei cittadini, visto che nel contempo si tagliano i fondi del settore?

Dobbiamo costringere la maggioranza a misurarsi con i fatti. La stagione del caimano è finita e per quanto mi riguarda non è mai iniziata».



Maria Teresa Meli
07 luglio 2008
Corriere della Sera
OFFLINE
Post: 80.036
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
07/07/2008 12:44

GIUSTIZIA: CALDEROLI, BASTA PARLARE DI GIUDICI
Proposta di rinunciare al "Blocca Processi" a favore di un'Impunità per le sole 4 più alte cariche dello Stato


"Se non la smettiamo di parlare solo di processi, la gente ci prendera' per pazzi. Serve un'intesa con l'opposizione.
Berlusconi? A noi importa del Federalismo
e lo faremo non alla lombarda, ma ascoltando tutte le regioni".
Cosi' parla Roberto Calderoli, ministro alla semplificazione legislativa, che in un'intervista difende la sua proposta di rinunciare al "Blocca Processi" e di garantire contestualmente l'impunità al Premier, Presidente della Repubblica e Presidenti di Camera e Senato per tutta la durata del mandato.
"Il risultato sarebbe identico e verrebbe meno l'ostruzionismo della sinistra, permettendo di tornare a un clima in cui poter lavorare'.
Federalismo: 'Siamo partiti dalla proposta della regione Lombardia - spiega Calderoli - ma dovendo fare una legge per tutte le regioni d'Italia, e' chiaro che l'approdo sara' diverso".

(AGI) - Roma, 6 luglio

OFFLINE
Post: 80.037
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
07/07/2008 12:50

GIUSTIZIA: CESA (UDC), BLOCCA-PROCESSI VIA DA DL SICUREZZA

Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - "L'emendamento blocca-processi va tolto dal decreto sicurezza.
La posizione dell'Udc e' quella di inserire in un disegno di legge un provvedimento che salvaguardi le piu' alte cariche dello Stato e, perche' no, anche i parlamentari, come succede in tutto il resto d'Europa''. Lo ha detto Lorenzo Cesa a 'Sky Tg24'. Ribadendo un atteggiamento costruttivo dell'Udc sulle recenti proposte avanzate dal governo in tema di giustizia, il suo segretario ha aggiunto: ''Speriamo che la nostra disponibilita' sia condivisa anche dal resto dell'opposizione. Nel Paese c'e' bisogno di dialogo, si sta scherzando con il fuoco, ormai da quindici anni e' in atto uno scontro istituzionale che non ci possiamo piu' permettere, e' necessario affrontare seriamente i problemi come quello della giustizia".

(Pol-Mon/Zn/Adnkronos)

07-LUG-08 12:19
OFFLINE
Post: 80.038
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
07/07/2008 12:54

GIUSTIZIA: DONADI (IdV),
CON SI' A BLOCCA-PROCESSI LEGA RINNEGA NO A INDULTO


Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - "Come puo' la Lega che insieme a noi, nella scorsa legislatura, si e' opposta all'indulto accettare anche solo l'idea di una norma come quella blocca-processi che di fatto e' un secondo indulto mascherato?
Come puo' un partito che ha giocato tutta la campagna elettorale sulla sicurezza accettare leggi che di fatto sono un attentato alla sicurezza?''.
Lo afferma Massimo Donadi, capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera. ''Ebbene, l'invito che oggi il ministro Calderoli ha rivolto all'opposizione, ovvero quello di mettere da parte il tema giustizia, riteniamo sia stato spedito all'indirizzo sbagliato: l'esponente leghista rivolga la richiesta al suo presidente del Consiglio.
Anche perche' su una cosa Calderoli ha ragione: anche l'opposizione vorrebbe confrontarsi su temi di interesse per il Paese, a partire, per quanto ci riguarda, dal federalismo fiscale'', conclude il presidente dei deputati dipietristi.

