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Google Street ci spia

Ultimo Aggiornamento: 05/11/2008 15:14
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05/11/2008 13:22

"Google Street View ci spia"

Interviene il Garante per la privacy


A pochi giorni dal suo esordio italiano, "Street View" di Google Maps è finito nel mirino del Garante della privacy. Attivo a Milano, Roma, Firenze e Como, il nuovo servizio del motore di ricerca consente di effettuare delle vere e proprie passeggiate virtuali lungo le vie delle città. Le immagini mostrano ogni dettaglio catturato per le strade. L'iniziativa però non è piaciuta all'associazione dei consumatori, che accusa il portale di spiare i cittadini.

Contro la novità di Google si sono espressi già diversi utenti, che, a loro insaputa, sono stati ripresi nelle situazioni più disparate e si sono ritrovati online senza aver mai dato il loro consenso. La mappatura delle città è affidata a foto panoramiche scattate a livello della strada da apposite auto Street View, munite di fotocamere e in grado di immortalare immagini in movimento. Qualcuno però è stato fotografato nel momento sbagliato, forse dove non doveva essere o con la persona sbagliata, e si è subito rivolto alle autorità competenti.

Del caso si è subito interessato il Garante per la privacy, che ha aperto un'istruttoria e ha chiesto ulteriori garanzie a Google. Il motore di riceca si è già impegnato ad applicare precise regole a tutela della privacy, ma ha comunque precisato la modalità di ripresa delle foto utilizzate dal servizio Street View. "Tutte le immagini - spiega Marco Pancini, responsabile relazioni istituzionali di Google Italia - vengono scattate in luoghi pubblici e sono del tutto identiche a quelle che qualunque persona potrebbe scattare camminando per le strade di una città".

"Google è attivamente impegnata a rispettare la legislazione vigente in ciascun paese in cui rende disponibile Street View - ha aggiunto Pancini - La prima garanzia per la privacy dei cittadini è la tecnologia di offuscamento dei volti e delle targhe delle vetture, ma esiste anche una procedura molto semplice affinché i cittadini possano richiedere la rimozione delle immagini che ritengono lesive della propria privacy o comunque inappropriate, anche nel caso di immagini già offuscate".

Il sistema, infatti, non è infallibile: soprattutto di profilo e per chi la conosce, una persona spesso resta comunque identificabile. Di qui l'impegno, sottolineato dal Garante italiano Francesco Pizzetti, a verificare che le garanzie vengano applicate e la richiesta di rendere ancora più riconoscibile il sistema di ripresa lungo le strade.

Ma come hanno reagito a Stret View gli altri principali Paesi europei? In Spagna l'Agencia espanola de proteccion de datos si è detta "soddisfatta" dell'impegno di Google a mascherare le targhe degli autoveicoli, in Francia la Commission Nationale de l'Informatique et des Libertes ha accolto favorevolmente l'insieme degli impegni volti a garantire una migliore considerazione per la privacy, ma ha anche chiesto a Google che gli utenti vengano chiaramente informati dei propri diritti'. Di recente ha battuto un colpo anche il Garante inglese, l'Information Commissioner's Office, che si è detto soddisfatto dell'impegno di Google nell'adottare adeguate misure a tutela della privacy e della sicurezza dei cittadini, tra cui l'offuscamento delle targhe degli autoveicoli e i volti delle persone ritratte. L'Ico ha anche riconosciuto che l'intento di Google è quello di raccogliere immagini delle strade e non dei singoli individui e che, trattandosi di immagini statiche, sono esclusi i rischi di geolocalizzazione (cioè l'uso delle immagini per controllare gli spostamenti delle persone).

Fonte: tgcom

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05/11/2008 15:14

Il servizio Attivo a Milano, Roma, Firenze e Lago di Como
«Google Street ci spia»: protesta
per la privacy. Interviene il Garante




Pizzetti: più visibili le auto delle riprese.
L'azienda: foto identiche a quelle che chiunque potrebbe scattare


ROMA — Saranno pure belle e poco faticose le passeggiate virtuali col pc. Ma anche in Italia, come in tutti gli altri posti del mondo in cui già funziona Street View, il sistema di Google con cui si esplorano nel dettaglio le strade cittadine, con zoom su ogni minimo dettaglio, facce e auto comprese, la tecnologia deve fare i conti con la privacy.
Qui da noi il servizio è appena partito (prima a Cuneo, poi a Roma, Milano, Firenze e Lago di Como) ma le associazioni dei consumatori, raccolte un buon numero di proteste di chi teme di essere spiato fin sotto casa o immortalato dove non dovrebbe stare da una Google Car che scatta foto a 360 gradi e le riversa sul web, si sono rivolte al Garante per la Privacy. Che ha subito aperto un'istruttoria e chiesto ulteriori garanzie. Targhe e volti in teoria sono sempre automaticamente oscurati già dal programma fornito di speciale algoritmo. Ma la stessa Google ammette che esiste un margine di errore del 30%, mica poco.


Roma: piazza San Pietro (da Google maps Italia)


C'è pure la possibilità, per chi si riconosce, di chiedere la cancellazione della propria immagine. Ma non basta. «Pretenderemo che l'informativa sia più visibile», spiega il garante italiano Francesco Pizzetti. «Ovvero che le auto di Google siano ben riconoscibili, magari anche con l'uso di segnalazione sonora. In modo che chi vuole si possa sottrarre in tempo alle riprese». L'Authority poi monitorerà l'efficacia del sistema di cancellazione a richiesta. E intanto si allinea agli orientamenti dei colleghi europei per cui la finalità di Street View non è spiare la gente ma far conoscere i luoghi. Il Garante spagnolo si accontenta dell'impegno di Google a mascherare la targhe, quello francese ha pretesto che i cittadini vengano chiaramente informati, quello inglese ritiene sufficiente rendere irriconoscibili volti e automobili. Rassicura Marco Pancini, responsabile relazioni istituzionali della Google italiana: «Tutte le foto di Street View vengono scattate in luoghi pubblici e sono del tutto identiche a quelle che qualunque persona potrebbe scattare camminando per le strade di una città». E ribadisce la disponibilità a collaborare con chi tutela la privacy. Nemmeno in Usa, dove nel 2007 è stato lanciato Street View in oltre 50 città, sono mancati i problemi. Il Dipartimento per la Sicurezza ha dovuto vietare scatti intorno ad obiettivi sensibili per il terrorismo e in certe aree di Washington. Hanno protestato anche singoli cittadini: per primi i coniugi Boring di Pittsburgh che hanno fatto causa a Google perché aveva violato l'intimità della loro strada privata. Per ora in Italia c'è questa consolazione: le riprese non sono ancora in tempo reale, più o meno di 6 mesi fa. La spiata dunque è solo retroattiva. Spiati in strada A sinistra una «Google car», l'auto che gira per le città con la telecamera sul tettuccio. Sopra, il Colosseo visto dalla strada e il dettaglio di una coppia che prende il sole in un parco Usa Giovanna Cavalli


05 novembre 2008
www.corriere.it/cronache/08_novembre_05/google_spia_22a7d6a8-aafa-11dd-8f4b-00144f02aa...


Video choc, a giudizio quattro manager di Google

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Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.
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