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Luigi Frati nuovo rettore dell'università La Sapienza

Ultimo Aggiornamento: 03/10/2008 20:19
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03/10/2008 20:08

personaggio controverso con importanti appoggi politici


Luigi Frati nuovo rettore della Sapienza


ROMA (3 ottobre) - Luigi Frati, preside della facoltà di Medicina, è il nuovo rettore dell'università La Sapienza di Roma. Al secondo turno Frati, che succede a Renato Guarini è stato eletto con 2.220 voti, pari al 53% dei voti complessivi. Secondo per numero di voti è stato Alberto Zuliani (1.133), terzo Fabrizio Vestroni (597).

Luigi Frati, 65 anni, di Siena, guiderà fino al 2012 l'ateneo più grande d'Europa con i suoi circa 145mila studenti. Frati è stato assistente ordinario e professore incaricato all'università di Perugia (facoltà di Medicina e di Scienze), poi all'università di Roma (facoltà di Farmacia e di Medicina e chirurgia). Professore ordinario di patologia generale e medicina molecolare dal 1980 alla Sapienza, ha diretto il dipartimento di Medicina sperimentale dal 1985 al 1992. È stato tra l'altro presidente della Conferenza dei presidi delle facoltà di Medicina e chirurgia, componente del Consiglio universitario nazionale dal 1979 al 1998, di cui è stato anche vicepresidente, vicepresidente della Commissione unica del farmaco dal 1993 al 1994 e presidente del Consiglio superiore di sanità dal 1994 al 1998. È autore di oltre 350 pubblicazioni su riviste internazionali.

Nella prima tornata elettorale alla Sapienza, che si è tenuta dal 23 al 26 settembre, avevano votato 6.374 elettori, pari al 63,8% degli aventi diritto, con questi risultati: Luigi Frati 1.913 volti (43,5%); Alberto Zuliani 526 voti (12%); Fabrizio Vestroni 415 voti (9,4%); Guido Martinelli 412 voti (9,4%); Francesco Avallone 333 voti (7,6%); Gianni Orlandi 332 voti (7,6%); Luigi Campanella 181 voti (4,1%); Piero Marietti 111 voti (2,5%); altri candidati 11 voti (0,3%); schede bianche 161 (3,7%).



www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=32146&sez=HOME_SCUOLA





Il barone Frati

di Primo Di Nicola e Marco Lillo

L'appoggio dei politici. Le cattedre. I concorsi. I fondi delle società farmaceutiche. Chi è l'uomo che governa da 16 anni la facoltà di Medicina


I mali del Policlinico? Rosi Bindi non ha mai avuto dubbi. Nel 1999, quando esplose il caso delle infezioni in corsia all'Umberto I, la Bindi, a quel tempo ministro della Sanità, disse chiaro e tondo al Parlamento: "Ritengo che la prima causa di quello che accade sia la gestione diretta da parte dell'università". Sono passati otto anni, quattro governi e una lunga serie di direttori generali, ma i rifiuti nei tunnel del Policlinico sono rimasti al loro posto. Come Luigi Frati, da 16 anni preside della facoltà di Medicina dell'Università la Sapienza, corresponsabile insieme alla Regione dello sfascio. Nato dal sindacato, dotato di ottime relazioni con le case farmaceutiche e con i politici, Frati dal 1990 muove i fili dei concorsi e decide i destini dei primari che governano l'attività ospedaliera del nosocomio più disastrato d'Italia. Immune a indagini e polemiche, a ogni elezione viene riconfermato con un plebiscito dai suoi colleghi. Al Policlinico non si muove foglia che Frati non voglia.