(Pol-Mon/Zn/Adnkronos)

07-LUG-08 12:01

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 80.043
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
07/07/2008 13:37

SCONTRO SULLA GIUSTIZIA

Verso l'ok al Lodo Alfano in cambio dello stralcio della «bloccaprocessi»

12:29 POLITICA Il governo starebbe pensando di far decadere gli articoli del dl sicurezza che costituiscono la «Salva Premier».
Si comincerebbe così a discutere dell'immunità per le alte cariche.
Ghedini (Pdl) attacca: «Un patto scellerato»




ROMA - Lo «scambio» potrebbe passare. La Camera riunirà questa sera la conferenza dei capigruppo. Il lodo Alfano (che prevede l'immunità giudiziaria per le 4 più alte cariche dello Stato e la relativa sospensione dei procedimenti giudiziari a loro carico per la permanenza della loro durata in carica) è stato calendarizzato in commissione Giustizia per martedì mentre oggi sono al voto gli emendamenti al decreto sicurezza che contiene la norma bloccaprocessi. Sul provvedimento si concentrano le attenzioni della politica, con l'opposizione che chiede lo «stralcio» della norma cosiddetta «bloccaprocessi» o «salvapremier».

IPOTESI - L'ipotesi, a quanto riferisce l'Agi, che riprende fonti di governo e di palazzo Chigi, non era stata scartata nel corso della scorsa settimana e tutt'ora è in campo. L'idea che si fa strada nel governo è di anticipare il lodo Alfano e di stralciare di conseguenza l'articolo del dl sicurezza sul bloccaprocessi. La decisione sarebbe stata assunta per favorire quel clima di dialogo da più parti auspicato.
L'eventuale stralcio, a norma di regolamento, si potrebbe configurare come una richiesta di decadenza dell'articolo da parte del relatore in aula, quindi non prima di mercoledì.
In caso di decadenza dell'articolo, il testo del decreto dovrebbe tornare all'esame del Senato per il voto definitivo dopo la modifica apportata dalla Camera.

GHEDINI - Un eventuale ritiro della legge «bloccaprocessi» in cambio dell'approvazione del lodo Maccanico-Schifani-Alfano, viene giudicato dall'onorevole Nicolò Ghedini (l'esponente del Pdl è anche uno degli avvocati difensori del premier ndr), «uno scambio scellerato».

«La blocca processi è a tutela di tutti i cittadini, [SM=x44457]
- spiega Ghedini, a margine del processo in corso a Milano a Silvio Berlusconi e a David Mills -
mentre il lodo fà sì che le alte cariche non debbano soggiacere a continui processi».
«Auspico come difensore - ha continuato Ghedini - che il processo vada avanti, anche se dovessero essere approvate queste norme».


07 luglio 2008
Corriere della Sera

OFFLINE
Post: 80.348
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
11/07/2008 13:28

TESTO INTEGRALE DELL’INTERVENTO DI D’ALEMA ALLA CAMERA
CONTRO IL “LODO” SALVASILVIO:

“PROVVEDIMENTO VOLTO A BLOCCARE IN MODO SBRIGATIVO E ROZZO IL PROCESSO PER CORRUZIONE”
– CONSOLO: “UNIPOL!”…



Camicia bianca per la giovane esponente del Pd Marianna Madia, nella foto seduta accanto a Massimo D'Alema
(Ansa)


Intervento di Massimo D’Alema alla Camera dei Deputati:



"Signor Presidente, colleghi deputati,

sarà l'onorevole Tenaglia, certamente con assai maggiore autorevolezza e dottrina rispetto al sottoscritto, a illustrare in modo più particolare il significato e il senso degli emendamenti del Partito Democratico che sono volti a circoscrivere il danno prodotto da questa «leggina» e a ridurne l'incongruenza e l'irrazionalità.
Io vorrei, nell'illustrare il senso generale di questa battaglia parlamentare, fare un discorso - come si conviene - più politico e un discorso di verità, perché credo che il Paese si attenda un confronto sincero, e vorrei invitare a questo anche la maggioranza.

È chiaro che questo provvedimento non è volto a stabilire un più equilibrato rapporto tra i poteri dello Stato,
che pure è un problema reale, né a tutelare la stabilità delle istituzioni democratiche, il diritto a svolgere serenamente la funzione cui le alte cariche sono chiamate,
né ad affrontare quei problemi, quei mali della giustizia italiana che certamente esistono e che il Parlamento dovrebbe in modo più meditato, e forse condiviso, affrontare.
Questo provvedimento è volto a bloccare in modo sbrigativo e rozzo il processo per corruzione in cui è coinvolto il Presidente del Consiglio,

e forse anche ad evitare che un'altra indagine per corruzione si concluda con un processo.

