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Vasco Brondi, in arte "Le luci della centrale elettrica"

Ultimo Aggiornamento: 12/12/2008 15:12
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BROCCOLO D'ORO 2008
08/12/2008 18:17

un cantautore che nasce o l'ennesimo flop?





La notte atomica che ci ha rimboccato le palpebre
Guardare il cielo malconcio di chernobyl da qui
Esprimere desideri quando vedi scoppiare navicelle spaziali
O moduli lunari russi o giapponesi o americani
Arrampicarsi sulle impalcature per prendere il sole e rivenderlo a qualche spacciatore
Lavarsi i denti con le antenne della televisione durante la pubblicità
Ho abbassato le saracinesche dei negozi sui miei occhi
Con le nostre discussioni serie si arricchiscono solo le compagnie telefoniche

Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT

A parigi dici che non volano mosche
Benedirci in chiese chiuse e in farmacie compiacenti
Sposarci con i cerotti usati in passeggiate su spiagge deturpate
Le piazze sono vuote le piazze sono mute
Per combattere l'acne
Sono tutti in ferie, maratone sulle tue arterie
Sulle diramazioni autostradali, sui lavori in corso solo per farti venire
E invidiare le ciminiere perché hanno sempre da fumare
Le notti inutili e le madri che parlano con i ventilatori
Negli inceneritori le schede elettorali
E i tuoi capelli che sono fili scoperti
Costruiremo delle molotov coi vostri avanzi
Fremo dei rave sull'enterprise
Farò rifare l'asfalto per quando tornerai

Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT
Siamo l'esercito del SERT

E i tuoi capelli che sono fili scoperti
Che sono nastro isolante
Che sono fili scoperti


[Modificato da ElveNKinG161 09/12/2008 14:21]

_________________






And love was there in vain, PROFOUND and deep but traced with pain - too early for a child of TEN
Loving the pure and sane he sought the goddess unstained - watching them turn to flesh again
HUNGRY for both the PURITY and SIN
Life seemed to him merely like a GALLERY of how to be
And he was always much more HUMAN than he wished to be
But there is a LOGIC to his world, if they could only see
(Pain of Salvation - Beyond the pale)
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BROCCOLO D'ORO 2008
08/12/2008 18:18

Recensione
da rockline.it: www.rockline.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent...

Vasco Brondi potrebbe in fondo essere scambiato per uno qualunque. 24 anni, ferrarese, una chitarra come stampella alla propria patologica e deteriorante sensibilità da poeta post atomico, faccia da naufrago esistenziale, voce scartavetrata dalle sigarette.
Uno qualunque, dicevo. Uno che canta del tutto e di tutti, che non ha bisogno di nessuno ma che si rivolge a tutti indistintamente, che non necessita di tamburi maltrattati né di distorsori urlanti per vomitare il flusso di lurida coscienza che gli scorre dentro, che travolge ed unisce tutti i dieci episodi di Canzoni Da Spiaggia Deturpata, esordio discografico pubblicato sotto il nome d’arte di Le Luci Della Centrale Elettrica.

