organizzazione minimal e risparmi certi, senza sorprese
più di 9 milioni le mappe messe a punto fino a oggi nel mondo
Quelli che amano i viaggi in versione 2.0
Organizzazione minimal e risparmi certi
Con le Google Apps si creano dei documenti in modo che
i compagni di avventura possano vederli e correggerli
MILANO - Blog, chat, social network, canali di video-sharing sono ormai strumenti della nostra vita quotidiana.
E stanno modificando le abitudini dei viaggiatori, che sempre più sfruttano le opportunità offerte dal Web 2.0 per progettare le proprie vacanze.
L’hotel consigliato dall’agenzia viaggi è davvero a 50 metri dal mare?
Per verificarlo basta
digitare l’indirizzo su Google Earth, software scaricabile gratuitamente in pochi minuti,
che consente di osservare dall’alto ogni parte del globo, oltre che di
guardare le fotografie inserite dai cybernaviganti tramite Panoramio.
Si è deciso di partire con gli amici, ma non si ha il tempo di incontrarsi di persona per organizzare il tutto?
Le Google Apps permettono di creare documenti da pubblicare online in modo che i propri compagni di avventura possano vederli, commentarli, correggerli e così via, fino a quando i dettagli del soggiorno non siano stati definiti.
Niente di complicato, tanto più che chi ha bisogno di spiegazioni può affidarsi ai filmati su
YouTube, dove si trovano anche le istruzioni su come usare le Google Maps, ovvero su come realizzare e mettere in Internet, per tutti o per pochi intimi,
cartine personalizzate («mashup», in gergo) del proprio itinerario di viaggio complete di descrizioni delle varie tappe, nonché di
foto e video.
PREZZI CONVENIENTI - In totale sono più di nove milioni le mappe messe a punto fino a oggi nel mondo.
Google Earth vanta oltre 350 milioni di utenti. E nella home page di
TripAdvisor si legge: «22.681.959 utenti di 190 Paesi hanno pianificato un viaggio questa settimana».
Dati che fanno riflettere.
«Grazie a queste applicazioni, tutte completamente gratuite, gli internauti sono sempre più indipendenti nella scelta della meta da raggiungere e del percorso da seguire
- osserva Giorgia Longoni, direttore marketing di Google Italia -.
Possono leggere le recensioni degli altri utenti, commentarle, fare paragoni.
E anche se per l’acquisto finale del pacchetto turistico preferiscono avere davanti un operatore in carne e ossa, ci arrivano decisamente più informati».
C’è, però, chi all’agenzia di viaggi classica non va neanche più. Si tratta ancora di una minoranza, ma in crescita.
Su Internet i prezzi sono quasi sempre più convenienti ed esistono persino siti dove si vendono soggiorni all’asta a partire da 1 euro:
vedi Tui.it,
dove c’è gente che è riuscita ad accaparrarsi
settimane in Turchia o a Capo Verde risparmiando fino a 500 euro sul prezzo di listino.
RESTARE CONNESSI - Certo, per ottenere tanti vantaggi è necessario essere sempre connessi alla Rete.
«Ma non è un problema - osserva la Longoni -. A usare questo tipo di risorse è l’utente medio di Internet, sono
persone tra i 25 e i 45 anni con un livello di cultura medio. E tra notebook, telefonini, iPhone, Internet point e reti wi-fi è facile navigare ovunque in qualsiasi momento».
Del resto, i numeri parlano chiaro: ogni minuto nel mondo vengono caricate su YouTube 13 ore di video. Molti, tra l’altro, sono
documentari di viaggio.
Non mancano siti pensati ad hoc per raccogliere questo tipo di filmati, da
www.cisonostato.it a
www.videoraccontidiviaggio.it
Con pochi clic si può passare da Milano a Los Angeles, dall’India al Marocco, dal Brasile all’Australia: un ottimo spunto per scegliere dove trascorrere le vacanze.
Ma il Web 2.0 può essere uno strumento utile anche dopo la partenza.
Con MyLocation è possibile visualizzare sul cellulare i ristoranti e i servizi della zona su Google Maps e contattarli direttamente.
O ancora, iscrivendosi (sempre gratuitamente) al
social network Wayn (acronimo di
«where are you now») si può comunicare in ogni istante la propria posizione e scoprire quella dei propri conoscenti.
Se si ha in programma un viaggio a New York, per esempio, è sufficiente inserire il nome della città per contattare gli associati alla community residenti o di passaggio nella Grande Mela.
Un modo per farsi nuovi amici o per non perdere mai di vista (se pur virtualmente) i vecchi.
Raffaella Oliva
23 luglio 2008(ultima modifica: 24 luglio 2008)
Fonte: Corriere della Sera
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.