"Tutti gli dobbiamo qualcosa", ammette un illustre cattedratico che chiede di restare anonimo: "I professori vogliono che i propri allievi possano andare in cattedra con un posto da ordinario o da associato. Frati può aiutarci a esaudire i nostri desideri. Come? Bandendo il concorso al momento giusto". Un sistema che ha accontentato molti, compresi politici e soci in affari. Da Vincenzo Saraceni, vincitore della cattedra di Fisiatria nel 2001, proprio quando era assessore alla Salute del Lazio. A Marco Artini, socio di Frati nella Millennium Biotech, una società che si voleva lanciare nel business delle biotecnologie. La società non ha mai operato, ma Artini nel 2002 ha vinto un concorso per ricercatore nella facoltà del suo socio-preside.

Frati è nato a Siena 63 anni fa. Laurea alla Cattolica, dal 1980 professore di Patologia generale alla facoltà di Medicina della Sapienza, il suo astro sale negli anni Ottanta quando fonda la Cisl universitaria e rompe il monopolio rosso della Cgil. La sinistra democristiana gli è riconoscente, lui si lega all'allora ministro Carlo Donat Cattin e al senatore Severino Lavagnini. Ma i suoi sponsor sono nel ministero della Pubblica istruzione: il potente direttore generale Domenico Fazio e il sottosegretario (e poi ministro) Franca Falcucci. A 40 anni è già vicepresidente del Consiglio universitario nazionale, il celebre Cun che gestiva l'assegnazione dei concorsi . Un'attività nella quale si rivelerà un autentico maestro. "Ho messo in cattedra più di 200 professori", ripete sovente. E tra questi sono tantissimi gli amici che gli hanno giurato imperitura fedeltà.


Nel 1990 raccoglie i frutti della sua semina e viene eletto per la prima volta preside della facoltà di Medicina. Da quella postazione preme sulla conferenza dei presidi di tutta Italia per modificare la tabella degli insegnamenti in modo da spezzettare le materie e così moltiplicare le cattedre. In particolare aumentano i ricercatori e i patologi come Frati che, a sentire l'ex direttore generale del Policlinico Tommaso Longhi, non brilla certo per l'attenzione ai pazienti. Secondo Longhi, spesso Frati non firmava le schede di dimissioni dei malati e non si curava delle diagnosi dell'unità operativa di Oncologia nella quale è direttore. La linea di Frati ha pagato: i medici che sono divenuti professori grazie a lui gli sono riconoscenti e lo dimostrano a ogni elezione. Così il suo incarico che avrebbe dovuto durare tre anni è ormai diventato a vita. Alla vigilia della sesta conferma, nel 2005, Frati ha tentato anche la scalata allo scranno più alto dell'università. Non è riuscito a diventare rettore, ma i suoi voti sono stati decisivi per l'elezione di Renato Guarini, che infatti lo tratta con grande rispetto. Il rettore firma gli atti di indirizzo relativi al Policlinico ma Guarini ascolta Frati prima di prendere qualsiasi decisione. Li accomuna anche un certo modo di intendere la famiglia e l'accademia. Se il rettore vanta due figli dipendenti dell'ateneo romano, Frati può contare su tre professori in casa: la moglie e i due figli. Famiglia, calcio e mare. Frati è un arcitaliano anche nelle passioni: tutti i venerdì gioca con una squadra di colleghi. Poi via verso gli amati lidi di Sabaudia, dove si gode il weekend nella villa di famiglia.

Fonte: L'Espresso

[Modificato da Nikki72 03/10/2008 20:09]
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03/10/2008 20:19

Re: personaggio controverso con importanti appoggi politici
Nikki72, 03/10/2008 20.08:


... il suo astro sale negli anni Ottanta quando fonda la Cisl universitaria e rompe il monopolio rosso della Cgil. La sinistra democristiana gli è riconoscente, lui si lega all'allora ministro Carlo Donat Cattin e al senatore Severino Lavagnini. Ma i suoi sponsor sono nel ministero della Pubblica istruzione: il potente direttore generale Domenico Fazio e il sottosegretario (e poi ministro) Franca Falcucci. ....

Fonte: L'Espresso







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