Solo 6 corde sotto le dita e parole che sembrano uscite dagli edifici vestiti di croste e graffiti, dalle metropolitane deserte, dai bagni degli autogrill, dai distributori di sigarette, se solo ognuna di queste “cose” potesse raccontare della propria passiva esistenza.
Questi gli apparentemente semplici ingredienti della proposta di un giovane ma consumato cantautore della sua e nostra realtà, che grazie all’aiuto di un ispirato Giorgio Canali arriva a produrre una manciata di pezzi crudi e “terreni”, spogliati da ogni artificio da studio.
Musicalmente si risolve tutto tra scheletrici ed agrodolci arpeggi di chitarra e tese sequenze di accordi, senza alcuna ossessione per la melodia a tutti i costi o per ritornelli che ritornano apposta per farsi canticchiare.
Ma sotto il profilo puramente letterario vengono raggiunte atmosfere lontane anni luce da ciò a cui radio e televisione ci hanno abituato negli ultimi 10 anni: radendo al suolo ogni tipo di stereotipo e clichè, ignorando rima o metrica, massacrando strutture e regole non scritte della discografia più commerciale, Le Luci Della Centrale Elettrica taglia tutti i ponti con il mercato presente e futuro, inventandosi un “isola-discarica che non c’è” su cui abitare e dalla quale poter raccontare il mondo dei sopravviventi, degli illusi e disillusi, incorniciando le deformità del quotidiano nelle sue canzoni da quattro accordi scarnificati.
La sua voce ricorda indubbiamente il grande urlatore che fu Rino Gaetano, che in fin dei conti è il cantautore la cui influenza emerge con più frequenza lungo tutta la durata del disco, ma il modo sofferto e straziato di cantare di Vasco Brondi e la sua straordinariamente attuale percezione delle cose, riescono comunque a costruire una solida e ruvida personalità, contribuendo a renderlo ancor più vero, unico.
Mai come questa volta si può descrivere un disco come “musica della strada” che raccoglie marciapiedi, appartamenti subaffittati, lacrimogeni, fori dei piercing, insegne di supermercati, spacciatori, ponti bombardati, scontrini dimenticati, diramazioni autostradali, madonne anoressiche (e la lista potrebbe proseguire per chilometri) ospitando in sé tutto quegli elementi e quelle situazioni che le persone assuefatte ignorano, lasciandosi scorrere intorno un fiume immenso e perpetuo di detriti, di scarti, di sogni nati storti che tra le mani di Vasco Brondi diventano qualcosa di cui cantare, investite di un ruolo inedito e prezioso.
Un immaginario che tuttavia non nasce da solo, ma che si ispira e si affianca al lavoro di Gipi, disegnatore dal background proletario ed incazzato che è anche l’autore della copertina di questo disco, un personaggio dotato della medesima sensibilità e della stessa fame di cruda realtà che striscia in ogni canzone di Le Luci Della Centrale Elettrica.

Mi raccomando, non crediate che la musica contenuta in questo disco non sia violenta o inquietante, non riesca a farvi accapponare la pelle o attraversarvi il cuore come fil di ferro arrugginito solo perché suonata con una semplice e solitaria chitarra acustica.
Canzoni Da Spiaggia Deturpata è il tipico disco che, se ascoltato da bigotti e benpensanti, li costringerebbe a tapparsi le orecchie e strizzare gli occhi perché “se non lo senti e non lo vedi allora non esiste”, tanto e reale il senso di malessere e di desolante alienazione che riesce a trasmettere.
Volendo trovare dei punti deboli si potrebbe dire che se non fosse cantato in italiano potremmo tranquillamente ignorarlo, che raccontare di una società guasta e malata terminale non può avere lo stesso effetto per sempre, o che magari inquinare il tutto con qualche melodia in più non avrebbe infastidito nessuno.
Ma queste lamentele ipotizzate non fanno altro che spingermi a pensare che cosa si inventerà Vasco Brondi per il suo prevedibile secondo disco.
E’ ancora troppo presto per definirlo l’erede moderno di De André e Rino Gaetano, ma ciò sicuramente non toglie che questo disco sia una piccola rivoluzione per il panorama discografico italiano, addirittura troppo intelligente ed acuto per poter infastidire il mainstream radiofonico o televisivo, e forse è veramente questo il suo più grande, incurabile difetto.


LINE UP:
- Vasco Brondi – voce, chitarra, effetti
- Giorgio Canali – chitarra elettrica, basso acustico
- Max Stirner – organo in Per Combattere L’Acne e Sere Feriali

TRACKLIST:

1. Lacrimogeni
2. Per Combattere L’Acne
3. Sere Feriali
4. Stagnola
5. Piromani
6. La Lotta Armata Al Bar
7. La Gigantesca Scritta Coop
8. Fare I Camerieri
9. Produzioni Seriali Di Cieli Stellati
10. Nei Garage A Milano Nord
[Modificato da ElveNKinG161 08/12/2008 18:24]

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Broccolo d'oro 2009
Finculina
08/12/2008 18:33

il nuovo rino?????

per il resto prendo nota [SM=x44462]

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"passo la notte buttando piatti per terra sperando che non si rompano"

"Nemmeno la luna è perfetta. E' piena di crateri. E il mare? Nemmeno lui! Troppo salato.
E il cielo? Sempre così infinito...Insomma, le cose più belle non sono perfette. Sono speciali"

io non sono mai stata perfetta
ho sempre dato il peggio di me
ma tu sei SEMPRE STATO il centro della mia vita
la prima cosa
e' stato bello...



la persona che mi ama ha due cuori
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BROCCOLO D'ORO 2008
08/12/2008 20:55


Figu sto sentendo varie canzoni del cd (su youtube si trovano anche vari live)

che dire...BELLISSIMO!!! IO GIA' LO ADORO!!!!!!!