Questa è la verità.
Le finzioni non aiutano,
e mi permetterei di esprimere un sentimento di solidarietà verso le altre cariche dello Stato, che non c'entrano nulla e che sono coinvolte nel provvedimento
(Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori e del deputato Tabacci)
solo per fare compagnia all'unico interessato e per creare la sensazione di una norma di valore generale.
Ma, insomma, in materia di norme le sensazioni non sono sufficienti.

Noi abbiamo apprezzato, abbiamo apprezzato la rinuncia, che spero sia piena, ad una misura come quell'emendamento «bloccaprocessi» che avrebbe prodotto danni maggiori (io sono sempre stato per la limitazione dei danni, forse questo fa parte di una cultura riformista),
nel senso che per bloccare un processo ne avrebbe fermati molti,
aggravando un senso di insicurezza per i cittadini,
norma che era inserita quasi per paradosso in un decreto denominato «sicurezza».


Ma anche questa soluzione, pure più circoscritta, appare pasticciata e confusa. Intanto mi riferisco all'accomunare il Presidente della Repubblica alle altre cariche, considerato che il Presidente della Repubblica è un organo costituzionale.
E se questo provvedimento fosse limitato alla figura del Presidente della Repubblica senza dubbio lo si potrebbe considerare una legge attuativa dell'articolo 90 della Costituzione.
Ma né il Presidente del Consiglio né i Presidenti delle Camere sono organi costituzionali, e non a caso il costituente nell'introdurre particolari tutele per gli organi costituzionali li ha introdotti per il collegio, all'articolo 68 per il Parlamento, e all'articolo 96 per il Governo.

E in particolare, per quanto attiene ai Presidenti delle Camere, se il valore da tutelare (ed è un valore) è la pienezza del funzionamento del Parlamento, organo costituzionale, davvero non si capisce una diversità di tutela così radicale tra di noi, signor Presidente, dato che ciascuno di noi e lei rappresentiamo - lo ripeto, ciascuno di noi - la volontà popolare e siamo coessenziali al funzionamento pieno del Parlamento eletto dai cittadini italiani.

Si tratta, a mio giudizio, di una soluzione confusa e pasticciata e ritengo che in definitiva questa «leggina» rappresenti anche un errore politico, volta così palesemente a tutelare l'interesse dell'onorevole Berlusconi.

Mi chiedo se davvero faccia l'interesse dell'onorevole Berlusconi, innanzitutto come Capo di Governo, che si espone indubbiamente al dibattito umiliante di questi giorni e si espone anche sulla scena internazionale come un Capo di Governo che violenta la sua maggioranza, cambia i calendari delle Camere per imporre un provvedimento rozzo e frettoloso di questo tipo e che, alla fine, otterrebbe al massimo il beneficio di una sospensione, che lo porrebbe nella condizione di un Capo di Governo in attesa di giudizio per corruzione
, per alcuni anni (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Italia dei Valori), condizione che, a mio giudizio, è gravemente dannosa per l'immagine del nostro Paese sulla scena internazionale.


Non so se sia conveniente per Berlusconi e mi sentirei di dare un consiglio, che almeno nelle intenzioni è certamente amichevole:
rinunciare, affrontare il giudizio per accuse che egli ha sempre respinto, a testa alta,
e lasciare che il Parlamento affronti con equilibrio e con strumenti idonei le questioni di fondo a cui si allude, in quel clima di confronto sulle riforme
, che era stato auspicato anche da noi e che subito è stato compromesso da scelte frettolose e arbitrarie, che hanno creato - e lo si vede, cari colleghi - anche imbarazzo in quella parte della maggioranza che ha guardato a questa legislatura come ad un'occasione nuova, come al momento in cui, finalmente, si sarebbe messo mano a riforme, a riforme condivise, a quei cambiamenti e a quell'aria nuova nella politica italiana che il Paese chiede e tanta parte del Paese ha chiesto a voi.

