‘NEW YORK TIMES’ SVELA LA FORMIDABILE CAPACITà MANIPOLATRICE DI ANGELINA
- ECCO COME ORCHESTRA LA SUA IMMAGINE PUBBLICA CON LA STAMPA E TELEVISIONE
- “NESSUN AGENTE, cellulare e AVVOCATO: ‘e Sposta l’attenzione dove vuole lei’
Brooks Barnes per "The New York Times"
Quando Angelina Jolie e Brad Pitt quest'estate hanno negoziato con "People" e altri magazine le fotografie dei loro gemelli e un ‘intervista, le due star cercavano più dei 14 mln $ che hanno ricevuto nel contratto.
Il patto prevedeva che la copertura del magazine fosse positiva non solo in quel momento, ma anche in futuro.
(...)Secondo il patto offerto da Angelina, come ci raccontano due persone che erano presenti all'asta e di cui non possiamo fare i nomi,
il magazine vincitore si sarebbe dovuto impegnare a non screditare mai né lei né la sua famiglia. Nel contratto c'era anche un "piano editoriale" che prevedeva un controllo del servizio prima della pubblicazione, ci raccontano sempre le stesse fonti.
Angelina Jolie
Ha vinto "People" (...). L'intervista si focalizzava sulle loro attività umanitarie, senza mai usare il termine "Brangelina". Tramite un portavoce, la Time Inc. (propietaria di People) ha smentito qualsiasi condizione dietro al servizio: "Queste affermazioni sono categoricamente false" ha dichiarato, "(...) "People" compra foto, ma non determina il contenuto editoriale secondo richieste che vengano da parti esterne".
Mentre tutte le star provano a manipolare la loro immagine in modi diversi, Jolie lo fa con una determinazione, una sicurezza e un successo che sono notevoli. Non ha assunto agenti. Le chiavi della sua immagine pubblica sono in mano soltanto a lei, anche se si fida del suo vecchio manager, Geyer Kosinski, come una guida.
A febbraio Jennifer Lopez ha avuto bisogno di una squadra di otto persone per vendere le foto dei suoi gemelli a "People", pare a 6 mln $. Jolie, 33 anni, si è presentata con un cellulare, un avvocato e Kosinski (c'era anche Pitt, chiaramente). (...)
"è furba da far paura" ha detto Bonnie Fuller, un ex direttore di Us Weekly e Star. "Ma esser furba non basta. Lei ha anche un'incredibile capacità, forse più di qualunque altra star, di modellare la sua immagine pubblica". Né lei né Kosinski hanno mai risposto (....)ma sentendo quasi due dozzine di persone che hanno lavorato direttamente con lei negli anni, viene fuori un' immagine della sua capacità con i media.
Jolie cammina attentamente sul confine tra entità conosciuta e il completo mistero,
coltiva rapporti con i reporter amichevoli e si presta anche a prestabilire qualche scatto con i paparazzi.
Ancora più abilmente, detta lei i termini dei servizi che riguardano lei e la sua famiglia ai magazine di gossip, dicono i direttori, creando una situazione strana per le pubblicazioni che cercano di rispettare gli standards giornalistici.
Jolie ha mostrato abilità anche in altre negoziazioni con i media.
(...) I 4.1 mln di $ per l'intervista a People dopo il suo primo parto nel 2005 sono andati completamente in beneficenza. In una trattativa separata con "People", sempre 2006, Jolie ha invitato direttori di magazine - tramite il suo consulente filantropico Trevor Neilson - a un'asta per le foto esclusive di lei e il suo bambino cambogiano adottato, Maddox. Ma ha preteso la copertura del suo lavoro umanitario come parte del patto.
"Angelina e Brad capiscono l'interesse nella loro famiglia, ma vogliono attirare l'attenzione anche sui bisogni dei cambogiani" dichiarò Neilson ai giornalisti nel Dicembre 2006. Poi promise che Jolie avrebbe assicurato "dichiarazioni in esclusiva" al magazine che avrebbe comprato le fotografie (...).
Time Inc. vinse le foto, pagando circa 750mila $. (...). Come in altre situazioni, l'azienda pagò i soldi all'azienda fotografica, Getty Images, che prese la sua percentuale e divise il resto tra aziende che operavano a nome di Jolie e Pitt. Queste compagnie girarono poi i soldi alla Fondazione Jolie-Pitt.
Neilson, Presidente del Global Philantropy Group e un'ex dirigente della Fondazione Bill e Melinda Gates: "(...). Se Angie può usare l'interesse e reindirizzarlo, lei lo fa".
La proiezione della Jolie sugli schermi è intimidatrice e fisica. Non è la ragazza della porta accanto. (...) Ma di recente ha sempre più enfatizzato il suo lavoro filantropico, e la sua famiglia. Jolie e Pitt hanno tre figli adottivi e tre figli naturali (...).
Spostare l'attenzione dove vuole lei è una delle cose che vengono meglio alla Jolie, dicono direttori di magazine e uffici stampa. Quando si innamorò di Pitt e divenne romantica, dovette affrontare una crisi di pubbliche relazioni: veniva ritratta nei tabloid e nei media come la predatrice che aveva rubato Pitt all' allora moglie, Jennifer Aniston.
Fu il suo lavoro filantropico che aiutò a cambiare la storia. A lungo interessata al lavoro umanitario, Jolie apparve in Pakistan, dove visitò i campi profughi afgani e incontrò l'allora Presidente del Pakistan, Generale Pervez Musharraf. "Sembrarono persone serie, trasformarono una sciocca ossessione della stampa in un tentativo sincero di aiutare i bisognosi", ha detto Michael Levine, un ufficio stampa di celebrità nonchè autore.
Sono ciniche assurdità, ribattè Neilson. "La gente non realizza la complessità di quello che sta facendo Angelina" disse. "Tanto del suo lavoro umanitario è discreto e non davanti ai media". La Fondazione Jolie-Pitt ha dato sussidi per 2 mln €. (...). Neilson dice che ha preso impegni per altri 5.6 mln di $. (...)
Il punteggio Q di Jolie, che misura il gradimento di un star, è continuato a salire. Quando vinse l'Oscar, solo il 13 % degli intervistati la vedeva positivamente (...). La media per star femminili è del 18%. Oggi, circa il 24 % degli intervistati vede la Jolie positivamente.
È successo anche che il tentativo di controllare il media si sia rivelata un'arma doppio taglio. Nel 2006 quando ha cercato la privacy in Namibia per partorire Shiloh, il governo rifiutò di dare i visti ai gornalisti a meno di non aver permessi scritti dalla coppia. I magazine protestarono duramente.
Più recentemente, quando
volle far firmare ai giornalisti, alla prima di "A Mighty Heart," un film sull'assassinio del reporter del Wall Street Journal Daniel Pearl,
un contratto che limitava le domande e la possibile manipolazione delle sue risposte.
Una parte del documento diceva: "L'intervista può essere usata solo per promuovere il film. In nessun caso gli intervistatori né le testate potranno usare tutta o qualsiasi parte dell'intervista riferendola ad altre storie e contesti". Al tempo scaricò le colpe della richiesta su un avvocato super zelante, dicendo che "voleva solo proteggermi".
Ma comunque, gaffe di questo genere sono molto rare.
[26-11-2008]
www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-1588.htm
Non condivido le tue idee, ma darei la vita per vederti sperculeggiare quando le esporrai.