Piromani



e incendiare farfalle meccaniche, le rose lisergiche e i nostri pochi orgasmi, ti ricordi, dei combattimenti tra i cigni finti e delle sere a sbranarsi, delle sere a strafarsi..
con me non devi essere niente, con me non devi essere niente...
venere dall'intestino tenue, quando dormo guido piano, non ti preoccupare..
venere dalle nostre sterili polemiche, andiamo a londra a dimagrire...
con me non devi essere niente, con me non devi essere niente...
con me non devi essere niente, con me non devi essere niente...
e stavi diventando blu.. anche tu...
i tuoi insulti, i tuoi fiori finti, le siringhe disinfettate.. coi nostri occhi di criptonite, coi nostri occhi di criptonite..
andiamo a vedere le luci della centrale elettrica, e andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas..
e tornino a scoppiare e a ridere le nostre madonne bulimiche..
e tornino a crepare ma dal ridere le nostre madonne anoressiche..
e incendiare farfalle meccaniche, le rose lisergiche e i nostri pochi orgasmi, ti ricordi, dei combattimenti tra i cigni finti e delle sere a sbranarsi, delle sere a strafarsi..
addio fottiti ma aspettami... addio fottiti ma aspettami...
addio fottiti ma aspettami.. addio fottiti ma aspettami..
e andiamo a vedere le luci della centrale elettrica.. e andiamo a vedere i colori delle ciminiere dall'alto dei nostri elicotteri immaginari, e andiamo a dare fuoco ai tramonti e alle macchine parcheggiate male, ad assaltare ancora i cieli, a farci sconfiggere, a finire sui telegiornali, foto in bianco e nero delle nostre facce stravolte sui quotidiani locali, andiamo a vedere i cantieri delle case popolari dai finestrini dei treni ad alta velocità... trasformiamo questa città in un'altra cazzo di città!
andiamo a vedere le luci della centrale elettrica, e andiamo a vedere le luci della centrale a turbogas..
e tornino a scoppiare e a ridere le nostre madonne bulimiche..
e tornino a crepare ma dal ridere le nostre madonne anoressiche..
e le fotomodelle...
le tue fotomodelle...
e le fotomodelle...
le tue fotomodelle...





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BROCCOLO D'ORO 2008
08/12/2008 21:19



La lotta armata al bar



I cassonetti in fiamme fanno un odore strano
I nostri discorsi seri,di ieri, intercettati dai finanzieri
gli spacciatori tunisini affittano camere d'alberghi vicini alle stazioni
noi siamo egocentrici come i gatti, scappati dai condomini

facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti
facevi risorgere i binari morti per portarci al discount a fare acquisti

e il problema, ripetevi, che sono stati asfaltati i prati e non i preti
guardando i muratori che camminano sui tetti per ancora i nostri imbarazzanti progetti
con i pianeti che ci precipitano in cucina e ci disfano i letti
i letti matrimoniali in cui dormiamo da soli come cani investiti
come i bambini mangiati dai democristiani

facevi risorgere i binari morti e ricucivi i polsi a tutti
facevi risorgere i binari morti per portarci al discount a fare acquisti

e andiamo far la spesa là
la lotta armata al bar
la lotta armata al bar

gli addetti alla fabbricazione del buon umore sono in cassa integrazione
le tue tanto attese mestruazioni e le rivoluzioni
e gli interessamenti per le persone più fatiscenti che incontri mentri crollavano i poster
e tu davi da bere a tutti i cani di piazza Verdi
con i tuoi pianti e gli esaurimenti le telefonate inconcludenti
i nostri voti scarsi

rifacciamo le tette ai nostri progetti scadenti
restaurando quei momenti quando ci lacrimavano addosso anche i soffitti
e tu che correvi su chilometri di scontrini ma non mi raggiungevi

E COSA RACCONTEREMO AI FIGLI CHE NON AVREMO DI QUESTI CAZZO DI ANNI ZERO???

e le nostre giornate che sono state restrutturate
e tutti gli altri libertini che sono stati biodegradati
e quando sono arrivati gli artificeri e ci hanno disennescati

e si fermavano i tram per deridermi
e si fermavano i tram per deridermi
e si fermavano i tram per deridermi
e si fermavano i tram per deridermi

e i cassonetti in fiamme fanno un odore strano
e i nostri discorsi seri,di ieri, intercettati dai finanzieri
gli spacciatori tunisini affittano camere d'alberghi vicini alle stazioni
noi siamo egocentrici come i gatti, scappati dai condomini

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BROCCOLO D'ORO 2008
09/12/2008 14:17