Oggi si vive invece quel senso doloroso del ritorno alla palude, del ritorno al passato, del ritorno del sempre uguale, che è vissuto anche da voi - e lo si vede - con un senso di umiliazione e di preoccupazione.

GIUSEPPE CONSOLO. Ma chi te l'ha detto?

MASSIMO D'ALEMA. È una mia impressione, dopo voi direte le vostre.

GIUSEPPE CONSOLO. È un'impressione sbagliata.

MASSIMO D'ALEMA. Forse mi riferisco solo ad alcuni. In realtà, la sovrapposizione tra gli interessi personali dell'onorevole Berlusconi e i reali problemi della giustizia ha costituito, in questi anni, un impedimento ad affrontare quei problemi e, paradossalmente, una delle principali tutele per le posizioni più corporative all'interno della magistratura, perché ha tolto alla politica quella serenità nell'affrontare i grandi problemi del Paese, che non può che derivare dal fatto che i grandi problemi si affrontano dal punto di vista dei cittadini e non dell'interesse personale dei politici
(Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori e del deputato Tabacci - Commenti di deputati del gruppo Popolo della Libertà).
Il rischio è che, su una questione così delicata, al Paese si presenti l'immagine di uno scontro tra caste, di uno scontro tra corporazioni che, a mio giudizio, non potrebbe che favorire un degrado della vita pubblica.

MASSIMO D'ALEMA. Ne abbiamo avuto il segno in questi giorni, e lo dico io che non sono per formazione e per storia contrario alle manifestazioni di piazza, ma certamente quello che distingue le manifestazioni è ciò che si dice in queste manifestazioni e mi preoccupa la virulenza, la volgarità, la sensazione di uno scontro che non ha regole e che, in definitiva, eccita le minoranze ma allontana la grande maggioranza dei cittadini dalla vita pubblica (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Unione di Centro e di deputati dei gruppi Popolo della Libertà e Lega Nord Padania).

Ma se così è, non possiamo non vedere che quella piazza è solo una delle due facce della crisi italiana; l'altra sta in una concezione arrogante e personalistica del potere, quale quella che si manifesta, in queste ore, con questo provvedimento. In definitiva, il rischio è che tutti ci allontaniamo dal sentimento comune dei cittadini.

C'è da domandarsi come questo spettacolo della politica, così come viene offerto in questi giorni, possa essere vissuto in quelle famiglie italiane che faticano ad arrivare alla fine del mese o che non sanno come mandare all'università i loro figli (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
Il senso di una dolorosa distanza tra una politica ripiegata su se stessa, intorno ad interessi particolari o, addirittura, personali, e una drammatica crisi del Paese preoccupa chi, come noi, ha a cuore le istituzioni democratiche (Commenti di deputati del gruppo Popolo della Libertà).

Vorrei dire, infine, che, in questa situazione, è particolarmente grande la responsabilità dei riformisti.
Il rischio è che questa legislatura venga compromessa, sin dall'inizio, rispetto alle aspettative e alle speranze, che pure aveva suscitato.
Non crediamo di avere il monopolio del riformismo. Siamo certamente una grande forza riformista e il mio appello si rivolge a tutti i riformisti, cioè a coloro che in questo Parlamento vogliono affrontare davvero e con coraggio i nodi che riguardano le istituzioni, il funzionamento dell'economia e della società: il Paese ha bisogno di coraggio. Oggi, offriamo uno spettacolo negativo.
A chi percepisce tale sentimento - e, ne sono convinto, sono molti - vorrei rivolgere l'appello di una grande forza:
forse può apparire stretto il sentiero del riformismo,
tra la proposta qualunquista e l'arroganza del potere, ma è l'unico che porta ad affrontare e a risolvere i problemi del nostro Paese (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Unione di Centro e di deputati dell'Italia dei Valori - Congratulazioni).

10 Luglio 2008

[Modificato da Etrusco 11/07/2008 14:23]

_________________


Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
OFFLINE
Post: 80.374
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
11/07/2008 15:54

OFFLINE
Post: 81.111
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
24/07/2008 11:42

Impunità è fatta:

[SM=x44522]

OFFLINE
Post: 81.377
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
27/07/2008 23:34

COSSIGA: NO AL LODO ALFANO, CSM “BRACCIO ARMATO DEI MAGISTRATI”

(ANSA) - 'Non mi piace il lodo Alfano e non l'avrei votato.

