15.07.2008
Arriva l’iPhone… ma che tariffe
di Anna Pullace
Lanciato da Apple nel gennaio 2007, venduto inizialmente solo negli Usa, dall’11 luglio l’iPhone è arrivato sul mercato di 21 Paesi, Italia compresa.
L’iPhone 3G permette di fare foto e video, si può utilizzare come gps e agenda, consente di inviare sms e e-mail, navigare in internet e, ovviamente, telefonare.
In Italia è distribuito attraverso Tim e Vodafone che, non avendo altra concorrenza, applicano tariffe tali che
non rendono conveniente il suo utilizzo per telefonare e navigare. Sono, infatti, più convenienti le tariffe per la sola navigazione, mentre per le telefonate è preferibile usare un altro cellulare con tariffe voce migliori. Ma così viene meno il senso dell’iPhone, il cui scopo è proprio quello di poterlo utilizzare per entrambe le funzioni.
Sottoscrivere un abbonamento con uno dei due operatori non offre la possibilità di usufruire delle migliori tariffe presenti sul mercato. Il traffico compreso nel prezzo di abbonamento comprende una soglia di
500-600 MB mensili, ma al superamento di questa soglia si spendono 3 euro ogni 150MB con Vodafone e
0,006 euro a KB (cioè 6 euro a MB) con Tim.
L’Antitrust ha aperto una preistruttoria, su segnalazione delle associazioni dei consumatori, riguardo le modalità di commercializzazione dell’iPhone. Per il momento l’Autorità sta raccogliendo informazioni per valutare se ci sono gli elementi per aprire una vera e propria istruttoria.
Nel frattempo un gruppo di consumatori ha lanciato una petizione, che è possibile sottoscrivere on line, per chiedere una riduzione delle tariffe di Tim e Vodafone, minacciando un’azione di boicottaggio per l’acquisto dell’iPhone 3G. L’iniziativa sta riportando un discreto successo e in pochi giorni sono state raccolte circa 10mila firme.
“Con questa petizione - dicono i promotori - vogliamo dichiarare la nostra indignazione contro
la politica tariffaria che Tim e Vodafone hanno deciso di applicare nella vendita dell’iPhone 3G”, soprattutto in un momento di difficoltà economica che riduce il potere d’acquisto delle famiglie. Queste tariffe - continuano - finiranno per danneggiare l’immagine costruita dalla Apple per il proprio prodotto, e c’è il rischio che “questa politica affossi la diffusione del telefono in Italia, portando i cittadini italiani ad essere ancora una volta l’ultima ruota del carro”.
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