Intervista a Vasco Brondi (antecedente alla pubblicazione del cd)

Le Luci Della Centrale Elettrica
Fotografie Dagli Anni Zero


www.rocklab.it/interview.php?id=137

Autore: Daniele Guasco
Pubblicato il: 27-10-2007





S’è già scritto e detto tanto su Le Luci Della Centrale Elettrica, di sicuro tra le più esplosive nuove proposte italiane emergenti del 2007. Penso sia nata con naturalezza durante l’ascolto delle canzoni della sua autoproduzione l’esigenza di approfondire il suo punto di vista, anche attraverso domande abbastanza e volutamente provocatorie che hanno scatenato queste risposte equiparabili a un fiume in piena, proprio come le sue canzoni:
Rocklab: Partiamo con una domanda di rito che normalmente andrebbe messa come conclusione: ho letto che a settembre, e siamo a settembre, dovresti iniziare a registrare con Giorgio Canali. Come è nata questa collaborazione? Quando e come risentiremo Le Luci Della Centrale Elettrica nel prossimo futuro?

Vasco: Questa collaborazione è nata un giorno che ho incrociato Giorgio Canali e gli ho propinato il mio demo di dubbio gusto e a lui è piaciuto che non ci speravo neanche. Poi è venuto naturale proporgli farfugliando di registrare il disco assieme. E poi dirgli che non ho un soldo e neanche un'etichetta interessata e lui mi ha detto di non preoccuparmi. Adesso siamo circa a metà inoltrata delle registrazioni dopo qualche giorno al Natural Head Quarter di Ferrara (che ringrazio smisuratamente per un infinità di cose) per le fondamenta musicali e con l'aiuto di Samboela adesso stiamo andando avanti con le voci nel suo appartamento. Ricominciamo sabato e domenica perché nella casa adiacente stanno facendo dei lavori e le martellate suonano molto industrial ma cerchiamo di evitarle. Il disco suonerà fortunatamente abbastanza diverso dal demo nel senso che anche le basi musicali avranno un senso ma resterà grezzo semplice e urgente. Dal vivo penso che resterò così da solo come un cane investito con qualche effetto malmesso per la voce e per la chitarra.


R: Mi sembra che un ruolo importante nel tuo emergere l'abbia giocato la rete tra blog e myspace. Come vedi questo fattore?
V: In realtà credo che nel mio emergere abbiano avuto un ruolo importante prima di tutto i due anni che ho passato in camera mia a cercare di fare delle canzoni un po' meno inutili e la sera a lavorare. Poi che appena registrato il demo ho incontrato alla Feltrinelli di Bologna Moltheni e gli ho somministrato il mio pseudodisco e dopo due giorni mi ha chiesto se cominciavo ad aprirgli i concerti, senza che avessi mai suonato prima da solo su un palco mi ha portato con lui. Poi la rete è servita indubbiamente e questo fatto di suonare con Moltheni secondo me creava da sola quel minimo di attenzione che magari sul myspace incuriosiva le persone ad ascoltare i pezzi cosa che non va data per scontato perché sulla rete si corre. Poi il blog "cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero" (lelucidellacentraleelettrica.blogspot.com) che è parte integrante (e secondo me per certe cose anche più interessante) di questo progetto che forse è soprattutto musicale anche perché a fare i concerti mi pagano a leggere il blog non mi paga l'affitto nessuno. Comunque la rete per ora è la cosa migliore che ci poteva capitare e lì è tua è gratis e ti puoi arrangiare senza sgomitare perché c'è spazio per tutti. E sta sbloccando anche il panorama letterario che prima chi scriveva era chiuso in casa a farsi delle seghe mentali e non, e se non trovavano un editore (il 99 per cento dei casi) nessuno leggeva niente e magari c'erano delle cose buone. Adesso ci si può creare un pubblico dalla propria camera e sei hai mille visite al giorno poi un editore interessato lo trovi perché è probabile che hai già qualcuno che ti comprerà il libro. Poi non lo so è un argomento talmente complesso e in formazione che in generale direi boh.