Inoltre, gli emendamenti hanno accresciuto il potere dei giudici', dice Francesco Cossiga.
Festeggiando oggi i suoi 80 anni, il 'picconatore' non demorde e, come sempre, ne ha per tutti. Sul Csm dice:
'e' il braccio armato dei giudici, il killer dell'Associazione nazionale magistrati'.
E non e' d'accordo neanche sulle misure per la sicurezza del governo.
All'ex Capo dello Stato auguri da tutte le piu' alte cariche istituzionali.
OFFLINE
Post: 83.437
Registrato il: 28/02/2002
Sesso: Maschile

AMMINISTRATORE
PRINCIPALE



ADMIN
Monsignore
IperF1 2008
IperUTENTE 2010
Briscola IperCafonica 2012
26/09/2008 18:25

premier COINVOLTO PER presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi

Il pm al processo Mediaset:
«Il lodo Alfano è incostituzionale»

Sollevata eccezione di costituzionalità nel processo che vede imputato tra gli altri Silvio Berlusconi



NOTIZIE CORRELATE
*
Ricusazione Gandus, ricorso di Berlusconi
*
No alla ricusazione del giudice chiesta da Berlusconi (17 luglio 2008)
*
Caso Mills, missione a Lugano. Il processo rischia di slittare (14 luglio 2008)
*
Csm: «Le toghe non vengano denigrate» (10 luglio 2008)
*
Berlusconi: «Contro di me fantasiosi processi dei magistrati di sinistra» (16 giugno 2008)
*
Mills: «Parlai con Berlusconi di All Iberian» (27 maggio 2006)





MILANO - Il pm Fabio De Pasquale ha sollevato un'eccezione di costituzionalità del Lodo Alfano

(la legge entrata in vigore lo scorso luglio e che riguarda l'immunità per le quattro cariche più alte dello Stato)
nel processo che vede imputato, fra gli altri, il premier Silvio Berlusconi per presunte irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi da parte di Mediaset.

«INCOSTITUZIONALE SOTTO VARI PROFILI» - Secondo il pm il lodo Alfano è costituzionalmente illegittimo sotto svariati profili. Per il rappresentante dell'accusa, tra le altre cose rimarrebbero irrisolti svariati problemi che la Corte Costituzionale pose nel 2004 quando dichiarò illegittimo in parte il cosidetto lodo Schifani-Maccanico sempre riguardante la sospensione del processo per le più alte cariche dello stato. Nel lodo Alfano, tra le altre cose, non vi sarebbe «una definizione del concetto di alte cariche nel corpo della legge», il riferimento è invece solo nel titolo.

«CONTRASTA CON L'ARTICOLO 3» - Il pm milanese De Pasquale chiede in questo modo ai giudici di mandare gli atti alla Corte costituzionale per dichiarare la nullità della norma entrata in vigore il 26 luglio scorso per tutelare la alte cariche dello Stato.
Lo stesso pm chiede i giudici di dichiarare la sospensione del processo solo per l’imputato Berlusconi e di procedere oltre per gli altri 11 imputati.
Secondo il pm il lodo Alfano contrasta con la Costituzione in relazione al articolo 3, uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.
Il riferimento è alla irragionevolezza perché il lodo sospende i processi per tutti i reati e automaticamente senza considerare la fase in cui si trovano i procedimenti.
Un altro riferimento del pm è al trattamento diverso tra il presidente del Consiglio e i ministri e al trattamento sempre diverso tra i presidenti delle Camere da una parte e deputati e senatori dall’altra.
Il pm ha poi ricordato la violazione dell’articolo 136, cioè del giudicato costituzionale in relazione alla sentenza del 2004 con cui era stato bocciato il lodo Schifani.
Infine il rappresentante dell’accusa ha ricordato che al lodo Alfano si è arrivati con una legge ordinaria e non con una legge di revisione costituzionale.
...

26 settembre 2008 Corriere della Sera
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 19:41. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com

IperCaforum il forum degli ipercafoni e delle ipercafone