R: Andiamo ai contenuti: partiamo dall'Italia di oggi, dalla società che prendi di mira con le tue urla e le tue parole. È tutto così da buttare? C'è speranza o la risposta è solo la violenza, reale o immaginaria alla Patrick Bateman?
V: Ma chi ha detto che è tutto da buttare. Io no di sicuro. È semplificante parlare solo di speranza o di violenza. Antonio Rezza dice “La speranza la lascerei agli stronzi.” La speranza non esiste, esistono le cose che ci costruiamo. La speranza mi sembra una cosa passiva, in poche parole volgari inevitabilmente te lo prendi nel culo. Poi sono così ignorante che adesso non mi viene neanche in mente chi è Patrick Bateman. Io non prendo di mira niente se non nel senso di fotografare. Io cerco di evitare i giudizi, non sono profetico, non lo so cosa è giusto e cosa no, cambio idea di continuo. Penso che sia soprattutto questione di guardarsi dentro e di guardarsi attorno. Di ascoltare le conversazioni degli altri, di rubarle. Non è tutto da buttare anche perché ci sono già le discariche piene.



R: Penso che il fattore che emerge con più prepotenza dai tuoi testi sia una forte disillusione, e magari dico una cavolata. Vedere i propri simili che fanno la fila davanti ai tribunali per vedere i mostri dei telegiornali o che scendono in piazza a protestare perché non possono comprarsi l'audi, questo a me dà sempre da pensare sul mio simile per poi capire che io stesso ho dei lati deplorevoli. Gli eroi dei film ormai sono gli psicopatici. Cosa ne pensi?
V: Credo che ormai gli psicopatici non siano neanche più gli eroi dei film. Gli psicopatici sono diventati i cittadini più normali e anonimi, gli ammazzatori di vicini, di exfidanzate, i tuffatori dai grattacieli, i truffatori dei parenti ma anche chi non arriva mai a fare niente di così sconvolgente e vive asserragliato in casa sua da solo o a rompere i coglioni a chi ha intorno. Disillusione è una parola che mi dispiace. Però forse è così c'è in sottofondo un Abbiamo perso, anzi Hanno perso e noi abbiamo ereditato la sconfitta. Non siamo nel migliore nei mondi possibili le rivoluzioni culturali sono state sconfitte da degli stempiati che crepano in pensione di nonlavoro. Però giudicare la gente in generale rimane una cazzata che cerco di evitare. Le “classi” non esistono più, mi sembra che ogni individuo sia una città e che viva per buona parte del tempo nella sua testa, nelle sue guerre. Sono cazzi loro se vogliono l'audi io magari voglio un'altra cosa che per loro è inutile, gli stereotipi da pseudoproletari di pseudosinistra mi irritano, c'è sempre dietro un senso di superiorità fuori tempo massimo. Fortunatamente.


R: Un ruolo importantissimo credo lo faccia il contorno dei tuoi brani, i panorami moderni a partire dal nome del progetto. Sarebbe retorico chiederti come la vita di tutti i giorni condiziona la tua musica, è palese. Quello che voglio chiederti è cosa di Vasco Brondi non entra ne Le Luci Della Centrale Elettrica?
V: Sì è vero il contorno è essenziale, crea uno sfondo, un panorama in cui far svolgere i pezzi. Poi ti ringrazio di come si è evoluta la domanda. Di me non entrano tantissime cose che sto tralasciando anche in generale, proprio perché la mia vita e forse la mia identità stanno cominciando a coincidere troppo con Le Luci Della Centrale Elettrica. Che il progetto non ha il mio nome anche per questo, perché non sono la mia autobiografia ambulante, per niente. Di me restano fuori tutte le cazzate demenziali e da sturmtruppen che dico tutto il tempo quando sono con i miei amici che infatti non mi riconoscono più di tanto nei pezzi, anche perché con chi mi è vicino ne parlo il meno possibile. Manca completamente metà di me che ride sempre per niente. Che canto da ubriaco fradicio per strada Un partigiano come presidenteeeeeee!



R: Tornando alla musica il cantautorato italiano post-2000 a parte qualche rarissimo caso mi lascia abbastanza indifferente. Uno dei tuoi punti di forza sta secondo me proprio nel riprendere la lezione dei vecchi maestri italiani e portarla verso qualcosa di attuale, di violento, come se la rabbia fosse l'unica possibilità di espressione. Come è nato il tuo cantautorato?
V: È nato sicuramente a casa dei miei che ascoltavano Battisti ininterrottamente. Poi quando con i miei fratelli abbiamo scoperto De Gregori. Poi con De Andrè e poi Battiato, Rino Gaetano, Claudio Lolli, Leo Ferrè, Paolo Conte e tanti altri. Poi io la chiamo banalmente musica non cantautorato o porcodio. Sicuramente i Diaframma, i Csi, i cccp, Moltheni, Babalot, i Massimo Volume, 'Closet Meraviglia' di Cesare Basile, i dischi di Giorgio Canali, di Nada, il live acustico degli Afterhours, qualcosa dei Baustelle, i Fluxus, i La Crus, Tre Allegri Ragazzi morti sono tutte cose che ho ascoltato in cui le parole sono fondamentali, se è questo che identifica il cantautorato. A me le cose vengono così violente, come dici tu, forse perché vengo comunque da un ambito musicale rocknoise. Non lo so se la rabbia sia l'unica possibilità di espressione direi che forse è la più ignorante e quella che si fa notare di più, arriva alle persone nel momento in cui è abbinata a delle cose che rappresentano qualcosa. I gruppi punk che negli anni ottanta urlavano “Fotti il papa uccidi gli sbirri” senza aggiungere nient'altro, adesso non li cagherebbe più nessuno, a parte me che continuo ad ascoltarli. Poi in generale le mie influenze sono molto più diciamo letterarie che musicali. I fumetti di Pazienza, quelli di Gipi, Altri Libertini di Tondelli, i resoconti delle guerra civile che ha attraversato l'italia negli anni settanta, tra lotta armata ed eroina, e di cui nessuno ci ha mai parlato. Comunque le cose che ci influenzano di più sono le persone le cose che ci dicono che si dicono, le cose che ci succedono che incontriamo che scegliamo.


R: Per finire volevo chiederti un'ultima cosa: secondo te perchè la tua musica ha già colpito così in fretta e restando per ora nell'autoproduzione un buon numero di persone?
V: È una cosa che mi colpisce tantissimo. Mi colpisce che mi sta quasi cambiando i connotati. Ci sono diverse cose più o meno autoprodotte che si stanno facendo più o meno notare in questo periodo. Secondo me la mia roba colpisce un po' di gente perché cantare la mia roba mi fa venire la gastrite veramente, mi fa andare via la voce per una settimana veramente, mi fa mandar giù per non piangere davanti agli altri, mi fa rovinare i concerti quando mi innervosisco. Non è una cosa fatta perché fa figo suonare, non mi pettino, non guardo Mtv non ho neanche la televisione, lavoro da quando ho diciotto anni, mi vesto come un coglione qualsiasi sono un coglione qualsiasi, non ho mai comprato una rivista musicale e se queste canzoni non fossero interessate a nessuno mi ero dato sei mesi di tempo e poi avrei smesso che abbiamo fortunatamente di meglio da fare.



[Modificato da ElveNKinG161 09/12/2008 14:21]

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BROCCOLO D'ORO 2008
12/12/2008 15:12

Canzone con "dedica" a Rino Gaetano (vengono infatti riprese alcune strofe di "ma il cielo è sempre più blu")



I garage a Milano Nord



I semafori cominciavano a lampeggiare
centimetri tra le nostre bocche con un contratto andato a male
le istruzioni per abbracciarsi
e per ballare negli scompartimenti delle metropolitane
sarà l’effetto serra il nostro carcere speciale
le fotocopie del cielo milanese

che Milano era veleno, che Milano era veleno
era un deserto al contrario
un cielo notturno illuminato a giorno
da stelle cianotiche da stelle con tuo nome
le insegne luminose e i tifosi violenti
arruoliamo i brigatisti
arroghiamoi brigatisti
arruoliamo i brigatisti.

Nei bar deserti sui navigli
la curiosità ci divorava
e staremo ad abbaiare a questo cielo da rottamare
abiteremo in un centro sociale affacciato sulle discariche e sul mare
ma lavoreremo ancora in nero


Milano era veleno, Milano era veleno
era un deserto al contrario
un cielo notturno illuminato a giorno
da stelle militanti da stelle deficienti
dalle p-38 caricate a sale
Milano da bere Milano da pere
amori interinali e poliziotti di quartiere
nei bar deserti i navigli
per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti, per ammazzare il tempo ci siamo sconvolti
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord
nei garage a Milano nord.
Chi odia i Terroni.
Chi ha crisi interiori.
Chi scava nei cuori.
Chi legge la mano.
Chi regna sovrano.
Chi suda e chi lotta.
Chi mangia una volta.
Chi gli manca una casa.
Chi vive da solo.
Chi prende assai poco.
Chi gioca col fuoco.
Chi vive in calabria.
Chi vive d’amore.
Chi prende i sessanta.
Chi arriva all’ottanta.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
Chi muore a lavoro.
[Modificato da ElveNKinG161 12/12/2008 15:13]

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